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Autore: ashtonshajr    17/07/2014    0 recensioni
"Lou"
"Dimmi piccola" mi stacco dalle sue braccia per guardarlo dritto negli occhi
"Perché mi innamoro sempre delle persone sbagliate?"
"Hai sempre avuto un debole per le cose sbagliate, Jenni.Ti ricordi Jason? Lo consideravi giusto quando in realtà era sbagliato, completamente".
"Lascia stare Jason, non voglio parlarne" sbotto, inacidita.
"Invece non lascio stare perché devi capire che non tutti sono come lui. Non tutti sono sbagliati, Jennifer."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Everybody comes back.


È lunedì mattina. Il sole brilla alto nel cielo, gli uccellini cinguettano allegramente: sarà una giornata diversa dalle altre, lo sento. Ah, certo, come no. Sarà una giornata di merda come tutte le altre. 
Scendo, sbuffando, dal mio caldo e comodo letto per dirigermi in bagno. Mi faccio una doccia fredda a causa del bruciore ai polsi, per poi uscire e recarmi di nuovo in camera. Una volta aver indossato la divisa scolastica e aver messo più braccialetti possibili, mi dirigo verso la porta d'ingresso, per poi urlare un "Io esco", senza ricevere risposta. "Io esco" urlo di nuovo. 
"Esci e torna tardi" urla mia madre dalla sua camera, probabilmente a letto con l'uomo del mese. Alzo gli occhi al cielo ed esco di casa, sbattendo la porta. 
Mi accendo una sigaretta e... scusate, ma non mi sono nemmeno presentata. Mi chiamo Jennifer Clifford e ho 16 anni. Ho un fratello gemello di nome Michael, che è uno dei bulli della scuola. I miei genitori sono separati, noi viviamo a Londra con nostra madre mentre nostro padre abita a Holliwood. Ho perso il mio migliore amico Louis e la mia migliore amica Clara, troppo concentrati a diventare popolari piuttosto che pensare a me. Quindi, in pratica, sono sola se non fosse per mio padre che per me c'è sempre. 
Stavo dicendo: mi accendo una sigaretta e mi dirigo svogliatamente verso scuola. Intravisto il cancello di quel carcere, mi di rigo sul retro dove ci sono le panchine e mi siedo su quella più lontana. Tiro fuori il mio iPhone e inizio a giocare a Candy Crush.
"Ehi Jennifer". Cazzo. Alzo lo sguardo e vedo che si avvicina.
"Ciao Louis" dico, per poi tornare a giocare. Lui si siede vicino a me e mi fissa. Poi prende il braccio destro e mi scopre il rispettivo polso, rivelando ciò che nascondo. Doppio cazzo. Ritiro velocemente il braccio e risistemo i bracciali. 
"Quando la smetterai di farti del male?"
"Quando troverò una ragione per vivere"
"Una volta ero io"
"Già" rispondo con l'amaro in bocca "ma poi te ne sei andato, come tutti"
"E se tornassi ad esserlo?"
"Tanto te ne andresti ancora" dico con gli occhi lucidi e la voce incrinata. Grazie al cielo suona la campanella. "Ci si vede in giro, Louis" dico, alzandomi dalla panchina. 

Prima ora: scienze. Perfetto, direi. Entro in classe e mi dirigo all'ultimo banco a sinistra, quello vicino al muro per intenderci. Mi siedo, e mentre sto tirando fuori il libro, una voce mi chiede dolcemente "posso?". Mi giro verso la voce e mi ritrovo davanti agli occhi Calum Hood, uno dei migliori amici di mio fratello, nonché uno dei bulli della scuola. Ho una cotta per lui da quando è iniziata la scuola l'anno scorso, in pratica dopo tre mesi dalla rottura con Jason.
"Fai come ti pare" dico acida e senza guardarlo negli occhi. 
Non presto attenzione alle lezioni, troppo intenta a pensare a quanto la vita, senza di me, sarebbe migliore. Riesco solo a cogliere la professoressa che dice "Clifford e Hood faranno la relazione sugli apparati insieme", risvegliando dai miei tristi pensieri. Guardo la prof sconvolta mentre Calum ha dipinto sulla faccia un mezzo sorriso. Suona la campanella e, prima che lui possa uscire dall'aula, lo blocco per un braccio. "Senti, signorino, non ho intenzione di fare la relazione da sola, nè tanto meno trascinarmela all'ultimo giorno, quindi ti conviene che la facciamo subito".
"Oh ma quanto sei acida. Stai tranquilla, la faremo oggi. Vieni alle tre a casa mia: non c'è nessuno così la finiamo prima dato che non ci sono distrazioni".
"Bene e vaffanculo" dico prima di uscire dall'aula e dirigermi verso gli armadietti, non molto lontani da dove proveniamo noi.
"È un modo carino e gentile per dirmi 'ciao'?" mi domanda, seguendomi per raggiungere anche lui gli armadietti.
"Mh, forse" dico, per poi scoppiare in una fragorosa risata, seguita a ruota da Calum.
"Jen, sorellina mia adorata" dice mio fratello avvicinandosi e mettendo mi un braccio intorno alle spalle. 
"Cosa vuoi, Michael?"
"Mi devi fare i compiti oggi pomeriggio".
"Oggi non posso, ho altro da fare".
"E cioè?"
"Viene a casa mia per scienze, Mike" interviene il moro.
"Vuol dire che me li farai stasera quando torni a casa".
"No Michael, te li fai. Sono i tuoi compiti, non i miei". Mi arriva uno schiaffo in pieno viso. Inizio a piangere, ma non sono lacrime di dolore o tristezza: quelle, sono lacrime di delusione e amarezza. 
"Spero che tu con questo abbia capito" e si allontana. "Calum, andiamo".
"Sì, arrivo". Poi si volta verso di me e mi sussurra uno "scusa" per poi raggiungere mio fratello. 
Mi accasciò al suolo appoggiandomi con la schiena agli armadietti e cadendo in un pianto disperato. Sento qualcuno sedersi di fianco a me. Che poi, quel qualcuno è Louis: riconoscerei il suo profumo ovunque. Lo abbraccio forte, come a non volerlo lascialo più, stupendomi quasi del fatto che lui ricambia la stretta. 
"Non lasciarmi più, Lou". Lui distende le gambe trascinandomi sopra di esse e inizia ad accarezzarmi la schiena lasciando dei delicati baci sui miei lunghi capelli biondi, e la mia testa si appoggia come automaticamente al suo petto. 
"Non ti lascio più, Jenni. Non me ne vado più"  mi sussurra. E io so per certo che manterrà la sua promessa. So per certo che, ora, sono al sicuro con lui.









Ehilà c: questa è la mia prima storia. Spero vi piaccia, davvero. Ci sto mettendo tutto il cuore e l'anima a scriverla, oltre alla testa per pensare al contenuto lol. 
Non penso che pubblicherò regolarmente, anche perché sono molto impegnata in questi giorni ed è già tanto se sono riuscita a scrivere il primo capitolo. Poi so già che la scuola mi impegnerà molto dato che sono in terza. Anyway, farò del mio meglio. 
Detto questo, vi saluto. Alla prossima. xx 
   
 
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