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Autore: mikeysdonut_    21/07/2014    10 recensioni
Azure Finnigan nata tra l'ultimo giorno dell'anno e il primo alle 00:00 è la ragazza della profezia, vale a dire che tutti i quattro elementi si nascondono di lei. E' ancora ignara della cosa. festeggia il suo compleanno normalmente senza sapere l'ora in cui è nata, e se lo sapesse capirebbe il perché di tutti quegli spostamenti e della severità dei sui genitori.
Ha combinato molte marachelle ad Alicante a causa della sua personalità; istintiva e sensibile come l'Acqua, vivace e intellettuale come l'Aria, energica e impulsiva come il Fuoco, tranquilla e testarda come la Terra.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.
Sono un gran figo e tra poco cadrai ai miei piedi anche tu.


14/10/2014
Correva, correva velocemente per le strade buie illuminate solo da pochi lampioni, non sapeva per quanto aveva corso, ma sapeva che non era ancora al sicuro, guardò un attimo dietro di se e vide due ombre avvicinarsi sempre più velocemente, deglutì mordendosi il labbro e scivolò in una pozzangherà, urlò dal dolore e prese la caviglia destra tra le mani, sentiva gli occhi bruciare e i passi avvicinarsi
 “No vi prego, non fatemi del male” disse alle due ombre ormai davanti a lei
 “Oh la grande e fantastica Azure si è fatta male?” chiese uno degli uomini davanti a lei, riusciva a scorgere il viso, occhi gialli e una cicatrice che gli percorreva quello sinistro, lei digrignò i denti, la prese per il collo e la tirò su, la lanciò contro il muro e lei sbatté la testa, sentiva il sangue colargli dietro la nuca, si rialzò a fatica e guardò l'uomo alla sua destra, impugnava un coltello con piccole rune oscure incise sopra
 “Come mai non reagisci Azure? Troppa paura? Vogliamo vedere cosa sai fare piccolina.” la stuzzicò quello con il coltello in mano, sentiva un calore crescere dentro il suo corpo, non poteva accontentarli, non poteva mostrare i suoi poteri
 “Dai Azure” le sussurrò malizioso, lei si scagliò in avanti dimenticando il dolore alla caviglia e alla testa, arrivò un pugno sul naso all'uomo armato e gli sfilò il coltello dalle mani, con un gesto veloce lo lanciò contro l'altra ombra colpendolo dritto al petto, il sangue nero cominciò a zampillare fuori dal corpo dell'uomo che in pochi secondi si ridusse in un mucchietto di cenere, l'altro invece cominciava a rialzarsi, Azure gli arrivò un calcio dritto in faccia e cadde di nuovo a terra
 “Vuoi vedere i miei poteri?” lui gemette “E' questo il tuo ultimo desiderio?” sibilò ancora più maligna, prese per il collo l'uomo e lo sbatte contro al muro guardandolo dritto negli occhi privi di anima
 “Allora ti accontento subito.” l'uomo cominciò ad agitarsi mentre Azure gli risucchiava l'anima, le vene cominciarono a diventare sempre più visibili e violacee, partivano dal collo e si espandevano per tutto il corpo mentre la pelle diventava bianca come quella di un vampiro, l'uomo esalò il suo ultimo respiro e gli occhi si rivoltarono all'indietro, Azure lo lasciò andare e lui sparì in una nuvola di fumo. Sospirò e dopo essersi accertata che nessuno avesse assistito alla scena si sistemò i capelli e si toccò la nuca bagnando le dita di sangue.

 “Papà!” urlò una volta entrata in casa “Mamma!” vide sua madre correre per le scale e spalancare gli occhi al vedere com'era conciata la figlia
 “Azure che ti è successo?” chiese aiutandola a sedersi sul divano
 “Demoni” sussurrò debolmente, sua madre si morse un labbro “Due, li ho uccisi.” suo padre arrivò con una benda bagnata e delle garze, le pulì il viso dal sangue e tamponò il panno bagnato sulla ferita alla nuca, sua madre chiuse le mani attorno alla caviglia e una sensazione di sollievo percorse il corpo di Azure
 “Grazie mamma” disse bagnandosi il viso
 “Dobbiamo andarcene da qui Bonnie” disse suo padre guardando la moglie, lei annuì senza problemi poi guardarono la loro figlia, era cresciuta troppo velocemente, era stata costretta a crescere velocemente
 “E' per il tuo bene Azure, ti danno la caccia, non dobbiamo farci trovare.” lei annuì e sentì le palpebre farsi pesanti, cadde con la testa sul cuscino del divano e sua madre la coprì con una coperta, sarebbe partiti il giorno successivo.

