Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
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Autore: Sundance    31/08/2008    5 recensioni
Dedicata a (e commissionata da) Kiki, con la speranza che le piaccia e la diverta. Se così non è, sputami pure pupa XD
In questa stravagante (e assurda, e penosa) storia ci sono cinque fanciulle, quattro attori - di cui uno che canta pure - e quattro tedeschi musicisti. Son tutti alter ego di persone reali, per questo parlano e scherzano con la sottoscritta, la versione reale di una delle fanciulle, ma essendo appunto personaggi infilati in una fic, ovviamente si comportano in maniera diversa, facendo comunque andare di fuori la qui scrivente. La quale, nel disperato tentativo di creare una fanfic decente, si è trovata a lasciare libero arbitrio ai propri personaggi.
Per cui non rispondo delle conseguenze. Un grazie a tutti i protagonisti, tra cui Kiki, Andy, Ce e Brandy, Colin, Dominic, Jared, Orlando e, naturalmente come richiesto, i quattro suonatori di Magdeburgo.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il concerto stava concludendosi. Mancava poco all'una di notte.
Fuori dallo stadio affollato, una ragazza in impermeabile nero lungo se ne stava appoggiata al muro, a braccia incrociate, lo sguardo puntato sull'asfalto e un'aria vagamente inquietante, forse per la pioggia che le gocciolava lungo i capelli fin sul viso, o forse perchè sembrava pronta a sparare appena qualcuno si fosse avvicinato.
Comunque era alquanto inquietante, sotto l'acqua. *hihihi, NdA.
*Fottiti, alter ego A. NdRagazza.
Un paio di ragazzi, esaltati dai videogames sui vampiri - la tipa pareva effettivamente aver preso spunto da Underworld - o non abbastanza cauti a causa di troppi drink, decisero di tentare ugualmente di abbordarla:
"Ehi, Mortisia, che fai sotto la pioggia?"
L'occhiata raggelante che 'Mortisia' gli lanciò servì a chetarlo, ma l'altro, o più scemo o più ubriaco, non avendo colto l'avvertimento, aggiunse:
"Non mi dire che sei qui ad aspettare che ti fanno entrare al concerto!"
Una mano della ragazza scivolò lungo l'apertura dell'indumento, portando alla luce notturna il brillìo lucido di una canna. Una canna di pistola.
I due ragazzi spalancarono le mascelle, impallidirono, fecero dietro front e corsero in direzioni diverse.
La ragazza alzò un sopracciglio:
"Innanzitutto si dice 'che ti facciano entrare', ignoranti. In secundis..."
E si interruppe all'acuto di una voce seguito da una scarica di batteria.
"... Figuriamoci se vado a vedere un concerto loro! Hanno da spararmi, prima."
Posò gli occhi sulla pistola e la rimise nel fodero sotto il braccio sinistro. Poi ghignò divertita:
"Che figata. Peccato sia più finta dei capelli dell'istrice."

Qualche minuto dopo, l'istrice per l'appunto stava asciugandosi gli improbabili capelli lamentandosi in tutti i modi e in una sola lingua, giacchè il bravo ragazzo tedesco non sapeva una mazza nè di inglese nè tanto meno di italiano. Tranne il 'Ciao Roma', quello sì. Poverino che fatica, vero?
Il programma era di aspettare un poco e poi uscire dallo stadio, andarsene in hotel e dormire. Saltellare sul palco d'altronde era evidentemente stancante.
"Tomiiiiiiiiiiiiiii, e il party dopo concerto, non si fa?"
L'interpellato, con la versione femminile e bionda dei capelli di Jack Sparrow che gocciolava acqua, alzò un sopracciglio per la gioia delle fans e rispose un secco:
"Nein."
E gli altri due, uno spaparanzato sul divanetto e l'altro sulla sedia, bagnati come pulcini bavaresi, annuirono.
"Siamo zuppi e stanchi, il party si fa domani, Bill."
Costui non potè rispondere niente tranne un: "Mpf.", e si allontanò con l'aria tremendamente offesa.
Fuori dal camerino, sogghignò, convinto di sembrare malefico - in effetti il trucco a panda aiutava in questo.
