Era disperato,tutto il girono aveva provato trattenere le sue lacrime. Le
stesse che adesso rigavano il suo volto cadendo dai suoi occhi,solitamente
azzurri come il cielo di quella giornata di fine settembre,ma che ora
assomigliavano più a nuvole di tempesta mentre riversano la loro pioggia.
Ora non gli importava più neanche di esser visto,i suoi che amici avevano
provato a consolarlo per tutta la mattinata,se ne erano andati. Anche loro
dovevano risolvere i loro problemi quotidiani e dovevano studiare….ma tutte
quelle cosa non avevano importanza per Andrea.
Quella mattina la sua vita era stata sconvolta dalla più grande delusione di
sempre.
Alice,la ragazza con cui stava dall’aprile scorso,lo aveva lasciato
ufficialmente quella mattina,ma già da due settimane lo tradiva con quel altro
ragazzo del quarto anno.
Infatti era già da un po’ che era diventata fredda nei suoi confronti…diceva che
non aveva più tanto tempo come alle medie,che doveva studiare e che doveva
crearsi una vita sociale conoscendo le persone del liceo.
<< Tutte cazzate…! >> riuscì a dire singhiozzando Andrea. Dopo tutto l’estate
passato insieme a lei,e con tutte le esperienze ed i momenti meravigliosi che
avevano passato. Normalmente Andrea non sarebbe sentito così male per la fine di
una storia,considerate tutte le ragazze che aveva cambiato durante gli anni
delle medie. Grazie al suo aspetto attraente e al suo carattere brillante non
aveva mai avuto problemi a trovare una ragazza.
Ma questa volta era diverso…lui non aveva mai voluto essere un donnaiolo,in
realtà il suo unico desiderio era cercare una sola persona,con la quale
condividere gli anni più belli della sua vita.
La sua era una ricerca che lo aveva abituato a soffrire molto,solo che con
Alice,lui credeva di aver trovato questa persona speciale con cui condividere
tutto…i sogni,le esperienze e le emozioni che li avrebbero uniti,creando dei
ricordi stupendi anche per la sua vita futura…si era sbagliato!
Appena iscrittasi alla quarta ginnasio,Alice sembrava essere scomparsa via via
dalla sua vita,fino ad abbandonarlo completamente.
Ed adesso se n’era andata,insieme a quel Daniele…un casinista della seconda
B,una montagna umana di virilità e di scemenza.
Incredibile quanto i gusti di Alice fossero cambiati in quei pochi giorni,quel
tizio era grande forse due volte Andrea,con i capelli castani a
spazzola,perennemente imbevuti di gel,vestito con i jeans e la maglietta più
alla moda del momento…gli faceva schifo.
Ma no,ci ripensò Andrea. In realtà ora era Alice a fargli schifo. Quanto aveva
dato a quella ragazza? Quanta fiducia e quanti battiti del suo cuore si era
portata via,come un razziatore?
Ed ora stava lì a piangere,come il bambino che non avrebbe più dovuto essere. La
sua chioma bionda veniva mossa dal vento autunnale,assieme alle foglie arancio
che si staccavano dall’albero sopra di lui.
Aveva deciso di rimanere nell’ampio giardino interno della scuola,quel
pomeriggio non sarebbe tornato a casa,aveva già avvisato i suoi di non
aspettarlo neanche per la cena.
Proprio in quel momento,quando credeva di essere solo e libero di sfogarsi,un
altro ragazzo se ne stava dietro ad una colonna,spiandolo da diversi
minuti,facendo bene attenzione a non essere scoperto.
Emanuele,questo altro ragazzo,stava correndo uno dei più grandi rischi della sua
vita. Non aveva aspettato altro che la apertura della scuola a settembre per
vedere se fra i nuovi arrivati c’erano dei soggetti interessanti. Il primo su
cui aveva messo gli occhi era stato proprio Andrea,peccato che vicino a lui ci
fosse sempre quella seccante ragazza,come si chiamava? Ah si Alice…una piccola
modaiola sfegatata. Ma cosa mai poteva trovarci quel piccolo angelo dalla pelle
d’avorio che stava ammirando in una vile ragazzina sua coetanea?
