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Autore: vengeA7x    15/07/2014    3 recensioni
Pensandoci bene, è tutta colpa di Johnny. E’ colpa sua se un sabato sera Zacky decide di abbandonare i suoi film horror scadenti e i suoi videogiochi ed uscire di casa, è colpa sua se per poco non finiscono in galera ed è colpa sua se si perdono in uno Skate park.
Ed è colpa sua, solo sua, se Zacky incontra Brian.
Zacky/Synyster | The Rev/Johnny | SkatePark!AU

(Tutti i capitoli sono stati uniti in un'unica one-shot, dato che non la continuerò. Mi dispiace!)
Genere: Angst, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Synyster Gates, Un po' tutti, Zacky Vengeance
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pensandoci bene, se Zacky osservasse la situazione dall’esterno e se si ritrovasse in un corpo diverso, con una mente diversa, uno spirito di avventura maggiore e giusto un po’ di pigrizia in meno, forse si renderebbe conto di non poter restare chiuso in casa tutta la vita e si deciderebbe ad uscire. Non è che a Zacky non piacciano le feste, insomma, a tutti piacciono le feste, considerando che quasi nessuno ha il tempo di potersi svagare durante la settimana e il sabato sera è l’unico momento di distrazione, è solo che c’è sempre troppa gente e si sente di soffocare.
Non è una persona molto estroversa e non è mai stato bravo a fare amicizia, ed è esattamente per questo che preferisce passare i sabato sera a casa a guardare film ed ingozzarsi di pizza al posto di stare in mezzo a centinaia di persone sudate che ballano e si dimenano a tempo di musica che, per inciso, fa solo venire il mal di testa.
La verità è che non è abbastanza popolare o abbastanza bello da poter andare ad una festa ed essere preso minimamente in considerazione. Cioè, ha gli occhi verdi e forse quella è l’unica cosa che gli piace del suo corpo, a parte i tatuaggi e i suoi adorati snake bites, perché per il resto ha il naso troppo grande, la barba gli cresce troppo velocemente, è basso ed è anche ingrassato nell’ultimo periodo. Ha passato diverse giornate in palestra a cercare di rimediare ai danni, ma alla fine si è arreso all’idea che non avrà mai il fisico che vuole e che tanto continuerà a mangiare cibo spazzatura come ha sempre fatto.
Johnny dice che un sacco di persone sono interessate a lui, ma ovviamente Zacky non ci crede. Per inciso – è raro che a Zacky Baker piaccia qualcuno perché è sempre troppo preso a sembrare più apatico di quello che è.
E no, non si sente per niente in colpa a preferire Star Wars agli altri studenti dell’Università di Huntington Beach. E poi il primo film è il suo preferito ed è la prima volta che lo trasmettono in tv da troppi anni, non se lo perderebbe mai.
La pizza comunque è già arrivata da un pezzo e Zacky l’ha quasi finita, mentre quella di Johnny si è ormai raffreddata, considerando che il suo amico è in ritardo come al solito. Zacky dà un morso alla fetta di pizza che ha in mano e con l’altra prende due bottiglie di birra, mentre con un calcio chiude lo sportello del frigo. Il campanello suona proprio in quel momento – quello sbagliato, ovviamente, poiché è impossibilitato a muovere entrambe le mani – e Zacky si affretta verso la porta, tenendo le bottiglie strette sotto il braccio per poter aprire al suo amico.
“Possibile che mangi sempre?” Il ragazzo biondo e piuttosto basso oltre la porta sorride con fare esasperato, oltrepassando l’uscio e gettando il suo zaino a terra. Zacky non si ricorda di avergli mai detto “fa’ come fossi a casa tua”, ma ormai quella è diventata casa di entrambi, considerando che Johnny ci entra almeno una volta al giorno.
“Lasciami vivere.” Zacky sospira, ficcandosi in bocca l’ultimo pezzo di pizza rimasto e segue l’amico verso il salotto, dove lo aspetta un tavolino pieno di noccioline che si impone di non toccare perché ha ancora un minimo di senso del limite.
“Di nuovo Star Wars?” Johnny sbuffa, lanciando un’occhiata annoiata al televisore e sedendosi sul divano. Poi si china verso il tavolino ed apre il suo cartone di pizza che è fredda, ma la mangia comunque come se non ci abbia nemmeno fatto caso. Johnny può essere piuttosto insopportabile, a volte, perché può passare da uno stato di iperattività ad uno di depressione cronica, e più volte Zacky è stato costretto a subirne le conseguenze. Ma è piuttosto tenero, forse è questo che trattiene Zacky dall’urlargli contro ogni volta, perché a volte gli risulta davvero difficile arrabbiarsi quando Johnny lo guarda con quegli occhi castani e grandi e quel broncio adorabile. Zacky lo sa che lo fa di proposito ad usare sempre la tecnica del broncio, per ottenere quello che vuole. E ci riesce anche, dannazione.
“Andiamo, non ti sei mai lamentato.” Zacky alza gli occhi al cielo, sedendosi accanto a lui e poggiando le birre fredde sul tavolino. Dà un’occhiata al Maestro Yoda alla tv e poi torna con lo sguardo su Johnny.
“Ma l’abbiamo visto anche sabato scorso. E quello prima.” Johnny si lamenta, sistemandosi il cartone della pizza sulle ginocchia e prendendo un’altra fetta. “Dovremmo cambiare un po’.”
Zacky alza un sopracciglio, non del tutto sicuro di dove voglia andare a parare, poi alza le spalle. “A me piace Star Wars. Insomma, c’è un sacco di azione e la trama è– “
“Non parlo dei film, Zack. Parlo del fatto che potremmo uscire.” Johnny rivolge un gran sorriso a Zacky che resta in silenzio per forse troppi secondi, cercando di capire se l’amico stia scherzando o meno.
“Non usciamo mai, Johnny. Siamo andati a tipo una sola festa in tre anni di università, come ti è saltato in mente di farlo adesso?” Gli chiede, tra il divertito e il confuso, scuotendo la testa.
“Scommetto che hai già preparato il tavolo per giocare a Risiko.” Johnny aggrotta lo sguardo e Zacky risponde con una risatina nervosa.
L’ha preparato davvero, il Risiko.
“E poi magari anche Call Of Duty, per dopo.” Quella di Johnny sembra quasi un’accusa e Zacky si chiede da quando il suo animo nerd se ne sia andato a farsi fottere.
Zacky comunque non risponde, perché Black Ops 2 è già posizionato accuratamente sul mobile accanto alla tv per evitare che si dimentichi di giocarci, dopo. Forse è davvero diventato troppo prevedibile.
“Insomma, non fraintendermi, io adoro queste cose. Solo che bisogna provare nuove esperienze… Hai ventidue anni, non puoi passare la vita in casa a guardare film e a suonare la chitarra, Zacky.”
Ha ragione, dopotutto. Non è che Zacky si annoi ad uscire, è che non conosce persone con cui poter uscire e divertirsi davvero senza cominciare ad annoiarsi un attimo dopo.
“Ci vuole una svolta.” Johnny riflette con sguardo assente, picchiettandosi pensieroso l’indice sul mento. “Qualcosa di folle.”
Non sembra per niente affidabile. Johnny fa sempre cose folli che per lui rientrano nella normalità, e stavolta Zacky prevede una qualche esplosione o peggio.
Eppure Zacky acconsente, perché non può dire di no a Johnny e perché forse ha davvero bisogno di un po’ di adrenalina.
 
 
 
 