"Ora mi nascondo, anzi mi defilo da dove meno se lo aspettano, almeno mi diverto un pò prima di andare in hotel. Loro si preoccuperanno e mi verranno a cercare, mhuahuahua, ed io me ne starò nascosto a mangiarmi qualche crepe fregandomene di loro, mhuahuahua."
Pessima, pessima idea, Bill.

Fuori, la ragazza sospirò accendendosi una sigaretta. Una macchina poco più in là accese i fari. Ad intermittenza, a mò di segnale.
La ragazza la guardò, fece ciao ciao con la manina e si girò dall'altra parte.
"Ma perchè deve fumare, le fa male, porca miseria, non dà mai retta quella fottuta testarda!"
Nella macchina, una serie di volti ruotarono nella direzione della voce; Dom alzò il sopracciglio destro, seguito da Orlando, Jared, Ce, Andy, e Brandy.
Colin li guardò inarcando il proprio e fece: "Beh? Che c'è?"
Jared: "Parli tu che durante le riprese di Alexander fumavi tanto da riempire la tenda di nebbia? Ogni volta che Stone entrava a chiederti qualcosa per poco non collassava."
Colin, nel suo miglior accento irlandese, rispose:
"Che cazzo c'entra, quelli sono i miei fottutissimi polmoni, non i suoi."
Dom: "Come a dire che tu puoi pure schiattare, ma l'importante è che gli altri stian bene?"
Colin ci pensa un pò e fa: "No. Però devo dire qualcosa di maturo, no?"
Occhiata vagamente perplessa.
"Oh, lo dice il copione!" sbuffa Colin accendendosi una sigaretta.
Orlando: "Guarda che è adulta, se vuole fumare lasciala fumare, saranno fatti suoi."
Colin: "Certo, tu inglese imperialista, che ti fotte degli altri?"
Ce: "OH! Boni, tutt'e due!"
Andy: "Stiamo calmi... Colin me ne concedi una?"
Colin: "Certo zucchero, prendi" dice sfoderando il sorriso da seduttore e tendendole il pacchetto. Andy arrossisce appena e ringrazia. Jared ghigna, scuotendo il capo, e Orlando sbuffa.
"Ah, lei può fumare e Jo no?"
Colin, interdetto, afferra il copione e lo scorre, poi lo nasconde sotto il sedile: "Ok, chi altro vuole una sigaretta? Abbiamo completamente saltato tre righe e dobbiamo improvvisare."
Sospiro generale di sopportazione.
Tutti tranne Ce e Brandy: "Io, grazie." <--- loro non fumano nella realtà, perciò anche gli alter ego se ne stanno buoni e sani.

Bill intanto zompetta allegramente per il corridoio bianco che conduce dietro le tribune dello stadio, ghignando e canticchiando "Zono un pikkolo teteskin, zono tanto kattifin, mai nezzuno mi skoprirà, trallallallallà!" *Prima, col gruppo, parlava in tedesco, per questo non sembrava scemo.
In quella vede una doppia uscita intrasecondaria diametralmente opposta al cancellone - signori, si fa di fantasia, datemela buona. Un'uscita non sorvegliata ci sarà, no?! - e con un "Ach! Ah-ha! Trofata!" la infila subito, gongolando come un folle. Finchè, zompettando e saltellando e feliciando come gli pare, non si trova davanti al nasino una canna di pistola.
"Mein Gott! Was ist qvesto acceccio? Und ki ezere tu?" ha il coraggio di esclamare, più irritato che sgomento.
Jo perplessa risponde: "No, scusa... Ti paro davanti una canna di pistola e tu reagisci così? Come mai sei più irritato che sgomento?"
Bill, sull'orlo del pianto: "Kome tu non notare? Ztare piofendo! Und qvesto zignifika miei pei capellen ztare afflosciandosi! Kome, ach, kome farò? Und te!" indica la Jo piazzandole un dito sotto il mento "Tu sprigati a portare me in makkina ke kosì io potere efitare di pagnarmi ulteriormenten! Zu, muofere culone! Ein zwei, zu!""
...
Nella macchina i passeggeri si tappano gli occhi con un sibilato "Oh no..."; Colin ghigna dando di gomito a Jared "Ora vedi" e Andy mormora "E si che lo sa quanto Jo lo detesti... bella occasione gli ha dato...". Orlando, perplesso, domanda educatamente: "Occasione per fare cosa?"
STUMP! STUMP! STUMP!