Emanuele,meglio noto a tutti come Manu,era uno dei personaggi più popolari della
scuola. Da nessuna parte passava inosservato, tutti lo conoscevano o almeno
facevano finta di conoscerlo. Già come se entrare nelle sue grazie volesse dire
approdare ad un livello sociale più elevato. Per non parlare di quel esercito di
ragazzine che gli vorticava costantemente attorno…a causa loro non riusciva mai
a parlare con i suoi veri amici per più di qualche minuto.
A volte gli dava proprio sui nervi essere l’idolo di tutti quanti. E la cosa
peggiore era che lui non faceva assolutamente niente per esserlo.
Non faceva certo cose sconsiderate come fare discorsi in aula magna o candidarsi
a rappresentante d’istituto. Una volta lo avevano eletto rappresentante di
classe senza che lui si candidasse ad esempio. In tre anni che era in quella
scuola si era fatto un nome senza alzare un dito. Certo era bello,e lo sapeva,ma
di questo a lui non importava nulla. Della sua bellezza non aveva mai saputo
cosa farsene. Era sempre circondato da ragazze che lo adulavano per i suoi
affascinati occhi,due oceani verde acqua in cui sarebbero naufragate volentieri.
A volte cominciavano anche ad abbracciarlo e ad accarezzargli i capelli neri che
gli arrivavano poco al di sotto delle orecchie e che di solito coprivano in
parte il suo volto dai lineamenti perfetti.
No,forse la sua popolarità era dovuta alla sua follia sconsiderata, faceva cose
molto intraprendenti,ma spesso anche molto infantili,si divertiva molto quando
riusciva a stare con i suoi amici. Le sue attività preferite erano il salto dal
primo piano e prendere in giro i professori in versi rap. Certo non gli andava
sempre bene,ad esempio il preside non era stato molto contento di sentire la sua
parodia,mentre passava per caso alle sue spalle…Gli era costato tre giorni di
sospensione,ma tutti quelli che lo avevano sentito applaudirono e al suo ritorno
il testo da lui cantato era stato appeso a tutte le bacheche della scuola dai
suoi nuovi fan.
Un'altra volta invece l’aveva scampata bella;quel gigante di Daniele della
sezione B gli era da sempre stato un po’ sul cazzo…E quella volta aveva avuto la
sfortuna di mettersi a fare lo scemo con una tipa proprio sotto alla finestra
della classe di Manu.
Era in piena lezione di greco,ma un occasione così capitava solo una volta nella
vita. Manu aveva aperto la finestra e si era esibito nel suo mitico salto dal
primo piano,atterrando però con una sonora e quanto mai dolorosa manata sul
coppino di del povero Daniele.
L’intera scuola si sporse dalla finestra dopo l’urlo e le bestemmie del
malcapitato e coloro che avevano visto la scena tifavano per Manu,che si stava
mettendo in fuga correndo a più non posso per evitare di essere preso da quella
montagna di muscoli,più umiliata ed imbestialita che mai. Per fortuna le sue
doti atletiche furono all’altezza della situazione.
Da quel giorno tutti stavano ben attenti a non cadere nelle suo raggio
d’azione,se non volevano prendersi una ‘Babylon Tower Dive’,come l’aveva
chiamata lui.
Eh si,la vita in quel istituto gli aveva sempre dato soddisfazioni,ma mai del
tipo da lui più ambito…
Solo adesso sembrava essersi presentata l’occasione buona. Era da un mese intero
che osservava Andrea,era carino da farlo impazzire,un ragazzino così amichevole
con tutti,ma per qualche strana ragione non era riuscito ad avvicinarlo nemmeno
una volta.
Forse perché per la prima volta pensava di aver trovato qualcuno adatto a
lui,non gli veniva facile doversi dichiarare poiché non aveva mai avuto bisogno
di farlo. Anche la paura di essere rifiutato era grande,di sicuro il karma
negativo per aver rifiutato tutte quelle ragazze gli si sarebbe ritorto contro!
Non è certo una cosa facile dover dire ad un ragazzo che si è innamorati di
lui,specie se anche tu sei un ragazzo. Era stato amore a prima vista per Manu,da
subito gli era piaciuto quel ragazzino nuovo dall’aria vivace e che si
dimostrava sempre gentile con tutti.
Lo aveva osservato bene fin dal primo giorno ed aveva capito quanto lui si
aspettasse dalla sua nuova vita al liceo. Gli ricordava molto se stesso tre anni
prima.
Manu pensava che le ragazze dovessero essere cieche per non essere andate a
contenderselo subito,si vedeva palesemente che la sua attuale ragazza lo stava
usando come passatempo momentaneo,ma forse Andrea non se ne era accorto.
