Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: Lila_88    31/08/2008    4 recensioni
all'ennesima volta che Kaori è in pericolo, Ryo si confronterà con i suoi sentimenti e farà un'importante decisione.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PERICOLO PER KAORI



Una sera Ryo rientrò a casa tardi.

Mentre andava in camera sua, passò davanti alla stanza di Kaori e notò che aveva ancora la luce accesa.

Allora bussò alla porta, ma non ottenne nessuna risposta, così decise di entrare.

Entrò e la vide addormentata alla sua scrivania: era seduta e aveva la testa appoggiata su un piccolo quaderno, posato sul ripiano del
tavolo.

Molto delicatamente, per non svegliarla, la prese in braccio e la portò sul letto, dopodiché la coprì con le coperte.


Tornando verso la porta, gettò uno sguardo al quadernino sulla scrivania e capì che si trattava del diario segreto di Kaori.

Sapeva che era sbagliato quello che gli passava nella testa di fare, tuttavia si avvicinò e lesse qualche frase:

“Mio caro diario, non riesco più a continuare così, non riesco più a guardare Ryo in faccia, mi sento troppo colpevole nei suoi
confronti... Mi sono stufata di mentirgli, Ma non posso dirgli quello che mi sta succedendo, perché lo farei solo preoccupare... Eppure non riesco più a sopportare questa situazione...”


Kaori si mosse nel sonno e Ryo si affrettò ad uscire dalla stanza.

Rimase qualche minuto appoggiato alla porta chiusa dietro di lui a riflettere.

Aveva notato che c’era qualcosa di strano in Kaori, ultimamente, ma non ci aveva dato troppo peso.

Pensava che non fosse niente di grave, invece lei gli nascondeva qualcosa.

Doveva trovare un modo per scoprire che cosa aveva.



Il giorno dopo Kaori si svegliò abbastanza presto e si stupì di trovarsi nel proprio letto.

Non ricordava di esserci andata, la sera prima.

In ogni caso si alzò e scese in cucina, dove si stupì di trovare Ryo già sveglio.

-    Buongiorno.
-    Buongiorno, Kaori. Tutto bene?
-    … Si, come mai?
-    No, niente. Volevo solo sapere se stavi bene. In questi giorni sei un po’ strana.
-    [Se n’è accorto...] Beh, sarà una tua impressione, io sto benissimo...
-    Ok, allora io esco. Ci vediamo più tardi.
-    Va bene. A dopo.


Saeko si trovava davanti a una fontana.

Sembrava impaziente, mentre aspettava qualcuno.

Aspettò un altro poco e poi, finalmente, vide arrivare Ryo.

-    Alla buon’ora, Ryo!! Mi hai detto di venire qui alle otto e trenta e di essere puntuale. Io l’ho fatto, ma lo sai che ore sono? Le nove e cinque!!!!
-    Hey, stai calma. In fondo non è così tardi, cara la mia Saeko!piuttosto, perché invece di brontolare, non mi dai un bacino, eh?
-    Cosa?!? Non mi avrai fatto venire qui per questo?!? A volte mi piacerebbe avere uno dei martelli di Kaori a portata di mano!

Sentendo pronunciare il nome di Kaori, Ryo assunse un’aria seria e cupa.

-    Ryo, che cos’hai? C’è qualche problema?
-    Si, è Kaori che mi preoccupa...

Ryo si sedette sul bordo della fontana e Saeko gli sedette vicino.

-    Che cos’ha? Sta male? Le è successo qualcosa?
-    Io... Non lo so...

Ryo raccontò le stranezze notate nella sua assistente da qualche giorno, fino ad arrivare all’ultima conversazione avuta con lei, poco prima nella loro cucina.

-    Ho bisogno del tuo aiuto, Saeko.
-    Certo, in che modo posso esserti utile?
-    Vorrei che incaricassi qualche tuo poliziotto di seguirla, per proteggerla e scoprire il perché del suo strano comportamento.
-    Beh, sono felice di darti una mano, ma, scusa se te lo dico, fare la guardia del corpo è il tuo lavoro, perché non...
-    Non lo faccio da solo? Kaori si accorge sempre se la seguo per controllarla e non vorrebbe che io lo facessi. Allora, mi aiuterai?
-    Certo, non ti preoccupare.


Più tardi Ryo entrò nel Cat’s Eye, il locale di Falcon e Miki.

