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Autore: The Squad    06/01/2005    18 recensioni
Una storia slash,ambientata nella realtà,a Milano,giorni nostri. I protagonisti,due ragazzi come noi,che scoprono il loro amore. Proprio quando uno di loro sembra averlo perso del tutto. La storia è targata R per il linguaggio,non certo per le scene di slash,alquanto soft a dir la verità. Mi sono divertito tantissimo a scriverla,vi prego di farmi sapere cosa ne pensate!!! Per me questa storia è...molto importante.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era disperato

Era disperato,tutto il girono aveva provato trattenere le sue lacrime. Le stesse che adesso rigavano il suo volto cadendo dai suoi occhi,solitamente azzurri come il cielo di quella giornata di fine settembre,ma che ora assomigliavano più a nuvole di tempesta mentre riversano la loro pioggia.
Ora non gli importava più neanche di esser visto,i suoi che amici avevano provato a consolarlo per tutta la mattinata,se ne erano andati. Anche loro dovevano risolvere i loro problemi quotidiani e dovevano studiare….ma tutte quelle cosa non avevano importanza per Andrea.
Quella mattina la sua vita era stata sconvolta dalla più grande delusione di sempre.
Alice,la ragazza con cui stava dall’aprile scorso,lo aveva lasciato ufficialmente quella mattina,ma già da due settimane lo tradiva con quel altro ragazzo del quarto anno.
Infatti era già da un po’ che era diventata fredda nei suoi confronti…diceva che non aveva più tanto tempo come alle medie,che doveva studiare e che doveva crearsi una vita sociale conoscendo le persone del liceo.
<< Tutte cazzate…! >> riuscì a dire singhiozzando Andrea. Dopo tutto l’estate passato insieme a lei,e con tutte le esperienze ed i momenti meravigliosi che avevano passato. Normalmente Andrea non sarebbe sentito così male per la fine di una storia,considerate tutte le ragazze che aveva cambiato durante gli anni delle medie. Grazie al suo aspetto attraente e al suo carattere brillante non aveva mai avuto problemi a trovare una ragazza.
Ma questa volta era diverso…lui non aveva mai voluto essere un donnaiolo,in realtà il suo unico desiderio era cercare una sola persona,con la quale condividere gli anni più belli della sua vita.
La sua era una ricerca che lo aveva abituato a soffrire molto,solo che con Alice,lui credeva di aver trovato questa persona speciale con cui condividere tutto…i sogni,le esperienze e le emozioni che li avrebbero uniti,creando dei ricordi stupendi anche per la sua vita futura…si era sbagliato!
Appena iscrittasi alla quarta ginnasio,Alice sembrava essere scomparsa via via dalla sua vita,fino ad abbandonarlo completamente.
Ed adesso se n’era andata,insieme a quel Daniele…un casinista della seconda B,una montagna umana di virilità e di scemenza.
Incredibile quanto i gusti di Alice fossero cambiati in quei pochi giorni,quel tizio era grande forse due volte Andrea,con i capelli castani a spazzola,perennemente imbevuti di gel,vestito con i jeans e la maglietta più alla moda del momento…gli faceva schifo.
Ma no,ci ripensò Andrea. In realtà ora era Alice a fargli schifo. Quanto aveva dato a quella ragazza? Quanta fiducia e quanti battiti del suo cuore si era portata via,come un razziatore?
Ed ora stava lì a piangere,come il bambino che non avrebbe più dovuto essere. La sua chioma bionda veniva mossa dal vento autunnale,assieme alle foglie arancio che si staccavano dall’albero sopra di lui.
Aveva deciso di rimanere nell’ampio giardino interno della scuola,quel pomeriggio non sarebbe tornato a casa,aveva già avvisato i suoi di non aspettarlo neanche per la cena.
Proprio in quel momento,quando credeva di essere solo e libero di sfogarsi,un altro ragazzo se ne stava dietro ad una colonna,spiandolo da diversi minuti,facendo bene attenzione a non essere scoperto.
Emanuele,questo altro ragazzo,stava correndo uno dei più grandi rischi della sua vita. Non aveva aspettato altro che la apertura della scuola a settembre per vedere se fra i nuovi arrivati c’erano dei soggetti interessanti. Il primo su cui aveva messo gli occhi era stato proprio Andrea,peccato che vicino a lui ci fosse sempre quella seccante ragazza,come si chiamava? Ah si Alice…una piccola modaiola sfegatata. Ma cosa mai poteva trovarci quel piccolo angelo dalla pelle d’avorio che stava ammirando in una vile ragazzina sua coetanea?
