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Autore: Jeo 95    20/07/2014    3 recensioni
[Shoichi x Carhan; Alex x Nikki. Ambientata in un ipotetico futuro a Fairy Tail]
Storia dedicata alla mia beta/neo-editor Sis (Thewerewolf) e alla mia editor affermata Vale (Eden891), perché ultimamente stiamo sclerando in tre e senza di loro non andrei avanti in niente XD
Grazie!
***
Dal testo:
[...]
Corti e arruffati capelli biondi, pelle abbronzata, fisico asciutto ma scolpito, e dulcis in fundo un paio di bellissimi e penetranti occhi verdi simili a smeraldi, che per qualche secondo si incatenarono ai suoi color miele.
Quello fu il loro primo incontro, che in poco tempo si sarebbe trasformato in un vero scontro.[...]
Carezzandole i morbidi capelli biondi Alex si beò del profumo di fiori e foresta che emanavano, stringendola a se e tentando di trasmetterle tutto l'amore che ormai da anni provava per lei.
Era tutto ciò che poteva fare per lei in quel momento. [...]
***
Un bacione a tutti, spero che piaccia anche alle altre persone che la leggeranno e mi lasceranno un qualche commento!
A presto!
Jeo 95 =3
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: OC, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Story of Our Love. 

 

Osservando con concentrazione gli avvisi esposti in bacheca, Carhan Loster, giovane maga diciannovenne appartenete alla famosa Gilda di Fairy Tail, cercava la missione più adatta da svolgere in compagnia del suo team. 

Qualcosa di facile e tranquillo, sufficiente però a consentirle di pagare l'affitto mensile del suo piccolo ma confortevole appartamento. 

L'ultima volta era stata la sua compagna e migliore amica a scegliere quale incarico svolgere e, anche se la ricompensa era alta e loro erano uno dei migliori team in Gilda, combattere contro mille mostri per due giorni di fila non era stato poi così divertente per lei come lo era stato invece per la sua compagna. 

Ma quella là era una pazza scatenata maniaca della lotta, sorprendersi che due giorni di combattimento l'avessero divertita non era possibile. 

- Ohi Cary!! Allora hai scelto??- 

Al richiamo della compagna Carhan afferrò al volo uno degli avvisi che sin da subito avevano catturato la sua attenzione, raggiungendo poi al bancone del bar la sua compagna e migliore amica. 

- Finalmente! Ce ne hai messo di tempo per scegliere, sembravi quasi Nab!- 

- Scusami, non riuscivo a decidermi.- 

Inuzuki Nikki era una della maghe più forti appartenenti alla nuova generazione di Fairy Tail, così come lo era Carhan e con la quale aveva formato un team sin dal primo giorno in cui l'aveva conosciuta. 

Si erano subito trovate in ottima sintonia. 

- Mira-san, puoi segnare questa missione al nostro team?-  

Spostandosi all'indietro i lunghi capelli corvini, Carhan passò sorridendo il foglio alla barista della Gilda, Mirajane Strauss, che sorridendo anche lei annotò sul grande registro degli incarichi la missione sotto loro nome. 

- Bene! Finalmente possiamo partire!- 

Carhan osservò l'energica biondina affianco a lei con un sorriso divertito, come sempre contagiata dalla sua vitalità e voglia di lavorare, quasi si sentì in colpa a dover spegnere tutto quell'entusiasmo. 

- Odio doverti frenare, ma non stai dimenticando qualcosa?- 

Nikki quasi cade dalla sedia all'affermazione della compagna, iniziando a scrutare con i suoi occhi azzurri i dintorni. Quando non trovò l'oggetto della sua ricerca sbuffò contrariata. 

- Ma dove cavolo è finito quell'idiota?!- possibile che fosse sempre in ritardo lui?! 

- Ragazze!- 

Quando si videro arrivare incontro un bel giovanotto dai capelli turchini con le punte sfumate di blu, lunghi fino alle spalle e gli occhi color oro, le due ebbero una reazione completamente agli antipodi. 

Carhan sorrise e prese la borsa, pronta finalmente a partire, mentre Nikki saltò letteralmente giù dalla sedia e si piazzò davanti al ragazzo che si bloccò di colpo, terrorizzato davanti ad un vero e proprio demone pronto ad esplodere. 

- E-Ehi come va N-Nikki?- 

- Come va un corno! Sei di nuovo in ritardo Alex, perché non metti la sveglia una volta tanto?!- 

Alexander Taranis era compagno di Nikki sin dal suo ingresso alla Gilda, e da quando era arrivata Carhan si era avvicinato molto anche a lei. Ma il legame che lo legava alla bionda era intenso e speciale, poiché in passato il sostegno di Alex era stato fondamentale per impedirle di compiere gesti stupidi e avventati. 

- Ahahah scusa scusa, il fatto è che mi sono fermato al parco per giocare con Max, e così ho perso la cognizione del tempo.- 

- Arf Arf.- 

Abbassando gli occhi la biondina poté vedere il fido cucciolo di husky che accompagnava sempre il turchina scodinzolarle e sorriderle contento, e a quel musetto non poté che sospirare sconfitta. 

Si accucciò per affrontarlo, mentre il cucciolo di portò in avanti reclamando coccole e carezze. 

- Guarda che non scherzo piccola palla di pelo bavosa, non si arriva tardi!- 

Ma da brava amante delle cose piccole e carine, non poteva resistere all'impulso di coccolare e perdonare il piccolo cucciolo scodinzolante, facendo sorridere Alex e Cary per la tenera scena. 

- Su forza, è ora di andare.- 

Lasciando il cucciolo alla Gilda per evitare incidenti spiacevoli durante la missione, i tre ragazzi stavano per andare quando un tornado dai capelli rosa si fiondò tra le braccia della mora, rischiando di buttarla a terra e facendola vacillare. 

- Cary-nee-chan!! Battiti con me! Oggi sono certa di vincere!- 

In tutta la sua vita Carhan non aveva mai trovato una persona tanto insistente e testarda quanto lo era Nashi Dragneel, primogenita di due dei maghi veterani più famosi di Fairy Tail, e sua sorellina improvvisata. 

Sin da quando si era unita alla Gilda due anni prima, la giovane maga dai capelli ebano si era subito affezionata alla piccola Dragneel, con la quale passava molto tempo ad allenarsi e combattere. 

- Perdonami Nashi-chan, ma sto partendo per una missione.- 

- Cheee???? E non puoi aspettare???-  

- Perdonaci Nashi-chan, ma l'affitto non si paga da solo.- si scusò da dietro Nikki, altro elemento che la bambina aveva preso molto in simpatia. 

- Alex perfino tu??- 

- Scusa Nashi, magari quando torniamo.-  

- Uffaaaaaa ma non è giusto!!! Io volevo combattere!!- 

Nonostante avesse già dieci anni, Nashi ancora si comportava peggio di una bambina quando non otteneva quello che voleva, per questo molti dicevano che fosse l copia sputata di Natsu, non solo in aspetto ma anche di carattere. 

Mentre tentavano di calmare la piccola rosata in ogni modo, le campane della città suonarono l'allarme, ma non di pericolo, bensì di qualcosa che fece sorridere quasi tutti i maghi della Gilda. 

Carhan però non era tra questi. 

- Che succede?- chiese infatti, ma non ricevette risposta dalla compagna. 

Quando si girò a guardarla, la maga corvina quasi non perse la mascella tanto era sorpresa dalla visione della sua compagna di squadra con lo sguardo perso e una sola lacrima che le solcava il viso. Non l'aveva mai vista piangere. 

- Il fratellone sta tornando!!- gridò poi la bionda, confondendo ancor di più l'amica. 

Mirajane si avvicinò con un sorriso per spiegare a Cary quello che stava succedendo, visto che Nikki sembrava troppo impegnata a saltellare e gridare di gioia per degnarla di spiegazioni. 

- Tu conosci Gildarts non è vero Carhan?- 

Erano solo due anni che faceva parte di Fairy Tail e non aveva ancora potuto incontrare quello che era denominato il mago più forte, ma non conoscerlo a livello di fama era assai impossibile. 

- Certo.- 

- Devi sapere che cinque anni fa è partito per una missione, portandosi dietro il fratello maggiore di Nikki.- Carhan sgranò gli occhi. 

- Non sapevo che Nikki avesse un fratello.- 

- Perché tu sei arrivata due anni fa, mentre lui è già da cinque anni che non fa ritrno in Gilda.- sorrise Mirajane, dissipando i dubbi della ragazza. 

Fu Alex però a dare una risposta all'ultima domanda che frullava nella mente di Cary. 

- Nikki non ama parlare di suo fratello, può sembrare una ragazza forte, ma in realtà ha sofferto molto la distanza. Prima di arrivare in Gilda non aveva nessuno tranne che lui, e quando è partito, non l'ha nemmeno salutata.- 

Cary rimase sconvolta da quel piccolo racconto e anche se non lo conosceva, già sentiva di detestare nel profondo il fratello maggiore della compagna. 

Come aveva potuto essere così insensibile da lasciarla senza nemmeno salutarla?! Qualunque fosse stata la ragione, per Carhan era imperdonabile. 

