Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: LivingLikeARebel    17/07/2014    2 recensioni
"Lei è Samantha, nata il 26 dicembre del 1990 nel milwaukee, come il suo idolo. La madre l'ha cresciuta in solitudine senza mai parlare del padre. Aveva due amici che condividevano la sua immensa passione per la musica e le band, specialmente una, iBlack veil Brides, ma continuava a domandarsi perchè la madre nonostante l'avesse sempre appoggiata le vietava di partecipare ai concerti dei suoi idoli"
Cosa accade quando il suo sogno diventa realtà? Perchè la madre agisce così?
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quella mattina la sveglia suonò alle 7:00 e Andy non era certamente abituato a svegliarsi a quell’ora, la sorella, Sammi si scusò con lui per non averlo avvertito e gli disse che se voleva poteva raggiugnerla in negozio quando si sarebbe svegliato e avrebbero pranzato insieme alle 14.00 ma Andy declinò l’invito dicendole che aveva una piccola sorpresa per lei e che l’avrebbe aspettata a casa con il pranzo pronto. La ragazza non insistette, sorrise con il suo solito sorriso aggraziato, prese una maglia dei Bring Me The Horizon dall’armadio, un paio di jeans un po strappati, e come era solita fare, si assicurò di avere il braccio ben coperto, fuori era freddo è vero, ma nel suo negozio non risparmiavano sul riscaldamento quindi portava le maniche corte, e avendo smesso da non molto tempo di tagliarsi doveva sempre assicurarsi di aver tutto coperto.
Dopo le sue solite operazioni attese Sim per fare colazione.
La macchina erano soliti usarla loro due quindi lasciarono ogni discorso personale per quando sarebbero stati soli in macchina, ne lui e Matt erano stati in casa fino alle 21 circa, avevano lasciato la giusta privacy alla famiglia, ma morivano dalla voglia di sapere.
Quando si chiusero la porta alle spalle Simon le saltò addosso:
-Allora?! Allora dai com’è?!-
Sammi era felice, ma sovrappensiero..
-Bhe.. come vuoi che sia, è come nelle canzoni lui.. dannazione, avrei voluto saperlo prima.. Sim, che devo fare?- Sammi stava quasi per scoppiare in lacrime e continuava ad osservare il suo braccio ossessivamente come se avesse voluto continuare ad affondare la lametta su quella pelle tanto bianca e delicata..
-Sammi, che succede?- Chiese Simon che notò nella ragazza una tale incertezza da farla sprofondare..
-Mi ha chiesto di lui..- Nessuno osava nominarlo, era tipo Voldemort.. –Forse dovrebbe sapere, ma mi imbarazza..- Sim capiva il suo disagio e sapeva perfettamente quanto fosse difficile e nel suo cuore, odiava profondamente vederla stare così, questa cosa era certo l’avrebbe aiutata, ma non è così per il momento e questo lo turbava.
-Hey, andrà tutto bene, tu digli solo quello che ti senti, sono sicuro che lui capirà e tutto andrà bene, adesso pensa alle cose belle, siamo qui e quel ragazzo non ci darà più fastidio, hai conosciuto una parte della tua famiglia che è il tuo idolo, fai un lavoro che ti piace e che ti paga a sufficienza, lui deve scomparire dalla tua mente, promettimelo..-
Sammi che aveva ormai gli occhi lucidi se li strofinò facendo un cenno col capo che sembrava approvare ciò che Simon le aveva suggerito di fare.
Entrò nel negozio fingendo che nulla fosse accaduto, aprì la cassa, ispeziono i cd nuovi arrivati, e li ripose negli appositi scaffali, i suoi pensieri erano lentamente cambiati, non pensava davvero più a quel ragazzo e anche se ogni tanto restava fissa a osservare il suo braccio riusciva a distrarsi tregua da ogni demone che si era instaurato al suo interno, i clienti non arrivavano e li c’erano anche qualche strumento.. Si sedette al pianoforte infondo alla stanza, e cominciò a tamburellare le dita su qualche tasto, quasi impercettibilmente, come se nessuno dovesse sentire quella musica perché era il suo sfogo, il suo pensiero.
Si interruppe sentendo la porta del locale aprirsi e abbandonò quel pianoforte come se non potesse mai più utilizzarlo, triste, e con una lacrima che divideva in due la sua guancia ma che non tardò a nascondere.
