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Autore: saramermaid    16/07/2014    0 recensioni
Prompt partecipanti alla prima "Thadastian Summer Challenge 2014" indetta da me con la collaborazione di altri fan della coppia su Tumblr. La sfida è aperta a tutti coloro che vogliono partecipare e all'interno troverete tutte le informazioni a riguardo.
#1 Cabina
#2 Pacchetto
#3 Sabbia
#4 Scherzetto
#5 Coraggio
#6 Paura
#7 Diploma
P.s La scelta di collegare o meno i prompt è facoltativa. Fateci un salto e buona lettura!
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pairing: Thadastian, Thad Harwood, Sebastian Smythe
Genere: Sentimentale, Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Capitoli: 6/7
Prompt: Paura






6. Di litigate liberatorie e spaventi




Da quando Hunter Clarington era diventato il nuovo capitano dei Warblers non c’era stato giorno in cui Sebastian fosse tornato in stanza perfettamente riposato ed in forma. Quella specie di demonio, che era la brutta copia inquietante de ‘Il Padrino’ con tanto di gatto rincretinito al seguito, li stava stressando senza sosta.

Il tutto era iniziato quando Clarington aveva avuto la geniale – quanto completamente idiota e fallimentare – idea di convincere Blaine Anderson a tornare rubando il trofeo delle Nazionali alle New Directions. In quell’occasione Sebastian s’era schiaffato una mano in fronte del tutto certo che Hunter si fosse completamente fottuto i neuroni durante il trasferimento dall’accademia militare alla Dalton.

Ma il peggio doveva ancora avvenire. Dopo il prevedibile fallimento con l’ex usignolo, il loro psicopatico capitano aveva ben pensato di indire prove extra su prove extra finchè non sarebbero stati almeno lontanamente vicino alla perfezione. Inutile sarebbe stato fargli gentilmente notare che erano esseri umani e non robot.

Pertanto a distanza di due settimane Sebastian era del tutto a pezzi e talmente stanco da non riuscire nemmeno a restare in piedi per più di cinque minuti. Probabilmente sarebbe stato capace di addormentarsi anche nel bel mezzo di un corridoio affollato se solo avesse provato a fare l’esperimento.

Decise comunque di non rischiare e preferì buttarsi a peso morto sul proprio letto con i muscoli che gridavano pietà ed il sudore che gli copriva la fronte ed una buona percentuale di quel corpo pressoché perfetto. E, davvero, si sarebbe addormentato così senza nemmeno fare una doccia se solo il rumore della porta del bagno non l’avesse distratto.

Thad Harwood, il suo ragazzo, fece la sua comparsa avvolto da una nube di vapore e da un asciugamano bianco avvolto in vita. Nonostante la stanchezza quella visione era assolutamente appagante ed eccitante, ma Sebastian era troppo spossato anche solo per pensare di passare una notte bollente con la sua dolce metà.

«Ammazzerò Clarington un giorno di questi e tu mi aiuterai ad occultare il cadavere perché siamo perfetti sia in coppia che come squadra.»

Fu tutto quello che riuscì a dire mentre Thad si affrettava a vestirsi con un semplice pantalone di una tuta. Sebastian lo sentì ridacchiare e quando incatenò il suo sguardo in quello dell’altro notò le occhiaie che solcavano quegli occhi castani, segno di come anche il suo ragazzo dovesse essere distrutto a causa delle prove.

«Ti aiuterò personalmente a cancellare quel sorrisino idiota dalla sua faccia, promesso.»

Si lasciò coccolare dalle carezze di Thad, seduto accanto a lui sul letto, che ora gli stava accarezzando i capelli sistemandoglieli in modo ordinato e ringraziò mentalmente tutti gli dei esistenti per avergli concesso la fortuna di avere un ragazzo così maledettamente dolce. Chiuse gli occhi verdi, concentrandosi sul calore che la mano di Thad gli provocava in tutto il corpo ed in un attimo la fatica sembrò accantonarsi in un angolo.

