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Autore: bluebluesky    13/07/2014    1 recensioni
mi portò in uno stanzino e mi guardò, probabilmente nemmeno lei sapeva cosa dire, cosa avrebbe voluto sentire, così presi io l'iniziativa, avvicinando la sua testa al mio petto -lo senti Tali?- il mio cuore batteva ancora come un treno -vive per te, solo per te, io voglio solo starti vicino, voglio continuare a farlo vivere, e non ti abbandonerò mai amore mio, l'ho fatto perché posso vivere solo al tuo fianco, e quindi non ho nulla da perdere, da solo morirei comunque, anche fossi rimasto sulla terra- una piccola lacrima le bagnò la tuta, e miabbracciò, e io sfioravo con la mano quel dannato vetro che separva il mio tocco dal suo viso, e insieme, per emozione, piangemmo, di felicità, per quel momento così tragico ma così magico.
Storia sul primo contatto tra i quarian e gli umani e della mia fuga dal pianeta per amore, no spoiler ;)
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tali Zorah
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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ff me 11 Quando mi svegliai quel giorno sapevo quale sarebbe stato il mio compito odierno.
L'idea era la stessa già provata sull'Alarei, distruggere i nuclei e scollegare le unità, ma questa volta in scala maggiorata, e non poco.
In mattinata mi recai in piazza con Tali
-sei sicuro di quello che fai? A me basta stare con te, non voglio perderti-
mi disse lei
-non vado a combattere per gloria o per potere o per vendetta, vado a combattere per te, perché desidero che tu possa tornare sul tuo pianeta, ed è per questo, per i motivi che mi spingono a combattere, che un gruppetto di dannati robot non mi fermeranno-
mi abbracciò e appoggiò la testa sul mio petto
-il mio voto farà la differenza, Xen e Garrel vogliono iniziare il conflitto, Raan e Koris sono contrari, cominceremo la battaglia, ma io verrò con te-
restai per un momento a guardarla, con il fiato sospeso
-voglio restare al tuo fianco fino all'ultimo respiro-
aggiunse poi, io la strinsi a me ancora per qualche secondo
-cucciola, faremo vedere a quelle masse di ruggine cosa sanno fare i quarian-
lei mandò un messaggio con il suo factotum
-qui ammiraglio Zorah, il mio voto è positivo ammiragli-
dopodiché andammo verso l'armeria, una volta equipaggiati ci dirigemmo all'hangar, dove trovammo la sorpresa più gradita: tutti i soldati che reano venuti con noi sulla nave scientifica, tutti i quarian che venivano a trovarmi durante i lavori forzati, tutti i ragazzi che avevano ballato al ritmo della mia musica; erano tutti lì, i più vecchi avevano donato tutti i rifornimenti extra che erano riusciti a trovare: granate, protezioni, potenziamenti factotum e altri giocattolini utili allo scopo, i giovani e gli adulti mi porgevano il saluto militare, ansiosi di far parte della squadra Neema, volevo che si sentissero motivati e concentrati
-uomini, ragazzi miei, riposate quelle braccia, non perdetevi in saluti, focalizzatevi sull'obbiettivo, oggi riprendiamo Rannoch, abbiamo già provato la modalità d'attacco, la differenza è che i nemici saranno molti di più, in compenso le unità semplici saranno tenute a bada dal resto delle squadre a terra, qualche domanda? Bene tutto dev'essere chiaro, oggi ci riprendiamo il vostro pianeta-
- volevi dire "il NOSTRO pianeta"-
qualcuno disse
-è vero, tu sei più quarian della gran parte di quegli idioti-
aggiunse qualcun'altro
-se riusciremo nell' impresa sarà nostro quanto tuo-
concluse Tali.
mi sentivo onorato del rispetto e della fiducia che quelle persone riponevano in me, sorrisi
-ragazzi, andiamo a disfare un po' di carrozzerie-
salimmo tutti sulle navette e partimmo.
Al nostro arrivo su Rannoch tutti restammo a bocca aperta per un minuto buono, eravamo su una collina affacciata sul mare, e ammiravamo un paradiso di verde , la salsedine ci inebriva, presi tali per i fianchi
-la nostra casa sarà proprio qui, e nel soggiorno ci sarà una grande vetrata che darà sul mare-
lei mi accarezzò il petto
-continua-
-ci sarà un atelier tutto per noi, io potrò suonare e scrivere, tu potrai lavorare ai tuoi gingilli-
rise
-costruirò un drone di nome Chatika-
-e poi avremo una stanza grande e lussuosa, con le stoffe più pregiate, e altre due stanzette, per i nostri bambini, potremo adottare amore mio, e...-
lei mi zittì con un dito, e mi saltò letteralmente addosso
-ti amo Mark, sei la cosa migliore che sia mai capitata, non solo a me, ma a tutti quanti, e io sono fiera di aver scelto te-
le diedi un bacio sul collo e ci avviammo
arrivati sul fronte valutai velocemente la situazione, grazie ai supplementi ricevuti eravamo gli unici dotati di sistemi di occultamento, e anche la squadra con più armi pesanti; infiltrarsi nella torre, far esplodere i nuclei, spegnere il server; la prima fase non fu difficile, attivando l' occultamento non si diventa completamente invisibili, ma sfruttando la battaglia che infuriava e attraversando il campo di battaglia sui lati riuscimmo a passare inosservati, erano mlioni, decine di milioni, tutti a difendere quella gigantesca torre non avevo mai immaglinato una battaglia su così larga scala, una guerra planetaria.
All'interno iniziò il vero inferno, eravamo circa cinquecento, i nuclei sarebbero stati migliaia, non potevamo distruggerli tutti, dovevamo resistere finché Tali non fosse riuscita a bypassare il primo firewall e a disconnettere le unità fisiche, e avrebbe dovuto farlo a distanza di sicurezza, impiegando quindi più tempo.
Proprio quando finii di dare istruzioni alla squadra una sirena fischiò, stavano arrivando.
il mio team portò ancora una volta il lavoro a termine in maniera egregia, purtroppo però quando Tali portò il suo compito a termine e i nuclei caddero per terra la conta dei decessi fu poco rassicurante: centocinquanta, omaggiammo i caduti e passammo ai corpi dei nuclei, che grazie a un abuso disdicevole di eslosivi finemmo rapidamente di rottamare, e quando l'ultimo gorilla meccanico finì in mille pezzi Tali mi si avvicinò
-premendo questo pulsante sarà finita, e potremo iniziare una nuova vita insieme-
fece una pausa
-a te l'onore-
avvicinai, il dito, premetti il tasto, le luci si spensero, le torce si accesero.
Raggiunta l'uscita ad accoglierci trovammo un' enorme massa di ferraglia inutile e una folla in delirio.
Era finita davvero.
I mesi passarono, io costruii la casa grazie all'aiuto di alcuni vecchi amici, la mia Tali ne fu entusiasta era proprio come l'avevo descritta, inoltre iniziava ad abituarsi all'ambiente e a volte stava senza maschera anche in pubblico, ma i regali del destino non erano finiti.
Un giorno tali mi fece sedere sul divano, con aria euforica
-sai amore, oggi sono tornata dalla mia cara amica della squadra scientifica-
-beh l'ultima è stata una visita piuttosto utile-
-questa non è da meno, sembra che l'adattamento del mio corpo al tuo non fosse completo e ora non solo riesce a coesistere, ma anche ad esserne compatibile-
-cioè?-
-ricordi quando siamo venuti qui per la prima volta? Mi avevi detto che avremmo adottato dei bambini, non ne avremo bisogno, sono incinta.-
   
 
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