Il cliente se ne andò a mani vuote, e anche i due successivi, presto si fecero le 12 e lei doveva cominciare a risistemare per lasciare in ordine il negozio per il collega. Decise allora di chiamare sua madre prima di mettersi al lavoro, quei pochi clienti che in quella mattina meno fredda del solito erano entrati avevano lasciato un gran casino ma a lei non importava, voleva tornare a casa, stava realizzando di avere li il suo idolo. Appena esplose con sua madre al telefono raccontandole che era come nei suoi sogni, la madre rise rumorosamente, e dietro di lei, anche il padre, facendo capire che la madre aveva chiaramente attivato il vivavoce. Al termine della chiamata si sentiva quasi rilassata, e si mise subito al lavoro, ripiegando tutte le maglie come se fossero nuove, stava quasi per chiudere quando si ricordo di non aver fatto molta spesa, entrò nel supermercato e per comprare lo shampoo, che con i suoi lunghi capelli finiva in davvero poco tempo, dovette passare al reparto che rovinò la sua vita. Esitò prima di prendere una scatoletta di lamette, ma voleva essere sicura di non rischiare ancora di pensare al suicidio, era certa questa volta di avere tutto a sua disponibilità, di non avere motivo per rifarlo, ma era terrorizzata, spaventata dalla sua mente. Finì di fare la spesa e come nulla fosse tornò a casa, infondo non aveva grosse preoccupazioni, voleva solo averle in caso di necessità, l’attico nel quasi centro di Los Angeles era vuoto “Andy aveva detto che mi avrebbe aspettato qui” pensò fra se e se.. Cominciò a disfare le borse della spesa pensando che il fratello avesse avuto un contrattempo e senza preoccuparsi quindi e senza nasconderle troppo tirò fuori anche la scatoletta e la lasciò sul tavolo fin quando non sistemò il cibo nelle dispense. Sistemata anche quella e senza voglia di mangiare non aprì nemmeno il frigo, si stese sul letto osservando il cuscino dove il suo idolo, che avrebbe dovuto cominciare a chiamare fratello aveva dormito la sera prima, ci impiegò poco ad addormentarsi, era sfinita.
La sorpresa che Andy aveva promesso alla sorella non tardò ad arrivare, Sammi ebbe solo 20 minuti per riposare e poi si ritrovò tutti e 5 i Black Veil Brides sul suo letto che cercavano di svegliarla ma nemmeno loro ce la facevano, Jake la derise –Sei proprio come tuo fratello, ci mettete una vita a svegliarvi!- Andy gli tirò il cuscino  che Sammi aveva sotto la testa a Jake urlandogli di non offendere la sorella che nonostante avesse i suoi idoli davanti stava perdendo la pazienza.
-Volevo solo dormire- Balbetto mentre si stava stiracchiando.
Tutti e cinque si misero a ridere CC cade anche dal piccolo angolo di letto che i ragazzi gli avevano riservato, a questo gesto anche lei mostrò segni di vita e si mise a ridere.
Si alzarono tutti e la trascinarono fuori dal letto. Anche a lei era comparso un piccolo sorriso sul volto.
Mangiarono spensierati e tutti cercarono di conoscerla meglio, era come un nuovo membro della famiglia, non solo per Andy ma per tutti. Finito di pranzare i ragazzi dovettero tornare alle loro ragazze, eccetto Ashley ovviamente che restò con loro fino alle 17.30 e poi torno nel suo appartamento pronto a fare ancora festa.
Durante il pomeriggio restarono a casa e entrambi i componenti della band insistettero per ascoltare qualcosa suonato dalla nuova arrivata, ma lei continuò a rifiutare, ancora più imbarazzata dalla presenza di Ashley. Però trovarono un cd che non fosse dei Black Veil Brides e che andasse bene a tutti e tre i Kiss che tolse un po’ di imbarazzo.
Poteva notare quanto fosse diventata fortunata in poche settimane, e cominciare a sorridere alla vita che pochi mesi prima aveva pensato di abbandonare.
Si mise a ballare in quella stanza semi vuota che era il loro soggiorno, accompagnata che le teneva le mani davvero strette, fino a soffocarle, ammesso che quelle fossero state un punto da dove il suo corpo avesse preso aria ovviamente.
Quando tornò a sedersi sul divano si accorse di come Ashley osservava la differenza di distribuzione dei braccialetti, appena due sul sinistro e 7 o 8 sul destro, senza contare che sul destro regnava il loro polsino.