<< Si… >> sussurrò sommessamente Manu << …è ancora un ragazzino ingenuo. Lui non
merita di essere trattato così da quella la! Se solo ci riuscissi,questo è il
mio momento buono. Ma perché cavolo non riesco a farlo? Con tutti mi viene
naturale parlare e tirare su di morale la gente è la mia specialità….ma allora
perché ho così paura,proprio io?! >>
Intanto Andrea,ancora ignaro della presenza di Emanuele ,che lo osservava come
un cacciatore fa con la preda,stava versando le ultime lacrime che gli erano
rimaste,prima di alzare la testa verso il cielo terso e dire chiaramente ciò che
il suo cuore stava riversando dentro gi lui.
<< Non sono arrabbiato con lei! Ma le volevo così bene,l’ho amata così tanto! >>
A quel punto Manu trovò dentro di sé tutto il coraggio necessario,vedendo la
disperazione incontrollata del suo piccolo angelo afflitto, e si fece
avanti,uscendo dalla sua copertura come se nulla fosse. Come uno spettro,egli si
incamminò comparendo proprio di fianco ad Andrea e lo guardò fisso negli occhi
con un sorriso appena accennato.
Rischiava di sembrare sarcastico con quella espressione,ma era talmente teso che
non riusciva togliersela dal volto…<< Quanto devo sembrare stupido! Si vede che
non ho mai dovuto provarci…non ci riesco! >> questo genere di pensieri riusciva
ad offuscargli la mente,ma per lo meno non stava tremando.
Andrea aveva alzato la testa e vedendo il sorriso apparentemente rilassato sul
viso di Emanuele una strana sensazione di speranza si liberò dentro di lui. Quel
ragazzo,che ora si stava tranquillamente sedendo accanto a lui,muovendosi senza
mai perderlo di vista, sembrava non poter nemmeno provare la tristezza che si
era impadronita di lui per tutto il giorno.
<< Ciao Andrea,cosa c’è che non va? >> disse fingendo la massima tranquillità il
ragazzo dai capelli corvini. Andrea si sentì spaesato udendo il suo nome
pronunciato dal ragazzo più in di tutta la scuola…come cavolo faceva a
conoscerlo? E perché stava dandogli tanta importanza da fermarsi a parlare con
lui dopo la scuola?
Dalla faccia stupida di Andrea,Emanuele capì cosa non andava;lo aveva chiamato
per nome così tante volte in sogno che gli era venuto naturale anche adesso,ma
in realtà non si era nemmeno presentato.
<< Oh,scusami,non mi sono presentato. Io sono Emanuele Elleri,della prima A… >>
<< Si ti conosco,è da quando sono arrivato che ho sentito parlare di te. >> fu
la immediata risposta di Andrea. << Ma tu invece come fai a conoscere il mio
nome? >>
Manu si era preparato a questa domanda…se Andrea non fosse stato così disperato
avrebbe potuto tentare una replica ad effetto,in pieno accordo col suo stile del
tipo ‘Io so tutto di te…anche cose che tu ancora non sai!’
Ma data la situazione gli disse direttamente la verità...alterandola leggermente
<< Ah,è perché la vostra tutor,Erika, è nella mia classe e continua a parlarci
di te…devi avere fatto colpo! >> poi cominciò con una voce più bassa e suadente
<< Non fa altro che ripetere quanto sei carino,come sei gentile con tutti,quanto
le piacciono i tuoi capelli biondi… >>
Emanuele si fermò appena in tempo,aveva appena lasciato uscire alcuni dei suoi
pensieri in modo talmente gratuito che ci stava prendendo la mano. Ma Andrea
ovviamente non se ne era accorto e il suo viso aveva ancora i segni delle
lacrime ed i suoi occhi sembravano angoli di cielo circondati di rosso.
<< Io…non credo di voler più sentir parlare di ragazze,per un po’ di tempo… >>
disse Andrea ancora singhiozzando.
Vedendo di nuovo il volto del suo amato incupirsi,Emanuel si decise ad agire
come aveva deciso. Pose delicatamente una mano sulla spalla di Andrea e gli
parlò avvicinandosi di più a lui.
