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Autore: Rumple_bumple    20/07/2014    6 recensioni
Mi mise una mano sulla spalla e con l’altra mi alzò dolcemente il viso: “Belle, non saresti qui a tremare come una foglia se non lo amassi e non desiderassi tornare da lui..”
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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You brought me light.



                                                   

 

Dieci erano i giorni che avevo trascorso solo in compagnia di me stesso. Nove erano i giorni che avevo passato in casa, non avevo aperto il negozio, non avevo voluto vedere nessuno.
Due i messaggi in segreteria, qualcuno si chiedeva dove fossi sparito.
Zero i messaggi dalla mia, non più mia Belle. Solo…Belle.
Al formulare un pensiero come questo sento un dolore indescrivibile attanagliarmi il cuore ed afferrarmi lo stomaco.
Infinite volte mi sono chiesto quale fosse il motivo della mia esistenza senza di lei al mio fianco, senza più i dolci risvegli accanto a lei, senza più le giornate intere passate ad essere schifosamente felici, senza più tutti i momenti che rendevano serena e piena la mia vita, senza più il mio lieto fine.
Ciondolavo per casa ed ogni stanza sembrava assordarmi assalendomi con migliaia di aneddoti e ricordi che portavano tutti a lei. Non dormo più nemmeno sul nostro…mio letto, sono più le notti che passo insonne. Se per qualche motivo chiudo gli occhi, vengo rapito da incubi dove lei mi da continuamente del codardo e ogni volta finiscono con lei che se ne va da me.
Mi osservo allo specchio e vedo un uomo ridicolo con i capelli in disordine, una t-shirt grigia e i pantaloni della tuta, non sapevo nemmeno di avere degli indumenti del genere nel mio armadio ma sono fermamente convinto che per lasciarsi morire di stenti chiuso in casa, i miei completi servano ben a poco.
Sento squillare il telefono, alzo lo sguardo verso  l’apparecchio. La consapevolezza che non sarebbe stata lei a cercarmi non mi fa spostare di un millimetro. Parte la segreteria: “ Risponde la segreteria del signore e della signora Gold, al momento non siamo in casa, ma se proprio dovete scocciarmi.. Rumple?! Sii gentile! E sia…Ok Belle… Lasciate pure un messaggio, Belle vi richiamerà al più presto!”
Lacrime che sembravano fiamme cominciarono a rigarmi il viso al solo suono della sua voce di sottofondo nel messaggio della segreteria che avevamo registrato pochi giorni dopo il matrimonio.
Ehm si, Salve Mr Gold! Sono Archie.. Mi chiedevo se fosse in casa dato che non si hanno notizie di Lei da parecchio e..beh mi auguro che stia bene, ecco… tutto qui…”
Corsi in direzione del telefono ed alzai la cornetta appena in tempo.
“Come sta Belle?”
“Oh Signor Gold! Pensavo non fosse in casa, come sta?”
“L’hai vista?”
“S-si… Belle, si… Mi è capitato di vederla”
“Archie, non temporeggiare con me e dimmi come sta”
“B-beh… Signor Gold, lo sa che lei dice di stare bene”
rispose un sempre più intimorito Archie.
Lei dice di stare bene.
“Ah… ed è felice?”
“Mr. Gold…Io non lo so se è felice, sembra esserlo ma lei lo sa meglio di me che Belle è una donna davvero forte.”
“Si, lo so… Lei è speciale…”
Avevo la voce rotta dal pianto e dal dolore. In fondo ci speravo che trovasse pace lontana da me.
“Bene, grazie di cuore Archie..”
Non attesi nemmeno risposta e gli chiusi il telefono in faccia.
                                                            
                                                        ********

 