Occhi puntati sulla Jo che prende letteralmente a pedate il crucco, nonostante sia più alto di lei di venti centimetri, ringhiando ad ogni pedata.
"Ma!" STUMP! "Come!" STUMP! "Osi!" STUMP!
Colin, ammirato: "Guarda, Jay, gli sta facendo fare un metro per volta con quei calci."
Orlando: O_O
Andy, Ce e Brandy: =_=''
Jared: "... Non è violenza sugli animali?"
Dom: "Jay, taci..."
Bill intanto è praticamente arrivato all'auto a forza di calci in chiappa, e dopo l'ultimo Jo ansimante si appoggia al cofano, riprendendo fiato. Dall'auto non si ode che silenzio.
"Ringrazia il cielo che il dottore mi abbia ordinato di non fare mai 'ste cose nella vita reale, Kaulitz. Ora fila in macchina e taci."
Bill entra nella macchina - che come avrete capito, praticamente è un camper, o una limousine particolarmente lunga - e si siede mogio mogio tra gli astanti. Andy da quella dolcissima anima che è gli posa una mano sulle spalle "Su, non prendertela..."
Bill: ç_ç *Sniff* ç_ç
Ce, più pragmatica ma ugualmente gentile, riprende: "Però pure tu, Bill, lo sai com'è, no?"
Bill: ç_ç *Sniff* Qvesto non ztafa skritto zu kopione!
Orlando, con aria saggia: "Ehhh, mai dire ad una donna che il suo sedere è grosso, soprattutto se è cos..."
Silenzio gelido, tutti fissano un punto dietro le spalle di Orlando, il quale sbianca e finisce di pigolare: "...sa falsa, specie se è cosa falsa."
L'aria non muta, il termometro indica meno cinque gradi. Dal buio dietro le spalle di Orlando si intravedono due puntini rossi, i quali un tempo dovevano essere gli occhi di Jo.
"S-sta ancora dietro di me?" mima Orlando con le labbra, e Dom ammutolito annuisce appena, senza smettere di fissare le due lucine demoniache.
Colin e Jared si schiariscono la voce giusto per fare qualche suono, le tre fanciulle chiudono gli occhi in attesa del tremendo scoppio e Dom preso da illuminazione perversa comincia a cantare a squarciagola: "Big girl, you are beautifuuuuuulllll!!!"
Tempo tre attimi che Andy, Ce, Brandy, Orlando, Dom, Colin, Jared e Bill sono letteralmente schizzati fuori dall'auto, la quale esplode stile cartone animato in un ruggito raggelante.
"Deficienti. Gli inglesi sono deficienti. Punto" fa Colin, passandosi una mano sulla fronte e accendendosi un'altra sigaretta.
Orlando gli lancia un'occhiataccia ma non è che possa dire niente in difesa della sua terra e della popolazione cui appartiene, perciò tace e agguanta Dom, completamente fuori della grazia di Dio dallo shock.
Le tre fanciulle sospirano appena, guardando imploranti Jared - probabilmente perchè essendo il più anziano confidano ancora che possa essere il più saggio -, il quale sbuffa, prende il cellulare e borbotta: "Va bene, va bene... Pronto? Gerard? Ciao... Sì, no, è che... Senti, ti spiace prestarmi il caravan?"

Verso le cinque del mattina, fuori Roma, anzi per essere precisi sulla FI-PI-LI.
Enorme camper dagli interni un pò strani - ma vabbè, ci s'accontenta - a velocità media si inoltra per l'autostrada con tranquillità. Esteriormente.
Interiormente, la visione è questa: Andy, Brandy e Ce comodamente spaparanzate sul divano, addormentate, belle come tre angeli. Orlando in mezzo ad Andy e Ce, un braccio sulla spalla di ognuna, e Dom mano nella mano con Brandy, tutti e due felicemente persi nelle braccia di Morfeo. Jared appollaiato nella cuccetta, raggomitolato come un gatto, il respiro calmo e silenzioso. Bill attorcigliato sul divanetto in fondo al camper, una gamba sullo schienale e una piegata per poterci entrare. Colin si alza dalla cuccetta accanto a quella di Jared e si stiracchia appena, guardando l'alba con sguardo appannato.
