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Autore: KaterinaVipera    17/07/2014    5 recensioni
[SEGUITO DI "GRAZIE A LEI"]
Dopo due anni di silenzio, Cat crede che Loki l'abbia solo ingannata; dopotutto lui è il Dio degli inganni, come poteva aver creduto che avrebbe mantenuto la sua promessa?
"Ritornerò. Ritornerò per te." le aveva detto prima di tornare ad Asgard e lei gli aveva detto che lo avrebbe aspettato. E lo sta ancora facendo, sotto lo sguardo preoccupato dei suoi cari.
Quello che non si aspetta è che Loki la sta osservando, ed è molto più vicino di quello che la ragazza possa immaginare, perchè ancora una volta, la vita della mortale è in pericolo a causa delle azioni sconsiderate del Dio.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache dei Nove Regni'
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ASGARD – 5 ANNI DOPO
 




 

Stavano cavalcando nei boschi di Asgard come facevano ormai da tanto tempo, solo per ritagliarsi dei momenti tutti loro, in solitudine e in privato cosa molto difficile da fare all'interno del palazzo. Durante gli anni trascorsi nella città d'oro Cat aveva imparato a raffinare le abilità che aveva acquisito con la Pietra: Loki le insegnava la magia e stava man mano imparando a combattere insieme a Thor ed ai suoi amici. Era così riuscita ad integrarsi e il senso di inadeguatezza, finalmente, era scomparso senza che lei se ne accorgesse. Semplicemente una mattina si era svegliata al fianco di Loki, il suo sposo, osservandolo e ripensando agli anni trascorsi si era sentita a casa.

Lei cavalcava davanti, con i lunghi capelli sciolti e il vento che le scivolava sul viso mentre il sole illuminava il sentiero. Cat aveva appena spronato il suo cavallo ad una andatura più veloce per non dare a Loki la soddisfazione di raggiungerla, quando una donna dai lunghissimi capelli biondi e dalle vesti dorate apparve dal nulla e le si parò davanti, costringendola a fermarsi di colpo tanto da far impennare l'animale. Dopo averlo tranquillizzato con un paio di carezze, scese e si diresse preoccupata verso la donna pensando che avesse bisogno di aiuto. Le si avvicinò un po' scossa domandandole se stesse bene ma lei non le rispose limitandosi a sorriderle.

Quando giunse anche Loki, la misteriosa donna rivolse ad entrambi un profondo inchino e cominciò a parlare.

“Miei signori, vi stavo cercando.”

“Chi siete?” domandò Loki, smontando da cavallo e avvicinandosi alla sua sposa, non capendo cosa fosse successo.

La signoria sorrise. “Principe, non ha importanza chi sono. Sono qui per un motivo.”

“Parla. Qual'è il motivo?” domandò sempre più confuso.

“Sono qui per lei, sono qui per vostra moglie.” disse indicandola con l'indice appena coperto dalla lunga manica dell'abito.

Si gelò il sangue nelle vene ad entrambi. Il Dio si parò subito davanti a Caterina per proteggerla – anche se oramai lei sapeva cavarsela anche da sola – e lei gli poggiò le mani alle spalle, intimorita dall'affermazione di quella sconosciuta.

Chi era quella donna? Che cosa voleva da sua moglie? Qualsiasi cosa fosse, non era intenzionato a dargliela, non senza aver prima combattuto.

“Tu non le farai del male.” ringhiò tra i denti, un accenno di fiatone dovuto al pompare serrato del cuore.

“Oh, ma io non ho nessuna intenzione di farle del male, anzi,” disse camminando intorno a loro in cerchio, in modo solenne. “voglio farvi un dono.” continuò.

“Che dono? Che storia è mai questa?” ma le domande di Loki non ottennero la risposta sperata; la dama si limitò a pronunciare una frase avvolta dal mistero.

“Il vostro ruolo in questa storia non si è ancora concluso.”

Trascorse un attimo in cui tutti e tre rimasero in attesa; Cat era ancora nascosta dietro il corpo di Loki ma aveva sporto la testa alla sua sinistra per vedere le mosse di quella strana e misteriosa signora. Quando quest'ultima vide che la ragazza si era appena distanziata dal corpo di lui che la proteggeva, ne approfittò per andarle incontro e le poggiò la mano destra sul ventre rilasciando una luce rossa dal palmo.

“Sii felice, principessa.” disse prima di ritirare la mano e sparire nel nulla, avvolta da una luce dorata proprio come quando era apparsa.

Cat fu invasa da una sensazione di calore che partì dal ventre e si propagò in tutto il corpo. Tirò indietro la testa, chiuse gli occhi e svenne.


***



Si era girata e rigirata tutta la notte nel letto senza riuscir a prendere sonno. Aveva bevuto un infuso che le avevano consigliato Athi e Lia per riposare e dormire ma non aveva funzionato. Forse era il caldo, forse era la luna che proiettava la sua luce all'interno della camera o forse erano i pensieri ma lei aveva gli occhi sgranati che non ne volevano sapere di chiudersi.

