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Autore: Psiche_delia    13/07/2014    4 recensioni
Ogni storia ha inizio, un’introduzione e una fine. Tutte le storie hanno questo schema. Chi sono io per spezzarlo? Nessuno, nella mia storia, ci sarà un inizio, uno svolgimento e una fine, se poi ci mettiamo in mezzo, tutte le figure di merda della protagonista, un Mika come lo conosciamo noi (perché non lo si può cambiare) e una scrittrice che usa termini come “pazzi sclerotici sociopatici sovraeccitati” per descrivere i personaggi che scrive… beh è una storia che vale la pena di essere letta…
Buon divertimento..
Psiche_delia
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ogni storia ha inizio, un’introduzione e una fine. Tutte le storie hanno questo schema. Chi sono io per spezzarlo? Nessuno, nella mia storia, ci sarà un inizio, uno svolgimento e una fine, se poi ci mettiamo in mezzo, tutte le figure di merda della protagonista, un Mika come lo conosciamo noi (perché non lo si può cambiare) e una scrittrice che usa termini come “pazzi sclerotici sociopatici sovraeccitati” per descrivere i personaggi che scrive… beh è una storia che vale la pena di essere letta…
Buon divertimento..
Psiche_delia

Se abiti in uno dei paesini più dimenticato da Dio, tra tutti i paesini dimenticati da Dio, di sicuro fai di tutto per uscire di casa, e rimanerci più tempo possibile, la nostra protagonista abita in uno dei paesini dei Castelli Romani, è una ragazza che in fondo è molto timida, ma questa timidezza, mano a mano si dissolve, lasciando vedere alle persone il suo bellissimo carattere.

Si chiama Micol, nome troppo originale per i suoi gusti, ha i capelli normali, non rossi sgargianti, ne tantomeno biondi platino, un castano chiaro, schiarito sulle punte, lisci. Un fisico normale per una diciassettenne e degli occhi ambrati forse un po’ troppo particolari..
-Mic… muoviti, alza quel culo che usciamo..- Giulia, sua sorella era la ragazza più dolce e gentile del mondo.. con gli estranei però, con sua sorella o con i suoi amici più stretti diventava una scaricatrice di porto.
-Sia lodato.. dove andiamo?- chiese saltellando come una bambina che ha scoperto di star per andare al luna park.
-A fare shopping..-  disse ovvia. Micol amava fare shopping con sua sorella, non solo dividevano le cose, ma se trovava qualcosa che le piaceva (e che naturalmente poi avrebbe potuto indossare anche lei) ma che non si poteva permettere, le comprava quella cosa. In questo erano molto unite, solo in questo però.
-Davvero? Dove? Euroma 2? Anzi no meglio… Roma Est!- aveva elencato tutti i centri commerciali più belli di Roma, ma giulia sorrise e scosse la testa.
-Si certo poi me la paghi te la benzina, no andiamo a Castel Romano..-
-Dove? Ma li non troverò mai niente..- disse poi imbronciata seguendola in macchina.
-Non fare storia, già è tanto se ti porto a Castel Romano non rompere i coglioni..-
-Quanto sei dolce..- Giulia le sorrise.
Quando arrivarono nel centro commerciale, iniziarono a  girare per negozi, in poco tempo avevano comprato molte magliettine, top, pantaloncini a vita alta e jeans, fino a quando, Micol non vie una borsa della “Gola” che desiderava da sempre, quando si avvicinò al vetro però impallidì, costava fin troppo per i suoi gusti..
-Sis.. me la compri?? Ti prego ti preego- disse chiamandola con quel nomignolo che piaceva tanto alla sorella, era il diminutivo di “sister”.
-No… non rompere, non sono un bancomat, non posso comprarti tutto quello che vuoi..- disse guardandosi in torno, per cercare altri negozi interessanti. Poi l’occhio, le cadde su un ragazzo con degli occhiali particolari… poi sorrise sadica..
-Sorellina, forse potrei comprartela..- Micol si girò verso di lei con gli occhi che le brillavano..
-Davver? Grazie grazie grazie.. sei la sorella migliore del mondo..- disse iniziando a saltellare, come se non avesse 17 anni.
-Ma…-
-E non ti pareva… che vuoi in cambio?- disse poi imbronciandosi.
-Dovrai chiedere a quel ragazzo la giù, dove ha preso quegli occhiali..- disse indicando una figura molto alta davanti al negozi di “Burberry”. Micol alzò un sopracciglio, perché avrebbe dovuto?..
-E perché scusa?- chiese sospettosa.
-Perché mi piacciono, e mi vergogno..- disse con un sorriso fin troppo smagliante per i gusti di Micol..
-Ma se una volta sei andata da un ragazzo che non conoscevi e hai iniziato a fargli mille domande sul cappotto che aveva appena comprato..- affermò ancora più sospettosa.
-Andiamo Mic..vuoi quella borsa?- la ragazza annuì.
-E allora muoviti, che fra un po’ andiamo via, c’è un traffico per strada!- disse inventandosi una scusa per farla muovere. Micol fece spallucce, in fondo avrebbe solo dovuto chiedere ad uno sconosciuto dove aveva comprato quegli occhiali.