Eppure per un attimo credette di star dando a quel ragazzo un giudizio affrettato, vista la gioia e l'entusiasmo con cui la compagna aveva accolto la notizia del ritorno del fratello. 

La città si aprì letteralmente in due, poiché proprio come in passato, si voleva evitare che Gildarts e la sua proverbiale distrazione distruggessero tutta Magnolia. 

Quando sulla porta l'uomo dai capelli color fuoco comparve affiancato da una figura incappucciata, tutti li accolsero con sorrisi e lacrime. 

Gildarts fu il primo che pianse non appena rivide la sua bambina, ormai madre e sposata con Bacchus, guardando malamente il genero poiché aveva violato la sua dolce figlioletta. Poi si sciolse in un amichevole sorriso e coccolò figlia, nipote e genero. 

La figura incappucciata invece rimase ferma sulla soglia, immobile, fissandosi reciprocamente con Nikki senza saper bene cosa dire. 

- Shoichi-kun!!- Nashi non era mai stata legata a qualcuno tanto quanto lo era con quel ragazzo, nemmeno con Cary, e rivederlo dopo cinque lunghi anni non aveva potuto lasciarsi sfuggire una piccola lacrima di felicità. 

- Ciao Nashi, sei cresciuta.- 

Carhan ebbe un brivido quando sentì l'affascinante voce del ragazzo, calda, roca e seria, quasi seducen... che cavolo stava pensando?! 

Arrossendo appena scosse velocemente la testa e si liberò di quei pensieri, non proprio da lei. 

- Fratellone...- 

- Ciao Nikki...- dopo anni di frustrante e dolorosa separazione, i due fratelli si erano finalmente ritrovati e riabbracciati, e fu proprio quando la ragazza si buttò tra le braccia del fratello che Cary lo vide. 

Corti e arruffati capelli biondi, pelle abbronzata, fisico asciutto ma scolpito, e dulcis in fundo un paio di bellissimi e penetranti occhi verdi simili a smeraldi, che per qualche secondo si incatenarono ai suoi color miele. 

Quello fu il loro primo incontro, che in poco tempo si sarebbe trasformato in un vero scontro. 

*** 

- Ti dico che dobbiamo andare a destra!- 

- No, a sinistra.- 

- Destra! Si può sapere perché devi sempre contraddirmi?!- 

- E si può sapere perché tu non la smetti di fare la strega?- 

- Grrrrr maledetto di un... ti odio lo sai?!- 

- Il sentimento è reciproco mia cara.- 

Nikki e Alex non poterono far altro che sospirare e mettersi da parte, come ogni volta, perché quando Shoichi e Carhan si mettevano a litigare in quel modo, ovvero ogni volte che si doveva decidere qualcosa, nessuno poteva fermarli. 

Era incredibile come non riuscissero ad andare d'accordo su nulla e in nessuna occasione, come fossero agli antipodi l'uno dell'altro e come, ogni volta, si affrontassero come cane e gatto, pronti a saltarsi al collo se lasciati soli anche per poco. 

- Ehi voi, ma non dovremmo compiere la missione?- 

Alex rise esasperato mentre la sua frase venne bellamente ignorata dai due litiganti, e Nikki si malediceva per il momento in cui aveva chiesto a suo fratello di unirsi al team. 

Da quando un mese prima era tornato, per non dover più partire sperava, si era anche unito al loro team, sotto le insistenze della sorella, e con Carhan era stato subito fuoco e fiamme. 

Praticamente dalla prima volta che si erano parlati non avevano fatto altro che discutere. 

- Ora basta! Io vado a destra, tu fai come ti pare e a fine missione vediamo chi aveva ragione!- 

- Ottimo, almeno per un po' le mie orecchie saranno risparmiate dai tuoi continui lamenti.- 

- Grrrr sei insopportabile!- e a passo di carica se ne andò, poco ci mancava che sputasse fiamme dalla bocca per la tanta rabbia che aveva in corpo. 

Ma chi cavolo si credeva di essere quello, il capo?! Faceva parte del team da solo un mese e credeva di poter dare ordini a destra e a manca?!?! Be si sbagliava di grosso, con lei non avrebbe avuto certo vita facile. 

- Cary aspetta!- tentò di fermarla Nikki, ma ormai la mora era troppo lontano per sentirla. Rivolse poi un occhiata di disappunto al fratello, che però non cambiò l'espressione neutra del suo viso. 

- Che c'è?- 

- Perché le hai parlato in quel modo? Potevi essere più gentile.- 

- A che pro? Tanto ho ragione io e basta.- 

- Senti, sono consapevole che la strada giusta è quella di sinistra, ma facendola incavolare l'hai spedita tra le fauci di una banda di mercenari e mercanti di schiave!- 

Shoichi drizzò le orecchie ora più interessato, guardando la sorella quasi fosse inconsapevole di cosa si trovasse nella direzione in cui Carhan era sparita. 

- Come scusa?- 

- Non fare il finto tonto, sai benissimo che la Gilda Oscura dei mercenari ha la sua base di là, e tu ci hai spedito Cary come se niente fosse. Possibile che non riusciate mai a capirvi e parlare civilmente voi due?!- 

Ora era Alex che doveva calmare le acque, poiché Nikki si stava infervorando un po' troppo e rischiava di far scoppiare l'ennesima lotta. 

- Senti Sho, non è meglio se andiamo a cercarla? Potrebbe aver bisogno di aiuto.- 

Osservando inespressivo il punto in cui Carhan era sparita, Shoichi convenne con Alex che fosse il caso di andare a recuperare quella stupida prima che si cacciasse in qualche guaio dalla quale non sarebbe uscita illesa. 

- Voi pensate alla missione, a recuperare quella stupida ci penso io.- 

- Ne sei sicuro? Dividersi non mi sembra la mossa più furba per affrontare una Gilda oscura. Forse potremmo... EHI!!- 

Alex venne trascinato via da Nikki, verso la via a sinistra che portava al luogo della missione. 

- Vedi di riportarmela indietro intera, altrimenti te la vedrai con me.- 

Annuendo Shoichi ghignò, prima di sparire nella via a destra. 

Il turchino davvero non capiva, meglio di lui la bionda sapeva come quei due si scannassero a vicenda, e ora li lasciava andare in mezzo al pericolo, in balia di una Gilda piena di maghi oscuri, in netto svantaggio numerico e per di più, la cosa peggiore secondo lui, da soli. 

Non potevano trovarsi in situazione peggiore. 

- Mi spieghi perché li hai lasciati soli?- fu infatti l'ovvia domanda che le pose, e a cui Nikki rispose senza guardarlo in volto. 

- Mio fratello è forte, non ha bisogno di aiuto per salvarla. E poi...- si girò e sorrise di cuore ad Alex, facendolo arrossire.- Sono convinta che quei due siano più simili di quanto non credano.- 

E ancora non sapeva quanto aveva ragione. 

Intanto Carhan se ne stava comodamente seduta su di una roccia, il cammino bloccato da un imponente parete rocciosa e nessun sentiero alternativo oltre a quello da dove era venuta lei, l'unica alternativa era l'alto precipizio che si estendeva alla sua destra, alto diversi kilometri e al quale Cary si era rifiutata di avvicinarsi. 

Perché quello stupido doveva per forza aver sempre ragione?! E ora con che faccia sarebbe tornata indietro?! 

- Non ci penso proprio a chiedergli scusa.... si è comportato comunque da cafone!- di certo non si sarebbe abbassata a chiedere il suo perdono di cui, ne era certa, avrebbe fatto volentieri a meno. Se l'avesse ignorata per il resto della loro vita, le avrebbe solamente fatto un favore. 

Doveva comunque tornare indietro e riunirsi al team, per questo, di malavoglia, si costrinse ad alzarsi e ad avviarsi verso il punto in cui aveva lasciato gli altri del team. Una voce la bloccò. 

- Guarda guarda, che bella signorina abbiamo qui, si sarà persa per caso?- 

Un orribile brivido di terrore le percorse la schiena, ma non fece in tempo a capire cosa la stesse minacciando che dall'ombra di un albero comparve un uomo, che le bloccò le mani dietro la schiena immobilizzandola. Una viscida lingua le passò lasciva sul collo diafano. 

- Bella signorina, le va di divertirsi con noi?- 

Subito non le fu chiaro il perché del plurale, ma non appena vide le altre figure umane comparire dall'oscurità tutto le fu più chiaro. Si era imbattuta nella famosa Gilda Oscura che gestiva il mercato nero degli schiavi. 

- L-Lasciami andare s-schifoso bastardo...- 

- Tagliente la lingua della signorina, mi piace.- 

Prima che la lingua di quel viscido uomo le si passasse ancora una volta sul collo, un forte vento gelido lo spazzò via, facendo si che perdesse la presa su di lei. 

Carhan indietreggiò veloce e preparò la magia del vento che era il suo potere, ricordando anche le formule potenti dei Dragon Slayer che Wendy Marvel, sua compagna e maestra di Fairy Tail, le aveva mostrato. 

