`Unpredictable.`

“La vita è così imprevedibile.”
Questo è ciò che pensa Stiles nel momento in cui si sveglia tra le lenzuola che non sono certamente le sue, avvolto da un corpo forte e muscoloso che lo tiene stretto a sé – forse, troppo stretto.
Ricorda tutto del giorno prima, come se fosse impresso nella sua memoria.

Ricorda di essersi svegliato la mattina e stranamente pimpante – sicuramente, centravano i quattro caffè che si era trangugiato alla svelta prima di uscire – si era avviato verso la scuola, dove a metà strada aveva incontrato Scott, dandogli un passaggio perché quel suo catorcio di un motorino era dal meccanico.
A scuola era andato tutto liscio, o quasi, perché come al solito il professor Harris l’aveva richiamato un po’ troppe volte – era tutta colpa dell’iperattività se parlava e si muoveva troppo – ma aveva sventato la ormai quotidiana punizione per un soffio.
Era riuscito a stare anche un po’ con il suo migliore amico, nonostante quel deficiente svolazzasse sempre attorno ad Allison da troppo tempo – quei due erano stomachevoli – e Jackson si era tenuto alla larga, fortunatamente. Lydia si era pure seduta vicino a lui in mensa, benché il suo ragazzo-lucertola fosse dall’altra parte del tavolo – e Stiles si era chiesto mille volte come mai non si stessero ancora mangiando la faccia a vicenda – ma non gli importava tanto: c’era ancora una certa attrazione per la rossa, ma si limitava ad una cosa platonica. Ormai era passato oltre alla sua cotta che aveva dalla terza elementare e si era sentito in dovere di staccarsi un po’ da lei perché aveva capito che era davvero innamorata del cazzone che al momento lo guardava con astio.
E, notiziona, era riuscito a lanciare la palla nella porta durante gli allenamenti di Lacrosse!
Si disse che il momento della sua ascesa verso la popolarità era giunto, perché, ehi!, si sentiva così potente e ottimista che nemmeno il nonnetto psicopatico dell’Argent, questa volta, avrebbe potuto picchiarlo a sangue. Nessuno avrebbe potuto – tranne forse Derek Hale.
Solo pensando a quel nome, il suo stomaco fece un salto mortale. Era una cosa così strana, ma si era scoperto attratto da quel lupo misantropo che lo minacciava ogni due secondi perché non era capace di stare zitto – non capiva ancora perché davano sempre la colpa a lui per questo.
Ovviamente, Stiles non sapeva se fosse gay o bisex.
Stiles sapeva di essere Stiles Stilinski, logorroico sedicenne affetto da iperattività.
Non sapeva se gli piacessero le donne, perché l’unica era sempre stata Lydia Martin – FORSE aveva guardato le tette di Erica qualche volta, ma chi non le guardava! – e non sapeva se gli piacessero gli uomini, perché in quel momento pensava solo a Derek e basta.
E non sapeva nemmeno se a Derek piacessero gli uomini, oltre alle donne!
Cioè, Stiles sapeva che a Derek non piaceva lui di sicuro, ma almeno voleva capirci qualcosa..

