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Autore: _Yozora_    16/07/2014    0 recensioni
L'immagine di due bambini che ridevano tenendosi per mano si fece spazio nella mente del ragazzo. Lei capelli rossi, occhi verdi e un sorriso così radioso da illuminare anche il buio più profondo. Lui capelli biondi, occhi color ghiaccio e un sorriso che, nonostante non fosse nemmeno paragonabile a quello della bambina, addolciva la sua espressione.
Aveva visto proprio quell'immagine nell'oscurità eterna quella volta che lui e Chocola erano rimasti bloccati nel passaggio dimenticato.
Cosa voleva significare?
Possibile che da bambini si fossero già conosciuti e che adesso non si ricordassero di quei momenti?
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chocola Meilleure, Houx, Pierre Tempête de Neige, Saule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- CHOCOLA!!! - urlarono tre voci all'unisono spalancando la porta della casetta dove credevano di trovare la suddetta.

L'interessata si alzò dal letto, si guardò allo specchio per verificare di essere presentabile, si stampò un sorriso sulla faccia e scese di sotto.

- Che avete da urlare tanto? Non sono ancora diventata sorda sapete? - disse tranquillamente alle tre figure che si ritrovò davanti.

Un uomo dai capelli viola e vestito da rock star tirò un sospiro di sollievo

– Eravamo preoccupati. Ti abbiamo cercata per tutto Extramondo senza risultato. Iniziavamo a pensare che Pierre ti avesse scoperta. Non farlo mai più, capito signorinella? -

- Scusami Robin, ma avevo soltanto voglia di tornare a casa, e scusa anche per quello che ho combinato stasera.- disse Chocola abbassando lo sguardo poi aggiunse, tornando a guardare il suo tutore

– Comunque puoi stare tranquillo nessuno si è accorto di niente – la sua voce era talmente sicura che le tre persone non poterono fare a meno di crederle.

Lei, in realtà, non era per niente convinta dell'ultima affermazione che aveva fatto ma non c'era bisogno che loro sapessero, si sarebbero preoccupati inutilmente.

Un ragazzo dai capelli scuri fece un passo avanti

– Beh...l'importante è che tu stia bene – affermò Soul.

Chocola sorrise

– Perfettamente – rispose.

Nessuno si accorse che la ragazza stava fingendo.

In fin dei conti ormai era diventata brava a nascondere la sua tristezza.

Da piccola lo faceva sempre e non vedeva il motivo per smettere visto che fingere serviva a non far preoccupare i suoi amici.

- Bene, adesso che non manca più nessuno all'appello, vado a preparare la cena – disse Houx andando in cucina.

Chocola fece un verso di approvazione

– Oh sì! Ho una fame -

 

 

 

Pierre entrò nella stanza di Vanilla per controllare come stava.

Anche quel comportamento non era da lui.

Da quando si preoccupava della salute delle persone che usava?

Sospirò sedendosi sul letto facendo attenzione a non svegliare la ragazzina che ci dormiva sopra.

La osservò e notò che ogni tanto pronunciava il nome della sua migliore amica.

Doveva mancarle molto ed era solo colpa sua.

Lui le aveva fatte allontanare sfruttando la debolezza della biondina.

In quel modo stava facendo soffrire entrambe le ragazze.

Ricordava ancora distintamente le lacrime che uscivano dagli occhi di Chocola la sera che lui catturò Vanilla, quando lei aveva tentato di farla ragionare e riportarla a casa.

Era stata l'unica volta che aveva visto piangere la rossa e aveva avuto su di lui un effetto strano. Quando le lacrime avevano iniziato a rigarle il volto, nel preciso istante in cui le aveva notate, aveva avuto il forte desiderio di mandare all'aria tutto e correre ad abbracciarla.

Voleva stringerla a sé e sussurrarle che sarebbe andato tutto bene, che avrebbe riavuto la sua migliore amica immediatamente.

Non l'aveva fatto.

Lui era il principe dei malefici, era il figlio del nobile del ghiaccio e della neve, non poteva permettersi tale debolezza.

Guardò Vanilla che continuava a dormire e, avvicinandosi al suo orecchio, le sussurrò

– Mi dispiace -

Detto questo si alzò e uscì dalla stanza chiudendosi delicatamente la porta alle spalle.

Poco dopo lo raggiunse Silvette

– Principe Pierre, quella persona vorrebbe parlarle -

Pierre lo guardò, il suo sguardo era tornato freddo più del ghiaccio

– D'accordo. Vado subito – disse.

Si fece strada per un lungo corridoio poi aprì una porta e vi sparì dentro.

  
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