Non era una vera figlia dei draghi, ma una buona imitazione dei loro attacchi e delle loro magie riusciva a compierla. 

- Piccola troietta.... UOMINI CATTURATELA!!- 

L'attaccarono in massa, mentre Carhan si difendeva come meglio poteva, utilizzando le lame di vento, l'imitazione del ruggito di drago e altre tecniche di combattimento in cui sfruttava l'aria. 

Aveva anche pensato di andarsene levitando, ma con tutti i nemici che la circondavano le era stato impossibile anche solo tentare di prendere il volo ed allontanarsi. 

Stava combattendo da ormai diversi minuti, era stremata, la magia ormai al limite e i nemici sembravano non finire mai. 

Con le spalle alla parete di roccia, fin troppo vicina al precipizio, Carhan riusciva solo a pensare che se non si fosse intestardita e avesse dato ascolto a Shoichi, tutto quel casino non sarebbe mai successo. 

"Che stupida..." ma di certo non si sarebbe arresa a quei porci tanto facilmente. Era ferita, stanca e quasi completamente a secco di magia, ma aveva il suo orgoglio e non si sarebbe piegata ai voleri di quei criminali senza combattere con le unghie e coi denti. 

Un vento freddo, gelido e spettrale, che però non era stata lei a richiamare serpeggiò tra i criminali, congelando piedi e gambe impedendo loro qualsiasi movimento. 

Carhan e il capo della banda, scongelato e nascosto nelle ombre, sgranarono sorpresi gli occhi. 

- C-Chi diavolo è stato?!- 

Il ghiaccio che ricopriva i suoi uomini cominciò a salire, fino a raggiungere la cinta, poi il petto, il collo, fino a congelare del tutto i suoi sgherri e iniziando a far conoscere la paura dell'essere braccato anche a chi prima era cacciatore. 

- La senti vero? La paura di chi è preda. Ti ha paralizzato vero? Fantastico... e ora proverai, il dolore dell'essere divorato.- 

Contrariamente ai suoi compagni, il capo fu rinchiuso in una morsa di ghiaccio talmente in fretta e con estrema brutalità, da rendere proprio l'idea di un animale feroce che divorava un'indifesa preda. 

Carhan era pietrificata ed esausta, sentiva la vista annebbiarsi sempre di più, il buio prendere il posto della luce, la stanchezza farsi sempre più presente. 

Sull'orlo del precipizio svenne all'improvviso, il ricordo di una calda mano che afferrava la sua fu l'ultimo prima di cadere tra le braccia di morfeo, insieme a due profondi occhi dallo sguardo gelido, uno verde smeraldo velato da preoccupazione, l'altro rosso cremisi, in cui Cary poté leggervi un'inquietante voglia di sangue. 

Quando Carhan riprese conoscenza ormai il sole già stava sparendo tra le montagne, colorando il cielo di rosso sfumato al giallo e all'arancione, uno spettacolo davvero mozzafiato. Il ricordo di ciò che era avvenuto prima di svenire era scomparso, sfocato nella sua mente. 

Il tessuto ruvido che copriva il suo corpo, fu la prima cosa che la ragazza notò al risveglio, insieme alla presenza apparentemente addormentata non troppo lontana da lei. 

Mettendosi seduta osservava rapita il profilo dolce e rilassato del suo salvatore, stupendosi di come Shoichi, senza quell'aria burbera e sempre imbronciata in volto, fosse molto più carino del solito. Non l'avrebbe mai detto che potesse diventare più bello di come già era. Inevitabilmente arrossì a questi pensieri per nulla da lei, rivolti poi al compagno che credeva di non sopportare. 

Avvicinandosi piano e con il minimo rumore, Cary poté osservare sfumature di lui che mai si sarebbe aspettata, dal profilo più dolce e infantile, le cicatrici che portava su tutto il corpo, cominciando da quella sul profilo del viso che ricordava tanto una X, il respiro regolare ed il disordine incontrollabile dei suoi capelli, la cui frangetta ricadeva sugli occhi ora chiusi. 

Spostandogli una ciocca dal viso, Carhan dovette ammettere che erano davvero soffici e morbidi, contrariamente all'aspetto che li faceva sembrare ispidi come gli aculei di un riccio. 

Si soffermò anche sulla linea delle labbra, rilassate e socchiuse, chiedendosi come potesse essere il sapore del ragazzo e bruciando ardentemente d'imbarazzo l'istante dopo che l'ebbe pensato. 

Inconsciamente prese a carezzargli delicatamente i capelli, attenta a non svegliarlo, sorridendo al ricordo di come quell'arrogante biondino era coraggiosamente corso in suo aiuto per salvarla, lasciandola riposare abbastanza da recuperare sufficente magia e cedendole addirittura il mantello per impedire prendesse freddo. 

- Sei uno stupido, perché devi sempre farmi arrabbiare? Perché riesci a mandarmi in confusione con uno sguardo?.... Perché sei venuto a salvarmi?- 

Nonostante tutto, forse, Sho era un bravo ragazzo, e meritava almeno un piccolo ringraziamento. 

- Baka, non dovresti fare cose avventate... in ogni caso.... grazie...- ma non gliel'avrebbe mai detto. 

- Qui l'unica avventata sei tu, se non ci fossi io saresti già morta.- quando si accorse che uno degli occhi del ragazzo, quello senza cicatrice, era aperto, per poco Carhan non aveva rischiato un infarto fulminate. 

Era sveglio?! Da quanto?! L'aveva sentita?!  

- D-Da quanto sei sveglio??- 

- Dall'inizio, io non abbasso mai la guardia.- sperò sin da subito che un buco si aprisse sotto i suoi piedi, e la facesse sprofondare all'istante il più lontano e possibile da lì. Shoichi ghigno, forse per la prima volta aveva cambiato espressione davanti a lei, sfoderandone una che ricordava tanto un sorriso. 

- Dunque di mando in confusione eh?- Carhan arrossì di botto. 

- C-Certo che si! Il tuo cervello è così complicato da capire che mi mandi in confusione ogni volta!- abbassò lo sguardo imbarazzata, tutto pur di non dover sostenere quegli occhi indagatori. 

- Ah si? Io sarei complicato? E tu allora, che te ne vai in giro da sola e non ascolti nessuno?- 

- Quello è colpa tua! Mi hai fatta arrabbiare talmente tanto che non ho più ragionato!- 

- Tze, sarebbe colpa mia ora?- 

- Si, è sempre colpa tua!- 

Per diversi secondi si guardarono con astio, ma fu solo un attimo che Carhan si lasciò andare ad una piacevole risata, mentre Sho si limitò a distendere le labbra in un sorriso sereno. 

- Torniamo indietro?- propose il biondo e lei annuì. 

Sulla strada del ritorno la mora si disse che in fondo non vi era nulla di male se anche lo avesse ringraziato, ma che la prossima volta sarebbe stata lei a sentire quelle parole. 

- Ehi... volevo dirti.... grazie Sho.- da prima sorpreso il ragazzo si lasciò andare ad un sospiro, per poi voltarsi verso di lei raggiante. 

- Cerca di non cacciarti più nei guai, Cary.- fu il sorriso più bello che avesse mai visto. 

Ricongiungendosi ai compagni i due scoprirono che la missione era ormai compiuta e che insieme potevano finalmente tornare alla Gilda, per la prima volta senza litigi di alcun genere. 

Fu il primo passo per il loro avvicinamento, l'inizio del loro percorso verso la scoperta dell'amore. 

*** 

A tre mesi dal ritorno di Shoichi le cose tra lui e Carhan non potevano andare meglio di così, in un certo senso. Per lo meno il loro odio era notevolmente diminuito e, a di là dei battibecchi e delle continue discussioni, i due si erano molto legati, facendo si che in poco tempo iniziasse a costruirsi un legame sempre più solido e forte. 

Entrambi però negavano ostinatamente che il loro non era affatto amore e che si odiavano a morte. 

Sembrava che tutto procedesse bene, che le cose a Fairy Tail non potessero andare meglio, ma ancora Carhan non sapeva quanto ciò che stava per succedere avrebbe inciso sui suoi sentimenti e sulla sua vita. 

Pioveva quella notte, uno dei più forti temporali che in quella stagione si fossero mai registrati nel Regno, ma che non erano una vera e propria minaccia finché si stava chiusi in casa sotto le coperte o immersi in un bagno caldo. 

Fortunatamente sembrava che tuoni e fulmini non fossero in programma durante quella tempesta e fu grata a qualunque Kami di questo. Proprio non li sopportava i tuoni. 

Uscì dalla vasca più rilassata che mai, vestendosi con calma e andando nella piccola cucina decise che in giornate simili, la cioccolata calda era senz'altro l'ideale. Mentre preparava la bevanda, Carhan sentì la porta bussare con insistenza, trovandosi a sorpresa un fradicio Shoichi nel bel mezzo di una tempesta. 

- Ma che cavolo ci fai qui idiota?! Muoviti entra!- 

Senza aspettare risposte da parte sua lo trascinò in casa, facendolo accomodare davanti il piccolo tavolino sistemato al fianco del letto e gettandogli in testa posandogli dolcemente sul capo un asciugamano. 