"Porca miseria che sonno", esala. Poi si dirige, procedendo a zigzag in mezzo ai dormienti e alle lattine di birra, bacardi e pacchetti di noccioline e patatine per terra, verso la zona dell'autista. Apre la porta scorrevole, la richiude, e si siede al posto del passeggero. Jo non muove gli occhi dalla strada ma alza una mano in saluto.
"Giorno anche a te" sbadiglia lui accomodandosi e chiudendo gli occhi.
Silenzio.
"Non è prestino per alzarsi?"
Colin non apre gli occhi ma alza le spalle:
"Non avevo più sonno."
Silenzio.
"E poi volevo vedere se eri sveglia."
"Sto guidando, Colin."
Colin sorride appena:
"Ragione di più per controllare."
Silenzio.
...
Colin apre un occhio e la guarda, poi li apre entrambi, si stira appena, sbuffa, sbadiglia, si mette a sedere in modo decente, guarda la strada, guarda lei, incrocia le braccia al petto e sbotta:
"Forza, su, dillo."
Jo esplode:
"Ma ti pare che mi fo dare ordini da un crucco, che poi cioè, capito, con tutta la gente che conosco da un ragazzino efebico tedesco, ma io lo uccido, non solo, ha detto 'quel culone', capito, 'quel culone'!!! Come se avessi una 108 di taglia o un girovita da un metro e mezzo, ma come osa, il solo fatto che lui sia secco ricucito non implica che tutto il mondo indossi la 36, e che cavolo, ho la 44 dopotutto mica la extra-extra-extra-large!!!"
Colin si tiene al sedile con le unghie per evitare di essere sbalzato fuori dalla furia - notare come sia semplice guidare, sfogarsi urlando ed evitare le macchine davanti, eh.
Jo prende fiato e sbuffa, superando una macchinina smart, poi riprende a guardare la strada corrucciata.
"Passato?" chiede Colin.
"Mpf."
Silenzio. Colin si riappoggia al sedile e sorridendo appena tra sè conta mentalmente: "Uno... due... tre".
"Colin?"
"Lo sapevo. Dimmi."
"Comunque non ce l'ho grosso il sedere, vero?"
"No."
"Ah, allora ok" ^_^
"Io dormo eh" bisbigliò Colin stendendo il sedile e riflettendo tra sè e sè quanto siano strane le donne, forse anche più degli inglesi.
"Fai fai!" cinguettò Jo scalando le marce allegra. Colin si sistema, poi di colpo si gira e chiede:
"Tanto per curiosità, se ti avessi detto si?"
"Saresti volato fuori dal finestrino, assieme alla mia autostima."
"Mi sembra giusto. E se t'avessi detto no mentendo?"
"Mi rimetto al tuo buon cuore, ma i bravi papà non mentono mai."
"M'hai fregato. Brava. Notte."
"Notte!"
...
"Colin?" mormorio timido.
"Mpfeh?" grugnito assonnato.
"Grazie."
"Mh?" Colin aprì un occhio "Di che?"
"Di essere venuto a dirmelo."
Colin la guardò perplesso, Jo si girò, lo fissò e sbottò sorridendo: "Eddai, non dirmi che non avevi sonno, tempo due secondi e ti sei riaddormentato! Non fare sempre il duro, fa piacere ogni tanto scorgere il tuo lato tenero, sai."
"Oh, frena-frena, ragazza... Non crederai che sia venuto qui davanti solo per sapere se avevi bisogno di sfogarti!"
"Si! Ed è stato tanto dolce, grazie Col." *_*
"Ma guarda tu questa qui, peggio degli inglesi, Jaysus, peggio degli inglesi..." mormorò girandosi dall'altro lato.
"Ok, va bene, però visto che non lo dirò a nessuno, sappi qui e ora che so che sei un bravo ragazzo, sotto sotto" affermò Jo compiaciuta, guidando tranquilla (cosa strana eh).
Colin non rispose, ma si addormentò sorridendo sotto i baffi, contento di sentire per una volta commenti positivi.















Kiki, tranquilla, chè al next chp arrivi XD
Non per niente i nostri son sulla FI-PI-LI.
Sono infinitamente contenta che ti piaccia, ma non osare ringraziarmi.
In confronto a quel che fai per me, questo è un ben misero modo di ripagarti.
Love you.
  
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