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Autore: CCDreamer    18/07/2014    1 recensioni
Chris e Darren hanno avuto una storia, ma qualcosa li spinge a separarsi. Ma quando si incontra il vero amore non c'è nulla che può farti allontanare. I due ragazzi saranno costretti a fare i conti con i loro sentimenti quando qualcuno li aiuterà a guardarsi dentro...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- "Stop! Ok ragazzi abbiamo finito quì. Potete andare a pranzo. E... Darren ti voglio fra un'ora esatta sul set dell'aula canto."
 
 Darren annuì a Ryan , salutò i cameramen e tutti i membri della crew che gli passavano accanto mentre  si avvicinava all'uscita con lo sguardo intento a cercare qualcuno, qualcuno che era lì sul set fino a qualche secondo prima e che se l'era filata non appena le riprese erano terminate. Darren sospirò sconfitto mentre si dirigeva verso il suo trailer: niente sarebbe più stato come prima.
 
*****
 
 
 Era bastato un solo cenno da parte del regista e Chris era già fuori dal set della caffetteria del Lima Bean: non si era premurato di stare a sentire le varie raccomandazioni, né tantomeno di salutare. Nessuno badò alla sua fretta di andarsene perchè aveva già detto di avere un appuntamento, ed era vero, ma in effetti quella era solo una scusa. Doveva allontanarsi da lì, allontanarsi da lui, perchè non poteva spiegargli il motivo per cui lo aveva ignorato per settimane, doveva fargli capire che tutto era cambiato, ma non aveva il coraggio di dirglielo in faccia.
Uno degli assistenti interruppe i suoi pensieri, avvertendolo che la persona che stava aspettando era appena arrivata. Chris lo ringraziò per poi muoversi verso la sua roulotte, un timido sorriso era affiorato sul suo volto. Era contento di quella visita, se non altro avrebbe avuto qualche momento di distrazione.
Era a pochi metri dal suo trailer quando si sentì chiamare:
 
-"Mr Colfer" una giovane donna lo stava salutando con sguardo gentile, mentre scendeva da uno di quei cart che usavano per muoversi sul set. Chris le andò incontro abbracciandola brevemente
 
-"Ellen, che piacere rivederla!"
 
- "Il piacere è tutto mio! Che emozione essere quì!"
La donna si spostò leggermente mentre gesticolava per l'entusiasmo e Chris non potette far a meno di ridacchiare e seguire divertito i suoi movimenti. Fu solo allora che  si rese conto che Ellen non era da sola. Sul cart c'era una giovane ragazza che guardava la scena a bocca aperta. La prima cosa che Chris notò, al di là della sua espressione di evidente incredulità, era il suo colorito pallido, sembrava non stare bene. Ellen seguì il suo sguardo e si schiarì la voce
 
-" Posso presentarle la mia assistente? Lei è Ester- si voltò verso la ragazza- Avanti, non essere timida!"
 
Ester si alzò lentamente, cercando di fare attenzione a non sgualcire l'abito che reggeva in mano. Nello scendere , però, inciampò nella custodia d'alta sartoria e cadde dritta tra le braccia di Chris. Il ragazzo vacillò leggermente, poi cercò di rimetterla in piedi ma
 
 -" Oh ...Mio... È svenuta"
 Chris rimase praticamente paralizzato nel sentire il corpo di quella ragazza gravare su di sé,  tanto che non si accorse nemmeno di quelle braccia possenti che glielo avevano allontanato. Alzò lo sguardo e vide Darren che teneva in braccio Ester mentre correva verso il suo camerino.
 
-" Avanti Chris, che aspetti? Apri questa porta!" Lo sentì urlare e non ebbe altra scelta se non fare quello che gli stava chiedendo.
 
*****
 
 
Quando Ester riprese i sensi qualche minuto dopo, si ritrovò davanti due occhi azzurri bellissimi: aveva davanti a sé un'immagine perfetta.
 
