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Autore: Vic 394    17/07/2014    12 recensioni
Modern!AU: Hiccup e la colazione non sempre vanno d'accordo. Astrid ne affronta le conseguenze.
-Astrid gli lanciò un’occhiata: il castano aveva una striscia di farina che gli percorreva una guancia, i resti di un tuorlo d’uovo spalmati sul naso ed era decorato da vari altri ingredienti che lasciavano presagire un disastro. Come extra indossava un orribile grembiule a fiori con la scritta “Il cuore di uno chef” che spiccava al centro, in tutta la gloria del suo rosa shocking; un regalo che lei stessa gli aveva fatto, per prenderlo un po’ in giro. Non pensava che invece gli sarebbe piaciuto tanto.-
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Che in cucina Hiccup fosse il migliore dei due, Astrid l’aveva sempre ammesso.
Il ragazzo adorava trafficare con piatti e padelle, ricettari alla mano. Era in grado di fare scintille. La cosa poi cominciò a sfuggire di mano, quando Hiccup si rese conto di non essere portato per i dolci e decise di rimediare.
All’inizio non successe nulla che fosse particolarmente degno di nota. Poi Astrid cominciò a trovare residui di cioccolato e crema negli angoli più improbabili dell’appartamento. Quando anche il secondo microonde finì per esplodere, la bionda fece giurare al ragazzo che da quel momento in avanti si sarebbe cimentato solo in pasticcini innocui e semplici da preparare.
Per questo non si sarebbe mai aspettata che sarebbe andata a finire in quel modo.

«Astrid? Astrid, svegliati!»
«Vai via, Hic… Ho fatto tardi, ieri.» la ragazza si nascose sotto il lenzuolo, assonnata. Tirò pigramente fuori la testa, aggrottando le sopracciglia nella pallida imitazione di una ragazza abbastanza sveglia da potersi dire innervosita dai colpetti che Hiccup continuava a batterle sulla schiena.
Gli lanciò un’occhiata: il castano aveva una striscia di farina che gli percorreva una guancia, i resti di un tuorlo d’uovo spalmati sul naso ed era decorato da vari altri ingredienti che lasciavano presagire un disastro. Come extra indossava un orribile grembiule a fiori con la scritta “Il cuore di uno chef” che spiccava al centro, in tutta la gloria del suo rosa shocking; un regalo che lei stessa gli aveva fatto, per prenderlo un po’ in giro. Non pensava che invece gli sarebbe piaciuto tanto.
«Che hai combinato, stavolta?» Hiccup assunse un’aria colpevole.
«Credo che dovresti venire a vedere.» le rispose, sbrigativo. La bionda sbuffò, rotolò fuori dal letto e a malincuore lo seguì fino alla cucina… Che era relativamente in ordine.
Certo, c’erano alcune ciotole e vari ingredienti sparsi distrattamente sul tavolo, il pavimento era un po’ sporco, ma non era nulla di tragico. Astrid aveva visto di molto peggio. Ricordava ancora con orrore il giorno della torta Sacher.

«Allora?» sbadigliò, incrociando le braccia sotto il seno.
«Volevo prepararti qualche pancake…» cominciò Hiccup. Le si parò davanti, con le mani dietro la schiena e la sua migliore espressione da cucciolo bastonato in cerca di coccole.
«Ma potrei aver dimenticato che per girarli avrei dovuto usare una forchetta, invece di, insomma… Invece di farli saltellare nella padella come ho visto fare nei film.»
Astrid si strofinò gli occhi con una mano.
«Non capisco perché tu mi abbia chiamata. Non vedo nessun pancake.» gli fece notare. A quel punto il ragazzo spostò lo sguardo verso l’alto, mantenendo la sua posizione di bimbo-cattivo-in-attesa-di-castigo.
Anche Astrid alzò gli occhi. Una dozzina di frittelle ornava il tetto della cucina, sorvegliando la discussione della giovane coppia.

«Avevamo appena finito di rifare tutti i muri.» sibilò la bionda, dando un energico pugno sul braccio del ragazzo. Hiccup quasi non si mosse, limitandosi a soffocare un gemito di dolore.
«Lo so…» iniziò, ma Astrid lo interruppe bruscamente.
«Prima l’incidente del frullatore e ora questo. Quand’è che intendi finirla di farci spendere tutti i nostri risparmi per questo dannato tetto?» Astrid si ritrovò ad alzare gradualmente la voce contro un Hiccup che sembrava farsi sempre più piccolo davanti a lei. Si aspettava che le avrebbe risposto duramente, difendendosi dai suoi attacchi come faceva spesso. Invece il castano di limitò a sospirare, cogliendola di sorpresa.
«Mi dispiace. Volevo solo farti trovare la colazione. I pancake ti piacciono tanto.» spiegò Hiccup. Lo sguardo della ragazza si intenerì. Come poteva restare arrabbiata davanti a quell’espressione così afflitta?
«Lo so.» sussurrò, lasciandogli un lieve bacio a fior di labbra «Ma non intendo sborsare un solo centesimo per rimediare a questo disastro, è chiaro?»
Hiccup era sul punto di protestare, quando un pancake si staccò dal tetto con uno schiocco e gli piovve in faccia, coprendolo fino a metà del naso.
«Oh, ma insomma!» esclamò il ragazzo, afflosciando le braccia.