-    Oh, Ryo, buongiorno!
-    Ciao Miki! Falcon non c’è?
-    No, è uscito. Non so dove è andato, non me l’ha detto.
-    Bene! Miki posso parlarti?
-    Certo. Di che cosa?
-    Di Kaori. Tu e lei siete diventate molto amiche. Beh, volevo sapere se hai notato qualcosa di strano in lei, negli ultimi giorni.
-    No, non mi sembra. Forse un po’ di distrazione, ma niente di così strano. Perché me lo chiedi?
-    Kaori è molto strana in questo periodo.

Ryo spiegò tutto a Miki. I due parlarono ancora un po’, poi Ryo tornò a casa.


Kaori, intanto, era uscita e stava facendo un giro.

Quando arrivò alla lavagna, alla stazione, guardò se ci fosse un lavoro per City Hunter.

Tuttavia, quello che lesse, la spaventò.

Con mano tremante, cancellò la frase, in modo che Ryo non potesse leggerla.

Dopo iniziò a correre, mentre qualche lacrima le scendeva sul viso.


Ryo entrò in casa e andò in cucina, per vedere se Kaori fosse lì.

Tuttavia si accorse ben presto che la casa era deserta.

Pochi secondi dopo, Ryo sentì sbattere la porta di casa.

Uscì dalla cucina e sentì Kaori salire le scale e chiudersi nella sua camera.

Lui si diresse davanti alla porta della stanza di Kaori e bussò.

-    Kaori?

Lei era sdraiata sul letto ed alzò la testa dal cuscino, asciugandosi le ultime lacrime.

-    Che cosa c’è?
-    Stai bene? Come mai sei arrivata correndo?
-    Oh, sto bene. Va tutto bene, davvero.
-    Puoi aprirmi?
-    Ehm... Un attimo!

Kaori si alzò e andò davanti allo specchio per darsi una sistemata.

Poi si avvicinò alla porta e la aprì.

Ryo si accorse subito che la ragazza aveva pianto.

-    E’ successo qualcosa?
-    No, sto bene. Comunque è ora di pranzo. Non hai fame? Andiamo, io vado al supermercato a prendere qualcosa. Ok?
-    Vengo con te.
-    Cosa? A te non piace andare al supermercato.
-    Beh, vengo lo stesso.


Qualche giorno dopo, Miki andò a casa di Ryo e Kaori.

Ryo uscì, quando lei arrivò. I due erano d’accordo.

-    Allora, Miki. Come mai non sei al locale?
-    Ci ho lasciato Falcon. Come va?
-    Bene.
-    Sicura? Non è che c’è qualcosa che ti preoccupa?
-    … No …

Kaori distolse lo sguardo da quello di Miki.

-    Kaori, non è vero. Dimmi che cosa c’è.
-    Beh, ecco... in effetti, qualcosa c’è.
-    Allora siediti qui vicino a me e raccontami tutto.

Kaori si sedette sul divano, vicino all’amica.

-    Qualcuno mi sta... minacciando...
-    Cosa?! E... Perché non l’hai detto a Ryo?
-    Perché non voglio che si preoccupi per me.
-    Lui si sta già preoccupando per te! Devi dirglielo, così ti proteggerà.
-    No!
-    Perché no?
-    Perché Ryo ha promesso a mio fratello che mi avrebbe protetto e io voglio che non si senta sempre in obbligo nei miei confronti.
-    Se non glielo dici tu, lo farò io.
-    No, ti prego.
-    Si, invece. E’ una cosa seria e tu hai bisogno della sua protezione.

In quel momento, Ryo entrò in casa e Kaori scappò nella sua stanza.

-    Perché è fuggita?
-    Ryo, Kaori mi ha detto cosa ha e non vuole che tu lo sappia.
-    E... E’ giusto che io non lo sappia?
-    No. Ryo, qualcuno sta minacciando Kaori.
-    Perché non me lo voleva dire?
-    Perché non voleva che tu ti sentissi in obbligo per la promessa che hai fatto a suo fratello.
-    Questo è ridicolo!
-    No, non può essere per questo. Lei lo sa che non è un obbligo per me aiutarla. Io lo faccio per lei, non per la promessa!
-    Ryo, io devo andare. Però, lascia che ti dica una cosa. Forse non te ne sei accorto, però Kaori è innamorata di te. e con questo credo di averti chiarito un po’ le idee. Ora vado, ciao.

Miki uscì dalla casa e Ryo rimase per un po’ immobile, nella stanza.

Poi si voltò verso le scale.


Kaori non uscì dalla sua camera neanche per l’ora di cena e Ryo salì con un vassoio, con un po’ di cibo; bussò alla camera, ma
Kaori non rispose.

-    Kaori, ti ho portato qualcosa da mangiare.

Non ebbe alcuna risposta.

