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Autore: TheBlackSwan    19/07/2014    2 recensioni
La nostra era la più pura delle amicizie, il legame più saldo che avessi mai conosciuto e sperimentato. Amavamo i pomeriggi invernali passati a guardare film e i caldi sabato pomeriggio in giro per negozi. C'eravamo sempre state l'una per l'altra e passavamo il tempo sempre insieme. Poi.. Quella sera ha rovinato tutto. Perché.... Jade, quanti anni sono passati dall'ultima volta che ti ho vista? E di anni ne erano passati davvero tanti. Nove. L'ultima volta che vidi Jade fu esattamente nove anni fa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jade Thirlwall, Perrie Edwards
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tantissime volte la mia mente era ritornata a quella sera d'estate, e oggi come ogni anno nello stesso periodo i miei pensieri prendevano il sopravvento, non riuscendo a frenare quei ricordi. Erano come chiodi che comprimevano le tempie e il peggio era che non riuscivo a respingerli e per questo mi odiavo. Mi odiavo perché non capivo cosa volesse dire il continuo rimestare di quella sera, mi odiavo perché non capivo cosa desiderava il mio cuore. Siamo sempre state amiche, io e Jade, da quando eravamo piccole. La nostra era la più pura delle amicizie, il legame più saldo che avessi mai conosciuto e sperimentato. Amavamo i pomeriggi invernali passati a guardare film e i caldi sabato pomeriggio in giro per negozi. C'eravamo sempre state l'una per l'altra e passavamo il tempo sempre insieme. Poi.. Quella sera ha rovinato tutto.  Perché.... Jade, quanti anni sono passati dall'ultima volta che ti ho vista? E di anni ne erano passati davvero tanti. Nove. L'ultima volta che vidi Jade fu esattamente nove anni fa.
 
Il caldo di quella sera era soffocante. Mi ricordo i vestiti sudati e i nostri capelli ancora bagnati dall'acqua del mare.  Il sale sulla nostra pelle. L'odore dei tuoi capelli. Avevamo passato tutto il pomeriggio in spiaggia ed eravamo stremate. La prima cosa che facemmo, infatti, appena arrivate a casa fu di buttarci sul letto. Avevamo entrambe lo sguardo rivolto al soffitto. Tutto successe in modo così assurdamente spontaneo e naturale, che forse fu proprio per questo motivo che ebbi paura. Jade si era voltata verso di me, poggiando la mano sulla mia spalla. Quando mi voltai i nostri sguardi si incrociarono. I tuoi occhi.. Erano perfetti. Ci eravamo avvicinate senza rendercene conto, forse troppo di quanto dovrebbero fare due amiche. Le sue labbra... Ricordo i nostri corpi uniti, fremere al contatto l'uno con l'altro. Il mattino dopo quando mi risvegliai e capii davvero cosa era successo quella notte, non riuscii ad avere altra reazione se non quella di scappare. I mesi che seguirono furono i più difficili della mia vita. Tagliai tutti i rapporti con Jade, lei mi cercava in tutti i modi ma io non c'ero mai. Dopo poco tempo mi trasferii, cambiai anche stato, nella speranza di dimenticare.. Ma questo non accadde mai.

Anche quest'anno ero ritornata a casa a trovare la mia famiglia, d'altronde non hanno mai saputo veramente perché me ne sono andata e so che questo li ha sempre fatti preoccupare, soprattutto mia madre, che era certa non me ne fossi andata via per caso. Così ogni qualvolta ne aveva la possibilità cercava di tirarmi fuori la verità, ma io non avevo alcuna intenzione di riportare in vita il ricordo di quella notte. Quella maledettissima notte. Perchè me ne sono andata? Non riesco a capirlo tutt'ora. Non era possibile fosse stato tutto un caso, altrimenti sarei riuscita in qualche modo a fermarmi. A pronunciare un semplice Basta!. Invece no. Non avevo fatto assolutamente nulla. Era vero quello che stavo provando in quel momento? Era davvero amore? Non lo so... E poi cercavo sempre di far sparire dalla mente quella parola ogni volta che mi appariva insieme alla figura di Jade.

 Quel pomeriggio avevo portato mia madre a fare una passeggiata al parco. Era una delle nostre attività preferite. Parlavamo sempre di tutto, riuscivamo a dirci cose di cui normalmente non avremmo mai discusso. "Sai due giorni fa ho incontrato Jade, ti ricordi di lei vero?"
 