Quando si avvicinò al ragazzo notò qualcosa di famigliare in lui, forse per l’altezza, o per i capelli, bah forse avrà qualche parente che gli assomiglia.
-Senti scusa, dove hai comprato quegli occhiali da sole?- disse fermandosi davanti alla vetrina che stava osservando. Il ragazzo si girò ad osservarla,  quando si tolse gli occhiali, a Micol quasi non prese un colpo.
-Oh, li ho disegnati io..- disse guardandoli, per poi tornare a guardare lei..
-Tu.. aspetta.. tu.. figlia di puttana..- si decise a dire poi, guardando sua sorella che la salutava con la mano ridacchiando. Intanto Mika sembrava divertito da quella scena.
-Sei una fan?- le chiese infatti. Micol tornò a guardare il cantante, diventando rossa dalla figura che aveva fatto.
-Io? Naah, non mi definirei fan, più che altro mi piace la tua musica..- il riccio annuì, e lei tornò a fulminare la sorella. Poi si rese conto che il riccio la stava solo guardando.
-Scusami se ti ho disturbato, solo che quella sottospecie di sorella che se la sta ridendo allegramente, mi ha ricattato..- affermò tranquillamente come se stesse parlando con uno sconosciuto normale.
-Ti ha ricattato?-
-Si beh.. se ti fossi venuta a chiedere dove avessi trovato quegli occhiali, mi avrebbe comprato una borsa che mi piaceva tanto, la stronza però sapeva che eri tu, e pensava che avrei fatto una delle mie tante figure di merda, e infatti l’ho fatta e la sto facendo anche ora..- disse poi ridendo come una cogliona.
Il riccio rise divertito da quella ragzza.
-E scusa, perché non urli?- le chiese, in fondo tutte le fans che incontrava iniziavano a urlargli nelle orecchie..
-Perché dovrei? Se sordo per caso?- chiese poi alzando un sopracciglio. Il riccio rise.
-Di solito le mie fans urlano per farsi notare..- disse come se stesse spiegando la cosa più semplice del mondo ad un bambino.
-Si, ok sei sordo.. si mi piaci come cantante, ma più che altro io inizio a parlare a macchinetta quando incontro una persona famosa, divento logorroica e inizio a raccontare fatti della mia vita imbarazzanti, in questo momenti mi sto trattenendo, ma non credo che a Raul Bova sia piaciuto, quando gli ho raccontato di quando sempre quell’infame di mia sorella mi ha fatto mangiare talmente tanta nutella da vomitargli sulle scarpe…. E ora sono talmente tanto cogliona che te l’ho raccontato.- disse mettendosi una mano sulla fronte. Intanto Mika se la stava ridendo sguainatamente.
-Tu sei pazza-
-Tu hai scritto una canzone mentre ballavi in mutande sul letto.. chi è ora il più pazzo?- e scoppiammo a ridere, fino a quando un armadio a muro non si fermò accanto a Mika.
-Wow, non sapevo che Hagrid e Madame Maxime avessero avuto un figlio..- disse spontaneamente guardando l’uomo che aveva davanti.
-Cosa?- chiese lui prendendo la mano di Mika. Cazzo..
-Oh.. aspetta, ennesima figura di merda..- poi si rivolse verso il riccio.
-Tienimi il conto a quanto stiamo?- Mika sorrise.
-Parecchie..- disse soltanto guardandola divertita.
-Piacere Micol, scusa per la pessima battuta- disse porgendogli la mano, ma prima che la stringesse la ritirò, rivolgendosi sempre al riccio.
-Hei, non hai paura che scatti una foto al tuo fidanzato e la metta sul web?- disse seria, non accorgendosi poi dell’ennesima cazzata che aveva detto.
-Che ci guadagneresti?- chiese poi Mika sempre più divertito.
-Un milione di mi piace?- chiese ovvia, anche e il suo ragionamento non stava ne in cielo ne in terra.
-E cosa ci faresti?-
-No in effetti niente, e poi i mi piace sarebbero per lui.. uff ok la rifaccio… Piacere Micol.- Disse porgendo la mano all’uomo armadio davanti a lei.
-Te sei pazza..-
-Te sei un armadio a quattro ante, direi che siamo pari..- affermò, per poi coprirsi la bocca. Sentì Mika scoppiare a ridere, e vide l’uomo guardarlo male.
-Non scusa non ti arrabbiare, insomma come fan, sono gelosa, insomma lui è uno dei miei cantanti preferiti, mentre come persona normale che non sono, ti direi… come cazzo hai fatto? Dai è Mika, ti prego dimmi come hai fatto a conquistarlo così ci scrivo un libro e diventi milionaria..- disse quassi sincera, anzi più che divertita.. Intanto la sorella si stava avvicinando.
-Mic, ci stai mettendo gli anni…- disse guardandola.
-Oh tu devi essere Mika, piacere, io sono Giulia…- disse stringendogli la mano, poi si girò verso l’altro uomo.
-E tu sei?- chiese gentilemente.
-L’uomo armadio..- se ne uscì Micol borbottando, facendo ridere Mika.
-Scusate la maleducazione di mia sorella..-
-Disse la scaricatrice di porto..- Mika intanto soffocava dalle risate, mentre l’uomo ancora senza nome si presentava a sua sorella.
-Beh noi dovremmo andare- disse Giulia, hai due ragazzi.  Mika si girò verso Micol.
-Quindi alla prossima volta..- disse tendendogli una mano.
-Oh ne dubito… nel senso è già impossibile che io ti abbia trovato qui, non credo che mi capiti un’altra botta di culo così..- disse schietta vergognandosi poi di quello che aveva detto.
-E se io ti invitassi da qualche parte?- le chiese ancora divertito..
-Naah, quello succede solo nelle fan fiction..-  ok si rese conto che stava facendo troppo figure di…cacca.
-Ok.. è imbarazzante, quindi è meglio darsela a gambe… è stato un piacere Mika.. ciao uomo armadio..- disse poi filandosela con la sorella che non la smetteva più di ridere
-Questa me la paghi..-
-Come in contanti?-
-no con quella bellissima borsa in vetrina- disse malefica… Giulia sbiancò..
 
   
 
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