Erano le cinque del pomeriggio, quando Stiles si trovò davanti all’entrata di casa Hale senza un perché. E aveva pure bussato senza un perché, certo che il lupo l’avesse già sentito arrivare per merito del suo udito e del suo olfatto ultra sviluppato. Era anche sicuro che si stesse strappando i capelli, al momento, perché al ragazzino il cuore batteva così forte che prima o poi sarebbe esploso.
Tempo cinque secondi, che l’adolescente si trovava già seduto sul divano bruciacchiato e decadente di quella specie di casa, mentre osservava Derek che si trovava dall’altra parte della stanza.
«Bene, lupo acido. Visto che non spiccichi parola come tuo solito, inizierò a parlare, nonostante io non sappia nemmeno perché sono arrivato alla porta della tua ‘casetta’ che sta cadendo pezzo dopo pezzo. Sul serio, non capisco perché non ti cerchi un appartamento. Questo posto sembra pericoloso, e non so nemmeno se c’è l’acqua calda. Magari a te, caldo o freddo non fa differenza..»
Come al solito, il petulante ragazzo si perdeva in chiacchiere.
«Stiles..»
«Ma come fai con i ricordi? Cioè, lo so che qui abitava la tua famiglia e ci sono stati un mucchio di momenti felici e tutto, ma non ti viene un po’ la nostalgia? Inoltre, loro non vorrebbero che tu te ne stia qui così in questa casa, perché prima o poi potrebbe cadere un’asse dal soffitto e sai com’è, cadrebbe tutto a pezzi. Ma, ehi!, se vuoi ti aiuto a trovare un loft a basso prezzo con tutti i comodi che potrebbero servirti, perché secondo tra poco te la tolgono..»
«Stiles!»
Gli occhi del giovane si bloccarono: forse aveva esagerato, iniziando a parlare di quello.
Perché lui non sapeva cosa provava Derek, nonostante da piccolo avesse perso la madre. Perché lui aveva perso quasi tutta la famiglia in un incendio causato dalla cacciatrice con cui era andato a letto, che credeva di amare. Perché l’unica persona che gli rimaneva era suo zio, che dopo sei anni di paralisi, si era rivelato il potente Alpha che aveva ucciso sua sorella Laura, e Derek stesso l’aveva ucciso – e se non fosse stato per Lydia, Peter sarebbe rimasto morto.
Lui non conosceva il dolore e il senso di colpa che albergavano nel cuore del moro.
«Scusa, Derek, non pensavo a quello che dicevo.. quando mai penso a quello che dico, eh? Senti, so che non avrei dovuto dire queste cose, ma sappi che non volevo farti stare male e..»
L’attimo dopo, erano entrambi coinvolti in un bacio fatto di lingue che si accarezzavano e sbattevano sui denti, che mordevano e tiravano le labbra in una lotta continua. E Stiles, pensava di star per morire perché, ehi!, non capita tutti i giorni di avere la lingua di Derek Hale – si, quel ‘Derek Hale’ che fino a due minuti fa non gli parlava neanche – ficcata in gola.

Ancora avvolto in quello stupendo abbraccio, Stiles pensa a tutto questo e gli scappa un sorriso perché la situazione è davvero comica.
Non ha ancora capito come è successo.
«Perché sorridi?»
«Perché mi hai baciato, prima?»
Derek, che era sveglio già prima che lo fosse Stiles – si, aveva passato il tempo a guardarlo dormire, perché aveva una espressione così rilassata sulla faccia da pensare che forse si trovava in paradiso – lo guarda con un’espressione perplessa.
Vorrebbe un risposta, non una domanda.
«Forse, perché non stavi zitto e la tua voce mi dava sui nervi.»
«E perché ora mi stai abbracciando?»
Insomma, non che a Stiles dia fastidio, ma si sente un po’ pressato dal petto muscoloso del moro.
«Forse, perché non ti voglio lasciar scappare.. stupido ragazzino.»
“Questo stupido ragazzino, ormai si è sciolto come burro al sole per colpa del tuo fiato sul suo collo” pensa Stiles, mentre Derek gli bacia quello stesso collo partendo da un carinissimo neo che si trova sulla sua spalla. A quanto pare, Derek ama i nei che ha su tutto il corpo, perché durante la notte li aveva baciati e leccati tutti, uno per uno, fino ad unirli e a formare un dipinto d’arte contemporanea su di lui.
«Ma chi vuole scappare?»
Esclama lui, un po’ offeso perché, ehi!, dopo tutta una notte passata con quel sourwolf, non l’avrebbe mai più lasciato – anche se fosse passato per un ragazzo appiccicoso e noiosamente noioso. Si gira nell'abbraccio, e quando sfiora le labbra di Derek con le proprie si sente finalmente nel posto in cui dovrebbe essere da, tipo, tutta la vita.
«Certo che la vita è così imprevedibile.»
E Stiles, in quel momento, scoppia a ridere.

ANGOLO AUTRICE, OKOK.

Ciao a tutti, popolo di EFP.
Sono tornata con questa os senza pretese sulla Sterek perché li amo da impazzire.
Non posso vivere senza ships, scusate.
Bene, vorrei solo ringraziare ancora la ~~stupida~~ BELLISSIMA persona che possiede questo account.
Alla prossima - e lasciatemi un piccola recensione, pls.