“Di niente Mr. G…. Oh, ha riattaccato.” Vidi Archie un po’ offeso mentre riponeva il telefono in tasca.
“Ti ha detto come sta?” chiesi ansiosa.
“No, Belle.. mi ha solamente chiesto di te”
Di me, Rumple ha chiesto solamente di me. Il cuore mi batteva all’impazzata nel petto. avevo sentito la sua voce di sottofondo , dopo così tanti giorni.
“Mi ha chiesto come stai e se sei felice. Non credi che dovresti andare a parlarci tu? Lo so che ti ha giocato un brutto scherzo, ma dal vero amore non si scappa e lo sai..”
Abbassai lo sguardo: “Oh Archie.. questa volta non è così facile come credi… Mi ha sempre detto anche lui di essere un uomo difficile da amare in effetti…”
Mi mise una mano sulla spalla e con l’altra mi alzò dolcemente il viso: “Belle, non saresti qui a tremare come una foglia se non lo amassi e non desiderassi tornare da lui..”
                                                

                                                       *********

 

Lei stava bene e non volevo sentire altro, mi bastava. Lei probabilmente continuava a sorridere a tutti e ad aiutare senza mai chiedere nulla in cambio. Lei stava andando avanti con la sua vita, non posso che provare orgoglio per la mia bellissima eroina.
Io ho fatto la fine che meritavo, la fine del mostro. In completa solitudine in questa grande casa a combattere contro i sensi di colpa. La mia vita sembrava basarsi sui sensi di colpa, in così tanti anni non avevo ancora imparato a lottare per quello che amo davvero. Mentire a Belle mi ha distrutto da subito ma nel mio cuore c’era solo rabbia per chi mi aveva portato via il mio ragazzo. Come potevo mantenere l’accordo con il mio Bae, senza ferire Belle? Mi raggomitolai ancora di più sulla poltrona soffocando le lacrime che ancora una volta premevano.
“Rumple?”
Alzai di scatto lo sguardo, non poteva essere.
All’improvviso si accesero le luci e d’istinto chiusi con forza gli occhi che mi bruciavano. Si schiarì la voce prima di parlare: “Rumple… ehi…”
Mi voltai di scatto in direzione della sua voce, mi sembrava di sognare. Rimasi con lo sguardo fisso su di lei convinto che di lì a poco mi sarei svegliato in lacrime.
“Belle?”
“Ma come….come ti sei conciato?”. Non stavo sognando. Lei era realmente qui. Lei…
“Cosa ci fai qui?”
Ringhiai.
Incrociò le braccia al petto e mi squadrò dalla desta ai piedi. “Tanto per cominciare, ti restituisco un po’ di dignità. Da quant’è che non apri casa?” e cominciò a darsi da fare per mettere in ordine. Feci un paio di passi verso di lei.
“Belle…. Io…. Vai via!”
Si fermò di scatto, mi guardò dritto negli occhi e mi puntò l’indice contro. “Ora tu mi ascolti bene… Sali al piano di sopra, ti fai una bella doccia e ti metti uno dei tuoi soliti completi, ti rinfreschi per bene le idee e solo allora potrai obiettare o permetterti di ringhiarmi contro. Sono stata chiara?”
Aveva il fuoco negli occhi, uno sguardo che non avevo mai visto e non potei fare a meno di obbedire in silenzio. Corsi a farmi la doccia incredulo che Belle si trovasse al piano di sotto, dopo cos’ tanti giorni.
“Belle?” La trovai in salotto a tentare di riordinare il disordine.”Ehi, Belle non devi… lascia stare..” Feci per prenderle una mano per fermarla, ma lei si ritrasse energicamente. Istintivamente mi ritrassi anche io e indietreggiai. La fissai per attimi che sembravano infiniti. Era sempre più bella. Di fronte a lei mi sentii improvvisamente peggio, mi sentii un bugiardo, un codardo, l’uomo che Belle pensava che non esistesse più.
Interruppi ancora una volta io il silenzio imbarazzante che si era creato. “ Come stai? Come mai sei qui?”
Belle strinse le spalle e guardando in basso mi disse:” Rumple… sono stata via parecchio… ho avuto modo di pensare a tutto quello che è successo. Sono finalmente giunta ad una conclusione e spero che sia quella giusta.” Ora, finalmente, mi guardò negli occhi.
“Rumple, io non posso perdonarti. Hai giocato con la mia fiducia donandomi il pugnale falso e uccidendo Zelena. Non posso proprio perdonarti, mi dispiace." Fu un istante e lei tornò  a guardare il pavimento. Fu un istante e io mi sentii morire e mi accasciai sul divano dietro di me, privo di forze. Cosa potevo aspettarmi? Ho sempre pensato che la sua vita non avrebbe  dovuto passarla salvando la mia.
“non posso di certo perdonarti così in fretta, ma posso provare a capirti. Io lo so cosa vuol dire essere ridotti ad uno straccio dento una cella, ma non so cosa vuol dire perdere il proprio figlio, dopo aver passato anni a cercarlo. Volevo bene a Neal, so quanto avete aspettato pur di rivederlo e so quanto avete sudato per riconquistare la sua fiducia.”