 
Okay, affidarsi a Johnny Seward è sicuramente una delle idee da aggiungere alla lista delle cose da non fare mai. Sono le dieci di sera e il supermercato accanto casa di Zacky è ancora aperto e pieno di gente, e Johnny è ancora sicuro di voler fare qualcosa di folle.
“Credo che ci siano le telecamere.” Zacky sussurra guardandosi nervosamente attorno, nascondendo le mani nelle tasche della felpa blu e sperando che con il cappuccio che ha in testa riesca a nascondere almeno in parte il suo viso in caso che qualcuno lo veda. Magari c’è ancora la pena di morte per gente come lui.
Dio, dovrebbe davvero andarsene da lì.
“Lo so, per questo dobbiamo scappare.” Johnny risponde tranquillo, ancora chinato sullo scaffale degli alcolici per decidere quale bottiglia di vodka rubare.
“Forse è meglio se torniamo a casa.” Quella situazione non gli piace per niente e Zacky ha uno strano formicolio alle mani che non promette niente di buono.
Johnny non risponde e prende una delle bottiglie – Zacky non riesce neanche a vedere quale prima che la nasconda sotto la maglia e cammini lungo il corridoio del reparto.
Johnny.” Zacky si lamenta, seguendolo e camminando a pochi passi da lui. Si guarda attorno nervosamente controllando che nessuno si sia accorto di niente e poi sospira, arrendendosi al suo destino per quella sera.
“Appena superiamo le casse, comincia a correre.” Johnny sussurra concentrato, avvicinandosi all’uscita. Dio, finiranno in prigione.
Zacky annuisce appena e prega mentalmente qualunque Santo che lo possa aiutare a sopravvivere alla serata perché è troppo giovane e deve laurearsi e non è ancora neanche andato ad un concerto dei Metallica.
In ogni caso, i due continuano a camminare cercando di sembrare i più disinvolti possibile e, come da copione, non appena superano l’uscita del supermercato l’allarme comincia a suonare e Johnny comincia a correre. Zacky impreca sottovoce e segue l’amico di corsa, voltandosi solo un attimo per accertarsi che nessuno li stia seguendo. Un attimo dopo sentono qualcuno dire loro di fermarsi e Zacky continua a correre, appena dietro Johnny, sussurrando altri insulti che non riesce proprio a trattenere. Corrono per una trentina di metri senza fermarsi, le grida dell’uomo alle spalle ancora ben udibili, segno che non ha intenzione di arrendersi.
“Di qua!” Johnny svolta nel primo vicolo che trova e continua a correre, seguito da uno Zacky già stremato che si fermerebbe volentieri se qualcuno non lo stesse seguendo a pochi metri di distanza.
Con orrore, Zacky nota che quello in cui si trovano è un vicolo cieco.
“Merda.” Johnny mormora, guardandosi attorno in cerca di una via d’uscita. Adesso è nervoso.
“Ricordami di ucciderti, più tardi.” Zacky lo fulmina con lo sguardo e per un attimo si dimentica anche del fatto che qualcuno li sta inseguendo e che devono assolutamente cercare di uscire. In realtà, pensa, il muro che chiude la strada non è poi così alto.
“Possiamo scavalcarlo.” Zacky suggerisce indicando la barriera di mattoni e corre verso di essa, poi si ferma ed intreccia le proprie mani, tenendole in basso con i palmi verso l’alto, aspettando Johnny. Il biondo capisce al volo e pianta un piede sulle sue mani intrecciate, spingendosi verso l’alto ed aggrappandosi all’estremità del muro con un braccio solo, l’altro ancora stretto alla bottiglia. Quando riesce a salire tende il braccio libero a Zacky che gli afferra la mano, arrampicandosi il più velocemente possibile con i piedi piantati lungo la parete, giusto un minuto prima che l’uomo svolti l’angolo e li veda, correndo verso di loro.
Il cuore di Zacky perde un battito – forse due – quando l’uomo gli afferra la caviglia e cerca di tirarlo giù. E Zacky continua a pensare di essere troppo giovane per finire in galera. Non ha nemmeno un avvocato, diamine, non può permettersi di fallire adesso.
Johnny dà uno strattone al braccio di Zacky, facendolo salire ancora più in alto e facendo scivolare la presa dell’uomo dalla sua gamba. Con una forza che non credeva di possedere, Zacky prende lo slancio ed arriva a sedersi in cima al muretto accanto a Johnny, sano e salvo, per poi gettarsi insieme al biondo dall’altra parte. La strada riprende in un vicolo pressappoco identico a quello dietro il muro, come se avessero appena attraversato uno specchio.
Da solo quel tipo non ce l’avrebbe mai fatta a scavalcare il muro ma Johnny riprende a camminare velocemente, non del tutto sicuro di aver scampato il pericolo, e Zacky lo segue. E’ sicuramente la cosa più trasgressiva che abbiano mai fatto e Zacky non sa se sentirsi euforico o arrabbiato.
Alla fine sceglie la modalità arrabbiato.
“Sei un fottuto idiota.” Zacky gli dà un pugno sulla spalla, scatenando un suo verso di protesta ed una risata fragorosa.
“E’ stato divertente!” Commenta l’altro, tirando fuori da sotto la felpa la bottiglia di vodka con un sorriso trionfante.
“Divertente.” Zacky sospira esasperato. “Divertente.”
Il divano di casa sua è sicuramente più divertente di una corsa di un quarto d’ora per scampare alla galera.
“Dove andiamo adesso?” Johnny chiede, guardandosi attorno. La strada è illuminata dalla luce fioca di qualche lampione ed infondo Zacky riesce a scorgere qualcosa luccicare appena di più.
“Cosa c’è laggiù?” Zacky indica con un dito la fine della strada, dove un muro, più alto di quello di prima, si apre in un varco. Al di là di esso Zacky può giurare di aver visto qualcuno muoversi.
“Non ne ho idea, entriamo.” Johnny alza le spalle e continua a camminare fino a quando entrambi non superano l’entrata e Zacky si lascia sfuggire un verso sorpreso.
Quella in cui si trovano è una piazza enorme, circondata da delle mura piuttosto basse e dei gradini di marmo tutti attorno. I muri sono imbrattati di inchiostro di tutti i colori, ci sono diversi graffiti e scritte di vario tipo di cui Zacky non riesce a coglierne del tutto il significato. Accanto al muro c’è un gruppo di ragazzi, chi seduto sui gradini e chi in piedi, e non sembrano minimamente essersi accorti della loro presenza. Altri ragazzi, in gruppi più piccoli, sono sparpagliati per il resto dello spiazzo.
Al centro della piazza ci sono delle strutture strane, di legno forse, alte e contorte e Zacky capisce cosa sono solo quando un ragazzo, prendendo lo slancio, ci passa sopra con uno skateboard.
Si trovano in uno skate park.
“E’ uno skate park.” Johnny sorride osservando le piste al centro della piazza, dove due ragazzi continuano ad eseguire strane acrobazie dall’aria complessa.
Zacky dà un’altra occhiata al gruppo di persone sui gradini e vede che uno di loro, il più alto, dai capelli neri e una giacca di pelle, ha notato la loro presenza e sta guardando entrambi con aria confusa. Zacky lo guarda dare una gomitata ad un suo amico ed indicarli con un cenno del capo.
“Forse dovremmo andarcene.” Zacky si rivolge a Johnny, distogliendo lo sguardo dal ragazzo ed osservando il biondo.
“Nah, restiamo qui.” Johnny si avvicina al gradino opposto a quello pieno di gente e si siede, poggiando la bottiglia di vodka accanto a sé e contemplandola per qualche secondo, indeciso sul se aprirla o meno.
Zacky sbuffa e si siede accanto a lui, del tutto diffidente sulla piega che sta prendendo la serata.
“E se andassimo a parlare con quelli?” Johnny indica i ragazzi sui gradini dall’altra parte della piazza con un piccolo sorriso.
“Scordatelo.” Zacky è deciso a rimanere dov’è. Quei ragazzi sono alquanto intimidatori e non vuole ulteriori problemi, almeno per questa sera.
Johnny quindi sbuffa ed apre la bottiglia, prendendone un lungo sorso che muta la sua espressione in una smorfia.
“Non credi che sia un po’ troppo temerario passare dal Risiko al rubare alcolici?” Zacky ride per l’assurdità della situazione.
“Cambiare fa bene, a volte.” Risponde l’altro, bevendo un altro sorso dalla bottiglia.
Nessuno dei due si è accorto che intanto il ragazzo che Zacky aveva sorpreso a fissarli si è appena avvicinato a loro, fino a quando lui non si schiarisce la voce per attirare la loro attenzione.
Zacky e Johnny alzano lo sguardo all’unisono, incontrando quello del moro che scoprono avere gli occhi azzurri. Ha la pelle piuttosto chiara ed è davvero troppo magro, ha un piercing proprio sotto al labbro inferiore, al centro, e i capelli gli ricadono davanti agli occhi, truccati di nero. La giacca di pelle è arrotolata sulle maniche e gli lascia scoperti i tatuaggi sulle braccia, mentre alle mani indossa dei guanti che gli lasciano metà delle dita scoperte.
“Ciao” Dice solo, con un tono che Zacky trova fin troppo cortese per uno come lui.
“Ciao.” Zacky prova, incerto, seguito da Johnny che invece sembra molto più sicuro.
Il ragazzo resta in piedi di fronte a loro con un gran sorriso stampato sulle labbra, squadrando i due per bene.
“Qui non ci viene mai nessuno e quando siete entrati non ho potuto fare a meno di notarvi.” Dice alzando le spalle, poi lancia un’occhiata veloce alla bottiglia appoggiata al muretto, con un tratto di curiosità. “Comunque, sono Jimmy.”
I due rispondono presentando i loro nomi a bassa voce e Zacky pensa che forse quel ragazzo non è così male. Pensa anche che forse lui avrebbe dovuto vestirsi un po’ meglio, ma non immaginava di dover incontrare persone.
“Che ci fate qui, esattamente?” Jimmy chiede, sedendosi sul gradino fra i due ragazzi e prende senza permesso la bottiglia di vodka, bevendone un sorso. Johnny aggrotta appena lo sguardo ma non ribatte.
“Siamo arrivati per caso. Abbiamo rubato questa” – Johnny indica la bottiglia – “e ci hanno inseguiti fino a qui.”
Jimmy gli rivolge un’espressione sorpresa e si alza, battendo le mani una volta. “Mi piacete. E già che siete qui tanto vale che facciate un po’ di amicizia, no? Venite con me.” Jimmy indica un punto dietro di sé con un cenno del capo ma i due non si muovono, restando seduti sui gradini.
Johnny ha un’espressione un po’ incerta, ma poi alza le spalle, raccoglie la bottiglia e si alza e Zacky deve seguirlo per forza perché non ha intenzione di restare da solo. Infila le mani nelle tasche della felpa, leggermente infreddolito, e segue il ragazzo dalla giacca di pelle che si sta dirigendo verso il gruppo di persone dall’altro lato della piazza. Qualcuno nota che si stanno avvicinando e Zacky si sente davvero di troppo. Una ragazza dai capelli biondo platino ed un piercing al naso sorride nella loro direzione, quasi come se li stesse aspettando.
“Ragazzi, questi sono Zacky e Jamie.” Jimmy li presenta, fermandosi fra loro due ed allargando le braccia per circondare le loro spalle in un forte abbraccio.
“E’ Johnny.” Il biondo lo corregge in un sussurro e Jimmy accenna un sorriso.
“Già, giusto, Johnny. Comunque, si sono persi e sono arrivati qui per caso.”
La ragazza dai capelli biondi alza una mano in cenno di saluto e si presenta loro come “Valary” e Zacky la trova un po’ inquietante.
“Nuovi arrivati?” Il ragazzo all’impiedi si avvicina con un sorriso tutto fossette. E’ alto, enorme ed ha i capelli corti e scuri, inoltre è pieno di tatuaggi sulle braccia muscolose.
“Matt.” Si presenta prima di ricevere una risposta. Saranno le fossette o gli occhi verdi, ma per quanto quel ragazzo possa essere gigantesco a Zacky sembra il più innocuo.
Johnny si siede su un gradino e Jimmy si accomoda tra lui e Valary, decidendo puntualmente che la bottiglia del biondo deve assolutamente essere condivisa. Johnny se la tiene stretta, ma dopo un paio di tipregotiprego del moro decide di spartirla con lui.
Jimmy sta giusto bevendo il suo terzo sorso quando Matt si ricorda improvvisamente di qualcosa.
“Dov’è Brian?” Chiede agli altri e Zacky sospira, cominciando ad annoiarsi sul serio. Johnny accanto a lui strappa la bottiglia di mano a Jimmy, bevendone un lungo sorso. Ha le guance rosse e questo non promette nulla di buono, Zacky immagina già di doverlo riaccompagnare a casa sulle spalle.
“E’ andato a prendere la roba.” Valary sospira, osservandosi distrattamente le unghie smaltate di nero.
“La roba.” Zacky si ritrova a sussurrare senza neanche rendersene conto e Jimmy gli batte amichevolmente una mano sulla spalla.
“Vi piacerà, Brian.” Dice con un sorriso, poi annuisce. “Brian piace a tutti.”
Zacky gli rivolge un sorrisetto obliquo, cercando di non far trasparire nemmeno un minimo della sua perplessità.
“Sei così carino, avresti dovuto perderti qui dentro molto prima.” Jimmy sbuffa rivolgendosi stavolta a Johnny con aria quasi triste ma subito dopo sorride e scompiglia i capelli, facendo arrossire violentemente il biondo.
“Sta’ fermo.” Johnny aggrotta le sopracciglia e si passa una mano fra i suoi intoccabili capelli biondi con qualche ciocca scura, sistemandoseli per bene ed ignorando la risata di Jimmy.
Zacky ascolta attentamente perché è pronto a prenderlo in giro a vita, dopo questo, ed infondo se lo merita, è la sua vendetta dopo quello che è successo.
Anche se, a pensarci, Jimmy sembra piuttosto interessato a lui e forse è un bene. Johnny ha confessato a Zacky di essere gay al penultimo anno di liceo, all’intervallo, mentre mettevano in ordine i loro armadietti. Pur essendo migliori amici da una vita, aveva paura che per quel motivo Zacky si sarebbe allontanato da lui ma aveva comunque deciso che doveva essere il primo a saperlo. Zacky, comunque, aveva risposto con una pacca sulla spalla, un sorriso comprensivo e gli aveva chiesto se poteva copiare i compiti di matematica. E qualche anno dopo anche lui si è cimentato nella sua prima relazione con un uomo, non riuscita troppo bene.
“Diamine, sei adorabile.” Continua il moro con un sorriso, e Johnny fa per ribattere ma un rumore di ruote più forte degli altri e la voce di Valary che annuncia l’arrivo di qualcuno distrae tutti dall’accaduto.
Un ragazzo si avvicina al gruppo scivolando su uno skateboard nero e sventola una mano verso di loro in cenno di saluto.
Quando si ferma, poggiando il piede sinistro sull’estremità della tavola e facendo arrestare lo skateboard con la punta verso l’alto, tira fuori dalla tasca un sacchetto trasparente e lo lancia a Jimmy, che lo prende al volo.
“Stasera la responsabilità è tua, non voglio saperne niente.” Dice, e Zacky si sofferma a guardarlo. Ha gli occhi castani contornati da uno spesso strato di matita nera, i capelli sono neri e sparati praticamente in tutte le direzioni e Zacky si chiede come facciano a rimanere in quella posizione senza essere minimamente scompigliati dal vento. Ha le labbra sottili, un accenno di barba sul mento, un piercing al naso ed è vestito con un paio di jeans molto stretti ed una canotta dei Misfits. Oh, Zacky adora i Misfits.
“Ho corso come un pazzo, dovreste solo prostrarvi ai miei piedi.” Dice il ragazzo, aggrottando appena le sopracciglia.
“Sei sempre il migliore, Brian.” Jimmy sorride e poggia la bustina sulle proprie ginocchia, tirando fuori qualcosa dalla tasca della giacca.
Poi lo sguardo di Zacky incrocia quello di Brian e quest’ultimo gli rivolge un lieve sorriso, che l’altro ricambia in leggero ritardo, per poi tornare a guardare Jimmy.
“Chi è che non mi avete presentato?” Il ragazzo dai capelli anti-gravità chiede a nessuno in particolare, dando una spinta allo skateboard con un piede e facendolo scivolare fino al muretto di fronte, dove si ferma.
“Johnny” Ripete Jimmy un’altra volta, indicandolo con un cenno della testa, “E Zacky”.
“Be’, Johnny e Zacky, siete fortunati.” Dice, sedendosi poi sul gradino tra Zacky e Valary. “Stasera potrete consumare insieme a noi.”
Consumare. Qualunque cosa voglia dire non promette nulla di buono e Zacky ha una mezza idea di correre via.
Jimmy intanto, ad una velocità stratosferica, aveva già finito di rollare la canna a cui probabilmente alludeva il ragazzo dai capelli improbabili.
Dopo averla portata alle labbra, infatti, Jimmy ne prende un lungo tiro e la passa a Valary, che fa lo stesso.
Zacky osserva la scena con una smorfia scettica, scuotendo lievemente la testa.
“Passo, grazie lo stesso…” Mormora a bassa voce.
“Oh, andiamo. Sei Zacky, giusto?” Chiede il ragazzo, mentre Valary gli passa la canna. Il ragazzo annuisce lievemente.
“Cos’è, il diminutivo di qualcosa?” Continua, fissandolo attentamente con i suoi occhi scuri mentre aspira profondamente dal filtro.
“Di Zachary…” Risponde in tono ovvio, senza distogliere lo sguardo dal suo. “Ma preferisco Zacky.”
“Be’, io sono Brian.” Finalmente il ragazzo ha un’identità e pronuncia il suo nome in tono solenne. “E ti assicuro che quella che procuro io è solo roba buona.”
“Oh, non lo metto in dubbio, davvero” Zacky si affretta a rispondere e Brian gli cinge le spalle con un braccio, ridendo appena. Quel gesto confonde totalmente Zacky, che non sa assolutamente come reagire e si limita a rimanere in silenzio, appena rosso in viso.
“Tu, biondino? Vuoi?” Chiede poi Brian a Johnny, che alza le spalle e si fa passare la canna con fare rassegnato.
“Visto? Non è così difficile.” Brian sorride e Zacky si mordicchia silenziosamente gli snake bites, scrollando le spalle.
Qualche ragazzo, intanto, sta facendo strane acrobazie sulle rampe al centro della piazza, sfrecciando sugli skateboard da una parte all’altra. Matt informa i due nuovi arrivati che quelle strutture si chiamano “half-pipe” e annuncia che avrebbe mostrato loro qualche acrobazia al più presto.
 