Emanuele,meglio noto a tutti come Manu,era uno dei personaggi più popolari della scuola. Da nessuna parte passava inosservato, tutti lo conoscevano o almeno facevano finta di conoscerlo. Già come se entrare nelle sue grazie volesse dire approdare ad un livello sociale più elevato. Per non parlare di quel esercito di ragazzine che gli vorticava costantemente attorno…a causa loro non riusciva mai a parlare con i suoi veri amici per più di qualche minuto.
A volte gli dava proprio sui nervi essere l’idolo di tutti quanti. E la cosa peggiore era che lui non faceva assolutamente niente per esserlo.
Non faceva certo cose sconsiderate come fare discorsi in aula magna o candidarsi a rappresentante d’istituto. Una volta lo avevano eletto rappresentante di classe senza che lui si candidasse ad esempio. In tre anni che era in quella scuola si era fatto un nome senza alzare un dito. Certo era bello,e lo sapeva,ma di questo a lui non importava nulla. Della sua bellezza non aveva mai saputo cosa farsene. Era sempre circondato da ragazze che lo adulavano per i suoi affascinati occhi,due oceani verde acqua in cui sarebbero naufragate volentieri. A volte cominciavano anche ad abbracciarlo e ad accarezzargli i capelli neri che gli arrivavano poco al di sotto delle orecchie e che di solito coprivano in parte il suo volto dai lineamenti perfetti.
No,forse la sua popolarità era dovuta alla sua follia sconsiderata, faceva cose molto intraprendenti,ma spesso anche molto infantili,si divertiva molto quando riusciva a stare con i suoi amici. Le sue attività preferite erano il salto dal primo piano e prendere in giro i professori in versi rap. Certo non gli andava sempre bene,ad esempio il preside non era stato molto contento di sentire la sua parodia,mentre passava per caso alle sue spalle…Gli era costato tre giorni di sospensione,ma tutti quelli che lo avevano sentito applaudirono e al suo ritorno il testo da lui cantato era stato appeso a tutte le bacheche della scuola dai suoi nuovi fan.
Un'altra volta invece l’aveva scampata bella;quel gigante di Daniele della sezione B gli era da sempre stato un po’ sul cazzo…E quella volta aveva avuto la sfortuna di mettersi a fare lo scemo con una tipa proprio sotto alla finestra della classe di Manu.
Era in piena lezione di greco,ma un occasione così capitava solo una volta nella vita. Manu aveva aperto la finestra e si era esibito nel suo mitico salto dal primo piano,atterrando però con una sonora e quanto mai dolorosa manata sul coppino di del povero Daniele.
L’intera scuola si sporse dalla finestra dopo l’urlo e le bestemmie del malcapitato e coloro che avevano visto la scena tifavano per Manu,che si stava mettendo in fuga correndo a più non posso per evitare di essere preso da quella montagna di muscoli,più umiliata ed imbestialita che mai. Per fortuna le sue doti atletiche furono all’altezza della situazione.
Da quel giorno tutti stavano ben attenti a non cadere nelle suo raggio d’azione,se non volevano prendersi una ‘Babylon Tower Dive’,come l’aveva chiamata lui.
Eh si,la vita in quel istituto gli aveva sempre dato soddisfazioni,ma mai del tipo da lui più ambito…
Solo adesso sembrava essersi presentata l’occasione buona. Era da un mese intero che osservava Andrea,era carino da farlo impazzire,un ragazzino così amichevole con tutti,ma per qualche strana ragione non era riuscito ad avvicinarlo nemmeno una volta.
Forse perché per la prima volta pensava di aver trovato qualcuno adatto a lui,non gli veniva facile doversi dichiarare poiché non aveva mai avuto bisogno di farlo. Anche la paura di essere rifiutato era grande,di sicuro il karma negativo per aver rifiutato tutte quelle ragazze gli si sarebbe ritorto contro!
Non è certo una cosa facile dover dire ad un ragazzo che si è innamorati di lui,specie se anche tu sei un ragazzo. Era stato amore a prima vista per Manu,da subito gli era piaciuto quel ragazzino nuovo dall’aria vivace e che si dimostrava sempre gentile con tutti.