"Certo che me la ricordo mamma!"
Come poterla mai dimenticare.

"E' stata davvero molto gentile"...

 "Ha chiesto di me?" La domanda mi era sorta spontanea, mi stupii subito dopo, infatti,di averla posta.

 "No" Rimasi stranamente delusa dalla sua risposta.

"Mi ha fatto molto piacere parlarci, erano anni che non la vedevo.. Da quando te ne sei andata tu" "Mamma ti prego, non ricominciare!" sbottai.

"Perrie, cosa è successo fra voi due? Eravate così unite.. Se non lo sapessi per certo direi che lei c'entra qualcosa con la tua partenza"

A quel punto mi alzai di scatto, ero arrivata al limite "Ma che cavolo dici!" e me ne andai.

Mentre mi allontanavo la sentii sospirare. Sapevo che ci era rimasta male ma non ce la facevo proprio ad affrontare l'argomento, così lasciai che le mie gambe seguissero il loro corso, le lasciai libere di portarmi dovunque. Tanto non mi importava. Passarono minuti, in cui mi sentivo la testa scoppiare per il troppo sovraffolamento di pensieri che si stava creando, quando all'improvviso mi resi conto che lasciare decidere alle mie gambe non era stata esattamente la migliore cosa da fare. Sentii il mio cuore perdere un battito. Proprio davanti ai miei occhi c'era la casa di quella che una volta era la mia migliore amica.

Non so se è giusto dare tutta la colpa alle mie gambe, perché quando vidi Jade seduta sulle scale dell'ingresso, non potei che provare un'immensa felicità. Gli anni non avevano scalfito neanche per un attimo la sua bellezza. I suoi capelli non avevano più quei magnifici colori che amava continuamente cambiare da ragazza, erano tornati al loro biondo scuro naturale, che li rendeva comunque sempre meravigliosi. Persino il suo corpo era cambiato, forse erano i vestiti che indossava, che di certo non erano più quelli sportivi e sgargianti di una volta, a darle quell'eleganza, che già da sempre le avevo riscontrato. Ma il tempo non ha potuto fare altro che renderla più perfetta di quanto già non lo fosse nove anni prima, e io non potevo fare a meno di ammirarla. Devo essere rimasta lì immobile per una buona manciata di minuti, quando Jade finalmente si accorse della mia presenza. La vidi alzarsi di scatto, e prima che me ne rendessi conto mi ritrovai le sue braccia cingermi i fianchi e le sue lacrime bagnarmi leggermente il collo. Jade.. Quanto mi sei mancata. Ricambiai l'abbraccio stringendola forte a me.

"O mio dio Perrie.. Pensavo non ti avrei più rivista." Non riuscivo a dire niente, non avevo più il controllo del mio corpo e delle lacrime che avevano cominciato a rigarmi le guance. Restammo abbracciate per un tempo lunghissimo che tuttavia desideravo non avesse fine. Quando ci staccammo, la guardai dritta nei suoi occhi color nocciola, passandole una mano tra i capelli.

"Andiamo a fare una passeggiata." le dissi sicura, mi sentivo talmente bene in quel momento che non avevo neanche il controllo dei miei pensieri.

Non mi sentivo così serena da talmente tanti anni, che mi ero scordata cosa si provasse. Mi sentivo leggera, come se la gravità non esistesse più, e in un attimo come se il corpo e la mente puf! fossero volati via. Una totale assenza di tutto, che veniva assorbita da Jade, unico centro dei miei pensieri, e non solo di quelli. Sembrava avesse il controllo di tutto, del mondo che girava intorno a noi e di me. Dei miei pensieri, delle mie emozioni. Tutto sotto il suo controllo.

Le ore successive le passammo a raccontarci della nostra vita trascorsa negli ultimi nove anni, della fine della scuola, degli anni pesanti di studio dell'università, dei lavoretti part-time per guadagnare i soldi necessari ad andarcene di casa. Era sempre stato il nostro sogno quello di andarcene insieme in un'altra città, in un altro stato, in un altro continente, via di qui, il più lontano possibile. Chissà se Jade lo sogna ancora... Anche adesso la mia testa è affollata da mille pensieri, ma questi non mi fanno più male, li faccio defluire come acqua fresca affinchè mi possano dissetare.