 
 
 
Zacky non è una persona dalla risata facile e quando è giù di morale neanche Johnny e le sue battute sconce riescono a tirarlo su. Ma in quel momento, in mezzo a quelle persone e con quel po’ di vodka che gli circola nelle vene, non riesce a smettere di ridere neanche un secondo.
“Sono Synyster Gates!” Brian urla, barcollando, un braccio attorno alle spalle di Johnny e una sigaretta nell’altra mano, ferma fra l’indice e il medio.
“Synyster Gates…” Johnny riesce a malapena a ripeterlo a causa delle troppe risate, nascondendo il viso arrossato contro la spalla dell’altro.
“Chi cazzo è Synyster Gates?” Matt ride a crepapelle, come tutti gli altri, che sono rimasti seduti sui gradini. Brian e Johnny invece si sono alzati in un attacco di euforia dovuto probabilmente al fatto che si erano scolati tutta la bottiglia di vodka.
“Sono io!” Brian punta un dito contro il proprio petto, con sguardo stralunato. “Io sono il fottutissimo Synyster Gates.”
Zacky ride così tanto che gli manca addirittura il respiro e quasi non lacrima. Synyster Gates, che razza di nome è?
“Ve lo giuro.” Brian dice serio, con tanto di mano sul cuore, poi avvicina la sigaretta alle labbra, prendendone un tiro prima di gettare il mozzicone a terra.
“E’ completamente andato.” Valary commenta scuotendo la testa, senza riuscire a non ridere.
“Ehi, ehi, tesoro. Piano con gli insulti.” Brian aggrotta le sopracciglia, fulminando la bionda con lo sguardo. Zacky nota che il trucco gli si è leggermente sciolto e lo fa sembrare come se non abbia dormito per settimane. Ma è carino, e poi ha un’espressione così stravolta che vorrebbe quasi abbracciarlo. Quasi.
Johnny sospira e si va a sedere accanto a Zacky, abbracciandolo ed appoggiandosi alla sua spalla.
Quando il biondo annuncia all’amico che sta per vomitare, Zacky, di tutta risposta, batte le mani una volta e si alza dal gradino.
“Bene, credo che per stasera abbiamo dato abbastanza.” Dice, porgendo la mano a Johnny che la afferra controvoglia e si lascia aiutare ad alzarsi.
Dopo un po’ di suppliche da parte di Jimmy che voleva a tutti i costi che Johnny restasse, i due riescono finalmente ad andarsene con un saluto generale da parte di Zacky, a cui Brian risponde con un occhiolino.
In ogni caso, quando è divertito o euforico per qualcosa, Johnny non la smette più di parlare. E’ proprio mentre racconta a Zacky di quanto quella serata fosse stata divertente che il moro decide che per quella sera l’avrebbe potuto anche ospitare a casa propria, nel caso si sentisse male per tutto l’alcol e il fumo che gli è entrato in corpo. Si sono allontanati dallo skate park già da un buon quarto d’ora, e Zacky si ricorda che prima che tutti si ubriacassero aveva scoperto un po’ di informazioni utili.
Prima di tutto, Matt e Valary stanno insieme da qualche anno e a Zacky sarebbe piaciuto saperlo prima piuttosto che voltarsi verso di loro e vederli all’improvviso mangiarsi la faccia a vicenda. Inoltre, hanno tutti più o meno la loro stessa età e solo Jimmy e Matt frequentano l’università.
Jimmy è stato praticamente appiccicato a Johnny per tutta la serata e, dopo la canna, neanche al biondo è dispiaciuto così tanto ricevere quelle attenzioni.
La cosa terribile era, appunto, sentirlo parlare per tutto il tragitto.
“Amici, Zachary. Amici.” Afferma con gioia, fermandosi davanti al portone di casa Baker. Zacky sbuffa, aprendo la porta con le chiavi e facendo entrare Johnny in casa.
“Devo ammettere che non sono così male.” Dice lui scrollando le spalle, chiudendosi la porta alle spalle una volta dentro casa.
Johnny si toglie la maglia, buttandola malamente sulla sedia della cucina e sale le scale dirigendosi verso la camera da letto.
“Potresti evitare di lasciare i tuoi vestiti per tutta la casa?” Zacky sbuffa, raccogliendo la sua maglietta e lo segue per le scale. Quando entra in camera, Johnny è già in boxer sotto le coperte del letto che è fin troppo piccolo perché potessero dormirci in due. Ma Zacky sul divano non ci dorme ed è praticamente impossibile che Johnny si scrolli da quel letto, quindi tanto vale stringersi. Dopo essersi spogliato ed aver spento la luce si infila sotto le coperte, stringendosi all’amico per cercare disperatamente di non cadere dal letto. Sta per chiudere gli occhi, quando Johnny parla di nuovo.
“Ci torniamo, allo skate park?” Chiede, a bassa voce.
“E’ necessario?”
“Lo alterneremo alle tue maratone di film, okay?”
Zacky sbuffa, biascicando un “okay” di risposta, poi gli lascia un bacio sulla spalla e chiude gli occhi, dandogli la buonanotte.
Intanto, Zacky riflette sulla serata appena trascorsa. Magari a quel gruppo non faceva neanche piacere rivederli, magari a loro stavano antipatici. E poi si sarebbe ritrovato ad annoiarsi anche con loro, prima o poi, si sarebbe stancato anche di loro.
Soprattutto quel Brian, era fin troppo fastidioso. O forse era fastidioso solo il fatto che durante tutta la serata Zacky aveva pensato che aveva una risata bellissima.




 

La domenica, a parere di Zacky, è solo un giorno inutile da poter utilizzare solo ed unicamente per studiare. L’università non è per niente facile né per lui né per Johnny, ed è per questo che entrambi hanno deciso di primo pomeriggio di dirigersi alla caffetteria per cominciare a ripassare per l’esame della settimana dopo. Lo zaino sulle spalle di Zacky gli sta praticamente spezzando la schiena e vorrebbe davvero tanto sedersi da qualche parte, ma si limita a sospirare e a proseguire verso la caffetteria che a quell’ora dovrebbe essere vuota.
“Quando sto con te finisco sempre per studiare.” Johnny sbuffa, continuando a camminare lungo il marciapiede pieno di gente.
“Dovresti ringraziarmi, piuttosto, brutto nano ingrato.” Zacky gli scompiglia i capelli, accennando un sorriso, proprio quando sente un tonfo sordo alle proprie spalle e si volta, notando che qualcuno è andato a scontrarsi contro la figura minuta di Johnny, che per poco non cade a terra.
“Scusami!” Dice il ragazzo, che gli era finito addosso con lo skateboard. Scrutandolo meglio, Zacky lo riconosce come qualcuno che aveva già incontrato da qualche parte, e gli ci vuole poco prima di ricordarsi dello spilungone del giorno prima.
“Jimmy.” Johnny sospira, sistemandosi lo zaino in spalla. “Sta’ più attento.”
“Mi dispiace, vi ho visto passare.” Afferma Jimmy, prendendo sotto braccio il suo skateboard con un sorriso.
“E hai deciso di seguirci.” Zacky lo scruta attentamente, sistemandosi lo zaino sulle spalle.
“Non è un reato, giusto?” Jimmy ci pensa un attimo su, poi scuote leggermente la testa. “Comunque, dove andate di bello?”
“A studiare.” Johnny ammette sconsolato, riprendendo poi a camminare. Gli altri due lo seguono e Jimmy sbuffa.
“Che palle. Perché non venite con me?” Chiede, facendosi spazio fra i due. “Stasera c’è una festa e devo aiutare quegli squinternati ad organizzare. Siete invitati, ovviamente.”
“Teoricamente avremmo un esame tra una settimana…” Johnny lo informa, alzando le spalle. “Ma possiamo studiare domani?”  Continua, e volge subito lo sguardo verso Zacky. Uno di quegli sguardi di supplica talmente adorabili che sarebbe un reato pensare minimamente di dirgli di no. Ma una festa organizzata da Jimmy non è troppo affidabile e Zacky è costretto a pensarci su, non si può dargli torto. Dopotutto, è lui quello responsabile fra i due ed è lui che deve prendersi cura di Johnny dopo che lui si sarà sicuramente preso un’altra sbronza epocale.
“Già, Zacky,  potete studiare domani…” Jimmy si rivolge al moro con un sorrisetto innocente, e Zacky si sente fin troppo al centro dell’attenzione, con quei due che lo fissano in quel modo. Dopo un’intensa battaglia interiore, decide che alla fine andare ad una festa gli avrebbe solo fatto bene. E poi, avrebbe rivisto Brian.
“Ah, d’accordo.” Sospira, e Jimmy fa un gran sorriso.
“Perfetto!” Esulta, cambiando poi direzione, seguito dagli altri. Dopo qualche minuto di camminata in cui Jimmy racconta ai due di quanto le sue feste siano sempre devastanti (cosa che allarma Zacky per un momento, ma poi scaccia via il pensiero sperando di uscirne vivo) finalmente arrivano a destinazione. La festa si sarebbe tenuta a casa di Matt che, a quanto pare, è la più grande. E’ enorme ed ha un grande giardino tutt’intorno e, Zacky deve ammetterlo, è il posto perfetto per una festa. Jimmy lascia il suo skateboard fuori la porta, prima di bussare al campanello. Riesce a sentire delle voci provenire dall’altro lato della porta, poi una risata fragorosa, ma nessuno accenna ad aprire. Zacky sente il cuore battere più veloce, con una strana ansia in corpo che non pensava avrebbe provato.
Finalmente, Matt apre la porta sorridente ed osserva Jimmy, prima di rendersi conto della presenza degli altri due.
“Oh.” Si limita a dire, sorpreso, poi spalanca la porta e si allontana nuovamente. “Abbiamo ospiti, ragazzi.”
Zacky sbircia all’interno della casa e riesce a scorgere una grande stanza, con un divano rosso addossato alla parete, su cui è sdraiata una figura che, a vedersi dai capelli, non può che essere Brian.
Jimmy si fa subito strada ed entra in casa, annunciando l’arrivo dei due dietro di sé. “Li ho invitati alla festa.”
“Dopo la performance del ragazzo, ieri, non possiamo che esserne felici.” Brian volta lo sguardo su Johnny, sorridendo, e il biondo ricambia con una mezza risata. C’è anche Valary, seduta sul bracciolo del divano, che saluta i nuovi arrivati con un cenno della mano.
“Ciao, Zacky.” Brian accoglie il ragazzo con un ampio sorriso, restando però sdraiato nella stessa posizione, con le dita delle mani intrecciate sul petto. Zacky non capisce il perché di quel saluto, ma quella voce calda e così, uhm, diversa gli manda il cervello in cortocircuito per qualche secondo. Potrebbe addirittura essere arrossito.
Si schiarisce la voce e mormora un “ciao” accompagnato da un piccolo sorriso, mentre Brian sorride se è possibile ancora di più.
“Allora, ragazzi.” Matt batte le mani una volta, facendo risvegliare Zacky dai suoi pensieri. “Dovreste prima di tutto aiutarmi a spostare il divano.”
“Non mi va di alzarmi.” Brian si lamenta, sbuffando.
“Spostati, Synyster.” Matt ride, osservando poi lo sguardo infastidito dell’amico.
“Smettila di chiamarmi così.” Il ragazzo lo fulmina con lo sguardo, prima di passarsi una mano fra i capelli ed alzarsi finalmente dal divano. “Vado a prendere le birre.”
Mentre Zacky aiuta Matt a spostare il divano contro il muro opposto e a fare spazio nella stanza per lasciare il salone sgombro, Jimmy sparisce per qualche secondo al piano di sopra e Johnny è costretto a seguire Brian in cucina. Dopo poco più di un’ora, Zacky è completamente stordito dal repentino cambiamento della disposizione dei mobili di casa Sanders. E' praticamente sparito tutto.
Seduto comodamente sul divano, Zacky osserva la folla (tra cui riconosce Johnny e Jimmy) al centro della sala ridere e ballare. Jimmy, pochi minuti prima, gli aveva indicato un paio di persone che Zacky non aveva mai visto, dicendogli che erano suoi amici da tempo e che poteva parlare con loro, per fare amicizia. Ovviamente Zacky non si è mosso dal divano ed è rimasto fermo a guardarsi intorno tutto il tempo.
Matt invece è sempre in cucina a preparare cocktails e altre bevande che di sicuro Zacky non assaggerà. Non vede Brian da un po’, l’ultima volta stava ridendo in modo davvero esagerato con un gruppo di persone.
Zacky fuma anche qualche sigaretta per ammazzare il tempo, fino a quando la sua attenzione non viene attirata da quello che sembra proprio Johnny, in un angolino non troppo lontano, che sta baciando alquanto avidamente un ragazzo che gli tiene un braccio stretto attorno ai fianchi e – se la vista non lo inganna – quel ragazzo è Jimmy. Zacky inarca entrambe le sopracciglia per la sorpresa, poi scuote leggermente la testa e si lascia sfuggire un sorriso.  
“Che stai facendo?” Una voce conosciuta costringe Zacky a voltarsi, scoprendo di ritrovarsi accanto a Brian. Appena gli si ferma davanti, Zacky nota le sue guance particolarmente rosse e che alcuni ciuffi di capelli gli ricadono sulla fronte. Dalla sua espressione si può dedurre che è probabilmente ubriaco.
“Guardo quei due..” Zacky si limita a rispondere, mordicchiandosi distrattamente gli snake bites ed osservando i due nell’angolino.
“Te ne sei accorto solo adesso, ma vanno avanti così da almeno mezz’ora.” Brian accenna una risata, sistemandosi sul divano e senza distogliere lo sguardo dal viso accaldato di Zacky, che alza le spalle.
“Sono carini.” Commenta Zacky, a bassa voce.
“Tu sei carino.” Brian risponde con tono ovvio e l'altro si volta nuovamente a guardarlo, con le sopracciglia appena inarcate.
Ma Brian continua a fissarlo spudoratamente, neanche voglia leggergli nella mente.
“Perché mi fissi?” Zacky chiede, forse a voce troppo bassa perché l’altro riesca a sentirlo al di sopra della musica.
“Sei bello, te l'ho detto. Non posso fissare un bel ragazzo?”
Zacky decide puntualmente che questo è decisamente troppo. Si morde nervosamente il labbro inferiore, osservando attentamente Brian.
“Che c’è?” Brian chiede, scrutando attentamente l’altro con sguardo divertito. “Sei ubriaco.” Risponde semplicemente, alzando appena le spalle.
“Non sono ubriaco.” Ribatte l’altro, tornando serio per un secondo. “Lo penso davvero.”
“Oh.” Zacky si limita a dire, accennando un sorriso imbarazzato.
“Ragazzi, che festa.” La voce di Jimmy entra nella conversazione, attirando l’attenzione di Zacky che alza lo sguardo su di lui. Scopre che è in compagnia di Johnny e si stanno tenendo per mano.
“Ma se voi due non state neanche partecipando.” Interviene Zacky con una risata, osservando intanto il sorriso di Jimmy che non accenna a svanire.
“Ma ci stiamo divertendo molto.” Johnny annuisce e stringe maggiormente la mano dell’altro.
“Lo avevamo notato.” Brian si sposta dalle gambe di Zacky e si alza dal divano, stiracchiando le braccia, poi da un paio di pacche sulla spalla di Jimmy. “Divertitevi e prendete le dovute precauzioni.”
Johnny arrossisce furiosamente e Jimmy lancia un’occhiata divertita all’amico, scuotendo poi la testa.
“Andiamo a farci un giretto, Jimbo?” Brian gli rivolge un sorriso, facendogli poi un occhiolino che Zacky non fa troppa fatica a decifrare.
“Oh, sì. Certo.” Jimmy annuisce, lasciando la mano di Johnny e gli sussurra un “A dopo” accompagnato da un sorriso. Johnny gli sorride di rimando e si siede sul divano accanto a Zacky, guardando intanto i due allontanarsi.
Passano circa due minuti di silenzio totale, fino a quando Zacky non si decide a parlare.
“Come diavolo è successo?” Chiede all’amico, che intanto ha ancora un gran sorriso stampato sulle labbra.
“Non ne ho idea. So solo che è carino e mi riempie di complimenti ed è più dolce di quanto immaginassi.” Risponde con un’alzata di spalle, torturandosi le dita mentre si osserva le mani.
“Sei totalmente andato, tu.” Zacky ride, scuotendo la testa. “Quando mai hai utilizzato l’aggettivo ‘carino’ e ‘dolce’?”
“Mai… Ma sono gli unici aggettivi adatti.” Johnny arrossisce, alzando nuovamente lo sguardo su di lui. Zacky mormora un “ohw” intenerito e si avvicina per abbracciarlo, scompigliandogli i capelli un attimo dopo. “Vedi di non starci male anche questa volta.”
 