Lo aveva osservato bene fin dal primo giorno ed aveva capito quanto lui si aspettasse dalla sua nuova vita al liceo. Gli ricordava molto se stesso tre anni prima.
Manu pensava che le ragazze dovessero essere cieche per non essere andate a contenderselo subito,si vedeva palesemente che la sua attuale ragazza lo stava usando come passatempo momentaneo,ma forse Andrea non se ne era accorto.
<< Si… >> sussurrò sommessamente Manu << …è ancora un ragazzino ingenuo. Lui non merita di essere trattato così da quella la! Se solo ci riuscissi,questo è il mio momento buono. Ma perché cavolo non riesco a farlo? Con tutti mi viene naturale parlare e tirare su di morale la gente è la mia specialità….ma allora perché ho così paura,proprio io?! >>
Intanto Andrea,ancora ignaro della presenza di Emanuele ,che lo osservava come un cacciatore fa con la preda,stava versando le ultime lacrime che gli erano rimaste,prima di alzare la testa verso il cielo terso e dire chiaramente ciò che il suo cuore stava riversando dentro gi lui.
<< Non sono arrabbiato con lei! Ma le volevo così bene,l’ho amata così tanto! >>
A quel punto Manu trovò dentro di sé tutto il coraggio necessario,vedendo la disperazione incontrollata del suo piccolo angelo afflitto, e si fece avanti,uscendo dalla sua copertura come se nulla fosse. Come uno spettro,egli si incamminò comparendo proprio di fianco ad Andrea e lo guardò fisso negli occhi con un sorriso appena accennato.
Rischiava di sembrare sarcastico con quella espressione,ma era talmente teso che non riusciva togliersela dal volto…<< Quanto devo sembrare stupido! Si vede che non ho mai dovuto provarci…non ci riesco! >> questo genere di pensieri riusciva ad offuscargli la mente,ma per lo meno non stava tremando.
Andrea aveva alzato la testa e vedendo il sorriso apparentemente rilassato sul viso di Emanuele una strana sensazione di speranza si liberò dentro di lui. Quel ragazzo,che ora si stava tranquillamente sedendo accanto a lui,muovendosi senza mai perderlo di vista, sembrava non poter nemmeno provare la tristezza che si era impadronita di lui per tutto il giorno.
<< Ciao Andrea,cosa c’è che non va? >> disse fingendo la massima tranquillità il ragazzo dai capelli corvini. Andrea si sentì spaesato udendo il suo nome pronunciato dal ragazzo più in di tutta la scuola…come cavolo faceva a conoscerlo? E perché stava dandogli tanta importanza da fermarsi a parlare con lui dopo la scuola?
Dalla faccia stupida di Andrea,Emanuele capì cosa non andava;lo aveva chiamato per nome così tante volte in sogno che gli era venuto naturale anche adesso,ma in realtà non si era nemmeno presentato.
<< Oh,scusami,non mi sono presentato. Io sono Emanuele Elleri,della prima A… >>
<< Si ti conosco,è da quando sono arrivato che ho sentito parlare di te. >> fu la immediata risposta di Andrea. << Ma tu invece come fai a conoscere il mio nome? >>
Manu si era preparato a questa domanda…se Andrea non fosse stato così disperato avrebbe potuto tentare una replica ad effetto,in pieno accordo col suo stile del tipo ‘Io so tutto di te…anche cose che tu ancora non sai!’
Ma data la situazione gli disse direttamente la verità...alterandola leggermente << Ah,è perché la vostra tutor,Erika, è nella mia classe e continua a parlarci di te…devi avere fatto colpo! >> poi cominciò con una voce più bassa e suadente << Non fa altro che ripetere quanto sei carino,come sei gentile con tutti,quanto le piacciono i tuoi capelli biondi… >>
Emanuele si fermò appena in tempo,aveva appena lasciato uscire alcuni dei suoi pensieri in modo talmente gratuito che ci stava prendendo la mano. Ma Andrea ovviamente non se ne era accorto e il suo viso aveva ancora i segni delle lacrime ed i suoi occhi sembravano angoli di cielo circondati di rosso.
<< Io…non credo di voler più sentir parlare di ragazze,per un po’ di tempo… >> disse Andrea ancora singhiozzando.
