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Autore: JIK478    02/09/2008    5 recensioni
Un mondo diviso in regni. Misteri e magie. Una ragazza con strani poteri e un uomo che fugge alla vista altrui.Cos'avranno in comune?
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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keenan by kikke

Le cronache di Keenan - prologo

Bonjour a tout le monde!Siamo Kikka-chan(Inufan4ever), Ika(7919) e Jessy(jessy101) con una nuova Ff nata dalle nostre menti contorte e bacate!BUAHAH...
[dici che piacerà? ndika][Se non piace li uccidiamo ndKikka...buahah] [Aiutooo!nd jess]
Ok avete già capito che siamo delle pazze furiose,ma speriamo che il prologo di questa storia vi piaccia!
Un bacio dalle JIK!
Commentate in molti![mi raccomando nd ika e kikka][vi prego ndjess]


C'era una volta un mondo diviso in sette regni.
Il più sviluppato dei sette, attorno al quale c'era un alone di magia e mistero,era il  regno di Keenan.
Si diceva,secondo la leggenda della Grande creazione, che fosse stato creato con la cooperazione degli elfi e delle ninfe dei boschi...
Eppure,ormai, era un regno come gli altri: governato da una famiglia reale, la dinastia Higurashi, con i suoi agi e problemi, era un regno pacifico e diplomatico,cercava sempre di mantenere un certo equilibrio e neutralità,benché nella sua storia passata avesse dovuto combattere diverse guerre a causa della sua ricchezza.
Ma un mistero di cui  ,non solo tutti i regni circostanti  ma anche il regno di Keenan stesso, era all'oscuro si celava nel palazzo reale, il re e sua moglie,tenevano nascosta al mondo la loro unica figlia: Kagome Higurashi.
La giovane,una ragazza sui sedici anni dalla carnagione diafana e i capelli e gli occhi di un colore scuro e intenso, era rinchiusa nella sua stanza tutto il giorno,certo aveva il permesso per girare nei corridoi del castello,ma nulla più,non le era neppure permesso girovagare per l'immenso giardino di palazzo, che dalla finestra di camera sua osservava da lontano, sognando di poter respirare il profumo di tutti quei fiori,i qui nomi e le forme conosceva soltanto grazie ai libri,suoi unici svaghi.
Un giorno però,Kagome, stufa di non poter mai uscire e camminare su quel prato,che sembrava così morbido, decise che era giunto il momento di decidere da sola della propria esistenza,era stanca del comportamento dei suoi genitori,che tentavano,invano, di spaventarla ricordandole ogni giorno quanto fosse pericoloso il mondo per una ragazza giovane come lei.
Aspettando il momento adatto per poter sgattaiolare via,ovvero quando le guardie si sarebbero date il cambio di turno, preparò tutto il necessario per la sua piccola gita,dopotutto era la sua prima volta e forse,se fosse stata scoperta, anche l'ultima, quindi era giusto portarsi qualcosa con se a ricordo di quel momento:un blocco e una matita,altro suo passatempo infatti era il disegno, dell'acqua e qualche altro piccolo oggetto di utilità... 
 Prese tutto ciò che aveva preparato e uscì dalla stanza,aveva solo qualche minuto,poi l'avrebbero vista e rispedita immediatamente in camera...per sua fortuna avere il permesso di girare per i corridoi le era tornato utile,in quanto,dietro un antico arazzo, si nascondeva un passaggio che conduceva all'esterno,un piccolo segreto di quel edificio che aveva scoperto durante i suoi giri e che nessun altro sembrava conoscere.
Arrivata all'arazzo,un manufatto che si diceva appartenesse alle  ninfe dei boschi ed effettivamente era così ben fatto che nessun umano avrebbe potuto riuscirci,si guardò in torno per sincerarsi che nessuno la vedesse,e vi sparì. Il passaggio era stretto e buio,qualcosa di attanagliante e soffocante,Kagome abituata alla luce in quel luogo si sentiva mancare l'aria ma doveva resistere,tra poco sarebbe giunta fuori,ne valeva la pena,già respirava l'odore delle viole,delle rose...e sentiva il suono dell'acqua scrosciare e degli uccelli,il pettirosso,l'usignolo e l'allodola...
Una luce si incominciava a intravedere alla fine del cunicolo,non era mai arrivata fino a quel punto,si era sempre fermata prima presa dai rimorsi per via dei suoi genitori che tentavano di proteggerla,ma questa volta non era così,le stavano impedendo di vivere la sua vita...ormai era una ragazza priva di vita,le sue giornate le trascorreva a guardare fuori dalla finestra a sognare avventure o a leggere libri immedesimandosi con la protagonista...la sua vita si era ridotta a questo, a vivere di sogni e avventure.
