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Autore: Mushroom    16/07/2014    4 recensioni
Highschool!AU. Sam è ubriaco e canta a Gabriel "In My Time of Dying" dei Led Zeppelin ("Oh Gabriel, let me blow your horn") "Fatto sta che Sam Winchester è il piccolo Winchester, e il piccolo Winchester non si tocca."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: PWP | Contesto: Nessuna stagione
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Titolo: In my time of dying
Fandom: Supernatural
Personaggi: Gabriel/Sam Winchester
Words: 771
Warnings: underage, oral sex
Prompt: SUPERNATURAL Gabriel/Sam Winchester, highschool!AU; Sam è ubriaco e canta a Gabriel "In My Time of Dying" dei Led Zeppelin ("Oh Gabriel, let me blow your horn")
Note: Scritta per il ponrfest dell'anno scorso @fanfictionitalia

 

 

 

Dean Winchester l'avrebbe riempito di botte.

Deve concentrarsi su quello. Niente di più. E sulla certezza che non deve farla finire male, perché poi avrebbe dovuto fare il culo a Dean, così che Cas se la sarebbe presa e, davvero, non è tanto stronzo da mandare all'ospedale il miglior amico (coglione) del suo fratellino. Ha pur sempre un briciolo di moralità. Forse.

Fatto sta che Sam Winchester è il piccolo Winchester, e il piccolo Winchester non si tocca.

“Puoi smettere di cantare?”

Sam ride, l'idiota, in modo sciocco, con gli occhi umidi accesi di divertimento. Questo gli fa pensare che, in fondo, Sam – nonostante sia un fottutissimo modello di adolescente pronto per essere ammesso in qualche importante università e passare la sua vita in giacca e cravatta – da suo fratello ha preso per forza qualcosa, e questo qualcosa è la stupidità. Deve essere genetico, non se lo spiega altrimenti.

Jesus, gonna make up my dyin' bed” dice, invece, strusciandosi su di lui “Perché dovrei smettere?”

Ecco. Gabriel ha, circa, una lista di seicento buoni motivi più uno sul perché dovrebbe smettere “Ho promesso a Dean che ti avrei riportato a casa”

Sam sogghigna “In dieci anni non ti è mai fregato niente di mio fratello”

Vero anche quello. E ancora continua a non fregargliene niente, più o meno. Gliene frega nella misura in cui gli è sempre importato della gente, tutto qui. “L'ho promesso a Cas”

Ti prego” sibila Sam, contro il suo collo. È ironico. Ironico e ubriaco. “Non te ne è mai fregato un cazzo neanche di Cas” Dio santo, non credeva nemmeno che Sam sapesse il significato della parola ubriaco “Non te ne frega un cazzo di nessuno”.

Touché, potrebbe dire, e questo lo fa sorridere.

La stanza intorno a loro è ordinata. Non è la stanza di un adolescente e, di certo, non una dove sarebbero dovuti finire. Ma questa è la solita vecchia storia, no? Quella della stanza nella penombra durante una festa liceale. Che schifo. Gabriel ci è già passato, non vuole tornare a quella roba. Non con un Sam Winchester sedicenne sopra di lui.

Ed è per questo che deve raccogliere un po' di moralità e buttarlo a terra. Che ci torni da solo, a casa. Ma Sam, ovviamente, è alto, troppo alto, e pesante, e quindi rende la situazione difficile.

Oh, Saint Peter, at the gates of heaven” continua. Sembra una supplica, e Gabriel gli accarezza i capelli. “Won't you let me in

“Se continui a mettermi le mani ovunque, potrei fartela pagare”

Sam allora lo guarda, dritto negli occhi, sembrando quel ragazzino goffo e un po' nerd che è. “Ho una cotta per te” tentenna, incespicando sulle parole. Carino. Gabriel si ritrova a pensare che è quasi carino, il ritratto delle cose belle e buone. Almeno, Dean crede che sia così. Che suo fratello sia bello e buono. Michael lo credeva di Lucifer, e si è visto come sono finite le cose, nella loro famiglia. Fa ancora male “Da quando ero piccolo. Dean doveva essere alle medie, forse, e tu, non lo so, avevi appena preso la patente e venivi sempre a recuperare Cas.”

Oh, beh, Gabriel se lo ricorda. Era una scusa per guidare, quella di andare a prendere Cas. Per allontanarsi un po' da casa. E poi i Winchester – okay, non lo ripeterà un'altra volta – gli piacevano. John Winchester era un brav'uomo e Mary, beh, potrebbe aver passato gli ultimi anni del liceo follemente innamorato di lei. O qualcosa del genere. Basta che non si sappia in giro.

Si ricorda di Sam a quell'età. Sam che era appena un bambino e chiedeva alla mamma se Gabriel poteva stare a cena; Sam che stava sempre tra i piedi al fratello maggiore e che voleva sempre la prima fetta di dolce (Dean gli consentiva tutto, ovviamente, perché Dean è fatto così quando si trattava di Sam, e Gabriel lo capisce fin troppo bene).

Lascia che lo baci. Sorride.

Dio.

Dean Winchester lo ucciderà.

“Sei ubriaco”

I never did no harm. I never did no wrong

“E canti i Led Zeppelin”

Sam si china su di lui, le dita che strattonano stoffa e aprono bottoni. Gabriel sospira, Sam continua a baciare la sua pelle.

Non è vero, che non gli importa di nessuno. Gli piace pensare che sia così. È più semplice. Però ha mosso il culo per recuperare Sam Winchester, e in realtà Dean non gliel'aveva affatto chiesto. Questo deve significare qualcosa.

“È una canzone adatta”

“Ah, davvero?”

Sam gli abbassa i pantaloni, soffiando sui suoi boxer. È solo un ragazzino, si ripete. Un dannatissimo ragazzino. “Oh, Gabriel, let me blow your horn

 

("È stato il primo pompino della tua vita, vero?"

"Taci"

"Puoi sempre migliorare con la pratica")

   
 
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