Vedendo di nuovo il volto del suo amato incupirsi,Emanuel si decise ad agire come aveva deciso. Pose delicatamente una mano sulla spalla di Andrea e gli parlò avvicinandosi di più a lui.
<< Ho visto quello che è successo stamattina…ma credimi se ti dico che…lei non vale tutte le tua lacrime. >>
Il più giovane dei due ragazzi allora alzò la testa di lato,per la prima volta guardando sul serio Emanuele. Gli sembrava di essere davanti al suo salvatore,colui che avrebbe potuto aiutarlo a superare il momento più triste della sua giovane vita.
<< Prima fase,superata! >> pensò ridendo diabolicamente dentro di se il ragazzo più grande.
<< Lei mi ha fatto tanto male,non me lo sarei ma i aspettato. Non da lei…non in questo modo orribile… >> disse Andrea con parole sommesse. << Io non voglio più dare la mia fiducia ad una ragazza che può farmi soffrire così. Non so più cosa fare…pensavo che lei fosse quella giusta,ma mi sbagliavo. >>
Emanuele non pensava che l’avesse presa così male…si sentì colpevole di aver aspettato un momento di simile debolezza solo per raggiungere i suoi scopi. Si sentiva come un verme…ma forse poteva rimediare,aiutandolo in quel momento di difficoltà. E pensare che a ridurlo così era stata una squallida tabbozza come quella…
<< Andrea,adesso non devi più pensare a lei. Ora hai bisogno di altre persone con cui condividere dei bei momenti e alle quali dare fiducia. >> Sentendosi dire queste frasi Andrea capì perché tutti consideravano così tanto Emanuele,egli era davvero una grande persona. Per uno sconosciuto come lui,si era fermato nel cortile della scuola,si era preoccupato dei suoi problemi e gli stava dando dei consigli. Il ragazzo biondo lo guardava sempre più sollevato e sempre meno triste mentre egli continuava a parlargli.
<< Se però è troppo presto per ricominciare una storia con una ragazza…allora potresti trovarti degli amici. Magari solo alcuni,ma molto vicini a te,che ti sappiano rendere felice e che non tradiscano mai la tua fiducia. >>
Gli occhi di Andrea adesso fissavano,sempre più prossimi a piangere di gioia, il volto di Emanuele.
Ma come poteva essergli così amico un ragazzo che gli era presentato solo qualche attimo prima?
Andrea pensò che non aveva bisogno di cercare delle persone eccezionali come suoi amici,ne aveva appena trovata una!
<< Hai ragione,Emanuele… >> disse e poi riprese << Senti…tu non… non tradiresti la mia fiducia vero? >>
Manu scosse la testa sempre sorridendo e stringendo un po’ di più il suo braccio attorno alle spalle del ragazzo biondo.
Ad Andrea bastò quella risposta per lasciarsi andare sempre più nell’abbraccio di Emanuele,che ora lo teneva vicino a se,con la testa fra la sua spalla e il suo petto. Andrea si avvicinò a sua volta si spinse sotto alla testa del suo nuovo amico,non gli importava di conoscerlo da non più di cinque minuti. Gli aveva dato la sua fiducia ed Emanuele non l’aveva rifiutata.
Non gli sembrava vero…Emanuele stava finalmente accarezzando i capelli che aveva sognato da diverse settimane,erano davvero morbidi come seta,come se li era immaginati.
Andarono avanti per molti minuti a stando così,l’uno accanto all’altro. Emanuele consolava Andrea accarezzandolo e stringendolo a se come non avrebbe mai sperato di poter fare. Dal canto suo Andrea si sentiva così bene fra le coccole di Emanuele che per alcuni momenti dimenticò del tutto la realtà. Non sapeva perché lo stesse facendo…perché fosse diventato così intimo fin da subito con quel ragazzo che normalmente non aveva tempo per parlare con nessuno,ma non gli importava nulla…per ora stava bene così.
Emanuele pensò che tutto gli stava andando troppo bene,ora era suo amico e lo stava carezzando come solo sua sorella maggiore o sua mamma avrebbero avuto il diritto di fare.
Fino a che dopo un po’ di minuti,ad Andrea sovvenne un lampo di realtà << Oh,cazzo! Oggi dovevo tornare a casa con i mezzi,ma dalle tre c’è sciopero! >> disse sollevando la sua testa da Emanuele,il quale gettò subito uno sguardo all’orologio che aveva al polso destro. << 15 e 30,sei già in ritardo! >>.