-" Sono in Paradiso" fu la prima cosa che disse, sottovoce, ma "l' immagine perfetta" la sentì comunque e sorrise
 
-"No! Siamo sulla Terra ed io sono-"
-" Un angelo" e al suo tono sognante, il cuore di Chris venne avvolto dalla tenerezza: le sorrise di nuovo e l'assecondò
 
-" Per gli amici, Chris" e così facendo le tese una mano che Ester strinse tremante e sempre incredula. Lo guardava come se non avesse mai visto nulla di più bello, come se attorno a loro non ci fosse nient'altro. E se questo da un lato lusingava Chris, dall'altra lo metteva a disagio: c'era qualcosa in quello sguardo che lo faceva sentire quasi nudo, come se lei stesse cercando di leggergli dentro. Chris abbassò il volto , quasi imbarazzato, quando lo rialzò pochi istanti dopo, gli occhi di Ester erano fissi su Darren, che se ne stava in piedi alle sue spalle.
 
 -"Allora sono morta davvero... O forse sto solo sognando...No, non può essere"
 
Ellen le raccontò del suo svenimento e di come era finita in quel camerino,e lei sembrava ancora poco convinta della realtà della situazione, quando Darren le si avvicinò e le porse un bicchiere d'acqua. Ester lo accettò, molto timidamente, mentre lui le chiedeva se stesse meglio
-" Allora Ester, perchè non ci racconti qualcosa di te? Da dove vieni?"
- " Io sono Italiana" E con questo Darren si illuminò: le si sedette accanto sul divanetto e cominciò a parlare a raffica.
 
 -" Davvero! Io amo l'Italia, ci ho anche vissuto qualche anno fa....Oh vieni quì, fatti abbracciare"
 
E così dicendo la strinse in un caldo abbraccio, di quelli che solo lui sapeva dare; Ester dapprima si irrigidì, arrossendo furiosamente, poi si lasciò andare e inspirò a fondo il profumo del ragazzo. Dopo qualche minuto di chiacchiericcio ininterrotto di Darren, Ester cominciò a dondolarsi leggermente sul posto, facendo vagare nuovamente il suo sguardo da Darren a Chris, poi si schiarì la voce
 
-" Io...uhm...potrei avere una fotografia con voi?"
 
 Entrambi acconsentirono, Chris con un sorriso gentile, Darren battendo le mani elettrizzato come un bambino davanti ad un enorme albero di Natale. Ellen si mise subito alla ricerca della macchina fotografica nella borsa di Ester, appoggiata su un tavolino lì accanto. Quando la ragazza si mise in posa in mezzo ai due, il suo volto si aprì in un meraviglioso sorriso, un sorriso che Ellen era sicura di non aver mai visto prima. Bastarono pochi scatti e subito Darren e Chris si allontanarono, le mani, che prima quasi si sfioravano sulla schiena di Ester, furono ritirate immediatamente, come se tra di loro ci fossero scariche elettriche. Darren si alzò dal divano e con voce incerta cominciò a congedarsi:
 
-" Io...Si è fatto tardi, è meglio che vada"
 
 -"Sì, lo penso anche io"
 
Il tono tagliente di Chris, gli gelò il sangue nelle vene e per un attimo Darren si chiese come si può amare tanto qualcuno che sa come ferirti, ma poi riportò lo sguardo su Chris e lo vide. Lo vide con lo sguardo basso, mentre si torturava  le mani, e pensò che non era importante quanto male Chris gli stesse facendo, ma quanto ne stesse facendo a sé stesso.
 Ester, che non si era persa nemmeno un istante di quella scena, si voltò verso Ellen
 
-"Dobbiamo andare anche noi" e detto questo si alzò.
 
-"Sicura Ester? Insomma, sei appena svenuta, puoi restare quì e riposarti" offrì Chris, appoggiato da Ellen, ma Ester non volle sentire ragioni, si mise la borsa in spalla e si diresse verso la porta, proprio accanto a Darren, poi si voltò verso Chris.
 