-    Ok, te lo lascio qui. Però voglio che tu mangi.

Ryo posò il vassoio a terra a andò nella propria camera.

Quando richiuse la porta dietro di sé, udì Kaori aprire la porta della sua stanza, prendere il vassoio e richiuderla.


Durante la notte Kaori uscì dalla stanza per andare in cucina a bere un po’ d’acqua.

Quando arrivò nel salotto, vide Ryo, di spalle che fissava fuori dalla finestra.

Cercò di fare più piano possibile, affinché non si accorgesse di lei.

-    Dobbiamo parlare, Kaori.

Ryo si voltò e Kaori abbassò lo sguardo.

-    Sai chi ti sta minacciando?
-    No. Di solito trovo le minacce sul davanzale della finestra o sulla lavagna degli annunci.
-    Da quanto tempo?
-    Da una decina di giorni.
-    E perché non me ne hai parlato?
-    Perché... Non mi sembrava il caso.
-    Cosa?? Ogni volta che sei uscita di casa hai rischiato la tua vita e non ti sembrava il caso di dirmelo?!? Perché? Perché non volevi sentirti in obbligo per la promessa che ho fatto a tuo fratello? O perché?

Ryo si avvicinò a Kaori e le mise le mani sulle spalle.

Si accorse allora che Kaori stava piangendo silenziosamente.

La abbracciò.

-    Ti proteggerò, Kaori. E non perché l’ho promesso a tuo fratello.


Dal giorno dopo Kaori non uscì più da sola.

E se Ryo non poteva accompagnarla, con lei andava Miki, o Reika, o Saeko.


Un giorno Ryo era nel poligono di tiro a provare la sua Magnum.

Sentì troppo tardi il rumore di un elicottero e corse su per le scale.

Quando arrivò in salotto, avevano già rapito e portato via Kaori.


Circa un’ora dopo, nel salotto di Ryo c’erano Miki, Falcon, Reika e Saeko.

Ryo stava camminando avanti e indietro per la stanza.

Suonò il telefono e Ryo si affrettò a rispondere.

-    Pronto?
-    Salve, Ryo Saeba. Ti informo che ho la tua assistente.
-    Chi sei e che cosa vuoi?
-    Davvero non ti ricordi di me? Noi due ci siamo già incontrati. A quel tempo lavoravi con Makimura... A proposito, ho saputo che la ragazza è sua sorella.
-    Non puoi essere tu...
-    Ho paura che tu abbia capito...

L’uomo riattaccò e Ryo, con un gesto rabbioso, buttò la cornetta giù.

-    Sai di chi si tratta?

Falcon fece questa domanda guardando Ryo negli occhi.

-    Si. E’ un criminale che io e Jeff avevamo fatto arrestare. E’ uno della mafia, che la polizia cercava da anni.
-    Si, mi ricordo di lui.
-    Sai dove ha portato Kaori?
-    Credo di si.
-    Ma c’è un motivo particolare, secondo te, per il rapimento di Kaori?
-    Si, credo di si. Quando ci scontrammo con lui, io e Jeff colpimmo per sbaglio sua moglie. E credo che voglia uccidere Kaori per vendetta.


Ryo e Falcon, poco dopo, si trovavano davanti al magazzino dove Ryo pensava potesse trovarsi Kaori.

Entrarono e udirono una risata, mentre la porta dietro di loro si chiudeva.

Ryo e Falcon si voltarono di colpo e, a poca distanza da loro, videro il nemico di Ryo, che teneva sotto tiro Kaori.

-    Lasciala stare!
-    Non credo che questo sia possibile. Lei è la tua assistente, ma anche la sorella di Makimura, quindi è un ostaggio perfetto, per vendicare la mia povera moglie.

Ryo guardò Kaori negli occhi.

Lei era davvero molto spaventata.

-    Perché non ci battiamo? Io e te, lasciando Kaori libera.
-    Si, ci sto... In parte. Se vincerai Kaori sarà libera, sennò la ucciderò.


Ryo si sentì per la prima volta incerto sull’iniziare un duello.

Non era sicuro di battere l’uomo che gli stava davanti e, perciò, non voleva mettere in maggior pericolo la vita di Kaori.

Poi si decise.

-    Va bene.


L’uomo chiamò un suo scagnozzo e gli passò Kaori.

Poi preparò la sua pistola.

Mossa che fece anche Ryo.


Quando i due iniziarono, si sentirono due spari e sono uno di loro due rimase in piedi: Ryo.

Lo scagnozzo lasciò Kaori e fuggì.

Falcon lo inseguì, lasciando Ryo e Kaori da soli.

