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Autore: Miss Mad Girl    20/07/2014    5 recensioni
Erzsébet Bathory fu una nobildonna ungherese che visse tra la seconda metà del Cinquecento ed i primissimi anni del Seicento,nonchè la serial killer più sanguinaria e forse anche più prolifica che si ricordi.
Finì infatti col credere che la sua pelle ringiovanisse magicamente se messa a contatto col sangue delle giovani vergini,cosa che la porterà ad uccidere centinaia di ragazze e a farsi il bagno nel sangue delle suddette.
In questa fanfiction cercherò di narrare il modo in cui il tutto è iniziato.
Tratta da una storia vera ma priva di scene splatter.
Buona lettura!
Genere: Drammatico, Horror, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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     La Contessa Sanguinaria

 

 

Era una gelida notte d'inverno.

Uno strano quanto lugubre silenzio sembrava essersi impossessato di ogni cosa presente in quella fetta di campagna ungherese.

Il piccolo villaggio svaniva tra le grinfie di una nube densissima e violacea.

Le foglie degli alberi venivano occasionalmente mosse da piccole folate di vento,dando origine ad un rumore simile a quello dei denti di un bambino che battono per il freddo.

Un cielo privo di stelle completava l'atmosfera,che dava un senso di abbandono e di morte.

 

Soltanto il castello dei Bathory,troneggiante sulla collina, sembrava non aver perso l'aspetto maestoso che l'aveva sempre caratterizzato e che solo la dimora di una delle famiglie più potenti e rispettate del regno può avere.

Le vecchie lanterne costituivano l'unica fonte di luce disponibile a quell'ora ed erano disseminate un po' d'appertutto nel maniero,al fine di creare una visibilità appena sufficiente per non perdersi durante il tragitto da una stanza all'altra.

 

Edit percorreva lentamente il corridoio che l'avrebbe condotta verso la camera della padrona.

Tra le mani pallidissime stringeva un piccolo vassoio d'argento,nel quale erano ordinatamente posati un bicchiere di vino,due pezzi di pane ed un po' di frutta.

La contessa non riusciva infatti a dormire molto in quel periodo ed aveva preso l'abitudine di fare dei piccoli pasti fuori orario.

Per la verità il fatto di dover andare negli appartamenti della nobildonna di notte e da sola inquietava non poco la giovane domestica.

Era infatti risaputo da tutti quanto Erzsébet Bathory fosse svelta di mani e non poco incline ad utilizzare la tortura se non la morte per punire i servi che sbagliavano o semplicemente la irritavano.

In poche parole quella donna le faceva una gran paura,poco importava il fatto che il marito non fosse da meno.

C'era qualcosa di malevolo e tremendamente maligno in quegli occhi nerissimi,qualcosa che riusciva a turbare la ragazzina nel profondo e che la spaventava a morte ogni volta che incrociava la padrona.

“Non morirò qui,non farò la fine che hanno fatto le altre” si diceva spesso Edit per farsi coraggio.

Sapeva che un giorno avrebbe realizzato il suo sogno di sposarsi e di avere tanti figli,doveva solo sopravvivere ai padroni ancora per qualche annetto,poi avrebbe detto addio per sempre a loro e a quel maledetto castello.

La ragazza interruppe bruscamente le sue riflessioni quando si accorse che forse,a causa della paura,stava procedendo con un ritmo davvero troppo lento,e non era il caso di far irritare la signora per via di un pasto che non arriva.

La domestica tredicenne affrettò il passo fino a giungere al tanto temuto portone,si asciugò una macchia di sudore dalla fronte prima di bussare e fece anche attenzione a non farlo troppo forte.

-Avanti- rispose una voce molto potente che Edit conosceva ormai fin troppo bene,la ragazzina raccolse tutto il coraggio che possedeva e spalancò lentamente la porta con un sinistro cigolio.

La serva osservò la scena: la Bathory era in un angolo della stanza e stava ammirando con un'espressione quasi triste la sua immagine allo specchio,Edit si accorse che stava concentrando la sua attenzione sulle rughe che le erano comparse sotto agli occhi.

La ragazza si affrettò ad abbassare lo sguardo appena si accorse che la contessa stava venendo verso di lei -Siete sempre meravigliosa mia signora- mormorò la giovane in tono contrito,

Erzsébet aveva infatti istituito da qualche giorno una nuova regola: chiunque l'avesse incrociata avrebbe dovuto fare un elogio alla sua bellezza.

Nel frattempo le mani di Edit avevano cominciato a tremare leggermente per il semplice fatto che,anche se non la vedeva,sapeva che la contessa era sempre più vicino a lei,questo le metteva un ansia tale da farle venire voglia di scappare a gambe levate ma non poteva,non doveva.

L'istante seguente fu un disastro: un grosso topo che nessuna delle due aveva notato si avvicinò improvvisamente al piede di Edit tentando di morderla,la ragazza,spaventata,

dimenticò per un secondo la situazione e fece cadere il vassoio urlando.

Fu troppo tardi quando la giovane domestica si rese conto della gravità di quello che aveva appena fatto,la Bathory era proprio davanti a lei e la guardava come un lupo affamato guarda la sua futura preda.

D'istinto la ragazza si buttò a terra e cominciò a piangere -Sono mortificata! Giuro che non l'ho fatto apposta,non mi faccia del male la prego- disse mentre la faccia era già rigata di lacrime,ma nonostante la supplica lo schiaffo arrivò.

Edit chiuse gli occhi,con sua grande sorpresa non ci furono altre sberle.

La signora era sempre lì,davanti a lei, ma stava fissando in modo quasi allibito il suo palmo della mano,macchiato dal sangue della ragazzina.

-Vattene!- ordinò la contessa,Edit non ci poteva credere,se l'era davvero cavata con così poco? -Sei sorda? Levati dalla mia vista!- il secondo urlo fu molto più forte del primo,la ragazza si affrettò ad obbedire e lasciò la stanza,insolitamente felice.

 

Passò una settimana in maniera completamente normale quando Edit fu nuovamente chiamata

negli appartamenti della padrona,questa volta per aiutarla a rivestirsi e ad acconciarsi i capelli dopo il bagno.

La contessa di spogliò ed entrò nella vasca,la ragazza non potè fare a meno di notare quanto fosse perfetto il corpo della donna nonostante i superati quarant'anni.Tutto filò liscio finchè la Bathory non fece uno strano cenno con la testa,a quel punto da dietro un armadio spuntò Thorko,un altro suo servo.

L'uomo immobilizzò Edit che cominciò ad urlare con tutto il fiato che possedeva ma,come immaginava,nessuno arrivò in suo soccorso.

La ragazza venne posizionata a forza proprio sopra la testa della contessa.

Thorko tirò fuori un pugnale,pronto a tagliarle la gola.

-Ma perchè?- domandò Edit in preda al terrore,lo sguardo della padrona in quel momento era più mefistofelico che mai -Quando una donna resta giovane e bella per sempre il mondo è suo! E tu mi aiuterai vero? Il tuo sangue mi darà l'immortalità- e così dicendo chiuse gli occhi,pronta ad assaporare il sangue caldo sulla pelle.

  
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