-"Mr Colfer, mi dispiace per quello che è successo prima. Grazie per avermi....come dire...soccorsa? Oh e grazie per l'acqua”- disse guardando Darren che le sorrise in risposta-“ Ellen, dovremmo davvero andare adesso e lasciarli al loro lavoro."
Chris le salutò un po' confuso, mentre Darren le abbracciò. Poi la porta si chiuse. Erano solo loro due. Soli dopo troppo tempo. Nella stanza calò il silenzio: troppe domande da fare, troppe aspettative da soddisfare. Semplicemente troppo dolore da reprimere. Fu Darren il primo a parlare:
 
 -"Avresti potuto evitarlo!"
Chris alzò lo sguardo su di lui
 
 -" Evitare cosa?"
 
-" Ti sembra il modo di trattarmi davanti ad altre persone. Hai messo a disagio persino quella povera ragazza"
 
-" Io? Ma che cos-"
 
-" Tu non ti fermi mai a pensare a quello che provano gli altri, vero Chris? Non ti importa di quanto le tue parole, o la tua indifferenza possano fare male. Ci sei sempre e solo tu"
 
- " Cosa ....cosa stai insinuando?" E non c'era più arroganza nella sua voce, ma solo una tacita consapevolezza.
 
-" Avevi già programmato tutto, quando quella mattina sei andato via da casa mia dopo avermi baciato, dopo aver passato la notte con me? Avevi già in mente di sparire per settimane quando mi hai detto ‘‘Ci vediamo stasera, aspettami qui’’ ? Hai idea di come mi sia sentito quando non sei ritornato, quando hai smesso di rispondermi al telefono, quando hai cominciato a fare finta che io non esistessi più?"
C'erano lacrime che cercavano di uscire ma lui non voleva lasciarle cadere, non davanti a Chris.
 -" Darren, io.." E cercò di avvicinarsi
 
-" No Chris. Non dire niente. Ti lascio al tuo appuntamento"
 
Poi un rumore sordo, e Darren era sparito dietro quella porta.                               
 
 
Passarono solo pochi minuti, quando Chris sentì un leggero bussare, poi il sorriso amico di Lea
-" Hey! Ho appena visto Darren, sembrava distrutto " E quelle parole lo fecero crollare. Chris pianse, tra le braccia di Lea. Pianse per Darren, per quello che avevano perso. E tra un singhiozzo e l'altro un'unica confessione rimbombava nella sua testa: " È colpa mia"
 
 
Note finali: Ciao a tutti! Non posso credere che sto davvero pubblicando! Questa fan fiction ha una lunga storia, ci lavoro da un anno, ed è diventata il mio piccolo tesoro. So che questa pubblicazione arriva in un giorno un po’ particolare, e dopo l’intervista di Chris ho tentennato sulle mie decisioni, però alla fine ce l’ho fatta. Qui dentro c’è molto di me, c’è quel legame che ,nonostante tutto, mi lega a loro.
Il titolo non è solo dovuto ad una canzone che ascolto moltissimo ultimamente, ma è soprattutto quello che io vedo in Chris e Darren: qualcosa di meraviglioso. Ora non possiamo sapere se è amore, se è un forte affetto, o qualsiasi altra cosa, io so solo che questa fan fiction è stata ispirata dal loro modo di guardarsi e di starsi accanto. Questa è la mia lettura di qualcosa di straordinario e spero che vi piaccia!
Volevo ringraziare la mia migliore amica: questa storia è nata una sera, mentre parlavo con lei e le idee venivano fuori con una tale facilità. È stata lei a spronarmi a continuare a scrivere! Un grazie anche a mia sorella, che mi ha convinta a pubblicare!
Detto questo, spero vogliate accompagnarmi in questa avventura!
  
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