«Sei un fidanzato perfetto lo sai? E te lo ricorderei molto volentieri con modi alquanto piacevoli e divertenti se solo i miei muscoli non avessero deciso di dare forfait.» rispose stringendo la mano dell’altro fino a far intrecciare le loro dita.

«Ti ha strapazzato per bene anche oggi non è vero?»

Sebastian annuì, maledicendo in tutte le lingue a lui conosciute quel damerino da strapazzo e mandandogli un sacco di parolacce in perfetto francese. Hunter li stava semplicemente massacrando senza rendersene conto. O probabilmente lo sapeva eccome e si stava divertendo un mondo a vederli soffrire finchè qualcuno non sarebbe morto d’infarto sul pavimento dell’aula canto.

«Mi sta facendo provare praticamente ogni giorno solo perché io sono il solista e si aspetta che faccia un lavoro ancora migliore di quello che fate voi. Ti giuro che non lo reggo più Thad, non riesco più nemmeno ad aver tempo per studiare come si deve.»

«Ce la faremo, Seb. Insieme. »

«Suona così maledettamente bene. Mi piace quella parola e tu ancor di più.»

Si sollevò sui gomiti intenerito alla vista delle guance leggermente accaldate di Thad, non ancora abituato a quel suo nuovo lato premuroso, e tirandoselo addosso lo baciò con passione. Non c’era bisogno di parole tra loro, Sebastian era perfettamente in grado di dimostrare anche solo con un bacio tutto l’amore che sentiva per quel moretto ora finalmente intrappolato tra le sue braccia, dove avrebbe dovuto restare per sempre.

Stettero così per qualche minuto, poi a malincuore sciolse l’abbraccio per potersi finalmente fare una doccia tiepida e togliere di dosso il sudore accumulato. Quando si chiuse la porta del bagno alle spalle, gli occhi innamorati con cui Thad lo osservava gli rimasero impressi nel cuore facendo incurvare le sue labbra in un sorriso felice.

Il giorno dopo Sebastian si trovava di nuovo in quella stramaledetta sala prove insieme a tutti gli altri Warblers che, a giudicare dalle facce pallide e scavate, erano sul punto di collassare da un momento all’altro. E come se non bastasse quello stronzo di Clarington si godeva la scena seduto compostamente su una poltrona, non muovendo un solo dito per provare insieme a loro.

Si stava trattenendo non poco per evitare di saltargli alla gola e strozzarlo con la coda bianca di quel suo pidocchioso gatto, dopo la milionesima volta in cui li interrompeva per fargli presente di quanto fossero inetti ed incapaci. Sebastian iniziò a contare fino a cento, respirando dalla bocca e dal naso, ma quando vide Thad appoggiarsi al muro pur di non crollare sul pavimento mandò a farsi benedire il suo autocontrollo.

In meno di cinque secondi gli fu accanto, passandogli il braccio intorno ai fianchi e stringendo la presa per evitare che perdesse l’equilibrio. Preoccupato sollevò la mano libera per scostargli i capelli sudati ed appiccicati alla fronte in modo da poter osservare il suo volto per accertarsi di cosa fosse accaduto e che non fosse nulla di grave.

Thad parve intuire i suoi pensieri agitati e scosse leggermente la testa per dire che stava bene, sovrapponendo le sue mani su quelle di Sebastian per tranquillizzarlo. Sembrò funzionare dato che le spalle dell’altro smisero di restare rigide ma il suo volto era ancora increspato da un’espressione assolutamente incazzata.

«Che diavolo state combinando? Tornate subito ai vostri posti! Le prove non sono ancora finite e non uscirete di qui finchè non saprete coordinare quelle trappole per orsi che chiamate piedi!»

Sebastian ignorò volutamente il tono irritato di Hunter, dirigendo la propria attenzione solo ed esclusivamente su Thad che per fortuna stava recuperando le forze. Aveva perso dieci anni di vita a causa della paura che gli aveva stretto lo stomaco quando lo aveva visto vacillare. Il moro era la cosa più preziosa che avesse al mondo e nemmeno una stupida gara di Glee Club avrebbe potuto competere.