"Sono stanchissima" la voce calda di Jade mi riporta alla realtà.

"Forza torniamo a casa, è ora di cena" la seguo, ormai totalmente stregata, quando d'improvviso sento il dorso della sua mano sfiorare la mia, e il desiderio di afferrarla è fortissimo, come quando eravamo ancora amiche, come quando le nostre mani si erano unite per davvero... Quella notte.

Mi sembra di essere tornata indietro nel tempo, quando da una brutta giornata, Jade preparava la cena per tutte e due. Io mi buttavo sempre sul divano, sbuffando davanti alla tv perchè non trovavo mai nulla di interessante, anche se in realtà non la cercavo mai per davvero, qualcosa di interessante. Lei in quelle giornate sapeva sempre come comportarsi, come farmi stare meglio, e senza che le dicessi o facessi qualcosa lei mi portava la cena lì, sul divano. Non mi chiedeva di aiutarla, stava solo lì accanto a me come se nulla fosse. Ma c'era sempre, era la sua presenza e il suo prendersi cura di me che mi salvavano ogni giorno. E quella sera stava accadendo di nuovo, come se questi nove anni non fossero mai passati. Jade era lì, per me, e non chiedeva altro.

Dopo cena mi alzai e salii le scale per andare al piano di sopra, dove si trovava il bagno. Ma prima di poterci arrivare mi fermai davanti una porta socchiusa. Sapevo esattamente che stanza fosse quella e con il cuore che batteva così forte come fosse pronto a squarciarmi il petto, la spinsi leggermente. Davanti ai miei occhi tornarono improvvisamente tutte insieme le immagini, le sensazioni, le percezioni e gli odori di quella sera, mentre osservavo il letto perfettamente fatto, ricordando quasi con divertimento il disordine in cui era stato quella notte. La nostra notte. Quella che io ho sotterrato nel mio cuore per così tanto tempo e adesso che tutto tornava così vivo, quasi si volesse materializzare davanti a me, ho capito. Ho capito l'enorme errore che ho commesso quel giorno, quando scappai via. Sì, era paura quella che mi aveva fatto scappare, ma era la paura dei miei sentimenti, dei miei desideri. Paura ad ammettere a me stessa che ero innamorata di Jade. paura di ammettere che sono innamorata di Jade. Ma adesso non commetterò lo stesso errore due volte. Avevo preso finalmente coscienza di ciò che volevo. Di ciò che il mio cuore desiderava e non volevo più respingerlo.

"Perrie è tutto ok?" anche stavolta la voce di Jade che mi chiamava dal piano di sotto mi riportò alla realtà. Mentre la sentivo salire le scale, avevo il cuore che scoppiava, non vedevo l'ora di dirle tutto, di dirle che adesso avevo capito e che non me ne andrò mai più.

"Perrie?" mi voltai verso la porta pronta ad accoglierla. Jade la aprii.

"Perrie..." le buttai le braccia al collo.

"Mi dispiace Jade" sentii il suo respiro pesante, cercava di trattenere le lacrime.

"Se potessi tornare indietro, cancellerei tutto. Non sarei mai dovuta scappare via... Per tutti questi anni mi è sempre mancato qualcosa, ma non riuscivo a capire che eri tu." Adesso anche Jade stava ricambiando l'abbraccio.

"Perchè te ne sei andata... Non ho mai smesso di pensare a te un secondo della mia vita, che avevo cominciato a considerare ormai inutile... vuota. Ho sempre creduto fosse colpa mia, e mi chiedevo se fosse sbagliato amarti, ma come poteva esserlo. Come può essere sbagliata una cosa così bella, come può essere sbagliato dare amore... Perchè doveva essere sbagliato essere innamorata di te..?" Mi staccai da lei e la guardai negli occhi.

"Non è mai stato sbagliato, l'errore è stato mio ma adesso che ho capito tutto, che ho capito che il meglio per me sei tu.. Non ti lascerò mai più andare" così le presi il viso tra le mani e la baciai. Ritrovai finalmente il bacio che ho desiderato per tutto questo tempo. Quel bacio che cercavo dappertutto, persino nelle labbra degli altri.. Ma non arrivava mai. Ma adesso era lì e stava succedendo davvero e la gioia che mi scoppiava nel petto non poteva essere più viva.

"Ti amo Perrie."

"Ti amo anche io.. Jade."
  
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