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Autore: soholdontome    21/07/2014    4 recensioni
«Non posso evitare di trasformarmi in Cenerentola almeno uno ogni due giorni, lo sai»
«Ma non vai al ballo, non perdi la scarpetta e non incontri nemmeno il tuo principe azzurro»
«Chissà, forse un principe l'ho incontrato»
«Un principe molto poco regale, che veste in maniera insolita con jeans strappati e canotte, suona la chitarra in una band Indie-Pop e non ha idea di come sistemare i suoi capelli ogni mattina?»
«Esatto»
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James McVey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Cause I wanna close my eyes and sleep,
run to the place we used to meet,
‘cause I’d rather have you in my dreams than wake up without you.
'Cause I’d sleep forever if you’d leave,
give up the world so you would see that I’d rather have you in my dreams than wake up without you.


James corse verso di me e mi sorrise com'era suo solito fare: «Ciao Ethel».
Amavo tutto del suo sorriso, dalle caratteristiche fisiche come le labbra perfettamente distese e i denti bianchissimi in bella mostra, alla sua spontaneità e sincerità.
«Ciao James»
«Ti ho portato una cosa»
Notai che aveva una mano nascosta dietro la schiena e con la stessa si avvicinò alla mia tempia sinistra, mettendo poi qualcosa tra i miei capelli, e sorrisi, riconoscendo il profumo.
«Una margherita» dissi trattenendo una lieve risata.
Eravamo in un parco, accanto ad un albero di fiori di pesco, e sebbene fosse pieno giorno, era deserto, eravamo gli unici lì dentro e potevamo approfittarne per passare un po' di tempo indisturbati.
«Com'è andata oggi? Ti sei data alle pulizie in casa ancora una volta?» chiese prendendomi per mano e iniziando a camminare.
«Non posso evitare di trasformarmi in Cenerentola almeno uno ogni due giorni, lo sai»
«Ma non vai al ballo, non perdi la scarpetta e non incontri nemmeno il tuo principe azzurro»
«Chissà, forse un principe l'ho incontrato»
«Un principe molto poco regale, che veste in maniera insolita con jeans strappati e canotte, suona la chitarra in una band Indie-Pop e non ha idea di come sistemare i suoi capelli ogni mattina?»
«Esatto»
Risi a causa della sua faccia concentrata mentre cercava un modo adatto per descriversi e ci fermammo sotto un albero di mele, era incredibile la varietà di alberi da frutto di quel parco, era una specie di Giardino dell'Eden.
«Come va con i The Vamps?»
«Alla grande, stiamo per partire per gli Stati Uniti e resteremo lì per circa sei settimane, sarà un bel tour, anche se saremo soltanto l'opening act»
«Ma a fine anno avrete il vostro headline e l'anno prossimo un arena tour!»
«Sì, è assurdo, finalmente ce l'abbiamo fatta!»
«Io ho creduto in voi sin dall'inizio, lo sai questo?»
«Certamente, tu ci sei sempre stata, da quel giorno in cui vedesti alcune nostre cover, all'epoca Connor si era anche unito a noi da poco»
«Non sarà stato l'inizio vero e proprio ma vi amo da allora, siete davvero molto importanti per me»
«E io ce l'ho un posto speciale nel tuo cuore?»
«Sì, un gran del posto, proprio qui»
Portai la sua mano all'altezza del mio cuore e lasciai che la posasse lì delicatamente.
«Ethel, anche tu hai un posto speciale nel mio cuore» sussurrò dopo un po' facendo risalire piano la mano verso l'incavo del mio collo. Si avvicinò e mi baciò dolcemente la fronte.
«Non dimenticare mai quello che abbiamo, noi due»
«Mai»
Gli sorrisi e d'un tratto lo spinsi via, ridendo e correndo più forte che potevo.
«Vediamo quanto sei in forma, Mc Vey!» urlai.
Mi ricorse per qualche minuto, risalii una piccolissima collina sulla destra e quando fui troppo stanca per correre ancora tanto veloce, dovetti rallentare e lui mi raggiunse, fiondandosi su di me e facendomi cadere a terra tra le risate.
«Sei veloce, ma anch'io lo sono. Ti ho presa, piccola»
«Se avessi corso sempre alla stessa velocità ti avrei seminato»
«Ma tu volevi essere raggiunta»
«Non è vero, assolutamente, e oltretutto potrei ancora correre via»
Feci per alzarmi ma lui bloccò, tenendomi schiena a terra sotto di lui, intrappolandomi.
«No, non lo farai»
«Sono in ostaggio?»
«Finché voglio, sì»
«E non mi lascerai andare?»
«Vuoi che ti lasci andare?»
Lo guardai negli occhi, a pochi centimetri dai miei, vivaci, lucenti, ammalianti.
«No»
Avvicinò il viso al mio e mi baciò, lasciandomi senza fiato, così lasciò che il suo corpo si adagiasse sul mio, mentre le mie mani percorrevano lentamente il profilo della sua schiena per giungere alla testa, ai capelli.
Lasciandomi una scia di baci sul viso e sul collo, arrivò al mio orecchio e sussurrò: «Ci vedremo sempre qui, Ethel, se tu lo vorrai».
Chiusi gli occhi per bearmi della sulla e voce, felice di avere James tutto per me.
Poi tutto scomparve, svanì all'improvviso, e non vidi più nulla.



Mi girai su un fianco, aprendo di poco gli occhi per dare uno sguardo alla sveglia: 04:35.
Richiusi gli occhi, tirando un po' più su le coperte e sorrisi.
«Ci vediamo nei miei sogni, James».







- Vi consiglio di ascoltare "See You In My Dreams" dei We The Kings, da questa ho tratto sia il titolo della OS che il pezzo in inglese iniziale, che è appunto il ritornello della canzone.
  
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