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Autore: cecchino_2028    15/07/2014    0 recensioni
Aleida e Giacomo all'inizio di, bé qualsiasi cosa sia quella che condividono. Una maglia troppo lunga, una musica troppo comunista, un ricordo che appartiene ad una vita precedente ed un compito d'italiano.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
- Questa storia fa parte della serie '365 stories'
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Giusto per chiarire.

La professoressa di italiano non aveva proprio indovinato nel formare le coppie per preparare la recita di fine anno, anche perché se con Taddeo e Roberta c’aveva visto giusto, finendo per vederli fidanzarsi, con Aleida e Giacomo, bé aveva sbagliato alla grande, soprattutto perché non solo i due non potevano neanche sopportare la presenza reciproca, ma aveva assegnato loro una rivisitazione di ‘Romeo e Giulietta’ e Aleida non si sarebbe mai abbassata a fare la Giulietta di Giacomo, tanto meno l’opposto. Eppure la professoressa non aveva voluto saperne di cambiare le coppie, con la scusa del coinvolgimento della classe in attività extracurriculari. E’ per questo che Giacomo si trova nel vialetto lastricato, di fronte ad una casa spartana di un solo piano, perfettamente rettangolare e con il tetto rosso, di quelle che ti aspetti di vedere nel bel mezzo del deserto in Nevada, non in un quartiere di Roma. Si sistema la camicia azzurra giusto un attimo prima di suonare il campanello. Quando la porta si apre, il ragazzo sobbalza appena, mentre nella sua mente si insinua il dubbio di aver sbagliato indirizzo, ma un’immagine si para di fronte ai suoi, proprio alle spalle del ragazzo che ha aperto la porta, che deve essere il fratello di Aleida, perché ha i suoi stessi occhi azzurri, ma i capelli sono rossi e gli zigomi sono screziati di lentiggini, c’è la ragazza, che indossa solo una maglia rossa, con la faccia di Ernesto Che Guevara in bella mostra, e balla sulla musica di Guccini. Il ricordo lo investe come un autotreno in corsa, aveva quasi dimenticato la prima volta che aveva incontrato Aleida, nel piazzale del liceo, e l’aveva considerata bella da star male e, necessariamente, lei sarebbe dovuta finire tra le sue lenzuola, ma poi conoscendola ci aveva ripensato, troppo opposti. Aleida nel vederlo arrossisce e lo conduce fino alla sua camera, dove un vecchio pupazzo è adagiato sul copriletto azzurro, che colpisce Giacomo perché non credeva che la ragazza potesse tenere a qualunque cosa che non fossero ideali comunisti o manifesti. “Allora mi fai vedere come ballavi, in fondo siamo una coppia!” la sfotte Giacomo, tentando di afferrarle i fianchi. Ma Aleida è più veloce, si allontana, sfuggendo alla sua presa, ma per un attimo la maglia si alza, scoprendo gli slip neri con una fantasia floreale e le cosce bianche, per poi celarsi di nuovo allo sguardo del ragazzo, diviso fra il famelico e l’eccitato.
Mettiamo subito le cose in chiaro, io e te non siamo una coppia! Non c’è nessun coinvolgimento tra me e te! Siamo tante cose, una contraddizione, due mal assortiti, gli estremi, i poli opposti, ma non una coppia!” ribatte, seccata, Aleida, ma Giacomo sorride, ancora fin troppo eccitato.

   
 
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