<< Ho visto quello che è successo stamattina…ma credimi se ti dico che…lei non
vale tutte le tua lacrime. >>
Il più giovane dei due ragazzi allora alzò la testa di lato,per la prima volta
guardando sul serio Emanuele. Gli sembrava di essere davanti al suo
salvatore,colui che avrebbe potuto aiutarlo a superare il momento più triste
della sua giovane vita.
<< Prima fase,superata! >> pensò ridendo diabolicamente dentro di se il ragazzo
più grande.
<< Lei mi ha fatto tanto male,non me lo sarei ma i aspettato. Non da lei…non in
questo modo orribile… >> disse Andrea con parole sommesse. << Io non voglio più
dare la mia fiducia ad una ragazza che può farmi soffrire così. Non so più cosa
fare…pensavo che lei fosse quella giusta,ma mi sbagliavo. >>
Emanuele non pensava che l’avesse presa così male…si sentì colpevole di aver
aspettato un momento di simile debolezza solo per raggiungere i suoi scopi. Si
sentiva come un verme…ma forse poteva rimediare,aiutandolo in quel momento di
difficoltà. E pensare che a ridurlo così era stata una squallida tabbozza come
quella…
<< Andrea,adesso non devi più pensare a lei. Ora hai bisogno di altre persone
con cui condividere dei bei momenti e alle quali dare fiducia. >> Sentendosi
dire queste frasi Andrea capì perché tutti consideravano così tanto
Emanuele,egli era davvero una grande persona. Per uno sconosciuto come lui,si
era fermato nel cortile della scuola,si era preoccupato dei suoi problemi e gli
stava dando dei consigli. Il ragazzo biondo lo guardava sempre più sollevato e
sempre meno triste mentre egli continuava a parlargli.
<< Se però è troppo presto per ricominciare una storia con una ragazza…allora
potresti trovarti degli amici. Magari solo alcuni,ma molto vicini a te,che ti
sappiano rendere felice e che non tradiscano mai la tua fiducia. >>
Gli occhi di Andrea adesso fissavano,sempre più prossimi a piangere di gioia, il
volto di Emanuele.
Ma come poteva essergli così amico un ragazzo che gli era presentato solo
qualche attimo prima?
Andrea pensò che non aveva bisogno di cercare delle persone eccezionali come
suoi amici,ne aveva appena trovata una!
<< Hai ragione,Emanuele… >> disse e poi riprese << Senti…tu non… non tradiresti
la mia fiducia vero? >>
Manu scosse la testa sempre sorridendo e stringendo un po’ di più il suo braccio
attorno alle spalle del ragazzo biondo.
Ad Andrea bastò quella risposta per lasciarsi andare sempre più nell’abbraccio
di Emanuele,che ora lo teneva vicino a se,con la testa fra la sua spalla e il
suo petto. Andrea si avvicinò a sua volta si spinse sotto alla testa del suo
nuovo amico,non gli importava di conoscerlo da non più di cinque minuti. Gli
aveva dato la sua fiducia ed Emanuele non l’aveva rifiutata.
Non gli sembrava vero…Emanuele stava finalmente accarezzando i capelli che aveva
sognato da diverse settimane,erano davvero morbidi come seta,come se li era
immaginati.
Andarono avanti per molti minuti a stando così,l’uno accanto all’altro. Emanuele
consolava Andrea accarezzandolo e stringendolo a se come non avrebbe mai sperato
di poter fare. Dal canto suo Andrea si sentiva così bene fra le coccole di
Emanuele che per alcuni momenti dimenticò del tutto la realtà. Non sapeva perché
lo stesse facendo…perché fosse diventato così intimo fin da subito con quel
ragazzo che normalmente non aveva tempo per parlare con nessuno,ma non gli
importava nulla…per ora stava bene così.
Emanuele pensò che tutto gli stava andando troppo bene,ora era suo amico e lo
stava carezzando come solo sua sorella maggiore o sua mamma avrebbero avuto il
diritto di fare.
Fino a che dopo un po’ di minuti,ad Andrea sovvenne un lampo di realtà <<
Oh,cazzo! Oggi dovevo tornare a casa con i mezzi,ma dalle tre c’è sciopero! >>
disse sollevando la sua testa da Emanuele,il quale gettò subito uno sguardo
all’orologio che aveva al polso destro. << 15 e 30,sei già in ritardo! >>.
<< Oh,no…allora devo sbrigarmi! >> disse Andrea alzandosi dal muretto del
cortile e prendendo in fretta la cartella in spalla.