Diciamo pure che l'aveva lanciato. 

- Accidenti, mi bagnerai tutta casa. Si può sapere cosa ci fai qui mentre fuori c'è la fine del mondo?!- 

- Come sei rude, sicura di essere una ragazza e non un elefante?- 

- Idiota! Che cavolo ci fai qui?!?!- 

Shoichi si asciugò i capelli, ghignando alla ragazza che aveva incrociato le braccia sotto il seno e gonfiato le guance. 

- Be passavo di qui, e sapendo della tua fifa per i fulmini ho pensato che avessi bisogno di aiuto.- 

- Non sono una bambina! Guarda che io... un momento. Ti stavi.. preoccupando per me?- 

Quasi non riusciva a crederci che quello scemo "sono figo, so tutto io, non mi preoccupo di nessuno" si stesse preoccupando per lei e per la sua paura dei tuoni. 

- Non farti strane idee, volevo farmi due risate nel vederti tremare di paura. Sarebbe uno spasso vederti tremare come una foglia.- 

- Sei un essere spregevole! Dovevo lasciarti marcire sotto la pioggia cafone!-  

Shoichi si stava divertendo, nonostante Carhan cercasse di prenderlo a pugni e fargliela pagare per le sue battutine, stare con lei lo rilassava e liberava la sua mente dai pensieri scuri che l'affollavano. 

- Credi di farmi male, i tuoi pugni sono scarsissimi.- 

- Razza di brutto.....- 

Durante il vano tentativo di rompergli qualche osso o procurargli una qualche lesione grave, un forte tuono squarciò il cielo per un attimo, spaventando talmente tanto la corvina che inconsciamente si strinse forte al ragazzo. 

Preso alla sprovvista Sho si ritrovò una piccola testa ebano tra le braccia, tremante e con due grossi lacrimoni a illuminarle gli angoli degli occhi. 

Sembrava una bambina, tremendamente dolce e tenera tanto da farlo intenerire, e l'idea di concederle qualche coccola in più per calmarsi non gli dispiacque poi tanto. 

- Avevo ragione, sei proprio buffa quando hai paura.- 

Gonfiò le guance Carhan, più calma e tranquilla dopo tutte quelle attenzioni che le avevano scalfato il cuore e le guance. 

- Smettila di prendermi in giro razza di..... ehi ma tu scotti!- quasi per caso gli aveva poggiato la mano sulla fronte, e altrettanto per merito del caso si era resa conto del suo stato febbricitante. 

- Ma che dici? Sto benissimo.- aveva negato invece lui, consapevole che correre a svolgere una missione durante una tempesta non era stata una grande idea. Se avesse avuto l'influenza non se ne sarebbe stupito. 

- No tu hai la febbre, forza mettiti a letto che io intanto...- 

- Ma non c'è puzza di bruciato qui?- ci volle un attimo prima che ricordasse cosa aveva dimenticato sul fuoco. 

- La cioccolata!- come aveva potuto dimenticarla?! 

Vedendo la ragazza sparire nella cucina Sho sospirò di sollievo, almeno per un po' avrebbe smesso di giocare alla piccola infermiera preoccupata. 

Anche se dovette ammettere che l'idea di Carhan come sua infermiera era tremendamente eccitante. 

"Forse ha ragione, sono proprio malato..." sentiva brividi lungo tutta la schiena, la testa pesante, capogiri violenti, e soprattutto la lucidità stava venendo meno ogni secondo di più. Non doveva mollare, era più forte di una stupida influenza. 

"Uccidi... uccidi.... voglio sangue..." si dovette però ricredere quando quella cavernosa voce gli penetrò la mente, ritrovandosi a sperare che fossero solo allucinazioni e che si trattasse di una banale influenza. 

Cary tornò sconsolata in salotto senza la benché minima traccia di cioccolata calda per le mani, bruciata completamente e ormai da buttare. 

Era tutta colpa di Shoichi accidenti!! Se non l'avesse distratta con i suoi capricci da marmocchio forse ora potrebbero gustare insieme della buona cioccolata calda, e soprattutto la sua idea di serata piacevole e tranquilla era andata a farsi friggere! 

Ora però doveva occuparsi del malato che stava nella sua stanza e cercare di convincerlo a mettersi a letto, nonostante il letto in questione fosse il suo e l'idea di prestarlo a Shoichi non l'allettava per nulla. 

- Coraggio mettiti a letto, i malati non hanno diritto di protestare.- 

- Ma la vuoi smettere? Non sei mica mia madre, ti dico che sto bene, quindi falla finita.- 

- Non comportarti come un bambino Shoichi, muoviti!- 

Nel loro bisticciare ed attaccarsi, con lei che tentava di farlo alzare dal pavimento e stendere sul letto, Carhan incespicò nei suoi stessi piedi, finendo in una posizione nella quale non avrebbe mai voluto trovarsi. 

Ora il suo viso si trovava a pochi centimetri da quello di un febbricitante biondo, con le mani di lui strette alla sua vita e privata dell'adeguata forza di volontà per alzarsi. 

- S-Sho...- 

- Sei carina... carina da morire...- 

Gli occhi lucidi, la voce calda e roca, il viso arrossato e febbricitante, tutti sintomi che avrebbero dovuto convincere Carhan ad alzarsi subito e allontanarsi da un ragazzo che probabilmente nemmeno sapeva quello che stava facendo, ma non ci riuscì. Sperava con tutto il cuore che quello non fosse soltanto il delirio di un malato. Per qualche secondo riprese abbastanza lucidità da allontanarsi un minimo e tentare di resistere. 

- M-Ma che dici? S-Stai delirando Sho, hai la febbre alta...- 

Con un gesto fulmineo Sho le chiuse abilmente la bocca con un infuocato bacio, che mandò a quel paese la restante lucidità di Carhan che ricambiò il bacio, che da dolce e puro si fece via via più passionale. 

Con una delicatezza non sua il biondo spostò delicatamente da sopra di se la corvina, lasciandola perplessa, sorpresa e anche un po' delusa. 

- Sho..?- 

- Shhh... fidati.- 

Si era chinato, l'aveva presa fra le braccia e con quella semplice frase l'aveva zittita e rilassata, baciandola ancora mentre era fra le sue braccia. 

- Sei incredibilmente bella quando arrossisci.- ghignò ferino, lasciando che altro rossore andasse ad imporporarle le guance. 

Delicatamente la posò sul letto e le si stese sopra, ricominciando a baciarla con sempre più passione mentre lei passava delicatamente le mani tra gli scompigliati capelli di lui, così morbidi come aveva sempre saputo che fossero, affondandovi le dita sempre più voracemente e avidamente. 

Da quanto aspettava quel momento? Fino a che non era successo, nemmeno lei se ne era mai resa conto, ma era certa che non avrebbe potuto rinunciarvi tanto facilmente. 

Sentì il ragazzo spostarsi, scendendo a baciarle il profilo del viso, gli zigomi, i lobi delle orecchie, scendendo poi per tutta la linea del collo. 

Giù... giù.... sempre più giù.... Carhan le sentiva le scariche elettriche che ad ogni bacio Sho le faceva provare, le piacevano, la eccitavano..... e all'improvviso si fermarono. 

Non capì il perché di quella brusca interruzione, sentì semplicemente che il biondo si era fermato, all'improvviso e senza motivo. Temette ci avesse ripensato. 

- Sho...- provò a chiamarlo, ma senza risposta.- Sho...?- ancora nulla, alche stufa di essere ignorata si voltò a guardarlo, offesa. 

- Shoichi, cosa stai...?- 

Sgranò gli occhi Carhan quando si ritrovò il viso di Sho a pochi centimetri dal suo, poggiato bellamente alla sua spalla e serenamente addormentato. Se fosse stata in piedi sarebbe caduta per l'assurdità della scena. 

Come aveva fatto quell'idiota ad addormentarsi in un momento così importante?! 

Sbuffando poggiò la guancia sulla fronte di lui, notando che più di prima bruciava per la febbre.  

- E lui che continuava a negarlo...- 

Con tutta la forza di cui era capace Carhan spostò da sopra di se il corpo di Shoichi, togliendogli poi camicia, scarpe e mantello, coprendolo con la coperta e mettendo un panno bagnato con acqua ghiacciata sulla sua fronte. 

Si dimenò molte volte nel sonno, diverse volte temette addirittura che usasse la magia mentre dormiva visto l'aura oscura che lo aveva avvolto in quei momenti, soltanto verso l'alba smise di agitarsi e si calmò. 

Osservando il viso ora più sereno e rilassato del ragazzo, Cary sorrise sospirando. 

- Per questa volta posso anche perdonarlo...- 

Gliel'avrebbe fatta pagare più tardi per averla abbandonata nel bel mezzo del divertimento, poco ma sicurò. Sbadigliò, lasciandosi scappare un piccolo starnuto. 

- Se mi hai attaccato l'influenza, me la pagherai cara sappilo.-  

E l'avrebbe pagata doppiamente, poiché il giorno dopo fu Carhan quella che dovette restare bloccata a casa con la febbre alta. 