 
 
E’ inutile dire che quella mattina Zacky e Johnny avevano deciso di evitare di andare all’università, considerando il ritardo e il tremendo mal di testa di Zacky.
La mattina dopo i due decidono che saltare un altro giorno di lezioni non sarebbe stata una buona idea, quindi con lo zaino in spalla e un cappellino sulla testa di Johnny per coprire i capelli, si avviano verso l’università e corrono a lezioni. Arrivano puntuali e riescono a prendere i posti più lontani, “strategici” come dice Johnny, poiché si può seguire la lezione ed allo stesso tempo non è troppo difficile parlare senza essere beccati. Per quanto però Zacky voglia concentrarsi, gli torna in mente della sera della festa e non riesce a fare a meno di fare mille domande all’amico.
“Ma, quindi… State insieme?” Sussurra, cercando di non farsi sentire dal professore che continua tranquillamente a parlare delle tecniche artistiche di Vincent Van Gogh.
Johnny si volta verso Zacky alla domanda inaspettata e lo osserva con sguardo confuso, preso alla sprovvista. “Uhm… Non lo so, più o meno.” Commenta a bassa voce, alzando le spalle.
Zacky annuisce, scarabocchiando qualcosa sul suo blocco degli appunti.
“A proposito.” Johnny alza appena la voce, facendo voltare un ragazzo, che li osserva con aria confusa. Appena però lui torna a seguire la lezione, Johnny riprende a parlare. “Jimmy ci ha detto di raggiungerli allo skate park, dopo.”
Zacky pensa che, alla fine, il fatto che Jimmy e Johnny si frequentino non può che essere un bene anche per lui, considerando che dovrà passare le giornate in compagnia degli altri. E soprattutto di Brian.
Alla fine delle lezioni, infatti, i due corrono fino a casa di Zacky e lasciano lì gli zaini, per poi avviarsi verso lo skate park, sperando di ricordarsi come arrivarci. 
Scavalcano il muro (Zacky sbuffa perché non è così atletico da poterlo fare ogni volta che dovranno andare a quello skate park) e percorrono la strada fino a che non entrano nel parco.
Jimmy, Matt e Brian sono seduti sui soliti gradini e solamente Jimmy pare aver notato i due. Infatti, li saluta con un gran sorriso e Zacky vede Johnny ricambiare. Quei due rimangono a fissarsi finché Johnny non raggiunge l’altro e a Zacky scappa quasi da ridere perché si sono entrambi completamente fottuti il cervello l’uno per l’altra. 
“Buongiorno.” Jimmy saluta i nuovi arrivati, sorridendo smagliante. Zacky nota che porta degli occhiali da vista dalla montatura rettangolare che non gli aveva mai visto addosso.
Johnny gli si siede accanto e Jimmy gli si avvicina, stampandogli un leggero bacio sulle labbra.
“’Giorno.” Zacky si siede fra Matt e Brian, lanciando intanto uno sguardo da madre orgogliosa a Johnny. Sono così carini, quei due.
“Facciamo una scommessa.” Matt sussurra in modo che possano sentirlo solo Zacky e Brian. “Io dico che si sposano.”
“Ti ho sentito.” Jimmy si volta verso Matt con una risata, stringendo intanto un braccio attorno alla vita di Johnny.
“Secondo me andranno solo a convivere.” Brian afferma, ignorando le parole del ragazzo, che sbuffa. “Perché non ci scriviamo una storia? Lo spilungone e lo gnomo da giardino.” Continua, stendendo il nome in aria con le punte delle dita, con aria soddisfatta. Matt scoppia a ridere e Zacky non può fare a meno di pensare che ha una risata davvero contagiosa.
“Smettetela.” Dice Jimmy, dando un leggero pugno sulla spalla dell’amico. Johnny si limita a ridere a bassa voce, stringendosi al corpo del più grande che non esita ad abbracciarlo più forte.
“Guarda che nessuno ti prendeva in giro quando tu e Val vi siete messi insieme.” Jimmy ricorda, sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso.
“Non ti stiamo prendendo in giro, è che adoriamo farti arrabbiare.” Matt sorride smagliante, alzandosi poi dal gradino e raccogliendo lo skateboard da terra. Annuncia che avrebbe raggiunto Valary, che stava provando qualche nuova acrobazia sull’half-pipe.
“Stanno insieme da un sacco di tempo, quei due... Non si staccano un attimo.” Jimmy accenna una risata.
“Mi chiedo come facciano.” Zacky scuote appena la testa, esasperato.
“Perché?” Johnny aggrotta appena lo sguardo, confuso.
“Perché… Una persona dovrebbe stancarsi, dopo un po’, giusto? Invece loro no. Si comportano come se avessero appena cominciato a frequentarsi, guardateli.” L’altro alza le spalle, alzando lo sguardo su Matt e Valary abbracciati e si scambiano degli sguardi fin troppo smielati.
“Penso che l’amore sia questo, alla fine, il non stancarsi mai.” Jimmy afferma con un’alzata di spalle.
“Stavolta ha ragione il filosofo.” Brian annuisce, alludendo a Jimmy. “Se non ti stanchi di qualcosa vuol dire che ci tieni sul serio.”
Zacky sospira, notando che nessuno è dalla sua parte e si arrende. “Come dite voi.”
Ad ogni modo, Zacky non ha voglia di innamorarsi e davvero non capisce come Matt abbia le forze e la pazienza di intraprendere una relazione così lunga con una ragazza.
“Comunque, sorvolando l’argomento coppie.” Johnny batte le mani una volta. “E se andassimo a fare una passeggiata?” Chiede a Jimmy, che annuisce.
Zacky lancia un’occhiataccia al migliore amico, che gli sorride di rimando ed alza le spalle. Doveva aspettarselo, che lo avrebbe lasciato da solo con Brian, e la cosa non gli piace per niente.
Quando infatti la coppia si alza e si allontana mano per mano chissà dove, Brian gli si avvicina il più possibile, sorridendo.
“Siamo rimasti io e te.”
“L’avevo notato.” Zacky sospira, osservando intanto Matt e Valary fare strani percorsi sullo skateboard.
“Non adesso, intendo, in generale. Matt e Valary stanno insieme e ora anche Jimmy e il tuo amico.”
“E quindi?” Zacky chiede, inarcando un sopracciglio.
“Niente, era una constatazione.” Brian alza le spalle, accennando un sorriso.
Come no, una constatazione. E’ chiaro dove voglia andare a parare.
“Certo.” Zacky ride appena, scuotendo la testa.
“Sei davvero, davvero bello oggi.” Dice poi Brian all’improvviso, facendo avvampare Zacky.
“Ma smettila.” Borbotta lui, osservandosi le mani.
“Dico sul serio.”
“Sta’ zitto.”
Brian ride, scuotendo lievemente la testa. “Sei proprio forte.”
Dopotutto, non gli dispiacciono affatto le attenzioni di Brian anche se non lo ammetterebbe mai ad alta voce.
“Che ne dici di uscire con me?” Brian gli chiede con tranquillità, come se fosse la cosa più naturale del mondo, osservando attentamente il ragazzo per studiare la sua reazione.
Zacky si pietrifica sul posto ed inarca entrambe le sopracciglia, incapace di muoversi né di parlare.
Come gli è saltato in mente?
“Come ti è saltato in mente?” Risponde quando si rende conto di essere rimasto in silenzio per troppo tempo.
“Ehi, non ti ho mica chiesto di sposarci.” Brian alza le spalle, visibilmente deluso dalla sua risposta. “Era solo un invito a fare una passeggiata e ad andare a bere qualcosa…”
Zacky si mordicchia nervosamente le labbra, riflettendo.
Ha solo ventidue anni e – be’ – non ha avuto grandi esperienze con ragazze o ragazzi, a scuola. Forse l’unica relazione, per così dire, ben riuscita, è stata quella con Gena all’ultimo anno di liceo. Erano stati insieme per circa un anno e Zacky magari non ne era follemente innamorato, ma lei gli piaceva e anche tanto. Ma non gli piacevano i tradimenti e – be’ – dopo quello di Gena non era il caso di continuare. E’ anche stato con un paio di ragazzi, anni dopo, ma non è stato niente di serio.
Vorrebbe davvero tanto uscire con Brian, insomma, è piuttosto preso da quel ragazzo e rifiutare sarebbe stupido, ma c’è qualcosa che lo frena. Non capisce neanche lui cosa, forse è il fatto che non si è mai davvero impegnato seriamente con nessun ragazzo e che è un po’ imbranato in questo genere di cose. Sicuramente farà qualche tremenda figura di merda.
Ma poi osserva Brian e nota che forse lui ci tiene a quell’uscita, considerando che è diventato improvvisamente triste. Forse dovrebbe approfittare della situazione e passare una bella serata.
“D’accordo.” Risponde alla fine, annuendo impercettibilmente.
“Cosa?” Brian chiede, temendo di aver frainteso.
“Accetto l’invito, usciamo insieme.” Ripete, accennando un sorriso che viene ricambiato da uno ancora più grande di Brian.
“Bene.” Commenta lui, cercando di tornare serio e a Zacky viene da ridere perché si vede che sta cercando in tutti i modi di non sembrare troppo contento. “Allora ci vediamo stasera.”
 
 
 
 
 
“Come cazzo ci si veste ad un appuntamento?” Zacky sbuffa per l’ennesima volta mentre rovista nell’armadio, non trovando niente di meglio delle t-shirt con i logo delle sue band preferite, pantaloni strappati e felpe scure.
Johnny, sdraiato sul letto di Zacky, sta scrivendo qualcosa sul suo cellulare, facendo saettare i pollici sulla tastiera in tutte le direzioni. Alza vagamente le spalle, continuando a fissare lo schermo del telefono.
“Non agitarti così tanto.” Gli dice, tranquillo. “Vestiti come al solito, sai quanto gliene frega.”
Zacky fa un verso scontento, non del tutto convinto. Ma forse Johnny ha ragione, non dovrebbe essere così agitato. Quindi, alla fine opta per la prima t-shirt che gli capita a tiro (dopo aver controllato che non gli metta in risalto i chili di troppo) e un paio di jeans, capendo che in ogni caso qualunque altra cosa avesse messo addosso non avrebbe fatto molta differenza.
Quando ha finito di cambiarsi, Johnny lo invita a sdraiarsi sul letto accanto a lui, e Zacky obbedisce.
“Con chi parli?” Zacky chiede, appoggiando la testa alla spalla dell’amico che continua a scrivere al telefono.
“Jimmy.” Risponde lui, accennando una risata quando legge un suo messaggio. “Dice che farai una brutta fine.”
“In che senso?” Zacky chiede, leggermente allarmato. Se è il migliore amico di Brian a dirlo, vuol dire che qualcosa non va.
Johnny poggia il telefono sul comodino, alzando poi le spalle. “A quanto pare Brian è un gran seduttore, sai. James dice che finirai per innamorartene e perderai totalmente la testa.”
“Oh.” Zacky si limita a dire, per poi ridere appena. “Nah, non posso innamorarmi di quel tipo.”
“Intanto stasera uscite insieme.”
“Solo perché così la smetterà di importunarmi.” Mente Zacky, alzandosi poi dal letto e controllando l’orologio. “Adesso fuori da casa mia, Seward, devo andare o farò tardi.”
Johnny sbuffa e si alza a sua volta dal letto, scendendo al piano di sotto.
E’ inutile che si lamenti, adesso ha un fidanzato e Zacky è piuttosto sicuro che passerà la serata con lui.
 
