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Autore: Rue Meridian    03/09/2008    5 recensioni
La domanda che ha generato questa fanfiction è stata: Ci può essere il lieto fine per loro? Che fine attende i militari di Ishbar? Questa è una possibile risposta. [Riferimenti al volumetto 15] Note finali aggiunte
Genere: Triste, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Il processo

Autore: Rue Meridian.

Personaggi: Sorpresa

Disclaimer: Nessuno dei personaggi di questa fanfiction mi appartiene: appartengono ad Hiromu Arakawa.

Questa fanfiction non è stata scritta a scopo di lucro.

Genere: Introspettivo, Drammatico, Triste
Rating:
Giallo/Arancione
Avvertimenti: One-Shot, OOC (Secondo l’interpretazione), What if?

Note: Riferimenti al volumetto 15 impliciti.

Introduzione: Il volumetto n°15 e le riflessioni di Riza fecero a suo tempo nascere questa idea.

Solo adesso ha visto la luce.

La domanda che ha generato questa fanfiction è stata: Ci può essere il lieto fine per loro?

Che fine attende i militari di Ishbar?

Questa è una possibile risposta.




Il processo



La sentenza arriverà a momenti.

Ma io la conosco già.

Come tutti.


Vi è una differenza, però, tra me e loro, tra la loro conoscenza e la mia.

Una differenza che, in fondo, è la differenza.


Io so.

So, perché sono stato io.


Sono stato io ad emettere la sentenza.


In questo processo, sono imputato, accusa, giudice e giuria.

Sono io questo processo.


Strano a dirsi, sono anche la legge.

La legge, per la quale, sarà emessa la sentenza.


Sono solo, in questa sala d'attesa.

Anche questo l'ho voluto io.


In fondo, è così che deve andare, no?

Sono io il Fuhrer.

Sono io la legge.


Ma anche se sono la legge, non sono la giustizia.

Perché non esiste la giustizia a questo mondo.

Alla fine, l'ho capito.

E, siccome non esiste altro mondo, siccome non c'è altro, non c'è un divino, ma solo un'umanità senza valore, allora non esiste la giustizia.

Da nessuna parte.


Sono solo ed attendo.

Attendo questa sentenza.

Da solo.


Da qualche parte, in qualche punto di questo edificio, ci sono anche loro.

Anche loro attendono.

Anche loro sanno.


Capiscono?


Non lo so, non credo ed alla fine non m'importa.

Se m'importasse, non avrei agito così.


Sono stato lucido e preciso.

Implacabile.

Non ho esitato nel mio agire.

Tutto era pianificato da anni.


Da quando ho preso la decisione.

La decisione di divenire Fuhrer.

Ed ora lo sono.


Ironia della sorte, il sogno per cui mi battevo è divenuto il loro incubo.

Mi volevano Fuhrer, mi volevano al potere, mi volevano in alto.

Volevano che, come un dio, amministrassi giustizia.


L'ho fatto.


Lo sto facendo.

Ora.

In questo istante.


Con questa sentenza.


E nulla fermerà l'ingranaggio in movimento, il treno in corsa.

Né le loro lacrime, né le loro preghiere, i loro improperi, i loro insulti.

Le loro suppliche e le loro condanne.


Giustizia sarà fatta.


L'ho deciso ad Ishbar.

L'ho deciso alla fine di Ishbar.


La fine.

Di Ishbar.

Del suo popolo.

Ma anche, la fine di tutti.


Ad Ishbar, ho capito il vero valore dello scambio equivalente.

Mentre i morti cadevano a terra.

Mentre i soldati uccidevano.

Mentre gli alchimisti assassinavano.

Mentre erano le mie mani a macchiarsi di sangue.


Noi uccidevamo.

Prendevamo le loro vite.


Che prezzo bisognava pagare?


La risposta è giunta sulle labbra dei morti.

Il vento l'ha portata, sussurrandola agli orecchi dei vincitori.

Ma solo io l'ho sentita.


Giustizia.


Dovete rientrare. La giuria ha deciso.”


