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Autore: Tom Kaulitz    18/07/2014    3 recensioni
«Secondo me sarai sempre bellissimo.» Gli uscì spontaneo.
Bill cadde in acqua. Tom scoppiò a ridere seguito da Bill che reagì . «SEI UNO STRONZO!» a quelle parole Tom rideva ancora di più e dal tanto ridere non si accorse che Bill si era alzato e lo aveva preso per le gambe tirandolo verso l'acqua.
-One Shot con Twincest-
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incest
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"Should I Cut My Hair, Tom?"


~

 

Mentre Bill si pettinava i capelli Tom era dietro la porta ad ascoltare il suo canto e le sue imprecazioni mentre magari qualche nodo gli faceva la vita difficile.
Bill, dal canto suo, sorrideva teneramente ogni volta che sentiva gli accordi della chitarra del fratello, l'avrebbe riconosciuta fra mille insieme a quel tocco particolare che soltanto Tom aveva.
Durante i temporali, Bill andava sempre da Tom e insieme, abbracciati l'un l'altro, sentivano il rumore assordante e si consolavano a vicenda perchè magari non avrebbero potuto fare la paseggiata lungo il fiume il giorno dopo.
Quella passeggiata gli avrebbe cambiato la vita, ma solo cinque anni dopo.

*

«Bill, secondo te mamma quando torna?» Tom guardò il fratello mentre si faceva vento con la mano, dal gran caldo. Il moro era concentrato a camminare sulle rocce ai bordi del fiume e cercava di non cadere nell'acqua. Rispose dopo un minuto buono.
«Non ne ho idea ma credo stasera» lentamente queste parole uscirono dalle sue labbra, che si stava mordendo per cercare equilibrio.
Tom alzò le spalle. «Bill non cadere» L'altro rise e rispose pungente «Si, è anche mio interesse non tornare a casa bagnato fradicio, grazie.» Tom lo seguì nella risata e si avvicinò. Il piccolo sentiero che stavano seguendo fino a cinque minuti prima si stava allontanando per lasciarli andare in un posto pieno di alberi, riparato dal caldo sole di luglio.
Tom si sporse oltre il dirupo e si sdraiò a pancia in giù. Il suo viso era all'altezza di quello del fratello, che infilò un piede in acqua e imprecò alla solita maniera che faceva impazzire il rasta, anche a distanza di anni.
Adesso Bill aveva i capelli lunghi e quel «Cazzocazzocazzoo» compariva più spesso, per fortuna. Tom ridacchiò fra sè e sè e Bill lo guardò male. «A cosa pensi, Tomi?» Tom scosse la testa e mentì.
«Sto aspettando il momento in cui cadrai in acqua.» Bill lo fulminò con lo sguardo e ribattè «Poi ti tiro giù ed entri anche te, te lo dico io. E' una promessa.» Tom non vedeva l'ora. Ultimamente gli capitava sempre più spesso di fare pensieri che altre persone avrebbero giudicato "gay", ma a lui non gliene fregava niente e neanche a Bill, che, all'insaputa di Tom, stava vivendo la stessa cosa.

Tom guardò pensieroso il corpo perfetto del fratello e lo ascoltò.
«Tom, secondo te dovrei tagliarmi i capelli?» Restò girato dall'altra parte e tacque, occupato con una pietra piuttosto problematica. Non vide Tom che chiuse gli occhi e cercò di immaginare il fratello con i capelli corti, o magari a cresta, e disse la sua.

«Secondo me sarai sempre bellissimo.» Gli uscì spontaneo.
Bill sussultò e, com'era prevedibile, cadde in acqua riuscendo a non farsi male soltanto appoggiando le mani a due pietre, tagliandosi leggermente. Tom scoppiò a ridere seguito da Bill che reagì. «SEI UNO STRONZO!» a quelle parole Tom rideva ancora di più e non si accorse che Bill si era alzato e lo aveva preso per le gambe tirandolo verso l'acqua. A quello Tom cadde in piedi e perse subito l'equilibrio e Bill gli cadde addosso nell'acqua profonda poco meno della loro altezza.