 

15/10/2014
Una volta arrivati alla nuova casa Azure si precipitò in camera sua, erano a Sydney e abitavano in una casa di due piani circondata da altri abitacoli simili al loro, sotto i due piani si nascondeva un seminterrato con una porta che portava ad una palestra segreta usata per le esercitazioni; Azure scese le due rampe di scale e si ritrovò nella palestra, c'erano armi di tutti i tipi, macchinari che proiettavano nemici e bersagli, tappeti morbidi e travi, una tipica palestra per cacciatori di demoni, di fianco alla palestra c'era una biblioteca, dove studiava al pomeriggio per acquisire più informazioni possibile sui demoni, su di lei, sul perché le davano la caccia, Azure non sapeva di essere speciale, non sapeva di essere la salvezza dell'umanità, e non sapeva quanto fosse in pericolo
 “Azure, questi sono i tuoi orari, vivrai una vita normale, andrai a scuola e tornata a casa ti eserciterai quattro giorni alla settimana per due ore e nei restanti tre giorni dovrai studiare le materie del nostro mondo; cerchiamo di finire l'anno in questa città okay?” lei annuì e prese il foglio che gli aveva dato suo padre, lunedì, mercoledì, venerdì e domenica gli allentamenti e i giorni restanti lo studio, ormai c'era abituata a questa doppia vita, all'inizio è difficile poi ti viene automatico.
Prese un arco e toccò le frecce con la punta del dito facendo prendere fuoco alla lama in pochi secondi, si posizionò al centro di una piccola piattaforma, e digitò il livello di difficoltà nella proiezione, questa svanì e comparirono dei laser intorno a lei, se li toccava prendeva una scossa, vide il primo nemico, un demone d'erba, prese la freccia infuocata e gliela scagliò contro, prese un altra freccia e la lanciò contro un demone di fuoco che si stava avventando contro di lei, purtroppo ill mostro non morì e si scagliò contro Azure che con un salto all'indietro lo schivò finendo faccia a faccia contro un laser, sospirò e strisciò via dalla sua traiettoria, mirò una seconda volta contro il mostro e la freccia lo colpì dritto al petto, rotolò sulla piattaforma e con la coda dell'occhio vide un demone dell'aria, questo si scaraventò contro di lei che protese le mani in avanti, dai palmi uscì una fiammata che lo colpì in pieno, il mostro cadde a terra e Azure ne approfittò per traffiggere il corpo con una delle poche frecce rimaste; si passò una mano sulla fronte con il fiatone, era solo al terzo demone, ne mancava uno, quello dell'acqua; vide una scia quasi invisibile dirigersi verso di lei, una biscia formata da acqua dolce, il livello di acqua aumentò formando un demone Anguem, gli lanciò una freccia che trafisse il corpo da serpente, cadde proprio di fronte a lei, aveva la testa trasparente del demone di fianco a lei, questo svanì insieme ai laser, la luce tornò a splendere, posò l'arco al muro e bevve un sorso d'acqua, si legò i capelli in una coda e indossò dei guanti tagliati sulle dita, si diresse verso il sacco da box, mise l'avambraccio davanti al viso e cominciò a colpirlo con i gomiti, arrivò un calcio al sacco e caricò il pugno destro colpendolo subito dopo il calcio
 “Azure credo che basti per oggi, sei arrivata meno di due ore fa, vai a riposare.” annuì alla voce di suo padre e si piegò sulle ginocchia respirando affannosamente, si tolse i guanti e li buttò a terra, prese la bottiglia d'acqua e la finì intanto che camminava verso la camera, si fece una doccia fredda e poi si stese sul letto esausta.