Fu inevitabile per loro innamorarsi, ma proprio perché si ama, i problemi si fanno più gravosi e le litigate più furiose. 

*** 

- Qualcosa non va Shoichi?- 

Il ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri quando la voce di Master Laxus gli arrivò profonda alle orecchie, lasciando che la sua mente tornasse nell'ufficio del superiore in cui era stato convocato con Gildarts per discutere sul da farsi. 

- Nulla Master, continui pure.- Laxus annuì soltanto, non pienamente convinto della veridicità di quelle parole. 

- Volevo conoscere le ragioni per cui mi hai chiesto di assegnare a te e a Gildarts un'altra missione a lungo termine, non mi sembra che tu ne abbia ancora bisogno. Cosa ti spinge a tanto?-  

Non mostrò la minima emozione ai due uomini nella stanza con lui, ma dentro di sé un conflitto che mai si sarebbe risolto continuava a tormentarlo, ma sapeva che la cosa migliore da fare era soltanto una. 

- Vede, i miei poteri sono molto forti come sa, ed io poteri non sono ancora in grado di tenerli pienamente sotto controllo, rischierei di distruggere Magnolia ad ogni passo falso.-  

Gildarts si sentì in dovere d'intervenire, per riconoscere al ragazzo anche i meriti che in quei cinque anni si era guadagnato. 

- Ciò non toglie che tu sia un ottimo mago, forse il migliore della tua generazione. Forte, intrepido, e con un grande potere sulle spalle. Sai come usarlo e ormai il controllo è quasi pienamente tuo. Non capisco il perché di questa decisione così avventata.- concluse amareggiato il rosso, ben sapendo come ogni volta il ragazzo soffrisse nel dover partire. 

Per di più in quel frangente non vi era solo Nikki a trattenerlo, ora che era legato anche a Carhan avrebbe dovuto sacrificare i suoi sentimenti doppiamente. 

- Qualche settimana fa in missione ho rischiato di attaccare i miei compagni per una mia distrazione, ho rischiato di mandarli in ipotermia e congelarli per sempre.- abbassò il capo amareggiato, prima di rialzarlo e mostrare a tutti i suoi occhi fiammeggianti di determinazione. 

- Non voglio che succeda mai più, desidero proteggerli e non far loro del male. Per questo, ritengo che tornare con Gildarts ad allenarmi sia la cosa migliore. 

Piuttosto che ferire le persone che amava avrebbe lasciato che iniziassero a provare per lui soltanto odio e rancore. 

Ancora una volta Laxus scrutò indagatore il biondino di fronte a lui, cercando di carpirne i misteri ed i segreti della sua giovane mente. 

Sospirando infine congedò così i due uomini. 

- E va bene, approvo la vostra richiesta.- 

Era fatta ormai, non restava che chiarire il tutto con Nikki e Carhan, ma già sapeva che non entrambe sarebbe stato tutto estremamente difficile. 

*** 

- Alex.- 

- Mmm?- 

- Tu pensi che io sia una pessima sorella?- 

- Eh? Che razza di domanda sarebbe questa?- 

- Non commentare e rispondi!- 

Anche se rimase completamente spiazzato dall'insolita domanda della sua amica, Alex decise di risponderle ugualmente come meglio poteva, cercando di restare più obbiettivo possibile. 

- Be, sei rumorosa, rissaiola e combini un sacco di guai. Però sai anche essere molto dolce e gentile, ti fai in quattro per gli altri e sai farti rispettare. Non avendo sorelle non so dirti se sei pessima oppure no, ma credo tu sia una brava persona, quindi direi che te la cavi anche come sorella.- ci scherzò su Alex riuscendo anche a strappare un sorriso alla compagna di sempre. 

L'aveva trascinato nel posto che sin da quando erano piccoli faceva da rifugio segreto a loro e Shoichi. 

Sin da quando si era separato da Amlach, suo salvatore e fratellone acquisito, Alex aveva trovato a Fairy Tail una famiglia di cui potersi fidare, e in Shoichi e Nikki due persone simili a lui con cui poteva condividere senza paura gioie e dolori. 

Poi Shoichi se ne era andato, lasciandoli soli e, soprattutto, distruggendo Nikki dentro per tanto, troppo tempo, nonostante Alex sapeva che mai il fratello maggiore avrebbe voluto farle male a quel modo. 

Sin dalla più tenera età i due fratelli erano sempre stati soli, l'uno per l'altra, rubando e uccidendo per poter sopravvivere ad un mondo che li aveva abbandonati a se stessi fin troppo presto. 

Quando avevano dovuto separarsi, avevano sofferto entrambi, Nikki più del fratello maggiore. 

Per la ragazza era stato un duro colpo, e lei stessa ammetteva che senza il turchino vicino a sostenerla e a ridarle la vita, sarebbe probabilmente morta tempo fa. 

Ora però il problema era un altro, ovvero quello strano discorso che la sua amica aveva iniziato. 

- C'è qualcosa che non va?- un piccolo ghigno le comparve in volto. 

- Astuto Ice Boy, da cosa l'hai capito?- 

- Non saprei, forse dal muso lungo che ti porti indietro da giorni? Oppure dal fatto che hai voluto incontrarmi nel posto dove ti rifugi quando qualcosa ti preoccupa?- sorrise Nikki, rallegrando anche l'amico che finalmente era riuscito a strapparle un sorriso.- Cosa ti preoccupa stavolta?- la bionda tornò seria, quasi inespressiva, preoccupandolo ulteriormente. 

- Credo che Sho mi odi.- il turchino sgranò gli occhi. 

- Stai male per caso?! Oppure sono arrivati gli alieni e ti hanno fatto il lavaggio del cervello?! Che ne hai fatto della mia amica, avanti parla!!- 

- Piantala idiota! Sono seria.- si era arrabbiata sul serio, al che anche Alex si zittì. 

- È perché tuo fratello si frequenta con Cary? Sei gelosa? Pensavo ti facesse piacere che avessero iniziato ad uscire insieme.- 

- Infatti è così! Non fraintendere, sono molto contenta che quei due stiano insieme, non ho mai visto mio fratello più felice di come lo è stato in queste due settimane che esce con Carhan, sono felice per loro...- 

- E allora cosa...- 

- Sho vuole ripartire. Me l'ha detto qualche sera fa mentre cenavamo insieme, non sa neanche lui per quanto.- 

Alex sgranò gli occhi allarmato, ricordando come l'ultima volta il maggiore se ne fosse andato senza dire nulla e senza salutare la sorellina, e di quale fosse stato difficile per quest'ultima superare la separazione. 

Temette che potesse capitare di nuovo. 

- Nikki tu...- 

- Io lo so che i poteri di Sho sono terribilmente forti e che deve allenarsi per controllarli. So anche che l'unico a poterlo aiutare è Gildarts e che farlo in città sarebbe un rischio per tutti gli abitanti di Magnolia.- prese un respiro e si soffermò ad osservare la luna, alta e piena nel cielo di luglio.- Anche l'altra volta, so che l'ha fatto per me, per non ferirmi e proteggermi anche da lui e dai suoi poteri, eppure io.... mi sono infuriata.- 

Un sorriso inquietante venne illuminato dalla luna, mentre la ragazza si copriva gli occhi per non mostrare più del dovuto ciò che provava. Sembrava quasi pazza. 

- Gli ho urlato contro tutta la frustrazione che per cinque anni ho tenuto dentro di me, anche se sapevo perché l'aveva fatto, anche se l'avevo perdonato, anche se le cose sembravano andare per il meglio, alla fine sono stata io a ferirlo. Che razza di sorella urlerebbe così al proprio fratello che non pensa ad altro che proteggerla?!- 

Si odiava, non riuscendo a perdonarsi quello che era successo tra loro l'altra sera. Non aveva nemmeno avuto il coraggio di guardarlo in faccia dopo la loro litigata. 

- Sono una persona orribile...- 

Due forti braccia l'abbracciarono da dietro, cullandola e consolandola come già una volta in passato erano state in grado di disinfettare e cicatrizzare le sue ferite. 

- Alex...- 

- Non dire mai più una cosa del genere.- sgranò gli occhi la ragazza, arrossendo lievemente per quella vicinanza che mai come allora le aveva fatto salire le farfalle allo stomaco.- Tu sei fantastica, non conosco nessuno come te. Shoichi sa quanto tu abbia sofferto in questi anni, sono certo che non ti abbia biasimato per esserti arrabbiata. Parla ancora con lui, scusati e fagli sapere quali sono i tuoi sentimenti. Sono sicuro che alla fine si risolverà tutto.- 

La bionda si lasciò cullare da quell'abbraccio, voltandosi a ricambiarlo e versando finalmente tutte le lacrime che da giorni non riusciva a lasciar uscire. 

Carezzandole i morbidi capelli biondi Alex si beò del profumo di fiori e foresta che emanavano, stringendola a se e tentando di trasmetterle tutto l'amore che ormai da anni provava per lei. 

Era tutto ciò che poteva fare per lei in quel momento. 

Ancora con gli occhi rossi e gonfi dal pianto la biondina alzò lo sguardo verso di lui, lo stesso fece Alex con lei. 

