Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: noemicastle    15/07/2014    2 recensioni
"In tutto ciò che vedevo attorno a me c’eri tu: il tuo viso nella forma delle nuvole, il profumo dei tuoi capelli nei fiori venduti per strada, la tua voce nel canto del pettirosso che si posava stanco su un ramo. Perché tutto il mio mondo eri tu e senza te io non ero niente."
Premio "Tenerezza" al contest "Cosa succede qui?"
 
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Quel giorno c’era unicamente il pensiero di te anche quando mi dissero che sarei partito, che ti avrei lasciata da sola a casa ad aspettarmi. Volevo recarmi da te, volevo tenerti tra le mie braccia e confortarti, volevo sentire le tue labbra sulle mie.

Ti feci ricevere un messaggio da una delle tue più care amiche, accorsa dopo aver sentito il trambusto della partenza di così tanti uomini. Sul piccolo pezzo di carta che ti avevo mandato, avevo indicato dove trovarmi.

In tutto ciò che vedevo attorno a me c’eri tu: il tuo viso nella forma delle nuvole, il profumo dei tuoi capelli nei fiori venduti per strada, la tua voce nel canto del pettirosso che si posava stanco su un ramo. Perché tutto il mio mondo eri tu e senza te io non ero niente.

Raggiunsi il luogo del nostro appuntamento, mi appoggiai alla fredda parete di marmo aspettando di sentire il fruscio del tuo abito e il modo in cui solo tu sapevi pronunciare il mio nome. L’ansia si faceva sempre più strada nel mio cuore a mano a mano che si avvicinava l’ora del nostro incontro. Non volevo deluderti, avrei pagato chiunque pur di non vedere l’espressione che ti si sarebbe dipinta sul volto quando ti avrei informata della mia partenza.

Qualcuno mi sfiorò il braccio ed eccoti lì, i tuoi occhi incollati nei miei. Il tuo vestito azzurro era di una stoffa luminosa, che ti faceva brillare come se fossi un angelo appena sceso dal cielo, il mio angelo.

Mia luce, mio angelo, come avrei voluto non vederti soffrire, come avrei voluto non dover andarmene. L’espressione sul tuo bellissimo viso, contratto dalla tristezza, mi faceva raggelare il cuore nelle vene, mi faceva venir voglia di scappare insieme, solo io e te.

Cosa avrebbero detto i tuoi genitori quando non saresti tornata a casa? Come avrebbero fatto i tuoi fratelli, speranzosi di una vita futura, a vivere nell’angoscia di avere una sorella perduta?

Non avrei mai potuto disonorarti così, tesoro del mio cuore. Preferivo di gran lunga aspettare, a costo di tornare e trovarti già di un altro uomo e morire nella consapevolezza di aver amato davvero, anche se una sola volta nella vita.
Ti tenevo stretta tra le mie braccia e, con parole rassicuranti, cercavo di farti capire che non mi sarebbe successo niente, che era tutto a posto. Presi il tuo viso tra le mani e ti baciai come non avevo mai fatto, era un assaggio della nostra vita insieme, se solo avessi avuto la pazienza di attendere il mio ritorno.

Ti aggrappasti alle mie spalle per farti più vicina, mentre il mio cappello sormontato da due piume nere ci nascondeva parzialmente alla vista dei più indiscreti. Sapevo di dover andare, sapevo che il mondo che stavamo creando con il nostro appassionato bacio era precario, un attimo della nostra vita che non sarebbe più tornato.

Ti staccasti da me, senza più fiato nel corpo e con le guance arrossate. I tuoi occhi brillavano della luce della passione, del fuoco che ti bruciava dentro come il sole nel deserto. Mi promettesti di essere solo mia e ti dirigesti verso casa tua, verso la sicurezza delle tue mura.

Ti girasti un’ultima volta verso di me e potei distinguere le lacrime scendere copiose sulle tue gote, soltanto un attimo prima che tu svoltassi l’angolo della nostra via e sparissi dalla mia vista.

Io mi strinsi nel mio mantello, improvvisamente conscio del freddo che provavo senza il calore del tuo corpo attaccato al mio. Ti amavo con tutto il mio cuore e, finché esso sarebbe battuto nel mio petto, nessuno avrebbe potuto separarmi da te per sempre. Perché tu eri mia quanto io ero tuo e il nostro amore avrebbe superato ogni distanza.
 
*spazio autrice*
Eccomi tornata con una one shot che partecipa al contest "Cosa succede qui?". Mi sono ispirata al quadro di Francesco Hayez "Il bacio", famosissimo dipinto dell'età "rivoluzionaria" italiana. Ho deciso di far parlare l'uomo dell'opera, facendogli esprimere i suoi sentimenti e le sue sensazioni. Speriamo bene.
Noemi
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: noemicastle