<< Oh,no…allora devo sbrigarmi! >> disse Andrea alzandosi dal muretto del cortile e prendendo in fretta la cartella in spalla.
Poi si girò nuovamente verso Emanuele, e mordendosi il labbro inferiore si sentì molto dispiaciuto di dover andare via lasciando lì quel ragazzo che si era preso cura di lui nel suo momento più difficile. Andrea si abbassò per abbracciarlo più forte che poté,tuffando il suo viso nei capelli neri di Emanuele,il quale ricambiò con piacere immenso quel abbraccio.
Prima di lasciarlo andare,però,Andrea posò le sue labbra sulla guancia bianca del suo nuovo amico…
Per Andrea quello era stato un gesto impulsivo d’affetto,ma per Emanuele quella era una provocazione intollerabile…irresistibile. Le sue labbra erano così leggere sulla sua pelle!
Andrea dopo un ultimo sguardo ad Emanuele si girò per andarsene di corsa verso il cancello.
L’altro ragazzo restò per una manciata di secondi con lo sguardo fisso a terra,gli occhi pieni di stupore,la mano toccava lo stesso punto dove poco prima era stato baciato.
Con uno scattò Emanuele  si decise e corse dietro ad Andrea per fermarlo e chiedergli se poteva accompagnarlo lui con la sua moto.
Andrea fu felicissimo della proposta,ed aspettò che Emanuele andasse a prendere il motorino aspettandolo al cancello.
Erano visibili solo gli occhi dietro al casco nero con tribali bianchi di Manu,solo i suoi occhi verdi acqua,che ora guardavano Andrea con un aria da duro…la stessa che mostrava a tutti una volta in sella alla sua Ducati Monster.
Andrea resto a dir poco a bocca aperta,non lo aveva mai visto arrivare o uscire da scuola,quindi adesso sapeva che era lui il padrone di quella belva parcheggiata ogni giorno nel cortile.
E mentre Manu gli porgeva un altro casco,Andrea stava ad ammirare la cura con cui la moto era mantenuta << Ma…come è possibile? Non si può guidare un bolide simile a 16 anni! >>
<< Infatti… >> rispose Manu con la voce soffocata dal casco << …a meno che tuo padre non lavori alla motorizzazione… >> disse strizzando l’occhio.
Ora era tutto più chiaro,Andrea inforcò il casco e si mise in sella dietro a Emanuele.
<< Ehm io…non sono abituato ad andare in moto,come mi devo mettere per non cadere? >> disse Andrea vergognandosi un po’,ma in realtà Emanuele non aspettava di sentire altro.
<< Oh…strano che tu non abbia mai preso il motorino. Ma se ti muovi con i mezzi è comprensibile.
Tutto quello che devi fare è aggrapparti per bene a me e non ti succederà nulla,così… >>
E così dicendo egli afferrò le mani dell’altro ragazzo portandole a cingerlo all’altezza dei fianchi.
<< Ecco ora possiamo andare…dove è che abiti? >>
Una volta detto l’indirizzo,Manu partì a tutto gas,sfrecciando per le strade con Andrea dietro di lui,eccitatissimo per la abilità di guida di Emanuele. In effetti era un po’ la sua passione guidare la sua moto,nonostante non ci capisse molto di motori.
In meno di mezz’ora,fra sgommate,rettilinei in velocità,e molte bestemmie di tutti gli automobilisti a cui tagliarono la strada,arrivarono davanti a casa di Andrea. Manu parcheggiò la moto e si tolse il casco ancor prima di Andrea,adesso lo avrebbe salutato come si deve…o almeno lo avrebbe voluto fare,ma questa volta fu proprio il biondino cambiare i suoi piani.
<< Grazie Emanuele! E’ stata una figata assurda,sul serio! Adesso vieni su un attimo in casa da me… >>
Manu ringraziò mentalmente tutti gli dei del suo pantheon,e fece debolmente finta di rifiutare << Ah,non lo so…non vorrei disturbare. >>
Ma Andrea lo prese per mano e lo condusse dentro il portone del condominio dicendogli << A quest ora non puoi disturbare proprio nessuno in casa mia…Dai ti offro almeno da bere,sei stato gentilissimo con me,è il minimo che possa fare! >>
Manu si lasciò condurre di buon grado dentro l’ascensore,sapendo che nella casa sarebbero stati ancora una volta soli…
Una volta dentro l’ascensore Andrea schiacciò il bottone dell’ultimo piano,prima di girarsi verso il suo amico e buttargli nuovamente le braccia al collo.