Poi si girò nuovamente verso Emanuele, e mordendosi il labbro inferiore si sentì
molto dispiaciuto di dover andare via lasciando lì quel ragazzo che si era preso
cura di lui nel suo momento più difficile. Andrea si abbassò per abbracciarlo
più forte che poté,tuffando il suo viso nei capelli neri di Emanuele,il quale
ricambiò con piacere immenso quel abbraccio.
Prima di lasciarlo andare,però,Andrea posò le sue labbra sulla guancia bianca
del suo nuovo amico…
Per Andrea quello era stato un gesto impulsivo d’affetto,ma per Emanuele quella
era una provocazione intollerabile…irresistibile. Le sue labbra erano così
leggere sulla sua pelle!
Andrea dopo un ultimo sguardo ad Emanuele si girò per andarsene di corsa verso
il cancello.
L’altro ragazzo restò per una manciata di secondi con lo sguardo fisso a
terra,gli occhi pieni di stupore,la mano toccava lo stesso punto dove poco prima
era stato baciato.
Con uno scattò Emanuele si decise e corse dietro ad Andrea per fermarlo e
chiedergli se poteva accompagnarlo lui con la sua moto.
Andrea fu felicissimo della proposta,ed aspettò che Emanuele andasse a prendere
il motorino aspettandolo al cancello.
Erano visibili solo gli occhi dietro al casco nero con tribali bianchi di Manu,solo
i suoi occhi verdi acqua,che ora guardavano Andrea con un aria da duro…la stessa
che mostrava a tutti una volta in sella alla sua Ducati Monster.
Andrea resto a dir poco a bocca aperta,non lo aveva mai visto arrivare o uscire
da scuola,quindi adesso sapeva che era lui il padrone di quella belva
parcheggiata ogni giorno nel cortile.
E mentre Manu gli porgeva un altro casco,Andrea stava ad ammirare la cura con
cui la moto era mantenuta << Ma…come è possibile? Non si può guidare un bolide
simile a 16 anni! >>
<< Infatti… >> rispose Manu con la voce soffocata dal casco << …a meno che tuo
padre non lavori alla motorizzazione… >> disse strizzando l’occhio.
Ora era tutto più chiaro,Andrea inforcò il casco e si mise in sella dietro a
Emanuele.
<< Ehm io…non sono abituato ad andare in moto,come mi devo mettere per non
cadere? >> disse Andrea vergognandosi un po’,ma in realtà Emanuele non aspettava
di sentire altro.
<< Oh…strano che tu non abbia mai preso il motorino. Ma se ti muovi con i mezzi
è comprensibile.
Tutto quello che devi fare è aggrapparti per bene a me e non ti succederà
nulla,così… >>
E così dicendo egli afferrò le mani dell’altro ragazzo portandole a cingerlo
all’altezza dei fianchi.
<< Ecco ora possiamo andare…dove è che abiti? >>
Una volta detto l’indirizzo,Manu partì a tutto gas,sfrecciando per le strade con
Andrea dietro di lui,eccitatissimo per la abilità di guida di Emanuele. In
effetti era un po’ la sua passione guidare la sua moto,nonostante non ci capisse
molto di motori.
In meno di mezz’ora,fra sgommate,rettilinei in velocità,e molte bestemmie di
tutti gli automobilisti a cui tagliarono la strada,arrivarono davanti a casa di
Andrea. Manu parcheggiò la moto e si tolse il casco ancor prima di Andrea,adesso
lo avrebbe salutato come si deve…o almeno lo avrebbe voluto fare,ma questa volta
fu proprio il biondino cambiare i suoi piani.
<< Grazie Emanuele! E’ stata una figata assurda,sul serio! Adesso vieni su un
attimo in casa da me… >>
Manu ringraziò mentalmente tutti gli dei del suo pantheon,e fece debolmente
finta di rifiutare << Ah,non lo so…non vorrei disturbare. >>
Ma Andrea lo prese per mano e lo condusse dentro il portone del condominio
dicendogli << A quest ora non puoi disturbare proprio nessuno in casa mia…Dai ti
offro almeno da bere,sei stato gentilissimo con me,è il minimo che possa fare!
>>
Manu si lasciò condurre di buon grado dentro l’ascensore,sapendo che nella casa
sarebbero stati ancora una volta soli…
Una volta dentro l’ascensore Andrea schiacciò il bottone dell’ultimo piano,prima
di girarsi verso il suo amico e buttargli nuovamente le braccia al collo.
