E questo è un omaggio per la mia coinquilina!!
>o< La “mitica” (dopo mi darai i soldi, eh?) Eri-chan!!!! Ebbene sì,
anch’io ho scritto qualcosa su FMA!! >_<
Spero che sia carina, perché purtroppo FMA mi piace,
ma non mi ispira per scrivere FF…
Ps: 1) È ambientata
dopo il film
2) What if…?
E se Edward fosse tornato ad Amestris?
3) È basata su l’anime, visto che i manga non li ho
ancora letti tutti! >_< (tranne gli insulti, quelli ce li ho messi perché
mi inspiravano U_U)
4)
Roy è tornato Colonnello.
^-^’
Only you
and me. Alone!!
“Perché la vita è così difficile?
Se non ci fossero i sentimenti, se fossimo tutti delle
macchine, non saremmo più felici?
Stop. Prima contraddizione. Se non ci fossero i
sentimenti, non potremmo essere felici.
Allora se vivessimo tutti isolati, una persona in un
luogo, e un’altra in un altro, senza mai incontrarsi…
Stop. Contraddizione. La razza umana non si
riprodurrebbe, e scomparirebbe.
Quindi, per vivere senza sentimenti, bisogna morire…”
La causa dei suoi sproloqui mentali stava arrivando in
quel momento, con la divisa ben in ordine, blu scuro e i capelli scuri che si
muovevano piano qua e là.
- Ciao, FullMetal! - lo salutò con il suo solito, piccolo
gesto della mano.
Lui rispose con lo sbiascicato “Vada via, Colonnello di merda…”
quotidiano.
Roy gli rivolse uno sguardo imbronciato e si diresse nel
suo ufficio.
“Perché ogni volta che lo vedo lo insulto? E poi perché
me la prendo sempre e solo con lui? Il mio cuore mi urla parole che non dovrei
dirige verso lui, ma verso qualcun’altro… Winry, sì, ma …” passò davanti allo
studio del Colonnello e lo vide giocare annoiatamente con le penne sopra la
scrivania ricolma di fogli.
Quei sottili tratti del viso, gli occhi stretti,
compressi in una morsa di tristezza, le labbra che si muovevano a dare ordini
inesistenti, i capelli leggermente spettinati per il vento che filtrava dalla
finestra socchiusa dietro di lui…
- Edward, cosa stai facendo? Devi chiedere qualcosa al
Colonnello? - chiese Riza vedendolo imbambolato davanti alla porta dell’ufficio.
- Eh? C-cosa Tenente? - chiese
risvegliandosi dalla trance in cui era andato.
- Devi parlare con il Colonnello? - chiese nuovamente la
donna.
Voleva dire di no, il che era vero, doveva andare a
finire il lavoro che gli avevano affibbiato; ma le sue labbra assurdamente si
mossero in un “Sì”.
- Allora cosa c’è? Vuoi un aumento di paga? - chiese
disinteressato Roy, dopo che il Tenente li aveva lasciati soli.
Scosse la testa infastidito. Certo che voleva un aumento
di paga, ma non gliel’avrebbe mai dato quel cane!
- Non credo che lei me ne darebbe mai uno. - rispose
ancora irritato. Era la sua presenza che lo irritava… sapere che non
poteva averlo, lo irritava… sapere che era impossibile…
Si posò una mano sul volto, a nascondere l’imbarazzo di essersi
reso conto che stava pensando a cose così… strane, assurde, IMPOSSIBILI,
davanti a lui!
Sbatté un pugno sulla scrivania, frustato.
Roy lo guardò pensando che fosse impazzito: - FullMetal,
che ti è preso? - chiese sconcertato dal comportamento insolito del minore.
- Sono solo… stanco. Negli
ultimi tempi ho dovuto svolgere molto lavoro. - mentì cercando di far risultare
la voce limpida.
Non poteva dire che nelle ultime settimane, in cui si era
di nuovo riabituato al suo mondo natio, alle persone a lui familiari, alle
divise blu dell’esercito, e alla sua presenza affianco, ogni notte, ogni
dannata notte, era rimasto sveglio a pensare che negli anni in cui era
nell’altro mondo, non se n’era accorto (o aveva fatto finta), ma il Colonnello
di brigata Roy Mustang gli era mancato terribilmente, come un pezzo di se
stesso.
La sua figura imponente, il suo modo elegante di
schioccare le dita ed usare così l’alchimia del Fuoco, gli insulti che si
scambiavano di tanto in tanto, il suo aiuto nei momenti del bisogno, la spalla
sempre pronta ad accogliere un possibile pianto… erano tutte cose che gli erano
mancate terribilmente, ne aveva sofferto così tanto quando se ne era reso
conto, piangendo sopra il cuscino del letto, nella casa di Pinako.
Se ci ripensava adesso, moriva di vergogna per aver
pianto per un Colonnello così stupido…
- Non mi hai ancora detto cosa vuoi FullMetal. Delle
vacanze? Non ti sei ancora riabituato ai ritmi dell’esercito? - chiese più
comprensivo.