<< Emanuele… >> il suo sussurrò risuono nelle orecchie come un eco interminabile << …sai,io voglio che noi due diventiamo amici. Ma non amici normali…due amici…che si vogliono bene veramente. >>
Emanuele non poteva più resistere a lungo a questa storia,sapendo cosa egli provasse in realtà per Andrea. Se lo strinse a se prendendolo quasi dai fianchi,e gli restituì il bacio sulla guancia che gli aveva dato prima.
<< Per me non c’è problema Andrea…io ti voglio già bene! >> pensò Manu.
<< Chiamami solo Andy,come fanno tutti i miei amici. >> disse Andrea staccandosi leggermente e sorridendogli,finalmente felice come quando si era svegliato quella mattina.
<< Eh? Che cosa? Ho-ho detto qualcosa? >> Emanuele capì troppo tardi di aver pronunciato la frase di prima invece di averla solamente pensata.
<< Hai detto che mi vuoi bene! Ne sono veramente felice… >> gli rispose dolcemente Andy accarezzandogli i capelli corvini.
Emanuele non ci stava capendo più niente...ma era veramente un normale ragazzo straight quello? Non era appena uscito da una storia difficile con una ragazza? Perché ad un tratto sembrava essere Andrea il più gay dei due?
Forse quello era solo il suo carattere,quello di cui parlava prima,che poteva mostrare solo alla sua ragazza e adesso anche a lui. Era davvero dolce,e tenero come un bambino,gli piaceva tantissimo.
Ora che l’incontro si era sviluppato ben oltre alle sue più rosee previsioni,una strana paura cominciava a farsi strada nella sua mente.
Sarebbe riuscito a rovinare tutto? Forse si stava solo illudendo,in realtà non aveva alcuna possibilità di diventare più che un amico. E se invece lo avesse fatto? Avrebbe traumatizzato Andrea,gli avrebbe tolto dall’anima quella candida natura che gli aveva appena mostrato?
Ora era lui quello confuso. Mentre entravano nell’appartamento di Andy le domande stavano assillando sempre più la povera testa di Manu,da sempre abituato ad essere fin troppo sicuro di sé.
<< Accomodati pure... >> gli fece Andrea entrando in casa e mostrandogli il divano. << Lascia lì la cartella,ci metto un secondo. Ah,ti va bene una birra? >>
Emanuele si sedette e vedendo scomparire il suo nuovo amico dietro la porta della cucina si guardò un po' attorno.
Nella sala troneggiava un grosso televisore,ai cui lati traboccavano confezioni di dvd,originali e non...
Sotto di esso invece un impianto hi-fi con vari cd sparsi che lo circondavano,disposti secondo le più fondamentali leggi del caos.
<< Oh,scusa per il disordine...se mamma non mi sbraita dietro per una settimana non ci penso neanche a mettere a posto. >>
A Manu però non dava affatto fastidio,e cominciò a leggere i titoli scritti sui cd...
Mmh...Iron Maiden,Blind Guardian...un vero metallaro in piena regola? Non l'avrebbe mai detto! O forse Andrea aveva qualche fratello a cui piaceva il metal.
Altri titoli, Avril Lavigne...Anastacia...Lionel Richie? Un amante del pop,già più probabile. Ma poi i suoi occhi scorsero l'intera collezione di Hit Mania Dance,e un cd di Gabry Ponte. Come diavolo era possibile?!
Emanuele era giunto al punto di non capirci più niente,sia su Andrea che sui suoi improbabili gusti musicali.
Mentre Manu era inginocchiato con occhi dubbiosi a rimirare la grande quantità di cd,Andrea ritornò in sala con due bottiglie di Corona appena stappate.
Ne porse una all'amico che lo ringrazio e rialzandosi gli chiese di chi fossero tutti quei cd.