<< Emanuele… >> il suo sussurrò risuono nelle orecchie come un eco interminabile
<< …sai,io voglio che noi due diventiamo amici. Ma non amici normali…due
amici…che si vogliono bene veramente. >>
Emanuele non poteva più resistere a lungo a questa storia,sapendo cosa egli
provasse in realtà per Andrea. Se lo strinse a se prendendolo quasi dai
fianchi,e gli restituì il bacio sulla guancia che gli aveva dato prima.
<< Per me non c’è problema Andrea…io ti voglio già bene! >> pensò Manu.
<< Chiamami solo Andy,come fanno tutti i miei amici. >> disse Andrea staccandosi
leggermente e sorridendogli,finalmente felice come quando si era svegliato
quella mattina.
<< Eh? Che cosa? Ho-ho detto qualcosa? >> Emanuele capì troppo tardi di aver
pronunciato la frase di prima invece di averla solamente pensata.
<< Hai detto che mi vuoi bene! Ne sono veramente felice… >> gli rispose
dolcemente Andy accarezzandogli i capelli corvini.
Emanuele non ci stava capendo più niente...ma era veramente un normale ragazzo
straight quello? Non era appena uscito da una storia difficile con una ragazza?
Perché ad un tratto sembrava essere Andrea il più gay dei due?
Forse quello era solo il suo carattere,quello di cui parlava prima,che poteva
mostrare solo alla sua ragazza e adesso anche a lui. Era davvero dolce,e tenero
come un bambino,gli piaceva tantissimo.
Ora che l’incontro si era sviluppato ben oltre alle sue più rosee previsioni,una
strana paura cominciava a farsi strada nella sua mente.
Sarebbe riuscito a rovinare tutto? Forse si stava solo illudendo,in realtà non
aveva alcuna possibilità di diventare più che un amico. E se invece lo avesse
fatto? Avrebbe traumatizzato Andrea,gli avrebbe tolto dall’anima quella candida
natura che gli aveva appena mostrato?
Ora era lui quello confuso. Mentre entravano nell’appartamento di Andy le
domande stavano assillando sempre più la povera testa di Manu,da sempre abituato
ad essere fin troppo sicuro di sé.
<< Accomodati pure... >> gli fece Andrea entrando in casa e mostrandogli il
divano. << Lascia lì la cartella,ci metto un secondo. Ah,ti va bene una birra?
>>
Emanuele si sedette e vedendo scomparire il suo nuovo amico dietro la porta
della cucina si guardò un po' attorno.
Nella sala troneggiava un grosso televisore,ai cui lati traboccavano confezioni
di dvd,originali e non...
Sotto di esso invece un impianto hi-fi con vari cd sparsi che lo
circondavano,disposti secondo le più fondamentali leggi del caos.
<< Oh,scusa per il disordine...se mamma non mi sbraita dietro per una settimana
non ci penso neanche a mettere a posto. >>
A Manu però non dava affatto fastidio,e cominciò a leggere i titoli scritti sui
cd...
Mmh...Iron Maiden,Blind Guardian...un vero metallaro in piena regola? Non
l'avrebbe mai detto! O forse Andrea aveva qualche fratello a cui piaceva il
metal.
Altri titoli, Avril Lavigne...Anastacia...Lionel Richie? Un amante del pop,già
più probabile. Ma poi i suoi occhi scorsero l'intera collezione di Hit Mania
Dance,e un cd di Gabry Ponte. Come diavolo era possibile?!
Emanuele era giunto al punto di non capirci più niente,sia su Andrea che sui
suoi improbabili gusti musicali.
Mentre Manu era inginocchiato con occhi dubbiosi a rimirare la grande quantità
di cd,Andrea ritornò in sala con due bottiglie di Corona appena stappate.
Ne porse una all'amico che lo ringrazio e rialzandosi gli chiese di chi fossero
tutti quei cd.
<< Sono miei,tutti quanti >> rispose tranquillamente Andrea << Lo so ho dei
gusti un po' strani,ma non è colpa mia se mi piacciono un po' tutti generi...Secondo
me è meglio essere flessibili su certe cose. >>
Vedendo lo sguardo perplesso di Manu,Andy si decise di spiegarsi meglio. <<
Insomma,io ascolto tutti i generi o quasi...perchè ogni ragazza con cui mi sono
messo aveva dei gusti diversi. Così alla fine,ascoltandoli uno ad uno ho
scoperto che mi piacciono molto anche generi che non hanno nulla in comune. >>
<< Davvero interessante,Andy... >> rispose Manu più convinto << Ti piacciono
anche gli anime,vedo... >> proseguì il ragazzo più grande.
