O Angelo che per la mia strada incontrai, la tua luce era morbida e piumata riempiva il cielo la gioia da me cantata, i passeri cinguettavano piú che mai.
O Angelo che meco intraprendesti il cammino, le giornate divennero pregiate come il lino, io da mortale alla tua vista ero beato, e piú di un grande Re credevo d´esser fortunato.
O Angelo tapino, ora non sei piú un esser divino, la tua purezza da Satana fu notata, da esso fosti comprata.
O Angelo ormai terreno, io al tuo pensier ancora mi dimeno. Sedotta dal male sei cascata la tua strada dalla mia deve esser separata.
O Donna che come ratti e scure acque nel buio brancoli, da tutto il Paradiso come Angelo fosti aggraziata, dolorosamente a sporco umano sei stata degradata, rimpiango la tua compagnia non piú agognandola, rimembrerai la luce nell´oscuritá desiderandola.