Entro nel tribunale.

La giuria è schierata.

Seduta.

In fondo alla sala.


Di fronte a me, la strada.

Il cammino dell'imputato.


Del colpevole o dell'innocente?


Loro sono qui.

Nella sala.

Fedeli fino all'ultimo.


Fedeli a chi?


Al sogno?

No, perché il loro è già realizzato.


A me?

Sì.

Stranamente, sono fedeli a me.


Eppure, cosa sanno di me?


Nulla.

Tutto.


Sanno quello che ho mostrato loro in questi anni di silenziosa guerra.

Onore, coraggio, decisione, sete di libertà.


Sete di giustizia.


E sanno che tutto questo l'ho rinnegato.

Sanno che li ho traditi.

Sanno che li ho usati e poi gettati.


Lo sanno.

E non lo capiscono.


Non sanno del grido dentro di me, delle voci, dei pianti e dei lamenti.

Non sanno del lento consumarsi del mio animo.

Non sanno della cenere che è rimasta in me,che è rimasta di me.

Il fuoco ha spazzato tutto via.


Tranne, la giustizia.



La sala è gremita.

Se anche fosse vuota, non avrebbe importanza.


11 giugno 1943


Processo: lo Stato di Amestris contro Roy Mustang, Flame Alchemist, Fuhrer di Amestris.


L'imputato sarà giudicato dalla Corte Marziale.


Dato il contrasto fra il suo stato d'accusato ed il suo ruolo legale di giudice della Corte, sarà la giuria ad emettere la sentenza, così come previsto dall'Art.574, emanato il 13 gennaio, dal Fuhrer Roy Mustang.


L'imputato ha dichiarato di voler rinunciare al suo diritto ad esser difeso da un avvocato.


L'accusa è strage e crimini di guerra, effettuati tramite l'uso dell'alchimia, durante la guerra di Ishbar, dichiarati reati con l'Art. 583, emanato il 25 gennaio, dal Fuhrer Roy Mustang.


L'accusa è valida per la retroattività dell'Articolo, come affermato nel Comma 23 di tale Articolo.”


Lo vedete?

Vedete quanto sono stato bravo?

Non lo avete notato?


Il giudice sta leggendo i nomi dei numerosi civili, Ishbaliani e non, che hanno testimoniato per l'accusa.

Tra loro, spunta anche Kimblee.


Lui è già stato processato.

Sentenza: morte per impiccagione.

Verrà eseguita domani.


Non mi ha certo perdonato, lo scherzetto che gli ho fatto.


Ogni Alchimista schierato sul campo ad Ishbar è stato processato.

E condannato.

A morte.


Armstrong si è salvato.

Il suo ritiro, la sua vigliaccheria, come allora la chiamammo, si è rivelata la scelta migliore.


Oggi gli ha salvato la vita.


Ma allora, anni fa, gli ha salvato qualcosa di molto più prezioso.

L'anima.


La mia, invece, è morta lì.


Nessuno l'ha capito?

Nessuno ha visto che fra le tombe ishbaliane, vi era anche la mia?

Nessuno ha notato che, come un morto, mi sono trascinato in questi anni?


L'odore nauseante della carne bruciata.

Le loro grida, i pianti, le preghiere.

I loro occhi spaventati ed imploranti.

Non mi abbandonano.


Non possono.


Un prezzo per tutto.


Per le loro vite, prese senza consenso.

Per le mie colpe, troppe per enumerarle.

Per la mia anima, per riaverla indietro.

Per la Amestris, salvata senza che lo chiedesse.

Per Ishbar, distrutta senza colpe.


Per l'innocenza di Alphonse, che mi ha chiesto perché mi prenda colpe non mie.

Per l'innocenza di Edward, che mi ha gridato che sono un vigliacco che ha paura di vivere.


Per la vita devastata della mia squadra, Breda, Fuery, Falman ed Havoc, che mi guardano con occhi pieni di ira, dubbi, pena e disprezzo.


Per Riza, che in un altro mondo, uno migliore di questo, uno che non esiste, sarebbe stata la mia vita.