<< Si tantissimo! Anime,manga,videogiochi...sono un vero fanatico di tutto ciò
che viene dal giappone! >>
<< Anche a me piacciono molto i manga... >> disse Manu sorridendo in modo strano
<< ...ma i miei preferiti sono di un genere che tu non leggi di sicuro... >>
Questa volta fu Andrea a rispondere con sguardo interrogativo,ma Manu non gli
lasciò il tempo di fare una domanda,sollevando la bottiglia di birra davanti a
se proponendo chiaramente un brindisi. Stava per dire 'Al giorno della nostra
amicizia' ma si trattenne in tempo ricordandosi che per Andrea quello non era
certo stata la giornata più felice della sua vita,nonostante si fosse ripreso.
Ma fu invece lo stesso Andrea a prendere l'iniziativa ed annunciare allegramente
<< A noi due! >>
Le due bottiglie cozzarono,i due giovani le alzarono e trassero un sorso.
Per una buona mezz'ora andarono avanti a parlare seduti sul divano,sempre più
intimi,come se si fossero conosciuti da sempre.
Fra un sorso e l'altro si trovavano d'accordo sulla sacralità di Final Fantasy,sulla
superiore maestria di Kaori Yuki,sulla grandezza indiscussa di Naruto e tante
altre cose...
Incredibile,continuò a pensare Manu...si era innamorato di un ragazzo molto più
simile a lui di quanto pensasse.
Innamorato?...la birra cominciava a fargli effetto o era veramente così? Si gli
piaceva molto già da prima,la sua immagine lo aveva ossessionato per
settimane,ma ora che gli stava parlando così apertamente...se ne stava
innamorando?
Andrea era decisamente animato dalla conversazione,che non era riuscito ad avere
con nessuno dei suoi nuovi compagni di classe al liceo,poichè nessuno della sua
classe sembrava nutrire le sue stesse passioni.
Per questo,ad un certo punto egli si alzò di scatto dal divano e prendendo la
mano di Manu,lo condusse nella sua camera.
Il posto più sacro per un ragazzino come lui,la stanza era tappezzata di
poster,sulla scrivania stavano vari libri di scuola,un computer,una playstation2
ed un televisore.
Ma ciò che sorprese maggiormente Manu fu la grande quantità di manga disposti
sugli scaffali,decisamente tanti per un ragazzino dell'età di Andrea.
<< Anche qui è un po' caotico...ma mi piace così. Se non ti da fastidio,mettiti
pure sul letto. >>
Ecco,era finita...niente adesso lo avrebbe più trattenuto...una parte di Emanule
lo aveva voluto fin dall'inizio,ma un altra parte era a dir poco spaventata.
Senza un po' di pietà,il suo cuore assunse un ritmo strano,che non gli piaceva
per niente.
Ma Andrea a quel punto lo spinse all'indietro sul letto,seguendolo e sedendogli
accanto.
Hey,quella era la sua parte! Se proprio si doveva lasciar andare e rischiare il
tutto per tutto,che almeno fosse lui a dirigere,no?
Andrea ora gli sorrideva ed era talmente vicino...la tentazione stava per
sconfiggere una volta per tutte il terrore delle conseguenze.
Il ragazzo più piccolo stava per alzarsi e prendere uno dei suoi fumetti da
fargli vedere,quando Emanuele gli afferrò le mani protese verso l'alto e lo
fermò per stringersi contro di lui.
Andrea non reagì e anzi,ricambiò l'abbraccio di Manuele e sorrise,sempre più
felice e sicuro di aver trovato la persona che da tempo stava cercando.Ma dopo
un secondo o due,Manu prese a baciarlo ripetutamente e con immensa passione sul
collo,salendo sempre più,fino ad arrivare all'orecchio.
Andrea non era per niente preparato ad una cosa simile,mancò un respiro,arrossì
violentemente ed emise un gemito istintivamente...un suono che fece
completamente cadere le barriere dentro alla mente di Emanuele,ormai ridotte a
misere rovine.
<< C-cosa fai...? Aaah...no,che mi stai facen... >> Ma Emanuele gli chiuse le
labbra,catturandole con le proprie.