Azzurro nell'oro, mischiato alle lacrime e al rossore che però agli occhi di un innamorato risultavano più belli che mai. 

Si baciarono per la prima volta sotto la volta celeste, con la luna a far loro da testimone a confermare l'amore che tra loro era nato tanto tempo fa, ma che solo quella sera aveva potuto realizzarsi. 

*** 

Vide tutta la felicità che in quei giorni aveva bussato alla sua porta sgretolarsi in un solo istante, in pezzi talmente piccoli che le sembrava impossibile poterli rimettere insieme in poco tempo. 

Sapeva che non avrebbe dovuto origliare la conversazione tra Nikki e Shoichi, era moralmente sbagliato e per di più non erano fatti suoi, ma quando le parole della ragazza erano arrivate al suo cervello così chiare da spazzarla, non aveva potuto evitare di fermarsi. 

- Non voglio che tu te ne vada.- 

Era stata una semplice frase, parole maledette che non avrebbe mai voluto sentire, consapevolezza che non riusciva ad accettare. 

- Nikki...- 

- Lo so! So che lo fai per proteggermi, per proteggerci, perché credi di essere un mostro e hai paura di non riuscire a controllare il tuo potere, ma ti prego! Ti prego... non lasciarmi ancora...- 

Teneva bassa la testa, la mano aggrappata alla canotta nera smanicata del fratello, triste, disperata, amareggiata. Probabilmente stava piangendo. 

In un moto di amore fraterno, il ragazzo l'abbracciò. 

- Perdonami, perdonami. Riesco sempre a farti piangere...- 

- Sei il mio unico fratello Sho... mi sei rimasto solo tu..... e Carhan? A lei non pensi? Se te ne vai la distruggerai!- 

Disperata piangeva e lo pregava di non andare, di restare con lei, con loro, anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla, che non l'avrebbe fermato, voleva provarci comunque. 

- Non siamo abbastanza importanti per te?- 

La strinse più forte, più disperato anche lui, e una lacrima sfuggì al suo controllo. 

- Siete le persone più importanti per me, Carhan, tu, la Gilda, ma proprio perché vi amo non posso restare.- la scostò appena da se, asciugandole una lacrima e sistemandole una ciocca dorata dietro l'orecchio.- L'altra sera ho rischiato di farle del male, sentivo che il potere stava per esplodere.- la sorella sgranò gli occhi. 

- Allora la febbre...- 

- Già. Troppo potere accumulato, e io sono ancora troppo debole per controllarlo.- 

Nikki non aveva mai visto sul bel viso del fratello un'espressione così frustrata e combattuta, riuscendo finalmente a capire che lui per primo non avrebbe mai voluto andarsene, ma che pur di proteggere le persone che amava era anche disposto a soffrire e a farsi odiare. Si diede della stupida per non averlo capito prima. 

Lo sentiva ringhiare, tremava di rabbia, dolore e frustrazione, un mix di emozioni diverse che non riuscì a distinguerle tutte. Ora come ora c'era soltanto una cosa che poteva fare per lui. 

- Promettimi solo che tornerai. Soltanto questo.- La strinse più forte. 

- Te lo prometto.- 

Consolati l'uno nell'abbraccio dell'altro, non si erano accorti della presenza che aveva in parte ascoltato la loro conversazione, e che ora fuggiva disperata e in lacrime verso una meta ignota che nemmeno lei conosceva. Voleva solo scappare, sparire, andarsene il più lontano possibile da quell'idiota che l'aveva usata, illusa, consapevole che presto se ne sarebbe andato lasciandola sola. 

Come aveva potuto farle una cosa del genere?! Credeva finalmente di aver trovato la persona giusta, qualcuno che l'amasse e la rispettasse, evidentemente si era semplicemente illusa. 

Nascosta in un vicolo buio, ginocchia al petto e testa nascosta, Carhan piangeva tutta la sua frustrazione ed il suo dolore, la sua delusione. Voleva semplicemente sparire. 

Iniziò a piovere quella sera, proprio come quando si erano baciati la prima volta, soltanto che stavolta Carhan era sola, sotto la pioggia, in balia dei tuoi, con gli occhi che come il cielo lasciavano scendere la pioggia. 

Ma si sa che, dopo la tempesta, viene sempre il sereno, accompagnato da un radioso arcobaleno. 

*** 

- Carhan per favore calmati.- 

- Non chiedermi di calmarmi Nikki! Quell'idiota, voleva partire senza dirmi nulla! Non lo perdonerò mai!- 

- Carhan...- 

- Come ha potuto farmi questo?! Credevo che tra noi ci fosse qualcosa e invece.... mi ha solo illusa!- 

- Carhan....- 

- È un bastardo colossale! Evidentemente di me non gli importa nulla!- 

- CARHAN!- 

Sbatté l'amica violentemente contro il muro della camera, infuriata, triste disperata. 

- Non è così Cary! Tu per lui sei molto, molto importante!- iniziò a piangere allora Carhan, troppo triste, troppo amareggiata per credere alla veridicità di quelle parole. 

- E allora perché? Perché non resta qui con me? Io.... Io non voglio che lui mi lasci...- 

Anche Nikki non poté più trattenere le lacrime, abbracciando con forza la compagna e piangendo con lei. 

- Nemmeno io.... nemmeno io voglio che se ne vada e neanche lui vorrebbe lasciarci, ma non può fare altrimenti.- 

A quel punto fu Alex a subentrare per spiegare alla compagna dai capelli neri cosa esattamente spingeva Sho a partire, poiché la voce della bionda era sempre più incerta e tremante, sicuramente non avrebbe retto ancora per molto al dolore. 

- Vedi il potere di Shoichi, consiste nel controllo dello spirito di un potete demone del ghiaccio e del buio. Quando era piccolo, delle persone glielo impiantarono a forza nel corpo e per poco non ha spazzato via una città intera.- con un respiro e controllando le reazioni di Nikki a quel racconto che suscitava in lei ricordi non molto piacevoli, Alex continuò.- Quando arrivarono a Fairy Tail i due fratelli vennero sottoposti a guardia costante dal consiglio della magia, per evitare che combinassero altri danni e soprattutto per tenere d'occhio Sho ed il suo demone, assetato di sangue e di vendetta contro gli umani.- da qui Nikki decise di continuare, confidando nella sua forza di carattere per non sprofondare nuovamente nel buio di quei giorni. 

- Per i primi anni andò tutto bene, ma una sera Sho perse il controllo durante una missione, e fece fuori un intero villaggio di persone. Il concilio spaventato da tutto quel potere ordinò che mio fratello venisse soppresso come individuo pericoloso, ma Master Laxus si oppose, affermando che con il giusto allenamento Shoichi avrebbe potuto mantenere il controllo sul demone ed usare i suoi poteri a fin di bene. Il compito di allenarlo fu affidato a Gildarts, il resto come si dice, è storia.- 

Carhan era scioccata da quella verità, perché mai nella sua vita si sarebbe aspettata che Shoichi nascondesse un segreto così grande. Ma perché non l'aveva avvisata prima? In qualche modo magari avrebbe anche potuto aiutarlo se solo gliel'avesse permesso. 

- Io non ne sapevo nulla.- 

- Sho non ama parlare del suo potere e del nostro passato, cerca di dimenticare e andare avanti.- 

- Ma questo cos'ha a che fare con la sua partenza?- 

Era difficile spiegarlo, ma siccome Carhan si era rifiutata di parlare con Sho e quest'ultimo li aveva pregati di spiegarle la situazione, Alex e Nikki non si erano potuti tirare indietro. 

- Il motivo per cui lui parte è per continuare l'allenamento di controllo. Ha detto che più volte ha rischiato di perdere la ragione, teme che restandoci vicino senza avere pieno potere della sua magia possa arrivare a ferirci.- 

Cary sentì quelle parole risuonarle nella mente più e più volte, sempre più distanti e lontane, sempre più confuse.  

Non capiva, non riusciva né voleva capirlo, perché per lei quella motivazione, quella scusa, era solamente una grande cazzata. 

*** 

Il giorno della partenza di Gildarts e Shoichi, Carhan non si presentò, lasciando nel cuore del giovane un grande vuoto. 

Ci teneva a salutare la ragazza di cui si era innamorato, specie perché non sapeva quando sarebbe tornato e avrebbe potuto rivederla. 

- E Carhan?- 

- Noi glielo abbiamo detto.- rispose tristemente Alex. 

- Capisco.- 

Forse però era meglio così, non amava i saluti, di qualunque genere fossero. 

- Allora... arrivederci.- Nikki si lanciò tra le braccia del fratello, che l'accolse amorevole e restio a lasciarla andare. 

Lanciò un'occhiata eloquente all'amico dai capelli turchini dietro di loro. 

- Ehi Alex prenditi cura di lei e trattala bene, o ti spezzerò le ossa.- 

- Contaci amico.- scontrarono i propri pugni per sigillare la promessa, proprio come quando erano bambini. 