«Smythe! Sai che odio ripetermi! Molla immediatamente la presa dal corpo del tuo ragazzo e torna a provare se non vuoi ritrovarti a fare da sfondo come i tuoi amichetti. Non mi interessa se non mangiate, dormite o respirate, vinceremo le regionali anche a costo di farveli ingoiare personalmente quegli steroidi!»

Fu a quel punto che tutti i tasselli tornarono al loro posto facendogli comprendere che il motivo del malore di Thad fosse proprio Clarington. Il suo volto si aprì in un’espressione talmente glaciale che avrebbe fatto congelare anche il più impavido guerriero, prima che si voltasse a fronteggiarlo pronto a colpirlo a suon di pugni. Fece segno a Jeff e Nick di tener d’occhio il suo ragazzo e si avvicinò velocemente al loro capitano stringendo le nocche.

«Sono fottutamente stanco di sottostare ai tuoi ordini Clarington! Non me ne frega un emerito cazzo delle tue dannatissime prove extra che, se non te ne sei accorto, ci stanno sfiancando a tal punto che quando arriveremo alle Regionali non saremo in grado nemmeno di reggerci piedi, figuriamoci ballare! La salute del mio ragazzo è mille volte più importante di uno stupido ruolo da solista che – tra parentesi – puoi benissimo ficcarti su per il culo. Non osare minacciarmi Clarington, non ti conviene, potresti essere tu quello che si ritroverebbe a fare da tappezzeria. Osa anche solo un’altra volta costringere Thad a prendere qualche altra merda di sostanza e quella sarà la volta che ti ammazzo sul serio. Tutti ci teniamo a vincere ma non in questo modo. Quindi chiudi quella fogna che ti ritrovi al posto della bocca e smetti di scartavetrarci i coglioni!»

A quella sfuriata era calato l’assoluto silenzio, nessuno dei presenti osava intervenire per paura di subire la stessa sorte toccata ad Hunter. Sebastian non urlava mai, era raro vederlo ufficialmente incazzato nero per qualcosa, ma era altrettanto evidente che avesse raggiunto il suo personale limite di sopportazione.

Finchè era lui il solo a dover saltare i pasti e riposar male non gli avrebbe fatto né caldo e né freddo, avrebbe continuato a stringere i denti perché ci teneva a vincere seppur non in maniera così ossessiva come il loro capitano. Ma nessuno poteva permettersi di far del male a Thad e restarne del tutto illeso. Al diavolo gli steroidi! Io quello l’ammazzo!,pensò pronto ad avventarglisi contro.

«Seb» La voce fioca del suo ragazzo lo richiamò dolcemente costringendolo a raggiungerlo per riprenderlo tra le sue braccia. «Sto bene. Ho avuto solo un calo di energie.»

Le dita di Thad gli accarezzavano dolcemente il volto con lentezza ed in modo talmente amorevole da sciogliere quell’espressione dura ed allontanare la rabbia da quegli occhi verdi. Il moro fece scorrere la mano fino ad incastrarla nella sua e fu allora che Sebastian si sciolse completamente rispondendo a quella stretta accogliente e comprensiva. Aveva avuto paura di perderlo e Thad lo aveva immediatamente intuito come accadeva sempre fra loro. Erano entrambi in grado di capirsi e comunicare con un solo battito di ciglia.

«Hai bisogno di riposare. Andiamo, ti accompagno in camera.»

Il tono freddo nella sua voce era scomparso ma la fermezza con cui aveva pronunciato quella frase era chiaramente palese. Stava a sottintendere che non sarebbe più stato disposto a sottostare agli ordini di Hunter, ai suoi deliri, alle sue manie. Tutto ciò che desiderava in quel momento era prendersi cura di Thad e stargli accanto finchè non fosse stato sicuro al cento per cento che stesse davvero bene.

Continuando a stringere le loro mani, Sebastian rivolse agli altri un cenno di saluto chiudendosi la porta alle spalle per avviarsi insieme al suo ragazzo verso i dormitori. Quando il clima familiare della loro stanza li accolse, Sebastian lasciò finalmente trasparire tutte le sue emozioni. Spavento. Terrore. Preoccupazione. Paura.