La guardai negli occhi, piangeva. “Stai dicendo che…” sussurrai.
“Sto dicendo che per quanto dovrai sudarti nuovamente la mia fiducia, dal vero amore non si sfugge e i peggiori incubi li ho solo quando  non sono accanto a te, le mie giornate nere restano tali se non posso avere il tuo sorriso, non ha senso piangere se non ci sono le tue braccia ad accogliermi, non ha senso vivere se la mia felicità è solo al tuo fianco. Ecco tutto.”
Mentre parlava ero rapito dal significato che avevano quelle parole su di me. Tremava. Le presi le mani tra le mie e ci appoggiai le labbra. Mi misi in ginocchio di fronte a lei ormai visibilmente commosso.
“Oh mia dolce, coraggiosa e fin troppo buona Belle… non merito nulla di quello che mi dai. Ho vissuto dieci giorni d’inferno, ho persino sperato di addormentarmi e non svegliarmi mai più se questo voleva dire una vita senza di te. Le mie intenzioni e le mie promesse erano sincere come lo è tutto il mio amore per te. Ti chiedo perdono  con tutto il mio cuore, ho perso tutto, non posso perdere anche te. Ora sei la mia famiglia, sei la mia vita e tu in questa vita hai sempre portato la luce, illuminando i miei momenti più bui. Mi hai reso un uomo forte Belle, certo ho ancora le mie debolezze, ma tu mi hai reso quello che sono ora.”

Non ci fu più bisogno di parole, la mia Belle in lacrime si accasciò al suolo di fronte a me e mi mise la testa al petto, mi abbracciò con tutta la rabbia che sentiva dentro di sé, mi strinse forte per qualche minuto, fino a che non le presi il volto tra le mani, la guardai intensamente negli occhi e le sussurrai quanto la amavo prima di impadronirmi delle sue labbra e giurai a me stesso che non le avrei mai più lasciate andare.






                                                                                                                 



                                                                                                                         "e stiamo insieme fino a quando gli occhi tuoi 

                                                                                                                         ancora chiusi troveranno gli occhi miei. 
                                                                                                                         Stai con me per ogni lacrima 
                                                                                                                         che cade giù da questa nuvola 
                                                                                                                         quando la notte piano piano finirà 
                                                                                                                         chissà chi è il primo di noi due che parlerà."
                                                                                                                                                                                              
Antonello Venditti










*Rieccomi con i miei deliri a tormentare voi povere Rumbellers. Questa shot è frutto di un turno di notte abbastanza noioso, più due giorni trascorsi al mare. In pratica giorni in cui non avevo niente da fare ed ho pensato a voi lettori e a come rovinarvi la giornata :D Non è il mio solito fluff... l'astintenza giocava brutti scherzi! Buona lettura, questa volta mi aspetto veramente gli insulti più insultosi che potete!!

♫Rumple_Bumple♫

 
   
 
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