- BUAHAHAHAH ASPETTAMI CANA-CHAN!!! PAPINO TORNA PRESTO!!!- 

- Lasciami subito vecchio! Cosa aspetti a partire?!- 

Tra i due però, sembrava che quello più triste e distrutto fosse il povero Gildarts, costretto a lasciare la sua bambina nelle mani di Bacchus. Non aveva preso troppo in simpatia il rinominato "ladro di figlie". 

- Buon viaggio ragazzi.- 

- Mi raccomando, fate attenzione.- 

- Torna presto Shoichi-kun!- 

- Ehi biondino, quando tornerai battiti con me!- 

- Lucy-san, Levy-san, Nashi, Gajeel-san e Natsu-san, tutti voi, grazie. A presto.- 

Stretta ad Alex in un abbraccio che cercava forza e sostegno, Nikki osservava il fratello andarsene un'altra volta, triste si, ma non più sola e disperata. 

Anche se l'altra volta il turchino le era rimasto vicino, ora che era il suo ragazzo si sentiva meno sola e più sicura, e in un certo senso sentiva che anche il suo fratellone sarebbe stato bene. 

- Cos'è quel sorrisetto?-  

Credeva che per giorni sarebbe stata disperata e triste, invece dopo neanche cinque minuti già sorrideva, un sorrisino strano certo, ma perlomeno non è in lacrime e, stavolta, non sta cercando di distruggere la Gilda. 

- Niente niente.- lo baciò dolcemente, sorridendo serafica.- Forza andiamo a mangiare una torta!- e con quell'esclamazione lasciò di sasso il proprio ragazzo. 

Prima di rientrare in Gilda si voltò un'ultima volta, osservando il punto in cui il fratello era sparito si sistemò una ciocca ribelle dietro l'orecchio e lasciò che il vento le carezzasse il volto. 

"Te lo affido, mi raccomando...." 

- Ehi Nikki, che fai?-  

Alex l'abbracciò da dietro e le baciò lentamente il collo, la guancia, l'angolo della bocca ed infine le labbra, in un bacio via via sempre più passionale. 

- Nulla di speciale...- sorrise.- Pensavo solo a quanto bello fosse essere innamorati.- 

- Parlò quella che fino a qualche sera fa non sapeva nemmeno cosa fosse una scopata.- 

Arrossì fino alla punta delle orecchie la bionda, tirando un poderoso pungo al suo stupido fidanzato. 

- I-Idiota chiudi il becco!- Alex rise e tentò di fermarla, baciandola ancora una volta.- Ruffiano.- sussurrò a fior di labbra. 

- Anche per questo mi ami.- 

- Non ricordo di aver mai fatto un'affermazione del genere.- lui s'imbronciò, facendole scappare una risatina.- Però hai ragione.- 

Lo baciò ancora e ancora, ormai non riuscivano più a fermarsi. 

- Ti amo.- 

- Ti amo anche io.- 

E dopo un ultimo bacio rientrarono insieme in Gilda, tenendosi stretti mano nella mano. 

*** 

Quando un'affannata ragazza dai capelli corvini gli si era parata davanti con zaino e ammantata, Shoichi aveva sbattuto ripetutamente gli occhi sorpreso. Gildarts ghignava divertito, preferendo allontanarsi un po' e lasciarli soli. 

- Carhan... cosa ci fai qui?- chiese solo un secondo per riprendere fiato, secondo che le fu concesso. 

- M-Mi pare ovvio... anf anf.... vengo con te.- 

Da prima sorpreso Sho cambiò immediatamente espressione, sbiancando e guardandola come se davanti avesse un fantasma. 

- Assolutamente no. Sei impazzita per caso?- se ne stava andando proprio per non metterla in pericolo e lei decideva di seguirlo. Era stupida o cosa? 

- Prova a fermarmi allora. Ho deciso che verrò con te, niente e nessuno mi sarà cambiare idea.- 

- Alex ti ha raccontato il mio passato no? Ti ha detto di questo fottutissimo demone che usa il mio corpo come casa vero? Se tu venissi con me, andarmene per tenerti al sicuro sarebbe stata semplicemente un'inutile cazzata.- 

- E infatti è proprio quello che è!- all'espressione irritata di Cary, Sho si zittì, sorpreso da quell'affermazione. 

- Ascoltami, non me ne frega niente se un demone ti usa come Hotel, se sei pericoloso o che so io. Non voglio lasciarti Sho, io ti amo e voglio stare con te!- 

Con uno scatto degno di un gatto Shoichi l'afferrò per un braccio, attirandola a sè e baciandola con passione, sempre più voglioso e desideroso. 

Quando si staccò strinse ancor più forte la ragazza a se, poggiando la testa alla sua spalla e lasciando che il suo fiato caldo le alitasse sul collo. 

- Lo sai che potrei ferirti... attaccarti... ucciderti? Se perdessi il controllo io...- era roca la sua voce, tremendamente sexy, ma Carhan non si tirò indietro dal rispondere. 

- Non lo permetterò.- anche lei lo strinse.- Se dovessi perdere il controllo io sarò li per fermarti! Se quel demone tentasse di uscire, lo ricaccerei indietro e farei di tutto per riportarti da me. Te l'ho detto, non sono disposta a lasciarti andare via.-  

Nascosto tra il collo della spalla e il collo di lei, con i capelli corvini a solleticargli la guancia, Sho ghignò. 

- Sei una stupida...- Carhan gonfiò le guance, ma il biondo non le diede tempo di ribattere che la baciò di nuovo, sussurrandole a fior di labbra poche semplici parole. 

- Però ti amo comunque.- 

Ricambiando il bacio del ragazzo, rossa come un peperone, Carhan sorrise dolcemente, pensando che viaggiare con lui, amarlo e tentare di tenere sotto controllo uno schizzato demone del male, forse, non sarebbe stato così male. 

- Ci aspettano tante avventure?- 

- Moltissime.- 

- Tanti pericoli dietro ogni angolo?- 

- Probabilmente.- 

- Tanto amore e sesso sfrenato?- ghignò Carhan, provando a metterlo in difficoltà, ricevendo però semplicemente un bacio passionale e un ghigno a fior di labbra. 

- Mi sembra ovvio.- 

Raggiunsero Gildarts e partirono per la loro lunga ed infinita missione, che avrebbe riservato loro tanti momenti ricchi di avventura, passione e amore. 

15 anni dopo.... 

- Torna subito qui piccola peste!- 

- Ahahah tanto non mi prendi!!- 

Un piccolo bambino sui cinque anni, dai capelli biondi e gli occhi color cielo, correva senza fermarsi per tutta la Gilda, inseguito da una bella e formosa ragazza diciannovenne dai lunghi capelli rosa legati in una treccia e gli occhi color cioccolato. 

- Aki fermati subito! Ridammi il mio libro!- 

- Tanto non mi prendi Nashi-nee!!!- 

A fermare la piccola peste ed il suo tentativo di disturbare la lettura della "sorellona", fu una bella donna dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri, forme generose e sguardo inflessibile. 

- Aki, restituisci a Nashi il libro.- 

Senza opporsi al volere della sua spaventosa madre, che quando si arrabbiava diventava un vero demone, il bambino biondo si girò e porse alla ragazza affaticata, scusandosi e promettendo di non rifarlo più. Tanto lo sapeva lei, il giorno dopo avrebbe ricominciato coi suoi soliti scherzi. 

- Aki-chan, non dovesti disturbare così Nashi quando non vuole giocare con te.- 

Un uomo dai lunghi capelli azzurri fissava burbero ma dolce il figlioletto con i suoi occhi color miele, cullando teneramente il piccolo fagottino che aveva tra le braccia. 

Addormentata vi era una bambina dai corti capelli turchini e gli occhi chiusi, probabilmente color miele come il padre, esprimevano tutta la sua dolcezza e purezza. Dietro l'uomo un grosso cane di razza husky dormiva pacifico affianco al bancone, osservando di tanto in tanto il suo padrone nel ruolo di padre di famiglia.

- Va bene papà!- gridò il bambino, facendosi poi prendere in braccio dalla donna che sorrise. 

- Non urlare Aki, Yuki si è appena addormentata.- rimproverò amorevole, riferendosi al fagottino di sorellina che il suo papà stava tenendo. 

Gildarts dal fondo della sala sorrise ai due giovani, nostalgico vedendo quanto fossero cambiati e cresciuti i piccoli della sua Gilda. 

Ma ancora due membri mancavano a Fairy Tail, due ragazzi che già da anni non avevano più bisogno della sua supervisione, e che gli avevano permesso di tornare a casa da sua figlia e dalle sue nipotine. 

Inevitabilmente si chiese come se la passassero. 

- Ohi Gildarts-san!- risvegliato dalla voce del piccolo Aki, il rosso gli sorrise amorevole. 

- Cosa c'è piccolo?- 

Il biondino gli saltò in braccio, pregandolo con occhi luminosi e speranzosi. 

- Mi racconti una delle avventure che hai vissuto con gli zii??-  

Sin dalla prima volta che aveva sentito i suoi racconti, Aki era rimasto affascinato dalle avventure vissute dagli zii e anche se ormai le conosceva a memoria, non poteva evitare di volerli risentire ancora e ancora. 