Per Riza, che sto tradendo, uccidendomi con le mie stesse mani, che mi ha difeso da tutto, ma non può niente contro me stesso.

Per Riza, che non mi guarda, perché non può: i suoi occhi sono pieni di lacrime.

Per Riza, che mi ha chiesto perché mi prenda anche colpe sue.

Per Riza, che amo più di ogni cosa, eppure non amo abbastanza da avere la forza di vivere.

Per Riza, che amo ma non glielo dirò mai: lo sa e sa che son troppo debole per confessarlo.


Considerate le prove e le testimonianze portate dall'accusa, considerando i testimoni presentatisi spontaneamente per la difesa, considerando la dichiarazione di colpevolezza dell'imputato, la giuria dichiara l'imputato:


per il reato di strage: colpevole.


Giustizia.


Per il reato di crimini di guerra, effettuati tramite l'uso dell'alchimia: colpevole...”


Giustizia.


... e lo condanna a morte per impiccagione.”


Giustizia.


L'udienza è terminata.”


E' fatta.

E' finita.


Il clamore della folla, i commenti dei presenti non li sento.

Non hanno importanza per me.


Perché, dentro di me, è silenzio.

Non ci sono più pianti.

Non ci sono più grida.

Finalmente.





Ovviamente la dedica è al Forum Royai: http://royriza.forumcommunity.net/


Che dire? Spero che il manga non finisca così, ma se così andasse non me ne stupirei.


Se volete commentare o criticare... FATELO!!! Smack a tutti!!



Aggiunta post pubblicazione:


Mi sto rendendo conto che forse è il caso che metta sempre note di spiegazione in fondo alle mie FF: spesso le mie scelte (di trama e stilistiche) son così personali che gli altri non hanno a disposizione gli strumenti per capirle.

Con questo non voglio fare un attacco personale a RizafromKeron che ha fatto notare i suoi dubbi su questa fic in modo educato e legittimo: vorrei soltanto spiegare certe scelte.

Il fatto, è che ho scritto una FF in cui esprimo pensieri che non condivido: mi spiego.

So che molti vedrebbero un gesto del genere allo stesso tempo tragico ed eroico.

Io no. Io odio questo concetto di giustizia.

Roy può pensarla anche così in questa "What if?", ma io so che non è la giustizia che io intendo. Il fine della FF è far vedere come questa giustizia non sia altro che, in realtà, vendetta: certo è il carnefice ad attuarla su se stesso, ma non mi sta bene lo stesso.

Armstrong? Ha ucciso, si è pentito, ha rischiato e si è ritirato.

Colpevole? Anche.

Vigliacco? No. Io non lo penso: ha rischiato più di tutti ad andarsene.

Roy lo pensa? Nel fumetto, Armstrong viene chiamato vigliacco. Nessuno interviene. Silenzio=assenso: così ho voluto che Roy interpretasse il fatto.

La realtà è che è una FF OOC: i pensieri di Roy sono quelli che io gli ho messi in testa. Sono plausibili, verisimili forse, ma non pretendono di essere corretti. Ho voluto dare a Roy un'etica "moralista"che non mi appartiene e che probabilmente non appartiene neanche a lui. E' OOC.

E' severo con se stesso al limite estremo e, tuttavia, la sua condanna è una fuga. Un suicidio.

Il suo concetto di giustizia è lo scambio equivalente. Hai rotto? Paghi.

Svaluta totalmente il suo pentimento, non ha alcun valore per lui.

Il tormento per le azioni compiute è solo una spinta per arrivare al suo scopo: il suicidio.

Lui cerca solo quello. Il silenzio: il non doversi più sentire in colpa.

Sceglie la morte. E quella peggiore.

L'impiccagione. Non sei stata l'unica ad obiettare dicendo che la fucilazione era la più adatta: già sul Forum Najaran me ne aveva chiesto il motivo.

Non è stata una scelta casuale, nè un errore. E' stata una scelta ben decisa.

