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Autore: All_over_again    15/07/2014    4 recensioni
Avete mai provato a vivere con la vostra migliore amica ed essere finita a fare da babysitter contro la vostra volontà solo per accontentare lei? Beh ecco questa è l'inizio della mia disastrosa vita...
Mi presento, sono Alexia Anderson e abito con Julie Smith. Ci conosciamo dai tempi della materna e siamo sempre rimaste unite fino all'inizio delle superiori, ci siamo trasferite a L.A. e poi beh, abbiamo conosciuto loro... La mia vita è peggiorata sempre di più.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Carlos, James, Kendall, Logan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MI SCUSO PER TUTTE LE NUOVE STORIE PUBBLICATE O QUELLE AGGIORNATE CHE NON SONO PASSATA A LEGGERE O A RECENSIRE, MA SONO IMPEGNATA ULTIMAMENTE...
COMUNQUE PER CHI VUOLE CHE IO PASSI A LEGGERE BASTA CHE MI SCRIVA UN MESSAGGIO IN PRIVATO E MI DICA CHE HA AGGIORNATO O CHE NE HA SCRITTA UNA NUOVA ED IO FARò IN MODO DI PASSARE E RECENSIRE :)

COOOOMUNQUE ECCOMI QUI CON UN NUOVO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACCIA COME STA VENENDO.
PS. NEL PROSSIMO CAPITOLO DECIDERò DEFINITIVAMENTE QUALI "FACCE" METTERE PER LE DUE PROTAGONISTE :)
UN BACIONE A TUTTE E FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE :*
All_over_again <3





Sali quei quattro scalini e come sempre arrivai al mio armadietto. Julie era poco più distante dal mio, appena l’apri iniziò a suonare quell’odiosa canzoncina sull’amore e su quanto è bella la nuova giornata.
“Julie prendi il tuo libro e chiudi l’armadietto, prima che te lo rompa.” Lei canticchiò e afferrò i suoi libri, si aggiustò le treccine e poi lo chiuse. Presi i miei waffer al cioccolato e me li mangiai tranquillamente appoggiandomi al muro li accanto.
“Te non vieni in classe Alex?”
“Sì, ora arrivo.”
“Ma è appena suonata e…”
Mi girai verso di lei e le indicai il cibo che tenevo tra le mie braccia.
“Ok, ci vediamo in classe.” Mentre saltellava verso la classe di scienze io mangiai il mio amato cibo. Dopo qualche minuto mi incamminai verso la classe ed entrai senza nemmeno bussare.
“Alla buon ora signorina Anderson.” La salutai con la mano e mi sedetti al mio posto.
“Bene, ha studiato per oggi?”
“Cosa?”
“Come cosa? Su come è costituito il sistema solare, l’Universo in generale…”
“Aah, beh in pratica ci sono un po’ di pianeti che girano.”
La professoressa mi guardò malissimo e si alzò dalla sua sedia. Mi puntò la sua penna e urlò:
“Anderson vuoi uscire fuori da questa classe appena arrivata?”
“Questo è un sogno?”
Sussurrai felice.
“Fuori!”
“Se vuole mi trova giù al bar, vuole qualcosa?”
Mi alzai, afferrai lo zaino e salutai la professoressa che mi stava guardando furiosa. Usci fuori dalla classe e ballai il mio ‘ballo della gioia’.
 



Andai in presidenza e ormai la segretaria Robin mi conosceva fin troppo bene. Sorseggiava il suo tè caldo e appena mi vide mi sorrise.
“Giorno Alexia, oggi ti hanno mandato prima del previsto in presidenza.” Risi insieme a lei.
“Già, la signora Courts era acida stamani.” Sussurrai ridendo.
“Ora vado a salutare il preside Sunder. Ha impegni?”
“Beh, non credo che ne…”
“Ok, ormai non si preoccuperà della mia presenza.”
Lei annui e mi lasciò il passaggio libero, ero come se fossi a casa mia. Bussai ed entrai dentro l’enorme ufficio. Il preside alzò lo sguardo e iniziò a ridere.
“Nuovo record Alexia oggi, sbaglio?”
“Buongiorno Scott, come va?”
“Bene bene, te?”
Mi fece segno di accomodarmi sulla poltrona davanti alla sua scrivania ma io mi sedetti sopra il tavolo.
“Bene, ieri non ho dormito abbastanza dovevo vedere il mio programma televisivo preferito.” Lui rise e poi spense il pc concentrandosi verso la mia figura.
“Allora cosa è successo per essere qui da me dopo nemmeno 15 minuti che sono iniziate le lezioni?”
“La signora Courts secondo me non ha una vita sessuale molto attiva…”
Lui sorrise e poi si mise davanti a me.
“In pratica non ho risposto bene ad una sua risposta e mi ha cacciato fuori dalla classe e sono venuta a fare un giro qua.” Mi scompigliò i capelli e poi sospirò.
“Alexia Alexia cosa devo fare con te?” Sospirò e prese un fascicolo enorme, anzi IL fascicolo.
“Devo metterti in punizione, lo sai?”
“No, Scott ti prego. Faccio la santa d’ora in poi, ma questa settimana non posso. Fanno le repliche di un programma che mi piace e voglio vederle, non posso perderle.”
“Ti farò fare una punizione alternativa. Scegli tra diventare una cheerleader e far parte delle Blue Ocean oppure andare a servire in mensa all’ora di pranzo e poi aiutare Jeremy e Marnie a pulire i bagni.”
Lo guardai innoridita da tali scelte.
“No, la prego mi ammazzi. Un colpo qui. Forte e veloce cosi sentirò meno dolore.” Indicai il dietro del mio collo e lo guardai supplicandolo.
“No, poi verrei buttato in prigione.” Rise e mi guardò incrociando le braccia aspettando sempre una risposta. Sbuffai gettando la testa indietro.
“Va bene va bene, andrò a fare parte di quel gruppetto di stupide oche.” Lui rise.
“Sapevo che avresti scelto quello. Ogni martedi e giovedi il pomeriggio devi presentarti nel campo di rugby qui accanto e il sabato giochiamo quindi tieniti pronta piccola Anderson.” Sbuffai e lo salutai andandomene nel parco interno della scuola ad ascoltare un po’ di musica. Quando mi arrivo un messaggio da parte di Julie.