<< Sono miei,tutti quanti >> rispose tranquillamente Andrea << Lo so ho dei gusti un po' strani,ma non è colpa mia se mi piacciono un po' tutti generi...Secondo me è meglio essere flessibili su certe cose. >>
Vedendo lo sguardo perplesso di Manu,Andy si decise di spiegarsi meglio. << Insomma,io ascolto tutti i generi o quasi...perchè ogni ragazza con cui mi sono messo aveva dei gusti diversi. Così alla fine,ascoltandoli uno ad uno ho scoperto che mi piacciono molto anche generi che non hanno nulla in comune. >>
<< Davvero interessante,Andy... >> rispose Manu più convinto << Ti piacciono anche gli anime,vedo... >> proseguì il ragazzo più grande.
<< Si tantissimo! Anime,manga,videogiochi...sono un vero fanatico di tutto ciò che viene dal giappone! >>
<< Anche a me piacciono molto i manga... >> disse Manu sorridendo in modo strano << ...ma i miei preferiti sono di un genere che tu non leggi di sicuro... >>
Questa volta fu Andrea a rispondere con sguardo interrogativo,ma Manu non gli lasciò il tempo di fare una domanda,sollevando la bottiglia di birra davanti a se proponendo chiaramente un brindisi. Stava per dire 'Al giorno della nostra amicizia' ma si trattenne in tempo ricordandosi che per Andrea quello non era certo stata la giornata più felice della sua vita,nonostante si fosse ripreso.
Ma fu invece lo stesso Andrea a prendere l'iniziativa ed annunciare allegramente << A noi due! >>
Le due bottiglie cozzarono,i due giovani le alzarono e trassero un sorso.
Per una buona mezz'ora andarono avanti a parlare seduti sul divano,sempre più intimi,come se si fossero conosciuti da sempre.
Fra un sorso e l'altro si trovavano d'accordo sulla sacralità di Final Fantasy,sulla superiore maestria di Kaori Yuki,sulla grandezza indiscussa di Naruto e tante altre cose...
Incredibile,continuò a pensare Manu...si era innamorato di un ragazzo molto più simile a lui di quanto pensasse.
Innamorato?...la birra cominciava a fargli effetto o era veramente così? Si gli piaceva molto già da prima,la sua immagine lo aveva ossessionato per settimane,ma ora che gli stava parlando così apertamente...se ne stava innamorando?
Andrea era decisamente animato dalla conversazione,che non era riuscito ad avere con nessuno dei suoi nuovi compagni di classe al liceo,poichè nessuno della sua classe sembrava nutrire le sue stesse passioni.
Per questo,ad un certo punto egli si alzò di scatto dal divano e prendendo la mano di Manu,lo condusse nella sua camera.
Il posto più sacro per un ragazzino come lui,la stanza era tappezzata di poster,sulla scrivania stavano vari libri di scuola,un computer,una playstation2 ed un televisore.
Ma ciò che sorprese maggiormente Manu fu la grande quantità di manga disposti sugli scaffali,decisamente tanti per un ragazzino dell'età di Andrea.
<< Anche qui è un po' caotico...ma mi piace così. Se non ti da fastidio,mettiti pure sul letto. >>
Ecco,era finita...niente adesso lo avrebbe più trattenuto...una parte di Emanule lo aveva voluto fin dall'inizio,ma un altra parte era a dir poco spaventata.
Senza un po' di pietà,il suo cuore assunse un ritmo strano,che non gli piaceva per niente.
Ma Andrea a quel punto lo spinse all'indietro sul letto,seguendolo e sedendogli accanto.
Hey,quella era la sua parte! Se proprio si doveva lasciar andare e rischiare il tutto per tutto,che almeno fosse lui a dirigere,no?
Andrea ora gli sorrideva ed era talmente vicino...la tentazione stava per sconfiggere una volta per tutte il terrore delle conseguenze.
Il ragazzo più piccolo stava per alzarsi e prendere uno dei suoi fumetti da fargli vedere,quando Emanuele gli afferrò le mani protese verso l'alto e lo fermò per stringersi contro di lui.
Andrea non reagì e anzi,ricambiò l'abbraccio di Manuele e sorrise,sempre più felice e sicuro di aver trovato la persona che da tempo stava cercando.Ma dopo un secondo o due,Manu prese a baciarlo ripetutamente e con immensa passione sul collo,salendo sempre più,fino ad arrivare all'orecchio.
Andrea non era per niente preparato ad una cosa simile,mancò un respiro,arrossì violentemente ed emise un gemito istintivamente...un suono che fece completamente cadere le barriere dentro alla mente di Emanuele,ormai ridotte a misere rovine.