Non fece domande, ma squadrò il suo amico. Lei qualcosa aveva intuito, e poi la telepatia Biersack-Purdy era nota, quei due erano così uniti da capirsi con mezzo sguardo. Nemmeno Sammi parlò, sperava anche se era evidente che non era così, di averla scampata.
Ashley se ne andò di casa e ancora una volta squadrò l’amico, poi saluto la ragazza con un leggero bacio sulla guancia destra che Sammi faticò a non strusciare quando chiuse la porta. Anche Andy si accorse di questo e derise la sorella proprio come un fratello maggiore avrebbe fatto, ma lui non era maggiore, ma era più forte di lei ed era la sua forza.
La ragazza ridendo insieme al fratello, terribilmente imbarazzata si tolse i braccialetti in camera sua e annunciò, senza mai uscire da quella stanza che avrebbe fatto la doccia, entrò nel bagno e dopo essere entrata sotto la doccia Andy fece silenziosamente irruzione nella sua camera, portando via le poche felpe rimaste, e i braccialetti attendendola fuori dalla sua camera.
In 30 minuti circa Sammi uscì finalmente, aveva dei normalissimi pantaloni di una vecchia tuta e adesso cercava i suoi braccialetti perché la canotta di certo non avrebbe coperto quei segni. Restò ferma dentro la sua camera e poi, avendo intuito il gioco del fratello si infilò l’accappatoio e finse di aver dimenticato le felpe in qualche stanza e di aver freddo. Andy però non rimase fregato, aveva ben nascosto le felpe nella sua valigia in cui lei non avrebbe mai curiosato per rispetto. Sammi cominciò ad alterarsi e prima che potesse arrabbiarsi col fratello le si avvicinò, e la abbracciò.. Le restituì i braccialetti, senza dire niente. Si dileguò in cucina e lasciò che la sorella si rivestisse della sua corazza.
-Sammi, io non voglio..- Non riuscì a finire la frase, era seriamente preoccupato per la sorella e seriamente impensierito fino a quasi piangere, fortunatamente fu interrotto dalla sorella.
-Volevi sapere di quel ragazzo no?- Samantha questa volta era a sedere sul tavolo e nonostante lo avesse fatto per cercare di guardare negli occhi il fratello proprio non ce la faceva a reggere lo sguardo. –Io Andy.. sono cresciuta quasi sola, ho Simon e Matt che si sono presi cura di me come dei fratelli, e mi hanno protetta da chi aveva promesso di farlo mentre invece ha solo continuato a uccidermi.- Continuò Sammi con un filo di tristezza nel viso. –Vedi, il mio vecchio gruppo.. Se così possiamo chiamarlo, ha soltanto sfruttato le mie potenzialità finchè siamo stati nella stessa classe, poi hanno tirato fuori le armi contro la mia musica e le mie passioni, arrivando spesso alle mani.- Andy volle fermarla, ma lei era tanto tempo che teneva quella storia nascosta, aveva bisogno di parlarne e lo ignorò. –Uno di loro mi promise che non voleva aver nulla a che fare con quegli altri, e mi mentì, dopo qualche mese di amicizia ci fidanzammo, e dopo quasi un anno lui.. mi quasi costrinse a fare sesso con lui, insomma, io in parte volevo, ma avevo ancora una terribile paura di quell’atto, ma di questo non gli importò, il giorno dopo anche lui mi menò, e tornò dagli altri vantandosi di essere riuscito a privarmi della mia verginità che i libri e le chitarre avevano sempre preservato..-
In quella casa adesso le parole stavano quasi rimbombando, nemmeno Andy aveva mai immaginato nulla di così tragico, non aveva parole, ma anche lui stava piangendo, ed era un miracolo.
-Sammi, io non immaginavo niente di tutto questo, non avrei chiesto.. Adesso ci sono io, non può toccarti.-
Con questa promessa nessuno dei due fece cenno ai tagli, cenarono e in seguito anche Andy si fece la doccia, entrambi forse pensavano che avrebbero dovuto affrontare l’altra parte del discorso, ma quella spiegazione bastava, se lui la proteggeva non aveva bisogno di rifarlo, per questo motivo decisero di tornare a dormire e non occuparsi di quella storia.


*commento autrice*
Sono tornata, spero nessuno si sia dimenticato di questa storia, e se così fosse, bhe.. potete sempre ricominciarla, no?
Apparte gli scherzi, ci ho messo una vita ad aggiornare, ho avuto un anno infernale, spero siate buoni con me.
Grazie per l'attenzione, LivingLikeARebel.
  
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