 
 
 
Avevano preso appuntamento proprio fuori allo skate park, e solo quando si trova lì fuori, di sera, Zacky si rende conto di quanto quel posto sia isolato e che chiunque avrebbe potuto rapirlo senza essere visto. Dannato Brian, è in ritardo di un minuto e mezzo e Zacky comincia ad avere seriamente paura a starsene lì da solo.
Fa anche piuttosto freddo e Zacky ha addosso solamente una felpa nera, perché “tanto morirai di caldo”, aveva detto Johnny.
“Chi me l’ha fatto fare…” Pensa ad alta voce, sospirando un attimo dopo.
Si specchia nel vetro dell’automobile parcheggiata davanti a sé, sperando che il suo aspetto non sia così terribile. Si passa una mano fra i capelli spettinati, cercando di non far ricadere quel maledetto ciuffo davanti agli occhi. La matita nera attorno agli occhi, seppur ne abbia messa meno del solito, si è quasi sciolta.
Insomma, il suo aspetto non è dei migliori, ma ormai si è arreso al fatto che niente sarebbe andato per il verso giusto quella sera.
Sente un rumore di passi e finalmente vede Brian in lontananza che si avvicina a lui con le mani nascoste nelle tasche della felpa. Indossa dei jeans parecchio stretti ma per il resto è vestito in modo piuttosto ordinario, cosa che conforta Zacky per un momento.
Brian si ferma non appena lo raggiunge, sorridendo smagliante.
“Buonasera.” Dice, avvicinandosi al viso di Zacky per lasciargli un bacio su una guancia. Gesto che lo fa arrossire, ma spera che il buio non lo faccia notare.
“Ciao.” Lo saluta lui, accennando un sorriso.
Dopo un paio di complimenti da parte di Brian a cui Zacky risponde con qualche risatina nervosa, i due si incamminano verso il centro.
Brian non gli rivela dove sarebbero andati perché a quanto pare aveva organizzato qualcosa di più elaborato di una semplice passeggiata.
Entrano nel primo bar della strada per andare a bere qualcosa e Zacky nota che c’è un bel po’ di gente seduta ai tavoli ed al bancone.
“Benvenuto al Johnny’s.” Brian, dopo aver preso due birre, lo guida fino ad un tavolino libero dove entrambi prendono posto.
Il bar è piccolo ma accogliente, c’è un piccolo palco sul fondo dove stanno suonando un paio di chitarristi che non sono niente male.
“Allora, Zachary, direi che io e te dovremmo conoscerci un po’ meglio, quindi parlami un po’ di te.” Afferma Brian dopo essersi seduto, porgendo a Zacky la sua birra.
Zacky.” Precisa l’altro, con un’alzata di spalle. Odia il suo nome, almeno Zacky lo fa sentire meno idiota. “Cosa vorresti sapere?”
“Non so, tutto. Cosa ti piace fare, che musica ascolti.” Risponde l’altro, accennando un sorriso.
Ecco, adesso arriva la parte peggiore. Zacky è sicuro che una volta che Brian avrà scoperto che non hanno niente in comune e che ha chiesto di uscire ad un fissato di supereroi e fumetti, probabilmente lo lascerà lì per strada a finire la sua birra in totale solitudine. Per un momento pensa anche di mentire e di fingere che gli piaccia altro, ma poi ci ripensa perché non ha idea di cosa piaccia a Brian e potrebbe persino fare una fine peggiore.
“Uhm, mi piacciono i fumetti e i film di fantascienza.” Zacky mormora, bevendo poi subito un sorso di birra per sentirsi meno in imbarazzo.
“Oh, chiaro.” Brian non sembra troppo scosso. “Tipo Star Wars?”
“Sì.” Zacky sorride appena, sentendosi appena sollevato. “Star Wars, Il Signore degli Anelli, Doctor Who.”
“Matt una volta mi ha costretto a vedere Doctor Who…” Brian accenna una risata, scuotendo poi la testa. “Non è tanto male.”
Parlano per un sacco di tempo e Zacky scopre che almeno ascoltano la stessa musica e che entrambi suonano la chitarra, argomento di cui parlano davvero tanto. Dice che lui, Jimmy e Matt hanno una specie di band e che ogni tanto suonano qualcosa in quel bar, ma non hanno ancora trovato un bassista. Inoltre Brian gli confessa è totalmente in fissa con i film di Tim Burton e Zacky vorrebbe davvero tanto che ne vedessero uno insieme.
“Oltre ad essere bello sei anche interessante, è incredibile.” Brian sorride, bevendo poi l’ultimo sorso di birra.
“Scommetto che lo dici a tutti quelli a cui chiedi di uscire.” Zacky incrocia le braccia, ridendo appena.
“Nah, non proprio tutti.” Sorride sornione, poggiando un gomito al tavolino e con una mano sotto il mento, osservando attentamente Zacky di fronte a lui. “Solo a quelli con due occhi come i tuoi. Mai visto occhi così belli.”
Zacky ride appena, passando distrattamente un dito sull’orlo della bottiglia di birra ormai vuota. “Anche i tuoi sono belli.”
Non sa neanche lui come gli sia venuto in mente di dirglielo, ma ormai il peggio è stato fatto.
Brian pare piuttosto sorpreso del complimento e fa un gran sorriso. “Grazie.” Dice, visibilmente contento.
Zacky si schiarisce la voce, distogliendo lo sguardo verso l’uscita del bar. “Andiamo?”
Brian annuisce e dopo aver insistito per pagare entrambe le birre di tasca propria, entrambi escono dal bar e cominciano la loro passeggiata lungo la strada, accanto alla spiaggia, illuminata dai lampioni.
Due sigarette più avanti, Brian controlla l’orologio al polso ed interrompe la loro camminata..
“Okay, ora cambiamo direzione. Ho due biglietti per andare a vedere il nuovo film di Thor al cinema.” Tira fuori dalla tasca dei jeans due biglietti bianchi, accennando un sorriso. “Ti va di andarci?”
Zacky sorride, osservando i biglietti fra le sue mani. “Come facevi a sapere che mi piace?”
“Johnny.” Risponde lui semplicemente, alzando le spalle. “Me l’ha consigliato lui…”
Zacky ride appena, allungando poi una mano per prendere il proprio biglietto, ma Brian li ritira improvvisamente, impedendo all’altro di afferrarli.
“Ehi, ehi, aspetta. Ci andiamo ad una condizione.” Dice, sorridendo al ragazzo che lo osserva con aria confusa.
“Cioè?” Zacky chiede, anche se, in realtà, non vuole davvero sapere le sue condizioni.
“Voglio un bacio.” Brian afferma, fermo in piedi davanti al più piccolo.
Zacky inarca entrambe le sopracciglia, anche se in realtà non è troppo sorpreso dalla frase dell’altro.
Incrocia le braccia, facendo un vago verso di disapprovazione. Non bacerà Brian, nemmeno per un biglietto gratis per vedere Thor al cinema.
Ma, ora che ci pensa, non deve necessariamente baciarlo per appropriarsi di quei biglietti.
“Okay, allora.” Zacky sospira, avvicinandosi al più grande. Possono giocare entrambi a questo gioco, questo è certo.
Quindi, Zacky si avvicina lentamente al viso di Brian, vedendolo sorridere soddisfatto. Brian si sporge in avanti, socchiudendo gli occhi e le loro labbra stanno quasi per toccarsi, quando Zacky strappa improvvisamente i biglietti dalle sue mani, correndo via lungo la strada subito dopo. Brian si guarda attorno confuso e sorpreso allo stesso tempo, vedendo l’altro allontanarsi.
“Ehi, così non vale!” Ride e lo raggiunge subito, bloccandolo per il polso e facendolo fermare. “Hai imbrogliato.”
“Lo so.” Zacky risponde con un’alzata di spalle, ridendo appena. “Avresti dovuto vedere la tua faccia...”
Brian aggrotta lo sguardo, osservando il più piccolo con aria torva. “Già, stavi per baciarmi, grazie tante.”
Zacky ride ancora più forte per la sua espressione offesa. Sarà anche più grande, ma è praticamente un bambino.
“Perché non vuoi baciarmi?” Chiede Brian, incrociando le braccia al petto.
“Perché sei fastidioso.” Risponde Zacky con un’alzata di spalle. E’ la verità, dopotutto.
“Nah, non è per quello. Ti piace un’altra persona, secondo me. Oppure non ti piacciono i miei capelli.”
Zacky scoppia a ridere, e non sa nemmeno lui se ride perché lo trova davvero divertente o perché Brian potrebbe stare pensando davvero che Zacky lo respinge per colpa dei suoi capelli.
Si avvicina al viso di Brian e gli lascia un bacio su una guancia, accennando poi un sorriso.
“Forza, riaccompagnami a casa.”
 
 
 
 
Avevano deciso di non andare più al cinema, considerando che il film sarebbe iniziato dopo pochi minuti e che non avrebbero fatto in tempo. Ma Zacky apprezza comunque il pensiero.
Dopo un paio di giri a vuoto per la città, Brian riaccompagna Zacky a casa.
“Mi dispiace di non aver organizzato nient’altro…” Brian sospira, alzando poi le spalle. “Di solito mi vengono in mente idee migliori.”
Zacky infila la chiave nella serratura, aprendo la porta. Si volta verso Brian, accennando un sorriso. “Non importa, mi sono divertito.”
“Allora possiamo rifarlo?” Chiede lui, speranzoso.
“Probabilmente no.” Risponde Zacky accennando una risata, vedendo Brian sospirare.
“Quanto sei difficile.” Dice, infilando le mani nelle tasche della felpa. “Ma Brian Haner non si arrende, ricordatelo.”
Zacky scuote la testa, esasperato, ed indietreggia fino ad oltrepassare la porta. “Buonanotte, Brian.”
Brian gli lascia un veloce bacio sulla guancia, prima di salutarlo con un “buonanotte” ed un sorriso smagliante, allontanandosi verso casa.