 

16/10/2014
Il giorno seguente subito dopo aver fatto colazione si incamminò verso scuola, era il suo primo giorno scolastico a Sydney, nuovi professori, nuovi amici... arrivò davanti all'edificio e lo scrutò, era alto e imponente, vedeva ragazzi della sua età parlare sorridendo tra loro, passò tra la gente cercando di non attirare troppo l'attenzione anche se sentiva degli occhi puntati su di lei, deglutì e continuò a camminare, sentiva il cuore a mille e aveva paura. Paura che la trovassero. Si guardava in torno cercando di capire se c'era qualcuno come lei in questa scuola, o qualche suo nemico, sentiva una grande forza magica ma non riusciva a capire da dove proveniva, si tirò su il cappuccio della felpa ed entrò dentro la scuola
 “Buongiorno lei è?” chiese la segretaria dietro il bancone, intravide un luccichio negli occhi della donna, quel luccichio che solo una fata poteva avere, la scrutò, grandi occhi color nocciola, la pelle chiara, labbra rosse e carnose, il naso a punta e i capelli chiari raccolti in una coda alta che riuscivano a nascondere le orecchie a punta, era sicuramente una fata della terra, si poteva intuire anche dalle venature verdi negli occhi marroni
 “Azure Finnigan.” la donna squadrò la ragazza con fare incantato, sorrise e gli porse l'orario delle lezione e la piantina della scuola, Azure le sorrise di ricambio e fece per girarsi ma la donna la fermò con la sua voce dolce
 “Azure stai attenta.” la ragazza si irrigidì e camminò velocemente verso il suo armadietto, ci buttò dentro i libri e appese una foto con il simbolo dei quattro elementi, lo chiuse e si avviò verso l'aula di scienze.
 
 “Ehm... questo sarebbe il mio posto.” si girò e incontrò due occhi grigi, un brivido le percorse il corpo, si riprese da quei occhi mozzafiato e alzò un sopracciglio
 “C'è scritto il tuo nome sopra?” chiese, lui sorrise e si sedette al suo fianco
 “Mi piacciono le ragazze che rispondono” disse sorridendo, lei scoppiò in una risata e scosse la testa cercando di non guardarlo più, come potevano i ragazzi essere così idioti?
 “Perché ridi?” chiese inarcando le sopracciglia
 “Perché ti credi un gran figo e non lo sei” rispose accavallando le gambe, lui sorrise nuovamente
 “Ti sbagli tesoro, sono un gran figo e tra poco cadrai ai miei piedi anche tu.” l'aveva veramente chiamata tesoro?
 “Chiamami tesoro un'altra volta e giuro che non potrai più procreare.” sibilò minacciosa socchiudendo gli occhi chiari
 “Okay tesoro.” Azure strinse i pugni, cercò di controllarsi il più possibile, odiava i diminutivi e soprattutto se usati da una testa di cazzo come quella che aveva di fianco, gli arrivò un pugno dritto nel cavallo dei pantaloni facendo piegare il ragazzo dai capelli verdi sul banco gemendo
 “Stronza” sussurrò con voce stridula tenendosi la parte dolorante con le mani, lei sorrise vittoriosa e trattenne una risata
 “Me la paghi questa” disse poi tirandosi su dal banco lentamente, lei sorrise e lo guardò ridendo finché non entrò la professoressa
 “Chi è Azure Finnigan?” la ragazza si alzò in piedi e sussurrò un 'Io', la professoressa la scrutò lentamente da testa ai piedi
 “Benvenuta.” Azure si rimise seduta
 “Che nome strano Azure.” osservò il ragazzo di fianco a lei, non aveva niente di strano il suo nome “Comunque io sono Michael.”
 
“Si si, ciao e addio Michael” disse senza guardarlo un secondo di più.

Chiuse l'armadietto e sobbalzò nell'incontrare nuovamente gli stessi occhi grigi dell'ora precedente
 “Che vuoi Clifford?” chiese cominciando a camminare con lui a fianco
 “Ti sto così sulle palle?” chiese lui guardandola dall'alto, era bassa confronto a lui, le arrivava poco sopra le spalle, Azure annuì senza parlare, passarono davanti ad uno sgabuzzino e Michael la trascinò dentro intrappolandola tra il muro e il suo corpo
 “Che cazzo stai facendo Clifford?!” sbraitò dimenandosi dalla sua presa, lui sorrise maligno nel buio e si avvicinò ancora di più, i loro nasi si sfioravano e il loro bacini erano attaccati, Michael avvicinò le labbra al suo collo e Azure spalancò gli occhi e cercò di respingerlo mettendogli due mani sul petto
 “Si chiama vendetta tesoro” disse sfiorando il collo della ragazza con le labbra, lei rabbrividì e Michael si allontanò ridendo
 “Volevo solo spaventarti, non ti avrei mai fatto niente, però se vuoi io sono sempre a tua disposizione.” le fece un occhiolino, Azure ricominciò a respirare e resistette all'istinto di ucciderlo
 “Ma facciamo anche no Clifford” disse uscendo da quello stanzino, ripensò alle labbra di Michael sopra il suo collo, erano delicate e morbide, scosse la testa mandano via quel pensiero e andò in classe di matematica; quegli occhi grigi così espressivi, quel sorriso mozzafiato, i capelli tinti di verde rendevano la pelle ancora più pallida, un ragazzo così bello con la mente di un deficiente, scosse la testa, ormai tutti i ragazzi più carini sono anche dei gran stupidi
 “Signorina Finnigan!” lei sobbalzò e guardò il professore di matematica
 “Prima non risponde all'appello e adesso non si degna di rispondere alla mia domanda, credo che un ora nell'aula punizioni la farà stare attenta la prossima volta!” sospirò e alzò le spalle, il primo giorno di scuola peggiore di sempre.

