La sveglia suonava, e per la prima volta ero felice di sentire quel rumore. Mi alzai di scatto e sorrisi, sorrisi appena alzata, capite cosa significa? Io non sorrido mai di mattina! MAI! Ero felicissima, era il gran giorno. Staccai la sveglia, mi lavai, presi i jeans stretti, le vans e la felpa, quella xxl, di Ed, e andai allo specchio per pettinarmi, niente trucco, avrei pianto sicuramente. Presi una spazzola e inizia a spazzolare i capelli celesti scoloriti, li raccolsi in una treccia di lato e mi guardai un po' allo specchio "insomma, per avere 16 anni ne dimostro di più", mi sentivo più bella quel giorno. Ero felice, e la felicità rende tutto più bello.
Presi la borsa eastpack dello stesso colore dei miei capelli e ci misi dentro il cd, le cuffie, l'iPod, un libro, l'acqua e la lettera. Era una lunga lettera scritta, naturalmente, in inglese (fortunatamente ci so fare con l'inglese) che spiegava un po' a Ed come mi avesse salvato la vita, alla fine c'era il mio contatto Twitter e il mio numero di cellulare, non so perché, ma speravo mi potesse dire semplicemente che l'aveva letta, niente di più. Questa lettera gliel'avrei data al meet&greet, e finalmente il giorno era arrivato. E io ero felice.