Quando piove, casa di Matt è praticamente diventata il luogo di ritrovo principale, siccome non è proprio il massimo starsene allo skate park nel mezzo di un temporale.
Non si sa come abbia fatto a far tornare tutto come prima, dopo quella festa, ma casa sua è perfettamente pulita e intatta.
Hanno ordinato le pizze, poiché nessuno ha voglia di cucinare, e non si sono neanche scomodati di andare a tavola a mangiarle, valutando che il divano è cento volte più comodo. Anche se Zacky e Jimmy sono finiti sul pavimento, dato che non c’è spazio per tutti.
“Che serata del cazzo.” Matt commenta, sospirando, mentre addenta la sua ultima fetta di pizza.
“Sono d’accordo.” Jimmy annuisce e chiude il cartone di pizza, avendo finito la propria da un pezzo. Sarà anche magro, ma mangia più di Zacky. E Zacky mangia tanto. “Facciamo qualcosa.”
“Cioè?” Brian chiede, interessato.
“Che ne so, vediamo un film.” Jimmy risponde con un’alzata di spalle.
Alla parola film, Zacky ferma a mezz’aria la fetta di pizza che stava per addentare. “Posso sceglierlo io?” Chiede, con un sorriso.
“No.” Dicono insieme Johnny e Brian, cosa che fa aggrottare lo sguardo di Zacky.
“E dai Zack, i tuoi sono noiosi.” Si lamenta Johnny.
“Quoto il nano.” Brian annuisce, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Zacky.
“Tu avevi anche detto che Doctor Who non è tanto male.” Borbotta lui, sospirando. “Va bene, scegliete voi allora.”
“Non ti sarai offeso.” Brian ridacchia, scuotendo la testa.
“Smettetela, voi due.” Jimmy interviene, sospirando esasperato, prima che Zacky possa ribattere. “Perché non facciamo qualcosa di divertente, invece? Tipo quei giochi stupidi di quando non si ha niente da fare.”
“Giochiamo ad assegnarci obblighi stupidi finché non ci annoiamo.” Matt propone, sfregandosi le mani.
“Io ci sto.” Brian acconsente, così come Jimmy. Alla fine, anche Johnny e Zacky sono costretti ad accettare.
Dopo aver gettato tutti i cartoni di pizza sparsi per casa, decidono di utilizzare una delle bottiglie di birra vuote per iniziare il gioco. Chiunque venga indicato dalla bottiglia avrebbe dovuto fare qualcosa – qualunque cosa – deciso dagli altri. Jimmy fa ruotare la bottiglia al primo giro, e ne esce fuori che Matt è il primo.
“Lo sapevo.” Sospira lui, alzandosi poi da terra. “Be’, che devo fare?”
Dopo una lunga discussione, decidono che avrebbe dovuto chiamare Valary ed inventarsi una scenata sul fatto che lui l’aveva tradita, aveva messo incinta un’altra ragazza e voleva tenere il bambino. Una cosa abbastanza crudele e fuori luogo, insomma.
“Voi siete pazzi, non posso.” Matt scuote la testa, incrociando le braccia.
“E dai, è solo uno scherzo.” Brian ride, mentre anche gli altri incitano Matt a fare quella telefonata.
“Spero solo non mi lasci…” Matt tira fuori dalla tasca del jeans il suo cellulare, componendo il numero della ragazza e mettendo il vivavoce. Si schiarisce la voce, cercando di trattenere una risata appena l’altra risponde.
“Val – uhm – ciao.”
“Che succede?” Chiede la ragazza dall’altro capo del telefono.
“E’ successa una cosa piuttosto strana e complicata.”
Jimmy scoppia improvvisamente a ridere, rimproverato da tutti che cercano di farlo star zitto.
Quando Matt le racconta tutta la storia, ci sono un paio di secondi in cui Valary non risponde. Poi, tutto ad un tratto, comincia a gridare gli insulti peggiori che Zacky abbia mai sentito dire da lei, o meglio da una ragazza in generale.
“Ma è il mio bambino!” Matt trattiene una risata, mentre gli altri cercano in tutti i modi di non scoppiare a ridere.
Un beep ripetitivo indica che Valary ha attaccato la chiamata, cosa che fa ridere Matt per un secondo.
“Se mi lascia la responsabilità è tutta vostra.” Riflette poi, ricomponendo il numero della fidanzata. Fortunatamente lei risponde e lui si allontana verso un’altra stanza.
“E dai, Val, era uno scherzo…” Dice, mentre si allontana, ma il fatto che tenga il telefono lontano dall’orecchio suggerisce a tutti che lei lo sta ancora insultando.
“Forse abbiamo esagerato…” Jimmy ride, vedendo la figura di Matt scomparire chissà dove.
“Direi.” Zacky mormora in una risata, scuotendo la testa.
Aspettano che Matt torni prima di riprendere il gioco, e fortunatamente lui annuncia che è riuscito a farsi perdonare da Valary.
La volta dopo, la bottiglia punta Jimmy.
“Potremmo farti correre sotto la pioggia.” Brian propone, annuendo.
Jimmy sbuffa, alzandosi dalla sua postazione.
La fa davvero, la corsa sotto la pioggia (lanciando anche qualche insulto a Brian qua e là), e torna in casa completamente zuppo, con i capelli appiccicati sulla fronte e il trucco sbavato.
Cerca anche di abbracciare Johnny, ma lui scappa in qualche altra stanza sotto le imprecazioni di Matt perché “stai gocciolando per tutta casa, Jimmy!”.
Decidono in ogni caso di non aspettarli e di lasciarli al loro destino, non osando immaginare cosa stiano facendo da dieci minuti buoni.
La bottiglia stavolta punta Brian.
“Posso scegliere da solo il mio obbligo?” Chiede, alzando la mano in segno di domanda. “Mi piacerebbe baciare Zacky.”
Zacky alza gli occhi al cielo. “Mi rifiuto.”
“Frena, Synyster. Per te ci vuole qualcosa che non dimenticherai facilmente.” Dice Matt, con un sorriso furbo. “Ti dico io chi devi baciare.”
Dopo davvero tanto tempo, quando Jimmy si è asciugato bene o male i capelli ed è tornato insieme a Johnny dagli altri, riescono tutti insieme a decidere ciò che avrebbe dovuto fare Brian.
A quanto pare Michelle, la sorella gemella di Valary, ha sempre avuto una cotta per Brian.
Zacky non riesce a capacitarsi di quanto quei ragazzi possano essere stronzi tra di loro, davvero, perché ora Brian è obbligato a baciarla anche se a lui Michelle non interessa neanche un po’.
Ha smesso di piovere da qualche ora e dopo aver raccattato ognuno il proprio skateboard (tranne Zacky e Johnny, ovviamente) si sono tutti nascosti dietro il muretto che separa la strada dal Johnny’s, dove Michelle è seduta fuori, ad un tavolino, insieme a due ragazze che Zacky non ha mai visto. In effetti è praticamente la copia di Valary, con la differenza che ha i capelli castani.
A Zacky fa un po’ pena, chissà quanto ci resterà male quando scoprirà che in realtà è tutta una scommessa. Ma non si stupisce che Brian abbia accettato, infondo Zacky ha capito che il suo animo da stronzo e super orgoglioso gli farebbe accettare qualunque sfida.
Quindi, da dietro il muretto osservano Brian avvicinarsi al tavolo di Michelle, prendere una sedia e sedersi accanto a lei, cominciando a dire qualcosa che però non si riesce a sentire.
“Se si mette a piangere la colpa non è nostra.” Jimmy precisa, sbirciando quello che succede al tavolino del bar.
“Ci sarà da ridere…” Matt sogghigna, prima che Johnny zittisca tutti perché Brian ha preso per mano Michelle e i due si stanno allontanando chissà dove. Ovviamente devono seguirli, altrimenti Brian avrebbe potuto benissimo dire a tutti di averla baciata mentre invece l’aveva solo accompagnata al bagno.
Quindi, seguono le due figure da dietro il muretto, fino a quando la coppia non sparisce all’angolo del bar. A quel punto gli altri sono costretti a scavalcarlo e a nascondersi dietro delle specie di siepi che tra l’altro sono piene di spine (Johnny impreca a bassa voce perché siccome non riesce a stare fermo si sta graffiando ovunque) e devono rimanere immobili. Dalla loro postazione si vede che Michelle è appoggiata al muro mentre Brian è visto di spalle, davanti a lei, e le sta dicendo qualcosa.
Proprio in quel momento, Brian avvicina Michelle a sé, cingendole i fianchi con un braccio, e inaspettatamente la bacia.
Zacky osserva la scena come tutti gli altri, ma un groviglio alla base dello stomaco che gli suggerisce che qualcosa non va. Anche se sa che è tutta una scommessa e che Michelle è l’ultima persona che Brian bacerebbe di sua spontanea volontà, la scena a cui è costretto ad assistere gli dà una strana sensazione, che non riesce neanche a decifrare.
Ma per quanto sia fastidioso per Zacky vedere Brian con un’altra persona, in ogni caso è assolutamente sicuro che quella strana sensazione non sia gelosia.
“Ci stanno mettendo decisamente troppo.” Zacky si accorge troppo tardi di aver pensato ad alta voce, tanto che Jimmy si volta verso di lui con un sorrisetto furbo.
“Ti dà fastidio?” Chiede, e Zacky risponde con un verso sprezzante e un “Assolutamente no” che non richiede repliche né da parte di Jimmy né di nessun altro.
Quando finalmente i due si allontanano l’uno dall’altra, Brian non fa altro che fare l’occhiolino a Michelle ed allontanarsi poi verso la strada, mentre la ragazza resta immobile, appoggiata al muro e con un sorriso stupito stampato in faccia.
 
“E’ stato come bere un bicchier d’acqua.” Brian annuncia, prendendo lo skateboard sotto braccio e prendendo posto sui gradini dello skate park. Gli altri lo avevano raggiunto lì con un po’ di ritardo a causa di Zacky e Johnny che erano costretti ad andare a piedi, non avendo uno skateboard e non essendo particolarmente veloci nella corsa.
“Che le hai detto?” Johnny chiede col fiatone, sedendosi poi accanto a lui.
“Niente di particolare, le ho detto che volevo parlarle e le ho rifilato un paio di frasi fatte.” Brian ride appena, alzando le spalle. “Le solite stronzate.”
“Sei assurdo.” Matt scuote la testa, sospirando esasperato.
Zacky pensa che evidentemente non è l’unico a cui Brian rifila tutte quelle frasi dolci e carine. L’unica differenza è che Michelle ha abboccato all’amo, mentre lui no. Jimmy aveva ragione a dirgli di stare attento, non ha intenzione di farsi trascinare da un ragazzo che a quanto pare ci prova con qualunque essere che cammina.
“E comunque non bacia così male.” Brian afferma con una scrollata di spalle ed una risatina. Da quel momento Zacky non fa neanche più caso a quello che succede dopo, perché quel fottuto nodo allo stomaco si stringe sempre di più e si sente improvvisamente così triste che vorrebbe solo tornare a casa.
Infatti, poco dopo, guardandosi attorno e notando che tutti stanno parlando animatamente, ma senza davvero ascoltare cosa dicono, annuncia che sarebbe tornato a casa per studiare. Johnny decide di restare un altro po’ con Jimmy, intanto, e Zacky e costretto a tornare da solo.
 
 
 
La settimana seguente è praticamente un inferno. L’esame va uno schifo e Zacky prende il minimo dei voti, cosa che non gli era mai successa da quando frequenta l’università. A dire il vero, ha passato così tanto tempo fuori casa a divertirsi con i suoi nuovi amici che si è addirittura dimenticato di studiare come si deve per uno degli esami più importanti dell’anno.
In quella settimana infatti era rimasto tutto il tempo chiuso in casa a studiare per poter ripetere l’esame ed ottenere qualche voto decente.
Johnny ha cercato di farlo uscire di casa, tentando di coinvolgerlo insieme a tutti gli altri, ma stavolta Zacky non si può permettere di sbagliare l’esame. Inoltre ogni volta che incontra Brian gli viene in mente la scena del bacio con Michelle e diventa improvvisamente irascibile.
Alla fine Brian aveva detto a Michelle che loro due non sarebbero mai stati insieme e lei ovviamente era scoppiata a piangere. Valary aveva anche discusso a lungo sull’argomento con Brian (dando ovviamente un po’ di colpa anche a Matt perché “e tu gliel’hai lasciato fare!”) ma alla fine è riuscita a consolare sua sorella e dell’accaduto non se n’è parlato più.
In ogni caso, di sabato sera i ragazzi hanno deciso di auto-invitarsi a casa di Zacky, dato che lui non vuole uscire, e di organizzare una maratona di videogiochi e film horror. Zacky avrebbe amato una cosa del genere se non fosse di pessimo umore. Quell’esame lo ha veramente buttato giù e la sua autostima è crollata totalmente. Si sente triste e terribilmente frustrato, sicuramente non riuscirà mai a laurearsi e il suo futuro andrà a farsi fottere. Dannato lui che ha scelto la facoltà di fisica.
Comunque sia, a Zacky non dispiace stare un po’ in compagnia dei suoi amici e non sbatte loro la porta in faccia appena fanno irruzione in casa sua, con tanto di nuovi videogiochi e “The Grudge” affittato al negozio di dischi sotto casa di Johnny.
Matt e Valary arrivano qualche minuto dopo con sei cartoni di pizze fumanti, che mangiano tutti insieme al tavolino del soggiorno. Zacky riesce addirittura a divertirsi e a dimenticare la scuola per qualche ora, ma è così stanco che vorrebbe solo dormire.
Così, mentre Jimmy e Matt sono seduti a terra con i controller della x-box tra le mani a giocare a Call of Duty, mentre Valary, Brian e Johnny fanno il tifo per loro, Zacky è seduto sul divano infondo alla stanza e sta mettendo in ordine i suoi fumetti di Spiderman. E’ una cosa che più o meno lo rilassa e allo stesso tempo gli fa passare il sonno per un po’.
Dopo poco, Brian lo raggiunge e si siede accanto a lui sul divano.
“Che fai?” Chiede, osservandolo sistemare una pila di fumetti.
“Metto a posto questi.” Zacky risponde flebilmente, mentre sistema il numero 126 dopo il 125. Brian si offre di dargli una mano ma Zacky rifiuta, dicendo che ormai ha finito.
“Perché non vieni a giocare? Tocca a noi, adesso.” Brian gli dice, ma Zacky risponde scuotendo la testa.
“Non mi va.” Dice, ed impila i fumetti tutti assieme, poggiandoli poi sul tavolino. “Tu vai, però.” Si appoggia poi allo schienale del divano, sospirando e giocando distrattamente con le proprie dita.
“No, ti faccio compagnia.” Brian mormora, mordicchiandosi le labbra. “Posso?”
Lo chiede con uno sguardo così speranzoso – adorabile – a cui Zacky davvero non può resistere. E poi, perché mai dovrebbe rifiutare?
Quindi, Zacky annuisce flebilmente e si avvicina a Brian, poggiando la testa al suo petto e stringendogli le braccia attorno al busto. Ha davvero bisogno di affetto e non se ne vergogna neanche un po’.
Brian, di tutta risposta, gli cinge le spalle con un braccio e lo stringe a sé.
“Sei stanco?” Chiede, a bassa voce.
“Mh-mh.” Zacky mormora in segno di affermazione e socchiude gli occhi, stringendosi appena a lui perché Dio, averlo vicino è una sensazione meravigliosa.
“Tra poco convinco gli altri ad andare via, così puoi dormire in santa pace.” Brian accenna un sorriso, e intanto gli accarezza il braccio nel tentativo di rassicurarlo.
“No, resta qui.” Zacky mormora, senza alcuna intenzione di lasciarlo andare. Al diavolo il suo fottuto orgoglio, quella situazione gli piace fin troppo. Non pensava che stare con lui lo avrebbe fatto sentire così infinitamente bene.
Alla sua affermazione, Brian sorride. “D’accordo.” Dice il più grande, continuando a lasciargli carezze sul braccio.
Restano in quella posizione per un po’ di tempo e Zacky per poco non si addormenta. Brian rifiuta per entrambi quando chiedono se vogliono giocare, e gli altri non fanno repliche perché non vogliono disturbarli.
Quando hanno finito di giocare è la volta del film horror. Jimmy e Johnny raggiungono gli altri due sul divano mentre Matt e Valary sono costretti a stringersi nella poltrona, anche se con qualche difficoltà.
Valary è terrorizzata e si nasconde fra le braccia di Matt, che invece ride a crepapelle perché a suo parere non fa per niente paura.
Jimmy e Johnny a metà film si addormentano e Zacky pensa che siano dannatamente adorabili, abbracciati così l’uno all’altro.
Intanto Zacky e Brian sono rimasti appiccicati tutto il tempo.
Quando appare improvvisamente in primo piano il volto di una specie di demone, fantasma o qualunque cosa sia, Brian sussulta sul posto ed impreca a bassa voce, stringendosi Zacky addosso.
“Se hai paura, stringimi.” Dice, senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
Zacky scoppia a ridere perché, anche se in realtà il film l’ha già visto, non ha per niente paura e piuttosto sembra che Brian ne sia abbastanza terrorizzato.
“Ma se sei tu quello che si è appena preso un colpo.” Lo schernisce, scuotendo lievemente la testa.
Brian si volta verso di lui, aggrottando appena lo sguardo. “Non ho paura, è che quel tipo è arrivato all’improvviso.”
“Certo, come no.”
“Sta’ zitto.” Sbuffa Brian, tornando ad osservare lo schermo della tv.
Il film finisce poco dopo e Matt sveglia Johnny e Jimmy, ancora addormentati. Brian è costretto a malincuore lasciare la presa su Zacky perché deve andarsene insieme agli altri, infatti dopo aver messo un po’ in ordine la stanza ed aver dato la buonanotte a Zacky, tutti escono da casa sua, lasciandolo di nuovo da solo.
 