Dopo l'ultima ora si recò al secondo piano dove si trovava l'aula punizioni, si andò sedere nell'ultimo banco, era tranquilla rannicchiata sul banco quando vide una chioma verde fluo fare capolino dentro l'aula
 “Mi perseguita” sussurrò sbattendo la testa sul banco, Michael Clifford si fermò a guardare la ragazza e si andò a sedere di fianco a lei
 “Ciao bellezza.” lei non rispose ed entrò il professore che si sedette sulla cattedra con una pila di fogli in mano
 “Bene bene chi abbiamo qui?” chiese guardando i due ragazzi, posò gli occhi su Azure e alzò un angolo della bocca, sentiva l'odore di magia nell'aria, era dolce e intenso. Buono da sentire ma tossico per i demoni; il professore tossì e andò ad aprire la finestra per far circolare l'aria
 “Clifford e...?” chiese guardando la ragazza con i suoi occhi neri, Azure rabbrividì e tese la mascella
 “Finnigan” rispose, il professore annuì e si sedette dietro alla cattedra, prese un libro a caso e lo aprì
 “Finnigan” sussurrò lentamente, la voce sinistra del professore venne udita solo da Azure che cercò di tenere il panico che cresceva dentro di lei sotto controllo, abbassò il capo e cominciò a respirare dalla bocca, Michael la guardò, doveva ammettere che era preoccupato per quella ragazza, le mise una mano sulla spalla ricevendo solo  un piccolo sguardo
 “Tutto bene Azure?” chiese, lei annuì
 “State zitti!” sbraitò il prof. tornando al suo libro.

Marcus Finnigan nato ad Alicante il 3 Giugno 1971 è capo e difensore del mondo di fuoco, è sposato con Bonnie Fergus nata anche a lei ad Alicante il 3 Dicembre del 1978, proviene dal mondo dell'aria; si sono conosciuti a una riunione del consiglio, entrambi erano dalla stessa parte, credevano nella leggenda più di chiunque altro non che ce ne fossero molti, nessuno credeva fosse possibile appartenere a tutti e quattro gli elementi, uno dei veterani del consiglio nonché il più intelligente aveva dichiarato impossibile l'appartenere sia al fuoco, all'acqua, all'aria e alla terra contemporante, e pertanto a distruggere le tenebre. Erano loro due contro tutti, non si sarebbero rassegnati fino a che non avessero trovato questa persona.
Hanno avuto una figlia di Nome Azure Finnigan, nata tra la fine del 31 Dicembre e l'inizio del 1 Gennaio del 1997, ha una gemella dichiarata scomparsa che corrisponde al nome di Veronica Finnigan, ancora il corpo non è stato trovato.

Voglio sapere di Azure Finnigan.

Azure Finnigan potrebbe essere la leggenda, è nata nel giorno giusto al momento giusto, non sai quanto fossero felici i genitori, credevano e credono di aver trovato la soluzione per salvare il mondo, e forse hanno ragione, ha tutte le caratteristiche adatte; compiuti i diciotto anni sarà reclamata dai quattro elementi e solo li potremo chiarire chi sia veramente Azure Finnigan, nulla è certo, per sapere di più dovrà attendere due mesi e sedici giorni mio signore, mi dispiace. Per adesso posso dirle che tutti gli uomini, demoni, creature che hanno provato ad ucciderla o catturarla non sono ritornati dalle proprie famiglie, ha una faccia da angelo quella ragazza, ma non esita ad uccidere le persone che gli vanno contro.