<< C-cosa fai...? Aaah...no,che mi stai facen... >> Ma Emanuele gli chiuse le labbra,catturandole con le proprie.
Ancora una volta,Andrea si lasciò portare giù fino a sdraiarsi sul letto,guidato dal bacio di Emanuele,senza opporre resistenza. Il ragazzo più grande si era finalmente diciso a fare ciò che il suo cuore ed il suo corpo gli chiedevano,tormentandolo da troppo tempo per poter essere ignorati.
Non si fermò dal baciare Andrea,mentre una delle sue mani passava attraverso i capelli biondi,gli stessi morbidi fili di seta dorati.
L'altra si faceva strada sopra la maglietta del ragazzino,tocando il corpo che aveva potuto solo sognare fino a quel momento,sfiorando il suo petto,accarezzando il suo stomaco.
Ora si stava eccitando troppo,stava andando oltre...lo stava violentando....
Questo pensiero lo colpì come un fulmine e lo fece smettere quasi di colpo.
Agitatissimo,Emanuele alzò di un poco la testa e allontanò le sue avide labbra da quelle,ora così rosse e tremanti,di Andrea.
Notò che il ragazzino aveva chiuso gli occhi...doveva essere stato uno shock...ma come aveva potuto,che razza di mostro era diventato? Non si sarebbe mai perdonato se...
Gli occhi di Andrea si aprirono. Due bagliori oltremare velati di ansia scrutavano ora la faccia quasi in lacrime di Manu,il quale sembrava il più spaventato tra i due...spaventato da se stesso.
Vedendo l'espressione persa di terrore sul volto di Emanuele,Andrea alzò rapidamente le sue braccia,ora libere,e portandole dietro alle spalle dell'altro ragazzo,se lo strinse a se portandolo giù. Dapprima lo trattenne sul suo petto,facendogli sentire i suoi fortissimi battiti. Poi portò la testa del suo amico fin sotto al suo collo e prese con dolcezza a far passare le dita nei lunghi capelli neri di Emanuele.
E proprio lui,il grande Emanuele che tutti a scuola credevano irraggiungibile,ora si trovava fra le braccia di un suo compagno più piccolo che stava per violentare,partendo dalla scusa di volerlo aiutare e consolare.
Stava per scoppiare in lacrime dal pentimento e dalla vergogna,ma le mani che lentamente solcavano la sua chioma e il fatto che Andrea non lo avesse ancora ammazzato lo trattennero.
<< Stai tranquillo Emanuele... >> sentendo sussurrare il suo nome nell'orecchio con quella voce,il ragazzo rialzò nuovamente la testa. Ora Andrea non tremava più e i suoi occhi sembravano sorridere assieme alle sue labbra.
<< Io ti ho chiesto solo di volerci bene,ma....se tu vuoi questo.....a me va bene. >>
Disse il ragazzino biondo cercando di trovare le parole. Non era mai stato in una situazione del genere.
Emanuele,non riuscendo subito a sorridere,guardando il viso angelico che stava davanti a lui,mandò una mano ad accarezzarlo,stavolta con delicatezza.
Andrea prese quella mano con le sue,più piccoline,ed incominciò a baciargli le dita,il dorso,il polso...Non si era mai spiegato il perchè ma per Emanuele il polso era una zona sensibilissima e adesso Andrea lo stava facendo letteralmente impazzire.
Andrea s'interruppe per guardare l'espressione estatica di Emanuele,e dire che non aveva fatto nulla di straordinario...
<< A-andrea....scusami. Sono un bastardo...Ma se mi dici che posso starti vicino come adesso,non è giusto! Io ho sbagliato,devo pagare in qulache modo per... >>
Il ragazzino dai capelli biondi silenziò Emanule mettendogli un dito davanti alla bocca.
<< Ti ho detto che a me va bene così,davvero. Oggi...mi hai proprio conquistato,mi sei piaciuto ogni secondo di più. E se vuoi saperlo,il tuo unico sbaglio è stato quello di non lasciarmi il tempo di rispondere al tuo bacio prima. >>
Per qualche secondo fu la risposta di Andrea a shockare Emanuele,lasciandolo a bocca aperta. Poi il ragazzo più grande si riprese e sorridendo con gioia pura si avvicinò e baciò nuovamente le labbra del suo compagno di scuola,stavolta perdendosi del tutto nella dolcezza di quel attimo eterno.

 

  
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