Errori di calcolo
«Ti prego. Fammi felice, per una volta».
«Ingrata. Ti ho tirato fuori di prigione...»
«Per una notte. Come sempre. E comunque, ho fatto tutto da sola. Tu hai solo parcheggiato la tua macchina del tempo nei pressi della mia cella in modo che fosse comodamente raggiungibile».
«E va bene, va bene! Ti avverto, però, rimarrai delusa ― a me ha deluso. È gran pallone gonfiato. E non sa tenere la bocca chiusa».
«Ah! Senti chi parla!»
«Ho certamente scelto la compagna giust-ah! Il tuo gomito nel mio fianco, River, ohi!»
Il Dottore apre le porte del TARDIS con un sorriso soddisfatto.
È quasi certo di essere atterrato nell'angolo sud del salotto, vicino alla finestra.
È quasi certo che siano qualcosa come le dieci del mattino, a Londra.
(quasi certo)
«Pronta ad incontrare il famoso Sherlock Holm-» inizia di slancio, catapultandosi nel 221 B, prima di capire che: no, non è il salotto e no, non sono le dieci del mattino. «Niente!» urla, tappandosi gli occhi ed indietreggiando per uscire dalla camera del famoso detective (che a quanto pare, è pure la camera del famoso dottore del famoso detective).
River, dietro di lui, sospira. «Avresti dovuto lasciare guidare me». Poi aggiunge, ridacchiando: «Questo Arthur Conan Doyle non lo aveva previsto, però».