E della gemella cosa si può sapere?

Veronica Finnigan è scomparsa il giorno della sua nascita, l'uno Gennaio alle ore 00:01 l'ora esatta della nascita, un minuto dopo Azure Finnigan, si diceva e si dice tutt'ora che Veronica Finnigan fosse uno sbaglio, aveva sangue demoniaco nelle vene per motivi sconosciuti, non si sa come sia finito nel corpicino della bambina. Veronica non era prevista nella famiglia, e si suppone che i genitori l'abbiano uccisa per non mettere in pericolo la piccola Azure Finnigan. Ma si dice anche nella leggenda che la gemella cattiva tornerà per vendicarsi, quindi stia tranquillo mio signore, se non riesce ad ucciderla lei ci penserà Veronica Finnigan. E' una ragazza molto potente, e so per certo che non è morta, si vocifera che viva nei boschi della Pennsylvania vicino a Philadelphia, non è difficile riconoscerla, è identica ad Azure e ha una grossa cicatrice sul petto dove i genitori l'hanno colpita d'appena nata, che crudeltà, chi avrebbe mai pensato che la famiglia Finnigan fosse capace di questo? Nessuno sa dell'esistenza di Veronica, solo i libri più vecchi, e dubito che anche il consiglio ne sia a conoscenza, se lo sapessero credo che Marcus e Bonnie non sarebbero ancora su questa terra a vagare liberi, è un reato che porta all'ergastolo o persino alla morte uccidere un neonato...