Ancora una volta,Andrea si lasciò portare giù fino a sdraiarsi sul letto,guidato
dal bacio di Emanuele,senza opporre resistenza. Il ragazzo più grande si era
finalmente diciso a fare ciò che il suo cuore ed il suo corpo gli
chiedevano,tormentandolo da troppo tempo per poter essere ignorati.
Non si fermò dal baciare Andrea,mentre una delle sue mani passava attraverso i
capelli biondi,gli stessi morbidi fili di seta dorati.
L'altra si faceva strada sopra la maglietta del ragazzino,tocando il corpo che
aveva potuto solo sognare fino a quel momento,sfiorando il suo
petto,accarezzando il suo stomaco.
Ora si stava eccitando troppo,stava andando oltre...lo stava violentando....
Questo pensiero lo colpì come un fulmine e lo fece smettere quasi di colpo.
Agitatissimo,Emanuele alzò di un poco la testa e allontanò le sue avide labbra
da quelle,ora così rosse e tremanti,di Andrea.
Notò che il ragazzino aveva chiuso gli occhi...doveva essere stato uno shock...ma
come aveva potuto,che razza di mostro era diventato? Non si sarebbe mai
perdonato se...
Gli occhi di Andrea si aprirono. Due bagliori oltremare velati di ansia
scrutavano ora la faccia quasi in lacrime di Manu,il quale sembrava il più
spaventato tra i due...spaventato da se stesso.
Vedendo l'espressione persa di terrore sul volto di Emanuele,Andrea alzò
rapidamente le sue braccia,ora libere,e portandole dietro alle spalle dell'altro
ragazzo,se lo strinse a se portandolo giù. Dapprima lo trattenne sul suo
petto,facendogli sentire i suoi fortissimi battiti. Poi portò la testa del suo
amico fin sotto al suo collo e prese con dolcezza a far passare le dita nei
lunghi capelli neri di Emanuele.
E proprio lui,il grande Emanuele che tutti a scuola credevano
irraggiungibile,ora si trovava fra le braccia di un suo compagno più piccolo che
stava per violentare,partendo dalla scusa di volerlo aiutare e consolare.
Stava per scoppiare in lacrime dal pentimento e dalla vergogna,ma le mani che
lentamente solcavano la sua chioma e il fatto che Andrea non lo avesse ancora
ammazzato lo trattennero.
<< Stai tranquillo Emanuele... >> sentendo sussurrare il suo nome nell'orecchio
con quella voce,il ragazzo rialzò nuovamente la testa. Ora Andrea non tremava
più e i suoi occhi sembravano sorridere assieme alle sue labbra.
<< Io ti ho chiesto solo di volerci bene,ma....se tu vuoi questo.....a me va
bene. >>
Disse il ragazzino biondo cercando di trovare le parole. Non era mai stato in
una situazione del genere.
Emanuele,non riuscendo subito a sorridere,guardando il viso angelico che stava
davanti a lui,mandò una mano ad accarezzarlo,stavolta con delicatezza.
Andrea prese quella mano con le sue,più piccoline,ed incominciò a baciargli le
dita,il dorso,il polso...Non si era mai spiegato il perchè ma per Emanuele il
polso era una zona sensibilissima e adesso Andrea lo stava facendo letteralmente
impazzire.
Andrea s'interruppe per guardare l'espressione estatica di Emanuele,e dire che
non aveva fatto nulla di straordinario...
<< A-andrea....scusami. Sono un bastardo...Ma se mi dici che posso starti vicino
come adesso,non è giusto! Io ho sbagliato,devo pagare in qulache modo per... >>
Il ragazzino dai capelli biondi silenziò Emanule mettendogli un dito davanti
alla bocca.
<< Ti ho detto che a me va bene così,davvero. Oggi...mi hai proprio
conquistato,mi sei piaciuto ogni secondo di più. E se vuoi saperlo,il tuo unico
sbaglio è stato quello di non lasciarmi il tempo di rispondere al tuo bacio
prima. >>
Per qualche secondo fu la risposta di Andrea a shockare Emanuele,lasciandolo a
bocca aperta. Poi il ragazzo più grande si riprese e sorridendo con gioia pura
si avvicinò e baciò nuovamente le labbra del suo compagno di scuola,stavolta
perdendosi del tutto nella dolcezza di quel attimo eterno.