Ryo le si avvicinò e la prese tra le braccia.

-    E’ tutto finito.

Ryo si limitò a stringerla di più, ma, dentro di sé sapeva che lei non aveva ragione.

Non era tutto finito.

Doveva risolvere un’altra questione, adesso:riguardava quello che gli aveva detto Miki quando gli aveva rivelato il problema di Kaori.

Tuttavia comprese che quello non era il momento più adatto.


La sera, a cena a casa di Ryo, c’erano Falcon, Miki, Reika e Saeko.

Reika espresse il suo punto di vista.

-    Beh, menomale che tutto è finito bene.
-    Si, e soprattutto che non è successo niente di grave a Kaori.
-    Già, Miki. Complimenti, Kaori, questa cena è molto buona.
-    Si, sai Saeko, a Kaori piace andare a prendere le cose al ristorante.

Kaori prese un martello da una tonnellata e glielo diede in testa.

-    Sempre il solito, eh?
-    Mi dai altro riso, per favore?
-    Certo, Falcon!


Dopo cena tutti si sparsero per il salotto e la cucina.

Mentre Kaori e Reika stavano sistemando la cucina, Falcon si era addormentato sul divano e Saeko lo stava guardando con una goccia sulla testa.

Ryo e Miki erano dall’altra parte della sala.

-    Come fai a sapere dei sentimenti di Kaori nei miei confronti? Te l’ha detto lei?
-    No, l’ho capito da sola. E sai una cosa? Credo che tu sia l’unico a non averlo ancora capito! Possibile che tu non provi niente per lei?!

Ryo guardò Kaori uscire dalla cucina con Reika e ridere nel vedere Falcon dormire.

-    Io non posso amare qualcuno. Se io finissi per mostrarmi affettuoso nei confronti di qualcuno di voi, i miei nemici se la prenderebbero con voi. A me piacciono le belle ragazze, e questo tu lo sai, ma credi davvero che mi interessino veramente? Io non so cosa voglia dire amare, però so che mi dispiace dover trattare Kaori nel modo in cui faccio. Vorrei farle capire che per me non è realmente un maschiaccio, ma una bellissima ragazza. Per me è molto importante Kaori.
-    Ryo, sei sicuro di non saper cosa vuol dire amare? Perché credo che sia proprio amore, quello che ho appena letto nei tuoi occhi. Penso che dovresti riflettere bene.

Miki si avvicinò a Falcon e lo scosse per svegliarlo.

-    Su, pigrone, è ora di andare a casa! E’ tardi.
-    Eh? … Oh... Si, ok. Buonanotte a tutti.

Fu così che Miki e Falcon andarono via.

-    Beh, credo che sia ora di togliere il disturbo anche per noi. Non trovi, Reika?
-    Certo, sorellina. Buonanotte ragazzi!

Così Ryo e Kaori rimasero da soli.


A Ryo quello sembrò il momento buono per parlare con Kaori.

-    Kaori?
-    Si?
-    Possiamo parlare un po’?
-    Va bene. Di cosa?
-    Di noi due.

Kaori fissò per un attimo Ryo.

-    Di noi due? Non capisco.

Ryo la prese per mano e si sedette sul divano, spingendola a sedersi vicino a lui.

-    Tu non sei solo la mia assistente. C’è qualcos’altro.
-    Che cosa?
-    Non lo so... E’ una strana sensazione, quella che provo quando sono vicino a te.

Ryo vide Kaori abbassare lo sguardo e arrossire.

Le fece alzare il voltò, per scrutare i suoi occhi.

Poi avvicinò il suo volto al proprio e cercò di baciarla, ma lei si scostò.

-    Che cosa c’è?
-    Perché adesso ti interessi a me?
-    Perché avrei voluto farlo da sempre.
-    E come mai non l’hai mai fatto?
-    Perché avevo paura di far capire ai miei nemici che, se ti avessero colpito, io sarei crollato. Non volevo metterti in pericolo più di quello che sei già.
-    E perché adesso hai cambiato idea?
-    Perché in questi giorni ho capito che non posso più stare lontano da te. credo di stare amando per la prima volta un donna. E quella donna, sei tu...

Ryo si avvicinò nuovamente a lei per baciarla e, questa volta, Kaori non si allontanò, ma rispose al bacio.


Quello che successe quella notte fra Ryo e Kaori cambiò la loro vita.

Adesso che aveva Kaori, Ryo non correva più dietro alle altre donne, o almeno non così spesso come un tempo.

Infatti Kaori, talvolta, rispolverava i suoi martelli!



  
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