Lucas chiuse il libro e lo appoggiò sulla cattedra, non voleva più sentire ciò che aveva da dire, aveva raccolto abbastanza informazioni, scrutò Azure che in quel momento guardava fuori dalla finestra 
 “Michael, potresti andare a prendere la mia agenda nel mio ufficio?” Michael annuì e uscì dalla stanza, Azure guardò dritto negli occhi il professore che aveva un ghigno malefico sul volto, alzò la mano destra e la porta si chiuse
 “Piccola Azure” disse avvicinandosi alla ragazza, lei rimase seduta, pietrificata dall'uomo dinanzi a lei, riusciva a vedere un tatuaggio alla base del collo, era il simbolo del fuoco e dell'aria, deglutì e alzò lo sguardo lentamente, incontrò due occhi rossi che la fecero rabbrividire, l'uomo la prese per il collo e la sbatté sopra il banco, gemette quando sentì una fitta sulla ferita causata pochi giorni fa, Lucas le strinse le mani sul collo, Azure cercò di respirare ma non riusciva a trovare aria
 “Ti... ti prego...” sussurrò tossicchiando
 “Spero tu sia veramente la leggenda sennò ti avrò ucciso per niente” sibilò mostrando la lingua biforcuta da rettile, Azure piegò la gamba e gli arrivò un calcio dritto nello stomaco, l'uomo lasciò la presa dal suo collo e si piegò in due tenendosi una mano sul punto colpito, Azure riprese a respirare e si mise una mano sul petto dove sentì il cuore battere all'impazzata, l'uomo si buttò sopra di lei facendola sbattere forte contro il pavimento, la teneva stretta per i polsi, lei scalciava cercando di toglierselo di dosso mentre la lingua biforcuta viaggiava sul suo collo lasciandole una scia viscida, sentiva il calore salire dallo stomaco fino alla mano destra, questa cominciò a diventare calda fino al formarsi di un palla di fuoco, la lanciò contro Lucas che cadde a terra con la camicia bruciata, si avvicinò all'uomo e gli appoggiò un piede sulla gola, lo guardava negli occhi che imploravano pietà, ghignò e cominciò a premere il piede contro il collo dell'uomo che emise un verso gutturale, dalla bocca uscì un rivolo di sangue nero
 “Non dovevi neanche provare a toccarmi lurido” sibilò arrivandogli uno schiaffo in pieno viso
 “Cosa si prova a non respirare eh?” Lucas sorrise maligno e con un gesto di fianchi la fece cadere contro un banco, si rialzò e si spostò verso destra evitando Lucas che sbatté forte la testa sul banco in cui aveva precedentemente sbattuto, sentiva una forte fitta al fianco sinistro, l'uomo si stava per rialzare ma Azure fu più veloce e gli arrivò un calcio dritto in testa, questa rimbalzò sul pavimento formando una chiazza nera. Sangue di demone; Lucas svanì in una nuvola di fumo nero che fece tossire la ragazza, si mise una mano al petto e chiuse gli occhi, non aspettò altro secondo e si mise a correre più veloce che poté, vide Michael incamminarsi a mani vuote verso il secondo piano, lo raggiunse e lo prese per il polso
 “Andiamo Clifford, il professore non ha voglia di badarci” disse portandolo fuori dall'edificio
 “Sicura dolcezza?” chiese cingendole un fianco, lei roteò gli occhi e lo spinse via, una fitta la colpì nuovamente al fianco sinistro, si piegò in due e trattenne un urlo
 “Tutto bene Azure?” lei annuì e cominciò a tossire, si mise dritta a fatica “No, non stai bene, lascia che ti aiuti a tornare a casa.” deglutì e annuì, lui la prese il fianco destro e la scortò fino all'auto, la fece sedere nei posti dietro dove ebbe la possibilità di controllare il fianco, aveva una chiazza violacea che si stava espandendo con al centro una ferita macchiata di nero, Azure spalancò gli occhi e per poco non le vennero le lacrime, del veleno di demone era entrato a contatto con il suo sangue
 “Michael ti prego portami subito a casa, abito nella Roadler street” disse, Michael partì a razzo e l'accompagnò a casa, l'aiutò ad entrare dentro
 “Hai bisogno di una mano?” lei fece un passò ma una nuova fitta le colpì il fianco, non poteva farsi aiutare da un umano, scosse la testa e Michael la fece sedere sul divano, sentiva il veleno espandersi dentro di lei, il respiro si fece affannoso, non ce l'avrebbe fatta da sola
 “Michael vai in bagno e portami la cassetta nera dentro il mobiletto bianco di fianco allo specchio.” lui annuì e fece come detto
 “Ora girati e non voltarti qualsiasi cosa accada.” si girò senza problemi, prese dalla cassetta un contagocce e ne mise cinque dentro la ferita, questa cominciò a sfrigolare come quando cuoci delle patatine fritte, si morse forte il labbro tanto che sentì il sapore metallico del sangue dentro la bocca, si pulì la ferita con una garza bagnata e mise altre gocce dentro la ferita, questa volta anziché sfrigolare un po' di schiuma fuoriuscì colando sui pantaloni neri, versò altre gocce fino a quando la schiuma cessò di uscire, ci spalmò sopra una pomata verde facendo diminuire il dolore e coprì la parte ferita con cerotto, si abbassò la maglietta e chiuse la valigetta
 “Okay, ho fatto. Ora puoi andare.” Michael le fece un cenno con la mano e se ne andò “Michael?” chiese prima che chiudesse la porta, lui si girò per guardarla
 “Grazie” disse sorridendo
 “Non c'è di che, ciao Finnigan.”
 
“A mai più Clifford.” non era cambiato nulla.


Ehy(: Eccomi con il primo capitolo di Elements. 
Come avrete potuto capire sarà una fan fiction che si incentra sui quattro elementi
Fuoco, aria, acqua, terra. La piccola Azure ha tutti e quattro gli elementi e non lo sa. Sfigata.
E Michael? E' un umano o un cacciatore come lei? Non ve lo dico ihih, se volete scoprirlo dovrete aspettare il secondo o il terzo capitolo, bho non mi ricordo. 
Vi dico solo che a partire da (appunto) il secondo o il terzo capitolo cambierà tutto. Ma proprio tutto.
Spero vi si piaciuto, e se potreste esprimere il vostro parere in una recensione che contenga più di 10 parole ve ne sarei molto grata.
Grazie per la lettura e scusate per gli errori.

 Vi lascio con la foto di Azure, e uno spoiler del secondo capitolo:
 

“Michael giusto?” sibilò mostrando la lingua biforcuta, lui annuì tremante, non sapeva dove guardare, quei buchi neri al posto degli occhi, le labbra cucite, la pelle solcata da quelle orrende cicatrice gli facevano accapponare la pelle

“Michael... Cosa mi sai dire di lei?!” sussurrò urlando a pochi centimetri dal suo volto, la testa di Michael girava ma riusciva ancora a rispondere alle domande di quel mostro

“L-lei chi?” chiese balbettando

“Azure.”

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