Trattene il respiro e spalanco gli occhi,era più di quanto avesse immaginato,l'aria era fresca e pura,l'erba,con i riflessi del sole,brillava qua e là grazie anche alla rugiada,gli occhi le brillavano, stava quasi per piangere ma doveva darsi un contegno e poi il pericolo  di essere scoperta non era finito,doveva uscire dal castello..
Questa era la parte più difficile del suo piano attraversare il giardino senza farsi scoprire,lungo le mura del palazzo,anzi sopra le mura del castello, esattamente a cinque metri di distanza l'uno dall'altro stavano le sentinelle,ognuna addestrata al suo mestiere e per sua sfortuna quel giorno di servizio,fra tutte, vi era anche la sua guardia personale Koga...se l'avesse riconosciuta,sarebbe stata nei guai.
Corse a perdi fiato lungo tutto il costone occidentale,in modo da non poter essere scorta dagli uomini di vedetta sopra di lei e neppure da quelli del lato opposto in quanto coperta da una schiera di ciliegi,tutti in fiore...
Era un a un passo dalla libertà,sentiva l'adrenalina montarle, il momento decisivo era quello,trovare il passaggio segreto di cui conosceva l'esistenza,
aveva studiato a memoria ogni singola cartina di quel luogo,ma non l'esatta ubicazione...le sarebbe servito un diversivo,ma quale?Distrarre una quindicina di guardie non era certo facile...Be non c'era tempo per pensare,prima trovava quella nicchia nel terreno e prima sarebbe uscita di lì..
Frugò tra le foglie e i petali sul terreno,osservò ogni singola sporgenza del terreno ma nulla poi,d'un tratto, vide una pietra inusuale nel muro,era di un materiale diverso dal resto della recinzione,forse granito o marmo, e sicuramente molto pregiato,uno di quei materiali usati principalmente,secondo le leggende, agli albori del regno dagli elfi.
La spinse,la tirò...sforzi inutili,poi, solo dopo aver sprecato una buona manciata di minuti preziosi, noto un piccolo simbolo al centro,era lo stemma dell'alleanza tra i due regni fondatori di Keenan,gli elfi e le ninfe dei boschi....
Si ricordò di aver letto una leggenda a proposito,la libreria di corte ne era piena e lei era contenta di usufruirne, secondo la quale, gli elfi e le ninfe utilizzavano queste pietre per evitare che altri esseri fatati o demoniaci penetrassero nei luoghi di sicurezza,e l'unico modo per aprire l'accesso era che un elfo o una ninfa toccasse con le labbra la pietra...solo leggende ovvio,ma tentare non era proibito e poi non aveva più tempo,presto o tardi si sarebbero accorti della sua assenza...
Sfiorò con le labbra la pietra fredda e dura,chiudendo gli occhi come se quel momento fosse magico e significativo...una luce intensa penetrava attraverso le sue palpebre semi chiuse,aprì ancora un po' gli occhi e vide una via aprirsi attraverso il muro...e una voce soave cantare,in un primo momento era una lenta litania senza alcun senso,poi le parole cominciarono ad avere un senso,qualcosa le diceva che conosceva quella canzone,come un ricordo lontano,sepolto e impolverato da tempo...raccontava del giorno della creazione,quando il regno era stato creato,una delle più antiche e magiche canzoni del regno di Keenan ,ma anche di tutto il mondo.
La voce era melodiosa,quasi ultraterrena,si diffondeva da ogni angolo, come se non fosse nel luogo stesso ma venisse dalla mente della ragazza,poi man mano che procedeva verso il fondo del tunnel,la voce si affievolì fino a sparire...
Il percorso terminava in una piccola fessura,da cui entrava una leggera brezza dall'odore salmastro e deboli raggi di luce...
Uscì lentamente dalla fessura che dava di fuori.
Una luce più abbagliante di quello che si aspettava la colpì: il sole brillava mandando mille riflessi su uno specchio d'acqua...
un lago,circondato da tanti alberi ai margini, era la prima volta che ne vedeva uno, li aveva solo e sempre visti di ritratti nei libri...
ora spiegava l'aria salmastra, doveva essere un lago d'arqua salata,questo significava la vicinanza del mare;chissà com'era il mare,una distesa d'acqua ancora più grande di quella,subito il desiderio di immergersi prese possesso di lei...così si spogliò dell'abito principesco ,ma non troppo sfarzoso, che indossava e si bagnò ogni parte del corpo lentamente,fino a ritrovarsi completamente bagnata e immersa nel lago...
Il refrigerio dell'acqua le donava sollievo,come se lavasse via tutta la tristezza e la solitudine provata...
