Film > Thor
Ricorda la storia  |      
Autore: Walking_Disaster    21/07/2014    4 recensioni
OS divisa in 3 parti, si può dire, dove abbiamo del pre-slash e dello slash coesistenti con un bel salto temporale.
Il primo incontro tra Thor e Loki e dei loro sorrisi.
L'amore tra Thor e Loki ed i loro sorrisi.
Dal testo: «Loki?»
Era di nuovo la voce di Thor a pronunciare quel nome, chiamandolo, volendolo vedere, volendogli poter sorridere.
Frigga assisteva in silenzio, il cuore pieno, pensando che coloro che avevano visto così pochi inverni non meritavano il male che pervadeva i nove mondi interi. E poco importava quale fosse la terra su cui avevano aperto gli occhi appena nati.
«Madre, non vuole svegliarsi!»
Fu così che la Regina di Asgard si distrasse dai suoi stessi pensieri, col tono lamentoso e squillante che aveva utilizzato il suo primogenito. Frigga si ritrovò a ridacchiare compostamente a causa dell'adorabile broncio messo su da Thor, prima di chinarsi verso i suoi figli.
«Evidentemente ha sonno!»
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frigga, Loki, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il suo Sole, la sua Luna


Tutto cominciò molto e molto tempo fa.
Era un tempo che i midgardiani non riuscivano a far corrispondere con un periodo preciso terrestre; era un tempo in cui Odino era già Padre di tutto, ma il tutto era molto più ridotto.
Parliamo di un tempo in cui Thor pesava assai meno di Mjolnir e le sue guance avevano il colore di una pesca e mancavano di quell'irsutismo tipicamente maschile, tipicamente adulto.
Parliamo del tempo in cui la guerra di Odino contro Laufey si era conclusa, un tempo in cui i sopravvissuti tornavano ad abbracciare i propri cari in una patria rimasta lontana per troppo tempo e le donne piangevano i mariti perduti in una maniera prematura ed esageratamente violenta.
E come in ogni qualunque altro tempo, toccava agli ignari e agli innocenti pagare uno scotto non giusto, guadagnato da decisioni e colpe altrui.
Ed innocente, colui che pagò, era anche quel piccolo gigante di ghiaccio raccolto tra le braccia di un estraneo; un neonato rifiutato dalla sua stessa terra d'origine.
Asgard sarebbe stata la sua nuova casa. Loki il suo nuovo nome. Dio degli Inganni il suo futuro appellativo.
Le braccia di Odino lo deposero tra quelle della Madre degli Dei sua sposa – e Loki ebbe così una nuova possibilità per vivere.


*

«Thor, piccolo mio, lui è Loki.»
Fu così che quel dio bambino conobbe la sua personale altra faccia della medaglia. La medaglia che fino a quel momento era stata completata solo per metà, di luce, di sguardi color del cielo terso.
L'infante Dio del Tuono era seduto a gambe incrociate sul letto, gli occhi limpidi, vispi e vivaci che subito si andarono a posare sul fagotto che Frigga teneva stretto al petto e che adesso veniva proteso verso il biondino, permettendogli così di vedere.
Thor allungò il viso verso il nuovo arrivato, i palmi delle piccole manine posate sui piedi – nudi, in quel momento – ed il viso stropicciato in un'espressione tra il curioso ed il sospettoso.
«Lo...ki?»
Pronunciò ingenuamente, mentre Frigga deponeva sul morbido materasso colui che - a tutti gli effetti – considerava ora suo figlio.
«Sì, bambino mio. È tuo fratello.» Aggiunse poi la Madre di tutto, rivolgendo ai due figli un dolce sorriso.
Thor si accigliò: quindi quello era un fratellino!
Il maggiore tra i due bambini allungò una mano e scostò quel po' di stoffa che bastava per poter scorgere il viso del nuovo arrivato. Loki aveva gli occhi chiusi, la pelle era bianca come la neve e le due labbra erano umide e rosa come un petalo di fiore di ciliegio, e, nella pace del sonno, formavano una tenera e delicata
'o' appena schiusa.
E Thor lo fissava, già stregato da quel bambino così fragile che sembrava potersi infrangere come un cristallo da un momento all'altro.
«Loki?»
Era di nuovo la voce di Thor a pronunciare quel nome, chiamandolo, volendolo vedere, volendogli poter sorridere.
Frigga assisteva in silenzio, il cuore pieno, pensando che coloro che avevano visto così pochi inverni non meritavano il male che pervadeva i nove mondi interi. E poco importava quale fosse la terra su cui avevano aperto gli occhi appena nati.
«Madre, non vuole svegliarsi!»
Fu così che la Regina di Asgard si distrasse dai suoi stessi pensieri, col tono lamentoso e squillante che aveva utilizzato il suo primogenito. Frigga si ritrovò a ridacchiare compostamente a causa dell'adorabile broncio messo su da Thor, prima di chinarsi verso i suoi figli.
«Evidentemente ha sonno!» Tentò di spiegare la Madre al piccolo Dio del Tuono, che ricambiò quelle parole col marcare ancora di più il cipiglio che aveva formato tra le sopracciglia.
Ma a quel punto, neanche a farlo di proposito, il poco più che neonato emise un vagito che catturò all'istante l'attenzione di Thor, distogliendolo così dal lamentarsi per la scarsa partecipazione del nuovo fratello.
Subito il biondo si precipitò ad osservare quello scricciolo, sul cui visetto tondo adesso spiccavano due occhi verdi come le gemme non ancora sbocciate che impreziosivano gli alberi in primavera.
«Ciao, Loki! Tu lo sai che sei il mio fratellino?»
L'ampio sorriso che Thor gli rivolse era così sincero e luminoso che avrebbe fatto impallidire persino il Sole. Poi gli pose una carezza leggera come un bacio di vento sulla guancia.
Si guardavano negli occhi, rapiti, uniti.
Poi Loki si aprì in un gran sorriso di tenere gengive.


*

L'aria era calda e sapeva di sesso.
Avevano avuto tempo di crescere, di sapere, di conoscere. Avevano imparato cos'era l'amore – o forse l'avevano sempre saputo e con la crescita avevano solo imparato a farlo.


Loki era sdraiato su un fianco, il corpo nudo color del latte schiacciato dalle pesanti e preziose lenzuola della camera del maggiore dei due principi di Asgard.
Osservava Thor dormire, le labbra rosse, consumate dai baci e dai morsi, che erano appena socchiuse e soffiavano respiri pesanti e rilassati.
Poi, dopo un tempo troppo dilatato da poter definire, il Dio del Tuono si stiracchiò tra mugugni e scricchiolii d'ossa, per aprire poi gli occhi, sbadigliando rozzamente e biascicando con placidità.
Loki lo salutò, osservandolo con quegli occhi impossibilmente verdi: «Ben svegliato, fratello.» Soffiò, mentre Thor richiudeva le palpebre, passando un braccio intorno alla vita magra del minore e se lo tirava più vicino, finché le loro carni non si congiunsero.
Loki gli sorrise compostamente, ed anche se il suo era un sorriso fin troppo diverso da quelli abbaglianti del biondo, trasmetteva così tanto amore e forza che avrebbe fatto nascondere la Luna.
Poi gli posò una mano sulla guancia villosa, carezzandolo con un'infinita dolcezza.
A quel contatto Thor socchiuse pigramente gli occhi per potergli guardare il volto di porcellana, si sporse a lasciargli un bacio sulla punta del naso e risolse il tutto con ciò che sapevano fare meglio: gli sorrise.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Thor / Vai alla pagina dell'autore: Walking_Disaster