E Gildarts ogni volata lo accontentava con un sorriso. 

Nikki e Alex osservavano il loro bambino ascoltare rapito i racconti del mago più forte a Fairy Tail, e un senso di nostalgia colpì anche loro. 

Quanto tempo era passato ormai? Quindici anni purtroppo, e non c'era giorno che la donna non segnasse il calendario per aggiungere un giorno alla lontananza dal fratello e dalla sua migliore amica. 

Gildarts era tornato dopo cinque anni, assicurando che Carhan era in grado anche da sola di tenere a bada il potere di Shoichi e che era potuto tornare tranquillo per il matrimonio della sua piccolina e per conoscere le sue nipotine. 

Da allora raramente lasciava la Gilda per lunghi periodi come faceva prima. 

- Sembra passato un giorno da quando sono partiti vero?- chiese nostalgica la bionda, poggiando la testa nell'incavo del collo del marito, che coccolava al contempo moglie e figlia. 

- Già, e invece sono passati quindici anni. Il tempo vola.- 

- Vero.- le sarebbe piaciuto rivederli almeno una volta, assicurarsi che stessero bene e raccontare loro tutto quello che le era capitato in quegli anni. Ormai stava perdendo le speranze e Alex ne era consapevole. 

- Non preoccuparti, vedrai che torneranno presto.- la strinse appena un po' di più e Nikki sorrise, stupendosi di come ogni volta il marito fosse capace di rassicurarla e ridarle speranza. 

- Si, hai ragione.- 

E pregava affinché quel momento arrivasse presto. 

*** 

Fuori da un piccolo villaggio lontano kilometri da Magnolia, tre persone campeggiavano su di una collinetta ai margini della foresta, due che si allenavano ed una che osservava sorridendo i suoi preziosi tesori divertirsi insieme. 

- Bene Fuyumi, migliori di giorno in giorno.- 

L'uomo dalla possente muscolatura, gli arruffati capelli biondi legati in un codino e gli scintillanti occhi verdi, nonostante uno fosse chiuso ed attraversato da una cicatrice, posò delicatamente una delle grandi e ruvide mani sul capo della bambina sui dieci anni che sembrò apprezzare il gesto. 

Aveva corti capelli neri, e due brillanti occhi verdi che somigliavano a due stelle luminose. 

Era l'orgoglio dei genitori. 

- Hai visto mamma? Sono riuscita a colpire papà!- 

La donna seduta in disparte, bella come poche dalla pelle diafana, lunghi e setosi capelli corvini e occhi color dell'oro, sorrise radiosa complimentandosi con la figlioletta. 

- Sei stata bravissima Fuyumi-chan, ancora un po' e sarai in grado di batterlo.- 

- È proprio quello che spero!-  

L'uomo rise con la sua voce forte e profonda, lasciando che le guance della bambina si gonfiassero per l'offesa di essere stata sottovalutata dal padre. 

- Non ridere papà! Un giorno ti batterò, stanne certo!- 

Un ghigno soddisfatto dipinse il volto dell'uomo, che più forte ed energicamente di prima scompigliò i capelli della figlia. 

- Bene, ci conto!- 

- Fai bene, e preparati al peggio!- 

- Fuyumi-chaaaan!!!! Vieni a giocare????- erano nei pressi di quel villaggio da giorni ormai, e la bambina aveva fatto amicizia con diversi coetanei del posto, con i quali si divertiva a giocare per tutto il giorno. 

- Posso mamma??- 

Annuì la donna, alzandosi e affiancando il marito che l'abbracciò. 

- Va bene, ma non fare troppo tardi.- 

Nemmeno finì la frase che la bambina era già sparita alla loro vista, facendo sbuffare la donna che pensava ogni giorno a quanto sua figlia somigliasse al padre. Farla incavolare era una specialità che riusciva benissimo ad entrambi. 

- Quella ragazzina non ascolta mai...- 

- Suvvia Carhan, lasciala in pace. Sfruttiamo il tempo in cui non c'è per divertirci un po' anche noi.- ghignando cominciò a baciarle il collo, la clavicola, risalendo poi sull'angolo della bocca, sul naso, sulla fronte, per poi riportare tutta la sua attenzione alle carnose e morbide labbra della moglie. 

- Sho... non vorrai mica farlo qui vero?- 

- E perché no?- perché la sua compagna dovesse farsi i complessi dove fare o no del sano e piacevole sesso era per lui un vero mistero. 

- Potrebbero vederci... i bambini... giù dalla valle... Sho fermo!- 

Sbuffò l'uomo dai capelli biondi, allontanandosi di mala voglia dalla corvina ed interrompendo la sua attività preferita. 

- Inoltre volevo parlarti...- drizzò le orecchie per il tono serio che aveva usato, preoccupandosi un po'. 

- Che succede Carhan?- 

- Pensavo, ormai tu non hai più problemi a controllarti, e Fuyumi ha già dieci anni. A causa dei nostri continui spostamenti non ha mai potuto farsi degli amici fissi, e credo che questo possa influire negativamente su di lei.- roteò gli occhi per i giri di parole che la moglie faceva, e dire che di solito era così diretta.- Che ne dici di tornare a Magnolia?- 

Ponderando sulla proposta Shoichi fece finta di pensare seriamente a quell'idea, anche se in realtà aveva già deciso. 

Moriva dalla voglia di vedere come se la passava la sua sorellina. 

- In effetti volevo proprio controllare se Alex sta trattando bene mia sorella o se dovrò spaccargli il culo per averla fatta piangere, quindi perché no? Mi sembra una buona idea.- 

Carhan sorrise e lo abbracciò felice, baciandolo e ringraziandolo più e più volte. Da anni ormai sperava di poter tornare, ma voleva aspettare il momento giusto affinché Shoichi si sentisse pienamente sicuro e pronto. 

Il tempo era finalmente giunto, presto sarebbero partiti per il loro ultimo viaggio, l'ultimo trasloco che li avrebbe condotti dai loro amici, dalla loro famiglia, ampliando la loro già grande felicità che sin dal momento in cui si erano innamorati non aveva fatto che aumentare. 

La storia dell'amore tra Shoichi e Carhan non era ancora finita, eppure entrambi sapevano che, una volta tornati a Fairy Tail, nulla avrebbe potuto essere più giusto e perfetto. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Note Autrice* 

Sera Minna!! Sono le 3:45 e io sono qui a pubblicare questa cosa che mi ha occupato 27 pagine di word..... si sono matta u.u 

Dunque, parlando con Vale della storia dei Knight, ci siamo chieste come potevano essere Shoichi e Carhan insieme, ma per forza di cose nella storia non potevano starci. 

Primo perchè Sho era già stato promesso ad un'altra, secondo perchè a quanto sembra ho portato allo shippaggio (?) di una nuova coppia e quindi non potevo più cambiare ^^ 

Così ho deciso di fare una shot sulla loro vita insieme, da quando si sono conosciuti a quando hanno addirittura avuto una figlia..... ok forse mi sono spinta un po' troppo oltre il limite, ma eventualmente eliminerò l'ultimo pezzo se infastidisce le creatrici degli OC coinvolti ^^"  

Chiedo scusa subito non era mia intenzione offendere u.u 

Intanto voglio complimentarmi con te, si proprio tu che stai leggendo queste note, perchè se sei riuscito ad arrivarci significa che prima ti sei letto tutta la noiosa pappardella qui sopra.... hai la mia stima, ti dedicherò una storia u.u contattami e dimmi quello che vuoi, provvederò a fartela u.u (l'autricenongarantiscelaveridicitàdiquesteparolemaprovatecipuresevolete) 

Dunque, dicevo? A si! Be insomma, così è nata l'idea, e per ringraziare Vale ho anche deciso di dedicargliela, ma poi, siccome dove c'è Sho va sempre anche Nikki, ho chiesto aiuto ad un altra persona cui dovevo molto, che mi ha prestato uno dei suoi OC e l'ha lasciato accoppiare con la mia Nikki. 

In conclusione questa storia è dedicata alla mia Sis (padrona di Alex) e a Vale (padrona di Carhan) per tutto l'aiuto ed il sostegno che in questi ultimi giorni (duri e stancanti tra ospedale e non) è stato per me davvero indispensabile ed importante. 

Anche se spero principalmente la storia sia piaciuta a loro, non rinnego certo pareri e recensioni da parte di altri, anche per dirmi che ho fatto una cosa troppo lunga e troppo schifosa u.u 

Perchè si, è lunga, fin troppo, e sicuramente un sacco di errori che rimbambita come sono non ho visto. 

Be ragazzi, vi do la buonanotte e saluto, fino all'anno prossimo non mi vedrete più perchè vado in letargo u.u chaossu a tutti!! 

Bacioni e a presto 

Jeo 95 =3 

p.s. le parti in corsivo sono pezzi di intermezzo, cose che succedono tra un momento "romantico" e l'altro. 
p.p.s. se notate errori di battitura fatemelo pure sapere, siccome l'ho riletta una volta e sono mezza morta probabilmente qualcuno mi è sfuggito, domani ricontrollerò ed eventualmente correggerò.

   
 
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