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Autore: Sakura_sama    14/07/2014    2 recensioni
Cosa sarà successo tra di loro? Non sono finiti solo i My Chemical Romance...
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima Frerad della mia vita e tutta quanta frutto della mia immaginazione. Fatemi sapere che ve ne pare, anche perchè a me non convince molto, ditemi voi.

 

 

 

Ho appena letto la sua intervista su Kerrang! Magazine.

Non posso crederci. Aveva giurato di stare bene. Ma io lo conosco. Conosco le sue parole, il modo in cui si siede, il modo in cui non guarda chi ha davanti.

 

 

Frankie afferra il telefono..

'16 mesi. Ci siamo lasciati da 16 mesi. Eppure me lo hai giurato, Gee.. Mi hai giurato che stavi bene, che non mi amavi.. Perchè hai detto quella frase? Perchè?'

Sa che non avrà nessuna risposta, ma sa che lo leggerà.

 

Il cellulare vibra. Leggere il suo nome sul display è doloroso. Soprattutto ora.

Immagina il perchè...

 

Non ci sentiamo da quel 24 marzo, perchè solo adesso, Frank? Non ho intenzione di rispondere, e lo sai.

 

Le settimane passano. I pensieri si accavallano, irrefrenabili e per nulla indolori.

Gerard è a New York per il comicon, girovaga per le strade vuote. Sono le quattro del mattino e non riesce a dormire.

E' incappucciato, per evitare di essere riconosciuto. Il suo viso paffuto è basso, così come il suo sguardo.

Sono passati mesi da quando si sono sciolti. E la colpa non è di nessuno.

Solo i My Chemical Romance non avevano più nulla da dire, il loro compito era stato portato a termine.

Eppure non si erano sciolti solo i MCR...

 

“Cosa cazzo vuol dire, Gee?!”

“VUOL DIRE CHE NON TI AMO PIU'!!”

Lo sguardo di Frankie è vuoto, incredulo. Il respiro si è fermato a mezz'aria, era l'unica cosa che, da adesso in poi, avrebbe riempito lo spazio tra i due. Niente più baci, niente più carezze, niente più paura di essere visti. Niente. Niente più sorrisi languidi, niente più sguardi sfuggevoli.

“E' finita.” ripete Gee.

“No. Non è possibile. Che è successo?”

Gerard se ne stava per andare, ma la mano di Frank gli afferra il polso, facendolo girare nuovamente.

“Lasciami.” il tono, però, è gentile. Gli occhi pieni di tristezza e mare salato. Non si riferisce solo alla presa.

“No. Anche perchè lo hai appena fatto tu, senza una buona spiegazione.”

Si guardano.

Un secondo che dura una vita.

Frankie prende coraggio e tenta di baciarlo, ma Gerard si volta.

“No.. Gerad, ti prego. No. Non può...” singhiozzo violento “...non può finire così, non tra di noi..”

Ma Gee se ne va. Esce dalla porta di quell'albergo e piange.

Era il 24 marzo 2013. il giorno dopo la fine di tutto.

 

Cammina per NY, con la convinzione di essere solo. Si, ci sono Bandit e sua moglie, ma Gerard è solo. Non c'è più quel nano, nella sua vita. Solo qualche tweet, ma nulla di più in 16 mesi.

E poi quel messaggio.

I passi sono incerti, le ore gli passano sotto le scarpe, insieme all'asfalto.

Si ferma in un parco, l'alba si fa vedere il lontananza.

Abbassa il cappuccio e rivela le guance rigate. Ha pianto.

Parlare dei MyChem è ancora doloroso, perchè c'è Frank di mezzo.

Ma non può non parlarne. Non può nascondersi ancora.

Ripensando all'intervista, adesso, capisce perchè Frank gli ha scritto...

“Perchè alla fine tutto si riconduce all’essere sincero con te stesso. Quando non sei più allineato con ciò che sei, e non stai più ascoltando la verità, e sta tentando disperatamente di forzarti a fare qualcosa, finisci per stare male. Ed io sono stato molto male.”

 

Si siede su una panchina. I primi raggi di sole gli accarezzano il volto umido, fino a quando qualcuno lo chiama...

 

“G-gerard...” un nome portato dal vento alle orecchie.

Gerard spalanca gli occhi, ma sa chi sta parlando. Il cuore di entrambi perde uno, due, tre battiti..

“Frank...” il tono di Gee è incapace di essere più forte ed udibile di un sussurro.

I loro occhi si incontrano. Si aggrappano l'uno all'altro, proprio come 16 mesi prima.

Il primo ad interrompere il contatto visivo è il cantante.

Si alza dalla panchina e compie qualche passo verso Frank. Gli tende la destra.

Frank guarda quella mano sospesa a mezz'aria, ma abbassa lo sguardo, e non la stringe.

Gerard la ritira, per poi accarezzarsi i capelli, come suo consueto, in un gesto di imbarazzo.

"Come.. Come stai?" chiede Gerard.

"Io? Oh... Molto bene, si. Tutto bene. Emh... Tu?"

"Si, anche io.. Tutto al solito."

Il silenzio tra i due è come una coltellata ad ad ogni gonfiamento di polmoni. Non si guardando.

Ma solo di sfuggita, proprio come allora.

"Gee.. Ascolta..."

"No. Non scusarti. Sono io che non ti ho risposto."

Frank alza gli occhi su quello che era il suo amore più grande, mentre Gerard inizia a tremare nervosamente, a torturarsi le mani.

"Frank..." alza gli occhi su di lui, per poi continuare "...mi dispiace per come.. Beh, per l'altra volta."

"Ah, ti dispiace?! Dopo più di un anno ti dispiace?!" il tono di Frank è aspro, duro.

"Si, hai ragione..."

"Perchè? E' sempre la stessa domanda che ti faccio, Gerard. Perchè?"

Ma Gee non risponde. In silenzio inizia a piangere.

"Non voglio sapere altro, solo perchè."

Ma ancora nessuna risposta. Il volto basso e gli occhi serrati.

"PERCHE'?! PERCHE'?!" urla Frank, sull'orlo delle lacrime.

"PERCHE' LINDSEY SAPEVA. MI HA MINACCIATO, MI HA DETTO CHE MI AVREBBE TOLTO LA BAMBINA E CHE LO AVREBBE DETTO A TUA MOGLIE! IO L'HO FATTO ANCHE PER TE!"

Parole che sembrano proiettili sparati a distanza ravvicinata. Sale su ferite aperte. Frustate su carni già lacerate.

Gerard ansima. La verità è pesante. Le lacrime e i singhiozzi sono liberatori, ma non per questo meno dolorose o più dolci.

Frankie, con passi lenti, si avvicina. Gerard alza gli occhi e il secondo dopo corre ad abbracciarlo.

Si stringono. Si incastrano perfettamente. Il mento sulla spalla dell'altro, annusano l'aria, tanto per ricordare che profumo ha l'amore, quello di Frank e quello di Gerard.

"Quanto mi sei mancato..." lo sussurra uno dei due, ma è il pensiero di entrambi.

Si staccano quel tanto che basta per potersi dare quel bacio che sa di sale, di vita, di dolore condiviso, di amore reale, come quello delle favole, ma niente principi e cavalli bianchi, solo loro.

 

  
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