I militari, come ben è stato detto, fucilano le spie ed i traditori: le ultime guerre mondiali sono piene di queste sentenze (Mata Hari morì fucilata).

Ma, in questa FF, Roy non è né spia, né traditore. Egli viene giudicato per reati ben diversi: crimini di guerra, "crimini contro l'umanità".

In questi casi la pena è l'impiccagione: così morirono molti dittatori, così i condannati a Norimberga.

Perché, fra tutte, l'impiccagione è la pena più umiliante. Nel momento in cui la corda si stringe intorno al collo, non è possibile mantenere la dignità: automaticamente il corpo reagisce, cercando di ribellarsi e di liberarsi. Risultato: una scena penosa ed umiliante di un corpo che si dibatte appeso nel vuoto. Tant'è che spesso ai condannati vengono legati le mani ed i piedi proprio per questo, piuttosto che per evitare la fuga.

Non c'è dignità nelle morti per impiccagione. E' la morte che offende la dignità oltre a privarti della vita. Per alcuni popoli è addirittura una maledizione ("Maledetto chi pende dal legno" Dt 21,23).

La fucilazione è più pulita: si può morire dignitosamente, il corpo muore subito (a meno che i cecchini abbiano una mira penosa...).

Io volevo che la pena fosse la più "disonorevole": per questo ho scelto l'impiccagione.

Degli altri non gli interessa nulla.

Dice di farlo per loro, ma non gli interessa nulla di ciò che provoca in loro.

La mia visione è quella di Edward. E' un vigliacco che ha paura di vivere, di pagare quotidianamente convivendo col suo rimorso.

Perché l'ho messa in bocca ad Edward? Perché fra tutti i personaggi dell'anime è quello che più ascolta. Ascolta gli altri, ne sente le ragioni, le giudica: le fa sue se le trova ragionevoli, le ribatte se si scontrano coi suoi principi. Insieme ad Al, è la persona che maggiore valore dà alla vita, quella che non smette mai di rialzarsi, che accetta di aver sbagliato e convive con i suoi errori.

Non è nel "classico" rapporto con Roy? Verissimo. Ma Roy non è sè stesso: è diventato, ai suoi occhi, una larva umana. Non c'è più il rispetto.

Al è blando ed irritante. Vero. Ma io trovo Al così: talmente semplice ed innocente da essere irritante e banale.

Riza? In questo sono sicuramente controcorrente. Ma io non riesco a convincermi che Riza possa accettare una decisione del genere. Spesso la si vede come una donna che sa sempre controllare le sue emozioni: ma contro Lust era una normalissima ragazza innamorata e disperata. Perché? Perché Roy, per lei, era morto. E piange.

Qui non piange, in realtà: l'ho scritto male, ma "i suoi occhi sono pieni di lacrime" trattenute. Dovevo aggiungerlo. Ma non cambia la sostanza.

E voglio far apparire Roy "come un bambino egoista che pensa solo al suo bene".

Perché per me, in questa FF, lo è.

Lo stile? Posso capire che non piaccia. La realtà è che scrivendo un flusso di pensieri, mi baso sul mio. Io penso così. Frasi secche e staccate. Probabili conseguenze della mia mentalità matematica. Probabilmente c'erano da approfondire vari punti.

Il lessico legale è basato sulla mia scarsa cultura poliziesca è capisco che non sia corretta o adeguata. Ma volevo che la sentenza venisse da fuori. Che fosse "ricevuta" da Roy: quindi ho tentato un linguaggio che non mi appartiene.

Il paragone con Dio che dall'alto amministra giustizia è in realtà un indiretto riferimento a Chesterton, "Il martello di Dio". Death Note non l'ho mai letto. Purtroppo (mi dicono valga la pena).

In sintesi, ribadisco che non è un attacco, non è una apologia della FF, ma il tentativo di spiegare i miei motivi (specie sull'impiccagione, che è un dettaglio cui ho lavorato parecchio). Detto ciò, se le spiegazioni son state necessarie, è evidente che avrei dovuto scrivere meglio la FF.

   
 
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