E Thad ci mise un solo secondo a stringerlo in un abbraccio rassicurante e pieno di amore. In quella stretta c’erano tutti i “non azzardarti più a prendere quella merda”, gli “scusa se ti ho fatto preoccupare” ed i “mi hai fatto prendere uno spavento” che non riuscivano a comunicare a parole, ancora troppo scossi o arrabbiati per farlo. Sebastian si lasciò cullare dall’odore della pelle di Thad, aggrappandosi ad esso per rimettere a posto i battiti frenetici del suo cuore e scacciare dalla testa la preoccupazione.

«Mi dispiace di aver alzato la voce e di essere esploso come una pentola a pressione. Ho temuto che tu-»

« Va tutto bene, amore. Tu stai bene, io sto bene. Stiamo tutti bene. Dispiace a me per essere stato così idiota ed aver fatto una cazzata. Tu invece hai sopportato lo stress e la stanchezza per tutto questo tempo, nonostante a conti fatti sei quello che ha provato persino più di noi. Non hai bisogno di giustificarti, non con me. E ti amo per aver difeso così spudoratamente il mio onore. »

Di fronte all’espressione sincera e tenera dipinta su quel volto, Sebastian poté finalmente tirare un sospiro di sollievo, permettendo alla tensione accumulata di scivolar via. Odiava perdere il controllo e la sua compostezza, eppure era ora che qualcuno facesse sapere espressamente a Clarington ciò che tutti i Warblers pensavano di lui e dei suoi metodi illegali.

Con una delicatezza che difficilmente poteva essere associata al suo carattere, condusse Thad verso il suo letto e ci si distese sopra aprendo le braccia in un chiaro invito che l’altro non si fece sfuggire. I loro corpi erano stretti in un abbraccio calmo e rassicurante, soprattutto quello del moro del tutto vezzeggiato dalle carezze e dai baci di Sebastian.

«Thad sei sveglio?» sussurrò nella penombra della stanza mentre fuori il cielo si scuriva pian piano.

«Sono sveglio, Bas. Che succede?»

«Ti amo anche io.»

Ed in quel momento tutto ciò che era successo parve scomparire immediatamente. Mentre entrambi si scambiavano l’ennesimo bacio in quella giornata, Sebastian constatò che l’unica perfezione alla fine di tutto erano loro due. Insieme.












A/N


Se siete arrivati fino a fondo pagina, vuol dire che la reazione colorita di Sebastian non era fortunatamente troppo shoccante da lasciare tutti paralizzati come i nostri poveri Warblers. Personalmente credo mi verrà una mezza paralisi visto che sto ghignando da circa una decina di minuti e cioè più o meno da quando ho scritto la scena sopra citata riuscendo ad immaginarla dal vivo. Inutile dire che adoro concedere al mio Sebastian un paio di reazioni impulsive ed un tono che prevede qualche ottava in più rispetto alla normale acustica perché serve a renderlo più reale, più umano e soprattutto più spontaneo. Non mi piace particolarmente il personaggio di Hunter Clarington perché credo che la sua comparsa nello show non abbia avuto né capo né coda alla fine. Cioè nel giro di circa quattro puntate Hunter scompare completamente senza lasciar traccia quindi secondo me sarebbe stato meglio non aggiungerlo alla serie se gli autori avevano intenzione di non renderlo un personaggio fisso. Per quanto riguarda il malore di Thad ho voluto unire l’utile al dilettevole, prendendo due piccioni con una fava e giustificando in qualche modo la sua assenza nella 4x08. Ma tralasciando i miei incartamenti mentali, di cui non posso fare a meno, sono stata contentissima di scrivere sulla Thadastian come coppia effettiva sperando di non aver esagerato troppo con la quantità di love e dolcezza da parte di Sebastian ma del resto quando si è innamorati si diventa del tutto imbecilli (in senso positivo). Questo è il penultimo capitolo e ringrazio di cuore chi continua a seguirmi aspettando l’ultimo prompt. Un grazie speciale va a BrokenRoses che mi segue puntualmente e che si è divertita un mondo a spulciare anche la mia pagina autrice.

xoxo

Sara


  
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