Il discorso del testimone.

 
“Non sono mai stato bravo nelle relazioni umane.
Non che ne sentissi un bisogno particolare.

Le relazioni umane sono complicate. E noiose.
Non c’è nulla di più ordinario di un cervello poco usato che cade vittima della chimica e si fa guidare dall’anima che viaggia nei suoi pantaloni. Succede così, specie nei giorni di primavera. Passa una bella donna, il dosaggio di  feniletilamina aumenta e quello che succede dopo lo sappiamo tutti.
 
Chiedo pubblicamente scusa se, con la mia affermazione, ho offeso qualcuno dei presenti.
Probabilmente tre quarti di voi non sanno nemmeno cosa sia la  feniletilamina. Semplicemente, è uno dei principali ormoni che possono avere l’effetto di migliorare l’umore di una persona. Agiscono e vengono rilasciati in seguito a stimoli positivi, come in seguito allo sviluppo di desideri sessuali. Cosa che sarà successa ad almeno diciotto di voi, a giudicare da come osservate in questo momento la signorina in quarta fila con il vestito lilla.
Non premuratevi di chiederle il numero: è chiaramente lesbica.
 
In ogni caso, oggi non sono qui per discutere dell’orientamento sessuale di nessuno dei presenti.
In realtà, non sono qui per discutere di nulla.
 
Dovrei complimentarmi a questo punto, presumo.
Ma per cosa? Perché hai sviluppato un desiderio nei confronti di quella persona che, per cause chimiche poco chiare, ha deciso di ricambiarti e poi farete tanti bambini, fin quando tutti gli ormoni andranno nel cassetto e si inizierà a giocare a golf?
 
Queste cose sono noiose. Il golf è noioso. I rapporti umani sono noiosi.
Beh, la maggior parte lo sono.
Questo indubbiamente si può definire un rapporto interessante. Per circa due minuti.
 
Cristo santo, John, ma che cazzo stai combinando?
Ti sei fottuto il cervello, per caso?
 
Matrimonio. Dovete essere tutti impazziti. Ufficializzare unioni noiose con cerimonie noiose.
 
E comunque tanto per la cronaca, si vede lontano un miglio e mezzo (marino ovviamente, perché è più lungo) che quella stronza di Ma-“
 
John rideva ancora per quel foglio di carta che aveva trovato appallottolato dietro il divano, circa un anno prima. Rise nuovamente, mentre finiva di abbottonarsi la camicia.
Sherlock Holmes che pensava che i matrimoni fossero inutili. E noiosi.
Guardò l’anello d’oro che portava all’anulare, mentre si diresse in cucina.
“Nessun nuovo caso” borbottò Sherlock, con gli occhi che scrutavano attraverso le lenti del microscopio.
Stava tamburellando distrattamente le dita sul tavolo con un rumore sordo, metallico.
Un raggio di sole penetrava dalla finestra, illuminando il cerchio dorato al dito del detective.
“Allora puoi benissimo andare a comprare il latte” John ghignò
“Sai” disse Sherlock, alzando gli occhi dal microscopio con fare divertito “a volte mi pento del fatto che tu non abbia sposato Mary”
 
 
 
 
 
Note dell’autrice: ebbene sì, con due storie in sospeso (“Memorie di una mente ordinaria” e “Di eventi, verità e relazioni inaspettate”) sono riuscita a scrivere questa breve ff. Ovviamente Johnlock. La mia fandom non ha confini *vomita arcobaleni*