I minuti passavano lenti o almeno così le sembrava...aprì gli occhi per essere certa del tempo che passava ma scoprì che il sole era più basso nel cielo di quanto le potesse parere possibile si era così' immersa nella beatitudine di quel momento da non rendersi conto dello scorrere del tempo...
Rapida uscì dall'acqua,i soldati del padre sicuramente la stavano cercando,era immersa nei suoi pensieri da non accorgersi di rumori di passi e di cavalli che si avvicinavano si era appena  vestita ,quando una mano rude l'afferrò per un braccio facendola voltare malamente.
Si trovò faccia a faccia con un drappello di uomini,erano in tre, ma che di certo non erano le guardie reali;gli uomini erano
trasandati e dai loro visi si poteva intuire che non erano ben intenzionati,sogghignavano davanti al volto confuso e spaventato
della ragazza che cercava in tutti i modi di non far vedere quanto fosse disorientata,ostentando un espressione spavalda.
"Ma guarda,guarda cos'abbiamo trovato!Come ti chiami,piccola?"
A parlare era stato quello che la tratteneva per un braccio,probabilmente il capo del gruppo.
Lei,per tremando da capo a piedi,alzo il viso e con tono sfacciato rispose:
 " Il mio nome,signore, non è degno di essere rivelato a un uomo come voi..."
Il viso da ghignante qual era,passò a un espressione poco divertita e con uno strattone lanciò Kagome per terra
 " Sgualdrina,come ti permetti di rivolgerti a me così...",si voltò verso gli altri,facendo un cenno col capo,
 "Ma pagherai per la tua impertinenza.stanne certa...Ahah..."
Smontarono da cavallo uno a uno.ridendo sguaiatamente e avvicinandosi sempre di più al corpo della ragazza,priva di sensi...
Kagome,era in uno stato di incoscienza,il colpo l'aveva confusa e riusciva solo a sentire le risa degli uomini e le loro voci avvicinarsi
poi,all'improvviso, le voci si ammutolirono e l'uomo che l'aveva spinta,il capo, parlò:
"E voi chi siete?Fateci passare abbiamo un conto da regolare con quella sgualdrina..."
Non vi fu risposta,la ragazza sentì solo il rumore metallico e dei gemiti strozzati, un dolce profumo avvolgerla e poi il buio.
Quando riaprì gli occhi vide un volto conosciuto,eppure non riusciva a capire chi fosse...le sfuggiva il nome, poi ricordò:
" Koga..."
Il ragazzo,sua guardia personale, si avvicinò a lei con fare apprensivo, e le chiese:
"Principessina Higurashi!Come vi sentite?"
I ricordi affiorarono ad uno ad uno nella mente della ragazza che si guardò attorno confusa, si trovava nella sua stanza, sul suo letto e koga era in piedi davanti a lei con sguardo preoccupato, i suoi genitori non c'erano, ovvio, oltre al divieto di uscire dal castello non avevano mai preso a far parte della sua vita, non sapevano della sua solitudine,della sua voglia di scoprire il mondo al di là del castello.Si, aveva avuto un'esperienza orribile ma questa aveva solo aumentato la sua convinzione che fossero gli uomini ad essere pericolosi, non il mondo in cui vivevano, il tempo in cui era rimasta immersa in quell'acqua fresca e limpida, si era sentita in paradiso e la pace che le trasmetteva quel bosco era anche più rilassante della voce della sua dama di corte Sango che, quando cantava le canzoni popolari del regno di keenan, narranti la storia di amori tra fate e folletti, era capace di far addormentare tutti i bambini del regno, compresa lei, anche se ormai era grande per addormentarsi con quelle ninna nanne, ma che comunque riuscivano a rilassarla quando stava male a causa dei suoi genitori, visto che in quel castello tutti l'adoravano soprattutto Koga... Koga! persa nei suoi pensieri si era dimenticata della sua presenza e del fatto che le aveva posto una domanda, e, quando alzò lo sguardo lo vide ancora più preoccupato di prima, era abituato ad essere tempestato da continue domande sul mondo da lei, non a vederla stare zitta! Per alleviare la sua preoccupazione iniziò a parlare con molta euforia:
"Sto benissimo, Sai sono stata nel bosco fuori dal castello e mi sono anche immersa in quel lago... è stato bellissimo! Per favore fammi uscire di nuovo, non mi metterò nei guai, starò attenta! Ti chiedo solo un altro po' di tempo in quel paradiso"
Il ragazzo non era mai stato bravo a dire di no soprattutto a lei poi, se le faceva anche gli occhioni dolci, non riusciva proprio a capire più niente, come successe! Infatti acconsentì subito senza neanche pensare che vicino al castello non c'erano né boschi né laghi e che il bosco di keenan si trovava dall'altra parte della città.


                           

  
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