Era notte e la Gilda era quasi vuota.
Gajeel e Levy erano stati lì tutto il giorno, senza un motivo preciso. D'altronde Fairy Tail era la loro seconda casa.
Gajeel osservò il libro che Levy stava leggendo da prima.
“Non sembra come gli altri.” disse. Si accorse che era un'ovvietà, ma non sapeva come esprimersi in modo migliore. 
“Sai Gajeel, alcuni libri sono rinforzati in acciaio.” gli rispose Levy.
“Perché?” chiese. 
“Perché l'acciaio li protegga.” sorrise Levy “Un po' come noi due.”
Gajeel arrossì ed annuì. “Ti... ti proteggerò sempre!” esclamò con il volto arrossato.
Levy gli si avvicinò, gli prese la mano e si sporse per dargli un leggero bacio sulla guancia. 
Le sue labbra a contatto con la pelle ruvida e dura di Gajeel sembravano incredibilmente fragili e morbide, come velluto su un metallo. 
“Grazie, Gajeel.” sussurrò al suo orecchio.
Gajeel si girò con uno scintillio vorace negli occhi neri e Levy trattenne il fiato, fissandolo intensamente. 
“Fallo.” disse lei, inaspettatamente.
E Gajeel, rozzo com'era, non se lo fece dire due volte e la baciò con voracità stringendo quel suo piccolo corpo a quello duro e grande di lui.
La baciò senza nascondere la sua fame e con rudezza, come a dimostrargli che lui era così e non era come lei, non era come i suoi delicati libri o la sua bella magia.
Quando si staccò la sentì sospirare sulle sue labbra. I suoi occhi incontrarono quelli di lei e per un interminabile minuto si guardarono senza  dire niente.
Poi lei sorrise dolcemente, le guance un po' arrossate, i capelli azzurro chiaro scompigliati.
“Sono davvero felice, sai?” gli disse lei.
“Lo s...stesso vale per me!” le ruggì Gajeel sollevandola e guardandola dal basso.  Stava cercando di fare il romantico, ma non era proprio da lui.
Levy provò un infinito amore ed una incredibile tenerezza per quell'uomo che assomigliava ad un Drago per modi e pensiero ed all'acciaio per orgoglio e consistenza. 
“Sei bellissimo.” gli disse con un sospiro, esternando i suoi pensieri. Arrossì un poco. Non era abituata a dire queste cose.
Gajeel trattene il respiro, poi, velocemente, la riportò a sé e la baciò, stavolta con delicatezza, una delicatezza che le fece stringere il cuore.
Alla fine, quando la mise giù, lei si allontanò e con un sorriso gli prese la mano.
“È un inizio.” disse, pensando un po' a quei romanzi d'amore.
“Sì, ma sei sicura che non sarà una tragedia?” le domandò Gajeel rozzamente.
“Io amo tutti i generi di storia.” rispose lei.
Lui scosse la testa e sorrise.
Sapeva benissimo che Levy era tre volte più intelligente di lui e che l'avrebbe sempre, in qualche modo, messo nel sacco... ma la cosa non gli dispiaceva per niente.
Così se ne andarono a casa mano nella mano.