- Hmm… Non mi dispiacerebbero,
ma no, grazie.
Roy sospirò vistosamente.
- Vuoi rimanere qui a giocare a “indovina indovinello”
fino a quando non scoprirò cosa vuoi? - chiese lievemente infastidito.
- No, è che… - che fare? Dirgli
tutto e rischiare la faccia, o congedarsi in tutta fretta?
Anche se voleva, le parole che voleva dire gli morivano
in gola, come sassi buttati in un pozzo profondo.
Si alzò dalla sedia, forzando le mani sui braccioli e
serrandoli nella morsa delle sua dita.
- Mi scusi, le ho rubato tempo prezioso…
- mormorò, incamminandosi verso la porta.
Roy che non si aspettava una reazione del genere, si alzò
di scatto e lo raggiunse prima che se andasse dall’ufficio.
- Dove credi di andare? - disse prendendolo per un
braccio - Proprio perché mi hai rubato del tempo, voglio sapere che ti succede!
La stretta del Colonnello non era troppo forte, ma
neanche così leggera come poteva sembrare. E quel contatto fece pensare ancora
di più alla mancanza che gli aveva separati i quegli anni.
Senza che riuscisse a controllare il proprio corpo, si
buttò fra le braccia di Mustang, che rimase interdetto dalla “dimostrazione di
affetto” del piccoletto.
Quando si rese conto delle conseguenze delle sue azioni,
si strinse ancora di più al Colonnello imbarazzato, sperando che fosse tutto
solo un sogno, uno splendido sogno.
- Che ti prende, Edward? - chiese tranquillo il maggiore.
- Ogni tanto hai bisogno di amore anche tu, eh? -
continuò.
Edward, dal petto di Roy scosse la testa: - No! M-ma cosa dice!?
- Anch’io, spesso ne ho bisogno. - sussurrò tristemente
l’altro.
La risposta di Ed venne soffocata dalla divisa di Roy: - Ma
come, Colonnello, non è felice? È di nuovo uno soldato di alto rango, ha tutti
i suoi amici, e poi … poi ci sono anch’io. Sono tornato.
Roy sorrise alla constatazione di Ed.
- Ma se non c’è l’amore, non c’è nemmeno la felicità.
Con il cuore in gola, chiese in un sussurro: - E chi è… che ama?
Roy sogghignò e come risposta lo prese in braccio,
nell’imbarazzo totale di Edward, e lo fece sedere sulla scrivania.
Appena posato sul legno freddo, Ed si guardò le gambe,
cercando di non incrociare lo sguardo col Colonnello.
- Vediamo, come descrivertelo…
Ah, sì! È un tappo. - disse semplicemente e sul suo volto si dipinse un ghigno.
Ed trattenne il respiro mentre cercava di razionalizzare
quello che aveva detto Roy. “È un tappo”
- Tappo… - sussurrò ancora
pensante.
- Tappo… Tappo?!?!Lei mi ha
chiamato “tappo”??!?!! - esclamò con le fiamme negli occhi fissandolo bieco.
Roy adesso sorrideva maliziosamente, con la testa leggermente
inclinata.
Nella sua testa, Ed, vide finalmente la luce attraverso
la tempesta.
- Cosa…? - riuscì solo a
mormorare, prima che le braccia confortanti lo abbracciassero e le labbra
sottili del Colonnello ingabbiassero le sue in un bacio. Un morbido bacio.
Roy cominciò a giocare con la lingua del piccolo, come il
lupo che insegue la preda e Ed strinse le braccia attorno al collo affusolato
del suo Colonnello.
Anche dopo aver ripreso fiato, Ed cercò ancora la bocca
del maggiore, già assuefatto dal contorno della sua bocca che combaciava
perfettamente con il suo, e del sapore della sua saliva mischiata con la sua…
Non videro, troppo impegnati nel loro“lavoro”, la porta
dello studio che si apriva e Havoc che faceva cadere la pila di fogli che aveva
in mano, insieme all’inseparabile sigaretta che aveva la bocca.
La scintilla che fa scatenare l’incendio.
Quando si fermarono alla ricerca di nuova aria, Roy ne
approfitto per dire: - L’aria non si è.. riscaldata un po’ troppo? Ok, che
siamo appassionati, ma… - si fermò a osservare Edward, che aveva
sgranato gli occhi guardando dietro di lui.
Con un grido strozzato, urlò: - INCENDIO!!! - e, oltrepassando i resti dei fogli
brucianti, si catapultò fuori dalla
porta, trascinandosi dietro Mustang per il colletto. Ignorando completamente
Havoc,a cui aveva preso fuoco una manica della divisa, ma che era troppo
shockato per accorgersene.
“L’idea del vivere isolati però si potrebbe fare…solo noi due. ♥”
Allora allora allora?????? Com’è? >_<
A me sembra carina, forse solo il finale è un po’
inconcludente..
Eriiiiiiiiii[...]iii, e questa è dedicata a te!!!! ♪ Ti voglio bene, scassapalle!!! XP XP XP
_Serena_