Si girò alla sua destra e vide Loki dormire.

Beato lui. Lei erano notti che non riusciva a dormire mentre il giorno crollava sempre, stremata anche se trascorreva le sue giornate a leggere o a passeggiare nei giardini. Aveva voglia di cavalcare, perché aveva scoperto che la rilassava e le scaricava la tensione ma per il momento non poteva assolutamente farlo.

Si alzò sbuffando impercettibilmente, tanto anche per quella notte non avrebbe dormito e si diresse verso l'enorme finestra aperta che lasciava entrare una piacevole aria fresca, in quella notte asgardiana afosa.

Stava ammirando il cielo stellato, non si sarebbe mai abituata a quel cielo così diverso, pieno di colori freddi ma incredibilmente affascinanti, quando un fruscio alle sue spalle le fece voltare appena la testa. Era Loki che, avendola vista sveglia ed alzata, l'aveva raggiunta e rimanendole dietro le cinse delicatamente la vita.

“Tutto bene?” le domandò un po' allarmato, poggiandole il mento sulla spalla sinistra e guardando lontano.

“Si.” rispose lei, sorridendo alla luna e alle stelle, per tranquillizzarlo.

Lui le posò le mani sulla pancia e un dubbio si insinuò nella sua mente; a lui, che i dubbi li insinuava nelle menti altrui.

E se avesse commesso gli stessi errori che suo padre aveva commesso con lui? E se non fosse stato in grado di amarlo come meritava? E se fosse stato diverso, sarebbe riuscito a quel punto ad amarlo?

Sospirò profondamente solleticando l'orecchio della sua compagna che si girò verso di lui avvolgendoli le braccia al collo e, come avesse letto i suoi pensieri, disse “Sarai un ottimo padre.” sorrise, dolce ed intenerita.

Solo lei aveva il dono di saperlo rendere tranquillo, di indovinare i suoi pensieri e i suoi sentimenti.

Sorrise il Dio nascosto dalla penombra e avvicinò sua moglie per abbracciarla, divisi soltanto dalla pancia pronunciata di lei.


 

***



Si potevano sentire le urla di Caterina riecheggiare per tutto il palazzo, benché la porta fosse chiusa. Loki camminava nervoso su e giù per il corridoio aspettando il momento in cui le guaritrici fossero uscite per dargli il permesso di entrare.

Le fiammelle delle candele che proiettavano ombre distorte sulle pareti, venivano smosse dallo spostamento d'aria che il suo andar avanti e dietro produceva.

All'interno si potevano sentire le grida della ragazza e le voci delle donne che la stavano assistendo. Poi, ad un certo punto, tutto tacque avvolto dal silenzio e dall'oscurità della notte. Per un momento il cuore di Loki smise di battere, temendo che fosse successo il peggio.

Ed ecco che, dopo un momento apparentemente infinito, un vagito ruppe quel silenzio divenuto assordante nel cuore del principe e delle risa sommesse provennero dalla stanza. Non aspettò che lo chiamassero ed entrando dentro cercò con lo sguardo le due cose più importanti della sua vita.

Erano lì sul letto, una vicina all'altra. Caterina era stremata e tremendamente accaldata , con i capelli attaccati alla fronte imperlata di sudore e di gocce d'acqua che le guaritrici le avevano versato per darle sollievo, ma sorridente. Tra le braccia aveva un piccolo fagottino bianco che si muoveva appena.

Loki si avvicinò con cautela, dubbioso, timoroso di vedere chi ci fosse rinvolto e come fosse. Quando lei scostò il panno per mostrargli chi ci fosse al suo interno, il cuore del Dio perse un battito e i suoi occhi vennero punti da lacrime di gioia.

Non era un mostro. Non era blu. Non era uno Jotun. Era una bellissima bambina, con gli occhioni luminosi spalancati impegnati ad osservare l'uomo che la stava prendendo in braccio. La prese goffamente quando gliela misero tra le mani, per paura di farle male o di farla cadere.

La guardò e non si sentì mai tanto orgoglioso di qualcosa che poteva dire suo, come in quel momento.

Ancora non ci poteva credere ma tra le sue braccia stava stringendo la piccola Aki. Stava stringendo sua figlia.










- Angolo autrice-
Ai miei lettori...
eccoci dunque al finale tanto atteso e sospirato.. Spero che vi sia piaciutam che vi abbia fatto sorridere, vi abbia commosso ed emozionato.. Insomma, che abbia trasmesso qualcosa..
Per chi mi segue anche quell'altra storia, ci ''vediamo'' di là  (ne vedrete delle belle!)
Un saluto caloroso ed un abbraccio a tutti voi :-*

GRAZIE A TUTTI, DI CUORE <3
adri1816
agatha
Anastasia_Snape
Caris 
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CirulinaRulu
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esi_chan
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