 
 
 
“Oh, andiamo, Zack. Non puoi negarlo.” Johnny beve l’ultimo sorso del suo espresso, gettando poi il bicchiere nella pattumiera più vicina. Erano appena tornati dall’università ed avevano fatto tappa alla caffetteria, e Johnny per tutto il tempo ha continuato a parlare di Brian. E non riesce a capacitarsi del fatto che alla domanda “Quindi ti piace Brian?” Zacky abbia risposto negativamente.
“Non è che non mi piace… Lo sai come la penso, io sono troppo imbranato e lui probabilmente ha avuto più relazioni negli ultimi due anni di quante ne avrò io in tutta la vita.” Zacky sospira, continuando a camminare verso casa.
“E questo dovrebbe fermarti perché…?” Johnny chiede, confuso.
“Perché lui mi lascerebbe dopo neanche una settimana.”
“Che ne sai?”
“Andiamo, si vede che non è un tipo da relazioni a lungo termine. Appena vede qualcuno che gli piace se lo tiene stretto per un po’ e poi lo lascia per passare a qualcun altro. L’ha detto anche Jimmy.” Zacky alza le spalle, cominciando seriamente ad intristirsi perché Brian comincia a piacergli davvero ma teme di poter fare la fine di Michelle. Non vuole essere scaricato ed è sicuro che con Brian sarebbe successo prima o poi.
“E’ vero, Jimmy mi ha detto che è più o meno così. Ma non vuol dire che con te sia la stessa cosa, insomma, l’altro giorno siete stati appiccicati tutto il tempo. Gli stavi praticamente in braccio.” Johnny alza le spalle, accennando un sorriso.
Zacky arrossisce lievemente, scrollando poi le spalle. “Non penso che staremmo bene insieme.”
“Cambierai idea.” Johnny afferma, sicuro di sé.
Zacky sospira, incerto. Non vuole pensarci troppo.
“E tu, com’è che sei così felice, oggi?” Chiede, evitando l’argomento e notando che in effetti Johnny non ha smesso di sorridere nemmeno un attimo.
“Oh, be’… Ieri sera io e Jimmy –”
“No, no, non dirmelo! Non voglio saperlo.” Zacky agita una mano in aria, come per scacciare il pensiero. Già conosce la fine della frase e non vuole sapere altro.
Johnny scoppia a ridere, prendendo poi Zacky a braccetto. “E dai, stavo per raccontarti i dettagli.”
“Non voglio sapere cosa fate a letto tu e Jimmy, okay?” Zacky sbuffa, stringendosi però al braccio di Johnny. Alla fine è contento che almeno uno dei due abbia una vita sessuale attiva. E’ un po’ meno contento di non essere lui, ma, che può farci.
Johnny gli stampa un sonoro bacio sulla guancia, sorridendo poi. “So che sei contento per me.”
Zacky ride appena, scuotendo la testa. “Prova a raccontarmi qualche particolare e non ti guarderò più in faccia.”
“Esagerato.”
Tanto Zacky lo sa che il suo migliore amico non riesce a contenere le proprie emozioni e che prima o poi gli spiffererà ogni cosa. E sa che sarà anche costretto ad ascoltare.
 
 




E’ quando Brian chiede a Zacky di uscire una seconda volta che la situazione sprofonda totalmente.
Zacky, infatti, rifiuta l’uscita. Non l’avrebbe fatto, davvero, ma dopo una lunga meditazione ha capito che più si sarebbero visti e prima Brian si sarebbe stancato di lui. Ed è l’ultima cosa che vuole.
Brian risponde al rifiuto di Zacky con un’espressione delusa ed alza le spalle, infilando le mani nelle tasche dei jeans. Mormora un “okay, se cambi idea dimmelo” e se ne torna a casa.
Era anche andato a chiederglielo sotto scuola, si era fatto dare da Jimmy gli orari di uscita ed aveva aspettato fuori.
Zacky trova tutto questo così carino che se n’è già pentito.
“Sei un perfetto idiota.” Johnny commenta quando lo viene a sapere, ma non lo dice con cattiveria. E’ solo che sa quanto entrambi ci tengano l’uno all’altro e non riesce a capacitarsi della loro stupidità.
Comunque sia, Zacky non pensava che Brian ci sarebbe rimasto così male. Per un paio di giorni, infatti, Brian evita in tutti i modi di parlare con lui, cosa che gli spezza il cuore. Decisamente non n’è valsa la pena di rinunciare a quell’uscita e vederlo così giù di morale.
L’unica cosa positiva è che Zacky ha tenuto nuovamente l’esame ed è andato decisamente meglio, così non ha preoccupazioni riguardo allo studio per un po’.
Il sabato mattina si sono tutti riuniti allo skate park come sempre, e Johnny sta facendo qualche prova sullo skateboard di Jimmy. E’ abbastanza bravo, a quattordici anni andava a scuola con lo skateboard quindi non gli è stato difficile ricordarsi come funziona.
Brian intanto sta percorrendo con il suo skateboard l’half-pipe, facendo una serie di salti dall’aria piuttosto elaborata.
Quando Johnny ritorna dal suo giretto sullo skateboard, va a sedersi direttamente sulle gambe di Jimmy che gli stampa un bacio sulle labbra, congratulandosi per quanto sia stato bravo.
“Jimmy?” Zacky chiede, richiamando l’attenzione dell’amico.
“Sì?” Chiede lui, stringendo appena Johnny a sé.
“Perché Brian mi sta evitando?” Zacky domanda, con tono amareggiato, osservando in lontananza la figura di Brian che non pare far caso a lui.
Jimmy resta in silenzio per qualche secondo, poi alza le spalle.
“Dovresti chiederlo a lui.”
Zacky non chiede altro e si limita ad annuire. Non ha ottenuto nulla dalla sua risposta, solo un po’ di senso di colpa in più, ma continua a non capire perché Brian se la sia presa tanto.
Accetta in ogni caso il consiglio di Jimmy, e non appena Brian finisce il suo giro sullo skateboard ed ognuno sta tornando a casa, Zacky lo raggiunge di corsa e lo blocca afferrandogli un polso. Lui si ferma e si volta verso di lui, osservandolo con aria confusa.
“Perché mi stai evitando?” Gli chiede Zacky, direttamente.
“Non ti sto evitando.” Risponde lui, semplicemente, come se non abbia la minima idea di cosa Zacky stesse parlando. E’ la prima frase che Brian gli rivolge dopo tre giorni.
“Sì, invece. Se è per l’uscita, mi dispiace…”
“Senti, tu non vuoi vedermi ed io non posso farci niente. Meglio se non ci parliamo neanche, quindi.” Brian dice tutto d’un fiato, con un che di cinico nella sua voce. Strattona il braccio dalla presa di Zacky, riprendendo poi a camminare.
Zacky osserva confuso la sua figura allontanarsi, sospirando e seguendolo un attimo dopo. “Non ho mai detto che non voglio vederti…” Gli dice, camminando accanto a lui.
Brian resta in silenzio, poggia lo skateboard a terra e ci sale sopra. “Scusa, devo tornare a casa.” Dice, sfrecciando poi via e lasciando Zacky indietro.
Perché diamine fa sempre e solo sbagli? Se avesse un fottuto skateboard seguirebbe Brian anche per tutta la città per dirgli che in realtà starebbe con lui per il resto della sua vita. Ma non è abbastanza veloce ed è troppo imbranato per fare una cosa del genere.
Zacky non potrebbe sopportare di non poter più parlare con Brian. E’ totalmente andato fuori di testa per un ragazzo che era – a sua volta – andato fuori di testa per lui e se l’è lasciato scappare. Ha ragione a sentirsi un disastro.
Mentre cammina verso casa, cerca di trovare i lati positivi della situazione.
Almeno adesso è sicuro di non ricevere alcuna delusione da Brian, dato che non ci starà mai insieme. Chissà perché questo non lo conforta neanche un po’, avrebbe preferito essere usato piuttosto che non parlargli mai più.
Decide di non uscire quel sabato sera, non avrebbe sopportato di vedere Brian e di non potergli parlare, inoltre deve progettare un modo per fargli capire che non ha intenzione di essere evitato. Cosa che sarebbe infinitamente più facile se solo lui non scappasse ogni volta che lo vede.
 
 
 
Sono circa le dieci di sera e piove a dirotto. Zacky è seduto al suo solito divano e sta guardando un film comico di cui non ricorda neanche il titolo ed a cui non sta neanche facendo attenzione.
Johnny lo aveva chiamato più o meno un’ora prima, chiedendogli se sapeva dove fosse Brian perché non era uscito con loro. Zacky ovviamente non sapeva dove fosse ma era così stanco che non ci ha nemmeno pensato così tanto.
Improvvisamente il campanello suona e Zacky si volta con aria perplessa verso la porta. E’ strano che riceva visite a quell’ora, la posta arriva di domenica mattina e non ha la minima idea di chi possa essere. Sospetta anche che siano dei ladri, per un momento, ma poi riflette sul fatto che solitamente i ladri non bussano al campanello. Quindi si alza controvoglia dal divano e cammina verso l’ingresso strisciando i piedi e stropicciandosi un occhio per il sonno.
Quando apre la porta, Zacky si ritrova davanti a sé l’ultima persona che avrebbe potuto aspettarsi.
Brian, zuppo d’acqua dalla testa ai piedi, è fermo in piedi sotto la pioggia, esattamente davanti alla porta di casa sua. I capelli, solitamente perfettamente pettinati, gli si sono appiccicati sulla fronte, il trucco gli si è sciolto e gli forma due aloni neri sotto agli occhi, i vestiti sono completamente fradici ed ha un’espressione piuttosto stravolta.
“Brian.” Zacky dice solo, a bassa voce, piuttosto confuso e sorpreso dalla situazione. Lo prende per un braccio, avvicinandolo alla porta in modo che si ripari dalla pioggia che continua a picchiargli in testa.
“Ciao.” Brian accenna un sorriso, osservando attentamente Zacky, come se potesse finalmente guardarlo dopo tanto tempo.
Zacky gli rivolge uno sguardo in cerca di spiegazioni e Brian si risveglia da uno stato di trance, come se si sia appena ricordato del motivo per cui si trova sotto casa di Zacky completamente fradicio.
“Devo parlarti.” Dice, sospirando. “Avevo anche scritto tutto su un foglio, ma con la pioggia si è bagnato ed è completamente illeggibile… Penso che dovrò improvvisare.”
Zacky continua a non capire quello che sta succedendo, ma lascia Brian parlare.
“Quando ti ho detto che non volevo più parlarti, stamattina, non lo pensavo sul serio, e mi dispiace. Ho reagito così perché il fatto che tu abbia rifiutato di uscire con me mi ha reso la settimana un vero schifo. Ti ho evitato semplicemente perché non volevo star male.” Mormora, giocando nervosamente con le proprie dita. Zacky ascolta in silenzio, curioso di dove lui voglia andare a parare.
“Ma non sono venuto qui per dirti questo. Ho riflettuto tanto negli ultimi giorni, e da quando ti conosco ho capito che c’è qualcosa, in te, che non ho mai trovato in nessuno. E no, non fare quella faccia.” Brian lo ammonisce quando Zacky alza gli occhi al cielo. “Dico sul serio.”
Zacky sa che sono tutte frasi fatte, anche se qualcosa negli occhi di Brian gli dice che non è così.
“Quando siamo usciti insieme ero totalmente su di giri, ma ero anche agitato. Io non sono mai agitato quando esco con le persone, perché – lo ammetto – tendo sempre a sentirmi superiore e ad avere quell’atteggiamento presuntuoso che odio persino io. Non sono abituato ad essere rifiutato, è vero, ma mi è già capitato e non ci sono mai rimasto così male come l’ultima volta. E’ stato orribile, l’unica persona su cui volevo davvero fare colpo non voleva stare con me... E lo capisco, davvero, so di essere fastidioso ed insopportabile. Ma non posso non parlarti, non ci riesco, io ho bisogno di te.” Brian sospira nervosamente, come se timoroso di aver detto la cosa sbagliata.
Zacky inarca le sopracciglia, incredulo. Non pensava che Brian sarebbe stato capace di arrivare a tanto, eppure. Non gli sembra più tutta una finzione, ma non riesce ancora a fidarsi del tutto.
Ma allora perché sente quell’istinto irrefrenabile di gettargli le braccia al collo?
“E’ che i tuoi occhi mi incantano ogni volta.” Brian dice a bassa voce, contemplando con attenzione gli occhi di Zacky, come a rimarcare il concetto. “E quando ti arrabbi fai quel broncio così adorabile che mi viene sempre voglia di baciartelo via... E ti piacciono tutte quelle cose strane e così dannatamente nerd ed indossi sempre quelle felpe extra large e i jeans stretti. E poi mi fai venire le farfalle nello stomaco ogni volta che dici il mio nome. E’ assurdo, lo so, ma è la prima volta che provo queste sensazioni ed è tutto così strano che non mi sembra neanche di essere in me, ed è pazzesco perché ho una voglia irrefrenabile di –”
Al diavolo il suo orgoglio, le sue paure e le sue stupide paranoie, questo è troppo. Il cuore di Zacky batte all’impazzata da quando ha iniziato a parlare.
Ma Brian è lì, davanti a lui, bagnato dalla testa ai piedi dalla pioggia, che gli sta dichiarando tutto ciò che Zacky avrebbe voluto dirgli ma non aveva abbastanza coraggio per farlo.
E’ per questo, che con il cuore in gola e le farfalle nello stomaco, Zacky afferra Brian per la maglietta bagnata e lo attira a sé, chiudendo gli occhi e catturando le sue labbra in un bacio.
Il tempo si ferma per un secondo, e immediatamente le braccia di Brian circondano la vita di Zacky, attirandolo ancora di più al suo corpo e il suo cuore batte così forte che potrebbe anche scoppiare. E dio, ha caldo praticamente ovunque e pensa di potersi sciogliere da un momento all’altro.
Le labbra di Brian sanno lievemente di birra e di qualcos’altro che non riesce a decifrare, ma qualunque cosa sia Zacky l’adora. Quando poi schiude le labbra e la sua lingua incontra la propria, il suo cervello va in cortocircuito perché è la sensazione migliore del mondo e si chiede perché ci abbia messo così tanto a decidere di baciare Brian Haner.
Brian si allontana lentamente dalle sue labbra, restando però a pochi centimetri dal suo viso.
“Non avevo finito…” Mormora, accennando poi un piccolo sorriso.
“Sta’ zitto.” Zacky ribatte, prendendogli il viso fra le mani e baciandolo nuovamente. Sente Brian sorridere sulle sue labbra, baciandogliele ancora ed ancora finché entrambi non devono separarsi per ovvia necessità di ossigeno.
Le mani di Brian stringono ancora la vita di Zacky, che potrebbe giurare di non essersi mai sentito così bene in tutta la sua vita.
“Come ti è saltato in mente di dirmi queste cose proprio durante un temporale come questo?” Zacky chiede, scostando un ciuffo di capelli bagnati dal viso di Brian. La pioggia continua a picchiare, più forte di prima.
Il più grande alza le spalle, accennando un sorriso mentre non smette un attimo di guardare Zacky dritto negli occhi. “Ne è valsa la pena, no?” Dice, a bassa voce, lasciandogli poi un veloce bacio sulle labbra.
Zacky stavolta è sicuro, sicurissimo di essere arrossito, e non poco. Ma la situazione di Brian non è migliore, quindi sono pari.
“Quindi, io ti piaccio.” Zacky afferma, abbassando lo sguardo, ripetendolo a se stesso perché potrebbe anche essersi appena immaginato tutto. Non è ancora una cosa da escludere.
“Da morire.” Brian risponde prontamente, e Zacky lo guarda di nuovo negli occhi perché ha un tono così deciso che deve star dicendo la verità.
“Posso baciarti di nuovo?” Zacky mormora a bassa voce, il cuore che ancora non ha smesso di battere all’impazzata. “Mi piace baciarti.”
Brian risponde con un sorriso e si avvicina al viso di Zacky, baciandolo nuovamente. Si baciano come se l’uno conoscesse perfettamente le labbra dell’altro, come se l’avessero sempre fatto. Quando si separano, fanno entrambi combaciare le loro fronti e Zacky lo guarda negli occhi, incurvando le labbra in un sorriso che viene ricambiato.
 