Astrid cercò di non ridere. Ci provò davvero. Ma la vista di quell’uomo-frittella con quel ridicolo grembiule a fiori era più di quanto il suo autocontrollo fosse disposto a sopportare. Rise così forte che per un momento si chiese se i vicini sarebbero passati a lamentarsi per il rumore, più tardi.
Anche Hiccup, suo malgrado, si ritrovò a sorridere. Astrid gli staccò un pezzetto di frittella dal naso e se l’infilò in bocca.
«Almeno è buono?» chiese il ragazzo, ancora accecato dal dolce.
«Sa un po’ di intonaco» commentò la bionda «magari con un po’ di sciroppo d’acero…»
Quando Hiccup sentì il liquido dolciastro e appiccicoso scorrergli sui capelli, le braccia, i vestiti, era ormai troppo tardi. Si liberò finalmente della frittella e guardò in cagnesco Astrid, che si rigirava tra le mani una bottiglia di sciroppo vuota.
«Te la sei cercata.» l’avvertì. Prese della farina da un recipiente vicino e gliela soffiò contro con forza.
La polvere bianca investì Astrid facendola tossire. In risposta, lei gli scagliò contro una manciata di cacao in polvere. Hiccup le ruppe un uovo in testa. Astrid lo ricoprì di zucchero, mentre altri pancake cominciavano a volare giù dal tetto, dove erano rimaste delle grosse patacche.
La lotta col cibo dei due ragazzi si protrasse per qualche altro minuto. Alla fine, la cucina era un disastro. Ci sarebbe voluto un miracolo per pulirla.
Se possibile, la coppia era ridotta anche peggio. Hiccup e Astrid erano irriconoscibili e grondavano appiccicose poltiglie di origine ignota.

Hiccup riuscì ad agguantare Astrid, che si era messa a correre intorno al tavolo per evitare la mezza confezione di zucchero a velo da lui impugnata.
Il castano lasciò cadere lo zucchero, serrando le braccia intorno alla bionda.
«Ti ho presa.» le mormorò, con un tono che le fece scorrere una scarica elettrica lungo la spina dorsale. Senza lasciarla andare Hiccup le scostò alcune ciocche bionde dal collo e cominciò a succhiare piano la porzione di pelle che aveva scoperto. Astrid chiuse gli occhi e inclinò leggermente la testa, affondando le dita tra i capelli appiccicosi del ragazzo dietro di lei.
«Sai di colazione.» constatò Hiccup, sorridendo contro la pelle chiara della sua ragazza. La risata di Astrid si trasformò in un sospiro nel momento in cui lui ricominciò a stuzzicarla con la lingua.
«E tu, invece?» la bionda si girò di scatto e lo baciò con foga, mordicchiandogli il labbro inferiore. Hiccup mugolò, piacevolmente sorpreso.
«Cuoco mancato e sciroppo d’acero.» decretò Astrid. Il castano mise il broncio.
«Mi piace.» aggiunse la bionda. Lentamente gli sfilò il grembiule, lo gettò ai suoi piedi e calpestò le parole “cuore di uno chef”. Hiccup ridacchiò.
«Questo non ti servirà, per il momento. Ho deciso che mangerò te per colazione.» annunciò Astrid, tirando il ragazzo verso di sé.






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Posso dire che nella versione originale finiscono per fare bim bum bam? Ma non mi piaceva com'era venuta la scena e l'ho eliminata. Sorrynotsorry.
Dunque, tutto ciò è nato dalla citazione di Valka "You have the heart of a chief and the soul of a dragon". Una volta ho sbagliato a scrivere chief mentre parlavo con CodaViola. Il resto è... Successo e basta.
Quello che so è che vorrei svegliarmi anche io con Hiccup che mi prepara la colazione. Sono una persona normale.
Scusate tanto se non è il massimo, ma sto passando un periodo strano causa overdose di feels che non posso esternare per non spoilerare il film a mezzo mondo. Per quanto riguarda quello, ho già pronte una fic e mezza. Vi avverto che dal 16 agosto farò il panico, chi s'è visto s'è visto.
Grazie mille per il vostro tempo e un ringraziamento speciale a Lia483, che sta a sentire i miei scleri e alimenta la mia follia.
La dedico a CodaViola, che è in campeggio e non potrà leggerla per le prossime due settimane... Mi manchi, babe.
A presto!

Vic

 
   
 
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