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Autore: Irene1997    17/07/2014    1 recensioni
Mi resi conto che senza lui quel vuoto sarebbe rimasto....vuoto.
Di colpo mi resi conto che quello che succedeva non aveva importanza se alla fine della serata stavo con lui.
Era come un porto sicuro dopo mesi di viaggio nel mare mosso.
"Hai davvero reso questa serata perfetta" sussurai nel suo orecchio.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Mirco mi mise una mano sulle spalle, mi attirò a se e mi baciò la tempia.
Mi accolse nella sua ala protettiva per un attimo prima di tornare dagli altri del gruppo, poco più avanti di noi.
Rimasi sola dietro di loro, isolata.
Camminavo sul gradino del marciapiede leggermente rialzato, tenendomi in equilibrio.
Pensavo a quanto fossi felice di essere con loro, ma a quanto fossi esclusa dal mio di gruppo per essere nel loro.
La sensazione di essere sola in quel momento prese il sorpa vento, anche in mezzo a tutte quelle risate, che comunque non mi appartenevano.
Pensavo a quanto mi avessero escluso le altre, a come fossero state stronze quella sera con me e a quanto poco sentissi di meritarmelo.
Non avevo fatto niente di male eppure loro mi facevano sentire in colpa.
Avrei voluto essere con la mia migliore amica in quel momento, avrei voluto essere con lei nel nostro posto, in quel posto che mi tranquillizzava.
Sarebbe arrivata tra poco comunque. E mi sarei sentita meglio.

Camminavo con la testa bassa e continuavo a rimuginare su pensieri che mi facevano male.
Poi qualcuno si avvicinò a me e fu come se il suo calore e la sua tranquillità mi racchiusero in una bolla in cui c'eravamo solo noi.
Era di fianco a me e ed era caldo, un bel contrasto contro le mie mani, e sopratutto il mio umore, freddo come il ghiaccio. Nonostante il temperamento estivo avevo sempre le mani fredde, normale per me.

Si avvicinò ancora un pochino a me e le nostre spalle si toccarono.
Scesi dal gradino con un salto e gli andai scherzosamente addosso.
Lui ridacchiò.

"Sei ancora giù?" Chiese
"Si" risposi
"Sbattitene" disse poi "perché stare con delle persone che ti fanno sentire così quando puoi stare con persone che ti apprezzano veramente?"
Con un gesto della mano abbraccio tutto il suo gruppo.

Mi piace il suo gruppo, ma in quel momento non mi sentivo esattamente capita da loro.
Erano poche le volte in qui ero stata con loro, quanto potevano dire di conoscermi?!
Davvero poco pensai.

Lo guardai scettica. Non era da lui dire cose così scontante e lui lo sapeva.

Fece scoccare la lingua e tornò a guardare davanti a se.
Strofinò le sue mani insieme e poi le abbandonò di nuovo ai lati dei fianchi.

"Hai ragione ho detto una cazzata. Riformulo la domanda "perché stare con delle persone che ti fanno sentire così quando puoi stare con persone che ti apprezzano veramente?!"
Stavolta le sue braccia indicarono se stesso.

Andava già meglio.

Sorrisi debole. Mi faceva sentire già molto meglio anche la sua sola presenza ma mi sentivo proprio giù quella sera. Però mi faceva sorridere il suo goffo tentativo di farmi sentire meglio.

"Vorrei solo farti capire quanto potrebbe essere perfetta questa serata, se solo tu sapessi apprezzarla."

Le nostre mani abbandonate ai fianchi si scontrarono e fu un brivido.
Anzi fu come l'energia elettrica.
Fu una scintilla e le diverse temperature si mischiarono per un istante.

"Dimmi tu come fare ad apprezzarla"

Le nostre mai si sfiorarono di nuovo, stavolta per più tempo.
Un attimo in più.

Un attimo dopo le sue dita afferrarono le mie. Non era ancora un'intrecci di mani, ma fu abbastanza per mozzarmi il respiro.
Io abbassai lo sguardo sentendomi avvampare. Fui felice che col buoi della notte non riuscisse a vedere le mie guancia andare a fuoco.
Passai la mano libera sul collo per sbollentarmi un po'.
E lui fece scivolare le dita nelle mie in un intreccio che assunse subito un significato profondo.