Risero come dei matti prima di rendersi conto che Bill aveva buttato le braccia al collo al fratello e che Tom lo teneva per i fianchi facendo aderire abbastanza i loro bacini. Bill non fece una piega e si buttò akkoalandosi al fratello che perse di nuovo l'equilibrio e cadde facendoli quasi affogare bagnandoli tutti. Bill riemerse e, sempre attaccato al fratello, fece una smorfia indicando i suoi capelli che gli erano andati tutti in faccia appiccicandosi alle guancie. Tom lo guardò e sorrise alzando le sopracciglia. «Te l'ho detto, puoi anche tagliarteli, sarai sempre bellissimo» queste ultime parole le sussurrò scostandogli i capelli corvini dal volto, diventato improvvisamente serio.
Rimasero a guardarsi per un pò mentre notavano entrambi le labbra dell'altro dandogli mentalmente gli stessi aggettivi, quali "invitanti, bellissime, morbide, troppo secche." Tom fece il primo passo e si avvicinò lentamente mentre Bill era incantato dalle labbra del rasta, e schiuse poco poco le sue rendendole ancora più attraenti e irresistibili.
Finalmente, dopo almeno due minuti, Bill sentì il contatto e gli scoppiarono i fuochi d'artificio in pancia. Quanto tempo aveva aspettato quel momento. Lo fece capire al fratello avvicinandosi di più a lui col corpo e gemendo in un breve sussurro. Tom gli scostò altri capelli dalle guance mentre chiedeva l'accesso che il moro gli diede subito. Le loro lingue sembravano girare una intorno all'altra dapprima timidamente poi sempre più appassionatamente e poi quasi al limite del sopportabile coi vestiti addosso. Non li vedeva nessuno, pensò Tom. "Siamo in un fiumiciattolo della campagna tedesca, chi vuoi che venga qui per una passeggata a parte noi che siamo gli unici che vivono qui?" riflettè invece il moro.

Dopo quei ragionamenti, contemporaneamente cercarono di togliere le maglie all'altro e contemporanemente se ne accorsero e sorrisero nel bacio. Tolte le magliette e buttate a caso un paio di cm più in là, tutto divenne molto più passionale e decisamente poco religioso.
Tom camminò un paio di metri più il là per permettergli di sdraiarsi comodamente senza affogare e poi si mise sopra a Bill, che poggiò la testa sulla maglia di Tom che gliela mise sulla roccia. Si lanciarono alcuni sguardi di fuoco mentre iniziarono a levarsi le cinture.
«Anni che sogno questa cosa» sussurrò Tom all'orecchio di Bill facendolo arrapare ancora di più sotto di sè spingendolo a baciargli il collo procurando vari «Bill... oddio Billi oddioddiodiio» sussurrati che fecero sorridere il moro che aveva preso in mano la situazione e intanto faceva gemere il fratello, desideroso di ricambiare.

Rimasti senza pantaloni, Tom andò a poggiare la mano sul membro di Bill facendogli partire subito una scarica di emozioni che trasmettè al fratello sussurrando il suo nome svariate volte di fila.
Se il piercing di Bill aveva fatto impazzire Tom lo facevano di più quei gemiti che uscivano dalle labbra perfette del moro che il rasta ormai conosceva a memoria in ogni angolo, già esplorata abbastanza.
Tom scostò i capelli dalla fronte al fratello mentre stava venendo ad occhi chiusi stringendolo più a sè e facendolo sorridere lussuriosamente e teneramente allo stesso tempo.

 

Tempo dopo, entrambi tornarono nell'acqua fonda (Bill tornò in braccio al fratello e riiniziò a baciarlo mentre Tom camminava sì e no un metro al minuto).
Si staccarono e su guardarono negli occhi mentre un leggero sorriso ornava le labbra di entrambi, che si guardarono con affetto e con una leggera nostalgia negli occhi.
«Bill» lo chiamò Tom. «Si?» sorrise ancora di più.
«Dovrei tagliarmi i capelli anche io?» Bill rise e disse «Non ti immagino senza rasta» Tom sorrise e il moro lo abbracciò ridendo. «Sei bellissimo Tom».
 

~

La mia prima One Shot yee♥
E' un pochino corta, ma vabbè.
L'ispirazione mi è venuta ascoltando Christina Death dei The 69 Eyes, non ho idea perchè.

Se vi va boh fatemi sapete se vi ho fatto sorridere in almeno un punto :3♥

 

  
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