‘All’ora di pranzo vieni a sederti accanto a me e Nina. Ci saranno i giocatori di rugby a pranzo con noi e uno mi ha detto che vuole presentarsi. Ps. Ho gli orsetti gommosi colorati *-* ’

Roteai gli occhi al cielo e me ne rimasi li fino all’ora di pranzo, ormai non potevano mettermi in punizione; non potevano peggiorare la situazione ancore più di cosi.

Finalmente ora di pranzo, o meglio ora di mangiare quella roba che loro chiamano cibo… Presi il mio vassoio e mentre la fila scorreva la voce del preside mi risuonava in mente.
Io non voglio far parte di quel gruppo di ragazze corpi perfetti e senza cervello, voglio dire cosa centro io con loro? Pensai. Una signora del banco mi diede una mela e sorrisi ringraziandola. Cercai le due mie amiche e mi sedetti al loro tavolo. E ritrovai Julie che piangeva.
“Ehi biondina cosa succede?” Subito mi abbracciò e continuò a piangere.
“Quel ragazzo mi ha detto che era uno scherzo, non vuole avere niente a che fare con me.” Mormorò singhiozzando.
“Mi dispiace Juls, davvero.” L’abbracciai baciandole la testa e vidi Nina che ci guardava dispiaciuta.
“Ora gentilmente dimmi il nome.”
“Ma non fargli male.”
“No, tranquilla non sentirà niente. Si ritroverà con il naso rotto senza nemmeno sapere come è successo.”
Lei rise e poi tirò su con il naso e le porsi il fazzoletto.
“Avanti dimmi il suo nome.”
“James.”
Sussurrò ed io roteai gli occhi.
“James cosa?”
“James Maslow. Ma ti prego non fare casini.”
Sussurrò e feci cenno a Nina di prendere la biondina tra le braccia e consolarla.
“Ora risolvo la questione.” Loro due mi guardarono confuse ed io sorrisi.
“Chi è che si chiama James Maslow qua dentro?” Urlai più che potei e tutta la mensa si zittì concentrandosi sulla mia figura. Salì in piedi sopra il tavolo e urlai ancora.
“Chi diavolo è James Maslow?” Il gruppetto di cheerleader ridacchiò e mormorarono qualcosa tra di loro. Saltellai da un tavolo all’altro arrivando al loro. Scesi e mi misi davanti alle ragazze.
“Allora stupide ochette cosa c’è di cosi tanto divertente?” Jade, la capo cheerleader si alzò e mi squadrò da testa a piedi.
“Perché vuoi sapere chi è? Pensi che voglia uscire con una come te?” E le sue amichette risero.
“No, ma non uscirebbe nemmeno con te. O scusa, gliel’hai data e poi lui poof ti ha lasciato. Chissà come mai, vero povera e piccola ingenua Jade.” Le accarezzai la guancia e lei mi guardò con odio mentre in tutta la stanza si innalzarono degli ‘ooooh!’
“Non voglio più parlarti Anderson!”
“Mi avrai per tutto il mese nel tuo gruppetto insulso. Il preside Sunders mi ha messo in punizione e devo stare con voi per un intero mese.”
Lei sospirò e si arrotolò una ciocca di capelli. Mi girai verso il resto del gruppo e mi guardarono spaventate, come se fossi stata un fantasma.
“Ora mie care ragazze, chi sa dirmi chi diamine è questo James Maslow?” Una ragazza timidamente mi indicò un ragazzo seduto a due tavoli più infondo a dove ero io, che mi stava fissando mentre sorrideva maliziosamente. Avanzi verso di loro e gli tirai indietro la sedia facendolo quasi cadere.
“Ma chi ti credi di essere morettina?”
“Sono Alexia Anderson e non chiamarmi mai più morettina.”
Lo colpi nel viso facendolo cadere a terra e subito rialzarsi. Fece per rispondere quando un ragazzo molto più basso si lui lo bloccò e si mise in mezzo.
“No, James fermati. Lei è Alexia Anderson quella che ha buttata giù un muro in quinta solo per uccidere una mosca, quella che con un panetto di burro in una calza ha rotto un tavolo in marmo e ha steso un gruppo di sei ragazzi da sola. Non ti conviene affrontarla.” James sorrise e annui.
“Perché mi cercavi?”
“Non devi dare false speranze alle ragazze che ti stanno dietro, e non devi più toccare la mia migliore amica , chiaro?”
“Però hai un bel caratterino e anche un bel fisico, vorresti uscire con me?”
Gli presi il naso e gli storsi avvicinandomi al suo orecchio gli sussurrai:
“nemmeno tra un milione di anni.” Lo lasciai andare senza prima avergli gettato a terra il suo pranzo.
“Sarai mia Anderson!”
“Fottiti Maslow!”

 
  
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