Fu come caldo e freddo mischiato insieme in un'unica cosa.

Io la strinsi. La strinsi forte e mi aggrappai ad essa.

Di colpo quello che era successo quella serata non aveva più senso.
Di colpo mi resi conto che quello che succedeva non aveva importanza se alla fine della serata stavo con lui.
Era come un porto sicuro dopo mesi di viaggio nel mare mosso.

Tirò su le nostre mani in modo che l'intreccio fosse posato sulla mia spalla sinistra, mentre lui era alla mia destra.

Guardai gli altri più avanti ridere e scherzare e mi resi conto di quanto quel momento con lui fosse perfetto e visibile solo a quelli dentro la bolla.

Mi attirò più a se e mi baciò una tempia.

Apprezzai così tanto il fatto che mi fosse così vicino in quel momento che sciolsi le nostre mani e lo abbracciai di slanci.
Visto che non ero sullo scalino più alto del marciapiede ero più bassa di lui, e mi ritrovai all'altezza del suo cuore, mentre gli sussurravo un "grazie" attraverso la maglietta.

Lui poggiò le sue mani sulle mie guance e mi guardò dall'alto.
Indietreggia senza staccarmi da lui e salii di nuovo sullo scalino.
Eravamo più o meno alla stessa altezza adesso.

Ci eravamo fermati ma gli altri non se ne erano accorti.
Avanzavano inconsapevoli del piccolo pezzo d'amore che si era creato dietro di loro.

Mi guardo negli occhi dolcemente, sorridendo. Poi guardo la mia bocca e poi di nuovo gli occhi.
Come se chiedesse il permesso.
E si sa che non sono brava a dire di no.
Non gli diedi nessun segno, con gli occhi, d'assenso ma fui io ad avvicinarmi a lui, il che mi pare un segno abbastanza ovvio.

Lui colmò la distanza che si era creata e fece aderire le nostre labbra.
E in quel momento capii il suo ruolo nella mia vita.
Era come se baciandomi e standomi vicino avesse colmato un vuoto che non sapevo di avere.
E mi resi conto che senza lui quel vuoto sarebbe rimasto....vuoto.
E sarebbe stata come un'agonia dal profondo, una dolce agonia che non mi avrebbe lasciato mai respirare.

Il bacio era così dolce.
Le sue labbra erano calde e le mie fredde, però entrambe erano screpolate e il bacio si rivelò ruvido, ma dolce.
Non era un bacio perfetto forse, ma non era nemmeno il bacio perfetto quello che volevo.
Era il suo di bacio che volevo, e che per me era perfetto.
Anche questo mi fece capire una cosa.
Non volevo un ragazzo perfetto, volevo lui con i suoi difetti e volevo tutto di lui.
I difetti, le cazzate, le sue teorie del tutto sbagliate che non mi sarei mai stancata di sentire.

Poi quando il bacio, dolcissimo e perfetto, finì, quando ci stavamo incamminando di nuovo verso gli altri mano nella mano, qualcuno picchiettò la mia spalla.

Una figura era piegata su se stessa e ansimava con energia, chiaramente senza fiato.

Abbraccia la mia migliore amico con la mano libera e bacia la sua tempia.

"Prossima fermata fontanelle?"
Il nostro posto
Chiese speranzosa con una smorfia che doveva sembrare un sorriso.
Era ancora senza fiato, come la capivo.

Mi girai verso di lui e chiesi con un cenno del capo se veniva anche lui.
Sciolse la mano e corse un dagli altri.
Disse qualcosa e poi tornò da noi.
Mi riprese la mano, la strinse e disse che si sarebbe venuto con noi.

"Hai davvero reso questa serata perfetta" sussurai nel suo orecchio.

Sorrise soddisfatto e lascio un bacio sui miei capelli mentre ci avviavamo nel nostro posto.
  
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