Nel
mezzo di una strofa
[…]La
vita non è in rima,
per
quello che ne so
ti
sento
nel
mezzo di una strofa[…]
Si conoscevano inizialmente solo di vista, perché Paolo era fidanzato con un amica di Ludovica. Si conobbero meglio su msn e diventarono ottimi amici.
Frequentavano lo stesso corso di teatro, lui bello, bravo e voluto da tutti, lei dilettante e bisognosa d’amore.
Si, perché era quello che le mancava di più nella vita “l’affetto”
Un giorno Paolo invitò Ludovica e un gruppo di amici a casa sua, gli altri guardavano un film nel salone, mentre loro stavano nella stanza di Paolo, calda e accogliente.
Ludovica si buttò nel suo letto, il cuscino sapeva del suo sapore…e in un modo o nell’altro si trovarono insieme abbracciati che guardavano un film talmente noioso tanto che Ludovica stava per addormentarsi.
“Hey Ludo! Non dirmi che dormi!”
“Questo film è una noia mortale…”
“Non è vero! È bello…anche se in questo momento è molto, molto noioso…”
Si avvicino a lei guardandola come mai aveva fatto.
Lei chiuse gli occhi ed avvicinò la sua bocca a quella di Paolo.
Inizialmente lui fece resistenza ma si lasciò andare.
Ironia della sorte suonò il cellulare, sul display lampeggiava “Viviana”, la sua fidanzata, chiuse la telefonata e abbracciò Ludovica.
“Cosa stiamo facendo…” disse lui confuso come non lo era mai stato.
“Non lo so…” in quel momento Ludovica non riusciva a pensare a niente, la mente si era svuotata e in quel momento c’erano soltanto Ludovica e Paolo, Paolo e Ludovica, e non c’era altro solo loro due.
Queste
gioie violente hanno fini
violente,
muoiono
nel loro trionfo,
come
polvere da sparo e il fuoco,
che si
consumano al primo bacio.
Sheakspear
Ma come ogni storia arriva sempre la fine.
Un giorno, no come tutti gli altri, pioveva a dirotto.
Paolo guardò la tenera Ludovica, un sesto senso improvviso la inondò facendola tremare.
“Mi dispiace Ludovica. Non voglio continuare così, non possiamo nasconderci per sempre”
“Allora amiamoci! Davanti a tutti come due persone normali”
“No…non voglio amarti” Arrivò la pugnalata finale nel cuore di Ludovica.
Erano sotto la pioggia, nessuno dei due riusciva a dire altro.
“Mi hai preso in giro…mi hai preso in giro per tutto questo tempo! Sei uno stronzo e io una stupida!” fu in quel momento che Ludovica scappò via a piangere, piangere lacrime vere, di quelle che fanno male, di quelle che soffocano.
Era il suo primo amore, non si era mai aperta così tanto ad una persona, aveva tradito la sua amica per lui…ma evidentemente non era quello giusto.
I giorni passavano, il cuore di Ludovica non si sarebbe richiuso così velocemente, sarebbero passati giorni, mesi e forse anni.
Per quando ancora lo
sentirà dentro di sé?
Per quanto ancora
ricorderà i suoi baci?
Per quanto ancora
sentirà nei suoi sogni le sue mani
calde che l’ accarezzavano?
Quando ridarà il suo
cuore cicatrizzato a qualcun
altro? Forse a qualcuno che lo accetterà e se ne
prenderà cura.
Quanto fa male un cuore aperto?