 
 
 
Se c’è una cosa che Zacky davvero non sopporta, è il suono della sua sveglia. Fa davvero troppo rumore e si ripete ogni giorno di comprarne una nuova, ma ovviamente se lo dimentica dopo pochi minuti.
La prima cosa che Zacky fa, quando controlla l’orario e nota che sono le nove del mattino, è chiedersi perché la sveglia è suonata di domenica mattina dato che avrebbe potuto dormire molto di più.
Poi si rende conto subito dopo che in realtà il rumore non proviene dalla sveglia ma dal cellulare. La chiamata è da parte di Johnny e Zacky sbuffa, rispondendo svogliatamente.
“Che vuoi?” Gli chiede, la voce rauca poiché si è appena svegliato.
“Buongiorno anche a te, raggio di sole.” Risponde la voce di Johnny, allegro come sempre. “Vestiti e raggiungici allo skate park, ora.”
Zacky emette un mugolio infastidito in risposta, scostandosi le coperte di dosso ed alzandosi svogliatamente dal letto.
“Con chi sei?” Chiede poi, incuriosito. Ci avrebbe messo una buona mezz’ora in meno ad arrivare se avesse saputo che Brian è lì con lui.
“Brian non è ancora arrivato.” Risponde Johnny, come se gli avesse appena letto nella mente. Sa già quello che è successo la sera prima, ovviamente Zacky lo aveva chiamato per raccontargli tutto alle due e mezza del mattino. E dopo un paio di insulti e lamentele a causa dell’orario Johnny aveva manifestato la sua immensa gioia e lo aveva rifilato tutti i suoi “te l’avevo detto”.
Come se non bastasse, in quel momento suona il campanello e Zacky scende le scale, con il telefono incastrato tra la spalla e l’orecchio mentre cerca di infilarsi la felpa.
“Mhn, d’accordo, arrivo.” Dice, avviandosi verso l’ingresso ed attaccando la chiamata perché non è mai stato bravo a fare troppe cose contemporaneamente.
Così, non appena apre la porta, ecco che appare di nuovo Brian, con due caffè in mano ed una busta di carta con il logo della caffetteria.
I suoi capelli sono perfettamente pettinati e laccati, come al solito, ed indossa una giacca di pelle nera che non gli aveva mai visto addosso.
“Buongiorno.” Lo saluta, sorridendo smagliante e mostrandogli la busta. “Ho portato la colazione.”
Zacky indossa ancora i pantaloni del pigiama ma non gli importa perché Brian gli ha appena portato la colazione e non può fare a meno di ricambiare il sorriso.
“Oh... Grazie.” Risponde, facendogli poi spazio per farlo entrare in casa.
Quando entrambi sono dentro e Zacky ha chiuso la porta, Brian si ferma davanti  a lui, e lo osserva attentamente con un sorriso accennato, come se stesse aspettando qualcosa.
“Cosa c’è?” Chiede Zacky, accennando una risata.
“Sto aspettando il mio bacio del buongiorno.” Risponde lui, annuendo lievemente. “E in fretta perché il caffè scotta.”
Zacky sorride divertito e gli si avvicina, stampandogli un lungo bacio sulle labbra che fa sorridere l’altro. Poi prende il proprio caffè per liberargli una mano, che gli afferra, trascinandolo verso la cucina dove finalmente entrambi possono consumare quella dannata colazione.
Zacky si va a sedere direttamente sul tavolo, con le gambe che pendono e comincia a sorseggiare il proprio caffè.
“Ti va di raggiungere gli altri, dopo?” Brian chiede, fermandosi di fronte a lui mentre beve l’ultimo sorso del proprio caffè, che probabilmente aveva già iniziato a bere per strada.
“Mh-mh. Johnny mi ha chiamato cinque minuti fa.” Zacky risponde, annuendo. “Mi ha categoricamente ordinato di raggiungerlo subito.”
“Può aspettare un po’, giusto?” Domanda Brian, avvicinandosi al ragazzo e poggiandogli le mani sulle cosce, carezzandogliele dolcemente.
Zacky arrossisce visibilmente al gesto, ma sorride perché, per quanto non provi quella sensazione da tanto tempo, gli piace da morire. Annuisce in risposta alla domanda di Brian, riprendendo a bere il suo caffè bollente.
Quando anche le due brioches all’interno della busta sono finite, Zacky si decide ad andare a cambiarsi. Brian lo aspetta al piano di sotto e quando finalmente Zacky torna, vestito con i suoi pantaloni attillati, la canotta dei Misfits e i capelli pettinati all’indietro, lo ritrova seduto sul divano a guardare la tv. Quando Brian lo nota, spegne la tv e si alza dal divano, raggiungendolo e squadrandolo da capo a piedi.
“C’è qualche festa a cui non sono stato invitato o cosa?” Gli chiede con un sorriso accennato. “Non ti ho mai visto conciato così.”
“Mi vesto sempre così.” Zacky gli fa notare, confuso.
“Hai cambiato pettinatura e i jeans sono più stretti del solito.” Nota il più grande con un sorriso divertito, facendo roteare poi l’indice in aria per chiedergli una giravolta.
Zacky ridacchia ed obbedisce, girando lentamente su se stesso e il fischio d’approvazione di Brian non tarda ad arrivare.
“I pantaloni sono decisamente più stretti.” Il moro commenta, annuendo, poi gli lancia uno sguardo accusatorio. “L’hai fatto di proposito, ammettilo.”
“Come no.” Zacky accenna una risata, scuotendo la testa ed avvicinandosi poi alla porta. “Muoviamoci o Johnny mi ammazza.”
“Sì, certo, Johnny. Sempre Johnny.” Brian sbuffa, aprendo la porta ed uscendo per raccattare il suo skateboard che aveva lasciato a terra. Zacky scuote la testa con un sorrisetto divertito, afferrando poi la giacca di jeans dall’appendiabiti e raggiungendo l’altro.
 
 
Arrivano allo skate park alle 10 in punto, e durante il tragitto Zacky e Brian si erano anche tenuti per mano per un po’.
E’ una sensazione che Zacky non provava da tempo e gli piace da morire.
Quando arrivano allo skate park – la coppia se lo aspettava – le teste di tutti si voltano nella loro direzione, scrutandoli attentamente, chi con un sorriso e chi con aria torva. Non si stanno neanche più tenendo per mano, possibile che la notizia si sia sparsa così in fretta?
In ogni caso a Zacky non importa che gli altri lo sappiano, anzi, in qualche modo lo fa sentire fiero.
Trovano i loro amici sempre al solito posto, sui gradini, tutti con un sorrisetto eloquente stampato in volto e cristo, Zacky comincia a sentirsi in imbarazzo.
Non gli piace per niente essere al centro dell’attenzione.
“Buongiooorno.” Johnny saluta con un sorriso a trentadue denti, facendo posto a Zacky accanto a sé.
“Che avete fatto?” Jimmy si affretta a chiedere mentre Valary accanto a lui gli tira una piccola gomitata, mormorando un “saranno fatti loro” che fa ridacchiare Matt. La situazione si fa già troppo imbarazzante.
“Colazione, Jimbo.” Brian risponde divertito, sedendosi accanto a Zacky.
“Mh-mh.” Jimmy commenta, come se sapesse che non è vero ma volesse dargli ragione.
“Voi invece? Siete qui da ore.” Zacky decide di intromettersi prima che cada il solito silenzio imbarazzante.
“In realtà Johnny mi ha svegliato alle sette perché aveva voglia di cioccolata calda. Ecco perché noi due siamo qui da ore.” Jimmy sospira, scostandosi poi la frangia scura dalla fronte.
“E dai, tu hai detto che potevo svegliarti se avevo bisogno di qualcosa.” Johnny borbotta, incrociando le braccia. Sembra proprio un bambino, a volte.
“Di qualcosa di importante, magari? Non ti faccio più dormire a casa mia.”
Zacky resta a guardare in silenzio la discussione, che poi finisce come al solito con Jimmy che abbraccia Johnny, gli dice qualche parolina dolce, poi si baciano e fanno pace.
Brian intanto decide di fare un giro sullo skateboard, quindi avverte Zacky e si allontana sfrecciando sulla sua tavola rossa.
A quel punto Johnny, come Zacky si aspettava, comincia a fare domande su domande su domande. A cui l’amico eviterebbe davvero di rispondere.
“Che avete fatto? Vi siete baciati di nuovo? Ti ha portato la colazione? Che carino” e così via. Tra l’altro Jimmy e Matt sono piuttosto sorpresi dal fatto che il loro amico abbia portato a Zacky la colazione dato che pare non abbia mai fatto niente di carino per nessuno.
“Be’, penso che andrò a fare un giro in pista. Ti va di venire?” Matt gli dice quando ognuno aveva esaurito le domande da fargli.
“Uhm, non sono capace.” Zacky risponde semplicemente, alzando le spalle.
“Ci hai mai provato, almeno?” Chiede Matt, con sguardo divertito.
Zacky scuote la testa negativamente, accendendo di stupore gli sguardi di Matt e Jimmy.
“Non sei mai salito su uno skateboard?” Jimmy gli chiede, con un’espressione mista tra l’offeso e lo sconcertato. “Brian, Il tuo ragazzo non è mai salito su uno skateboard!”
Zacky arrossisce violentemente, balbettando fra sé e sé perché non è davvero il ragazzo di Brian ma la boccaccia di Jimmy deve sempre dire qualcosa di inappropriato, a quanto pare.
In ogni caso Brian sente il richiamo e dalla pista grida un “Sul serio?” di risposta, anche lui totalmente sorpreso. Insomma, è così assurdo che non sia mai salito su uno skateboard? Non sembra una cosa così impossibile.
Alla fine Brian lo raggiunge nuovamente, tendendogli una mano e facendolo alzare perché “devi assolutamente imparare”, nonostante tutte le suppliche di Zacky di lasciarlo stare.
La pista è poco distante e Brian posiziona lo skateboard a terra, porgendogli le mani per farlo salire. Zacky poggia un piede, incerto, già sicuro di starsi per rompere qualcosa, poi posiziona anche l’altro e dannazione, è così difficile stare in equilibrio su quel coso.
Infatti è costretto a stare appiccicato a Brian tutto il tempo, reggendosi alle sue braccia per non cadere. L’unica cosa che gli piace di quella situazione è che adesso è alto quanto Brian.
“E’ impossibile, come diavolo fate?” Zacky sospira, sperando vivamente che nessuno stia ridendo di lui. Anche se ne dubita fortemente.
“E’ più semplice di quanto sembri. Forza, ora ti lascio andare.” Brian sta giusto per mollare la presa quando lo skateboard fa uno scatto in avanti e Zacky impreca, avvinghiandosi ancora di più a Brian.
“No, no, no, per favore.” Si lamenta, scuotendo più volte la testa. “Voglio scendere.”
Brian ride divertito, tenendolo stretto. “Sei una frana.”
“Oh, grazie.” Zacky borbotta, aggrottando lo sguardo. “So fare altre cose, sai? Io so calcolare i numeri quantici e tu sai saltellare su uno skateboard.”
“Ah-ah, certo.” Brian sorride divertito, osservando l’espressione offesa dell’altro.
“E poi tu potresti benissimo cadere e romperti qualcosa. Voglio vedere chi sarà la frana, a quel punt–mphf
Brian lo zittisce immediatamente con un bacio sulle labbra, fermando ogni suo tentativo di protesta.
Zacky in ogni caso non si allontana, piacevolmente sorpreso da quel gesto anche se – ovviamente – non vuole ammetterlo.
Quando infatti i due si separano Zacky borbotta a bassa voce. “Questo è un colpo basso.”
“Mi piace giocare sporco.” Risponde lui, inarcando le sopracciglia con fare allusivo. 




Spazio autrice: 
Qualcuno di voi sa che questa era una long, ma alla fine ho dovuto abbandonarla e farla rientrare tutta in un unico capitolo, dato che non penso di continuarla. Mi dispiace di averla lasciata a metà!  
Sorry,
- vengeA7x
   
 
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