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Autore: Princess Kurenai    22/07/2014    1 recensioni
[Reigisa] Rei avrebbe volentieri provato a fare finta di niente - perché doveva ‘preoccuparsi’ in quel modo? Era altamente illogico! -, ma suo malgrado non era riuscito ad ignorare lo sguardo cupo che aveva attraversato gli occhi di Nagisa quando, alla vigilia del torneo, Makoto ed Haruka avevano annunciato i loro progetti futuri.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I'm happy to swim with you
Fandom: Free!
Personaggi: Ryuugazaki Rei, Hazuki Nagisa
Pairing: Reigisa
Genere: Introspettivo, Malinconico
Rating: SAFE
Avvertimenti: OneShot, Leggerissimo Shonen ai
Conteggio Parole: 825
Note: 1. Questa fic ha partecipato alla Notte Bianca indetta dalla pagina No ma Free lo guardo per la trama, eh e l’ho crosspostata sul mio askblog Sharara ☆ Goes On per il prompt: Free! - Nagisa/Rei - Rei scopre che anche Nagisa può diventare serio e malinconico e cerca di fare qualcosa per capire cos'ha e tirargli su il morale (ti lascio decidere liberamente il motivo della tristezza di Nagisa, basta che non sia un motivo troppo stupido)
2. Non betata .w. verrà corretta in seguito!


Rei avrebbe volentieri provato a fare finta di niente - perché doveva 'preoccuparsi' in quel modo? Era altamente illogico! -, ma suo malgrado non era riuscito ad ignorare lo sguardo cupo che aveva attraversato gli occhi di Nagisa quando, alla vigilia del torneo, Makoto ed Haruka avevano annunciato i loro progetti futuri.

Ad essere completamente sinceri, quando si trattava di Nagisa gli veniva quasi spontaneo notare le varie sfumature del suo carattere. Di conseguenza quel lampo carico di malinconia non riuscì proprio a sfuggirgli, e per quel motivo, una volta sul treno per tornare a casa, si costrinse a battere la sua riservatezza per rivolgere al suo compagno un semplice: « Va tutto bene, Nagisa-kun?»

Scorse una miriade di sentimenti attraversare gli occhi di Nagisa davanti alla sua domanda, dallo stupore alla tristezza, che vennero poi prontamente sostituiti da una finta espressione gioiosa.

« Certo, Rei-chan! Perché?»

Sorrideva e cercava di mostrarsi tranquillo, ma per Rei quella era solo una pallida imitazione del carattere solare che aveva sempre distinto il suo compagno. Si sistemò gli occhiali, cercando le parole per esporre i suoi dubbi senza apparire troppo invadente.

« Riguardo... il diploma dei senpai... ecco...», bofonchiò incerto, dandosi poi dello stupido per non essere riuscito a sembrare più deciso, soprattutto quando Nagisa gli rivolse uno sguardo triste prima di spostarlo sul paesaggio all'esterno del treno.

« Te ne sei accorto?», domandò, senza però attendere una risposta - già la aveva, era più che chiaro -, « Speravo che questo momento non arrivasse mai».

Era la prima volta che Rei scorgeva quell'espressione sul viso di Nagisa. Non riusciva neanche a descriverla ad essere sincero, ma era perfettamente in grado di sentire il suo stomaco stringersi davanti alla tristezza e alla rassegnazione dell'altro.

« Non è la prima volta...», continuò Nagisa senza riuscire a trattenere un sospiro sconsolato, « E anche se so che non è la fine, tutto quello che riesco a dirmi è "Perché così presto? Perché non posso continuare a nuotare con loro?", e mi sembra solamente di aver perso tempo».

Rei avrebbe davvero voluto mostrarsi impassibile e magari riuscire a rincuorare il suo compagno con qualche frase ad effetto del tipo: « Non è finita fin quando nuotiamo insieme», ma riuscì solamente ad ascoltare Nagisa aprirsi con lui senza trovare niente da dirgli.

« Mako-chan andrà a studiare a Tokyo e Haru-chan, anche se dice che lo fa solo per nuotare, credo sia felice di essere stato selezionato insieme a Rin-chan...», continuò, facendo dondolare lentamente le gambe, « Se ne vanno via tutti, ancora una volta. Sono felice per loro, davvero... ma, credo… credo di aver paura di rimanere solo!», svelò poi piegando le labbra verso l'alto e concedendosi una breve risata imbarazzata.

« Nagisa-kun...», Rei si bloccò, spostando lo sguardo dal sorriso alle mani strette a pugno di Nagisa, che tradivano il suo vero stato d'animo.

Nessun libro di teoria gli avrebbe mai insegnato a reagire ad una situazione simile, per quel motivo si lasciò spingere da quella forte necessità di stringere a sé Nagisa nel tentativo di spazzare via quella paura. Guardò altrove - non avrebbe mai retto il contatto visivo -, allungando il braccio per cingere le spalle dell'altro, costringendolo ad appoggiarsi a lui.

Che cosa poteva dirgli? Cosa poteva fare per aiutarlo?

« Non... non sei da solo, Nagisa-kun», borbottò ancor prima di riuscire a formulare una vera e propria frase di incoraggiamento, lasciando che le sue orecchie andassero letteralmente in fiamme, « Nuotiamo insieme, no?»

Sentì chiaramente gli occhi stupiti di Nagisa fissarlo, e Rei non ebbe neanche tempo di cercare di aggiungere qualcosa di meno imbarazzante che all’improvviso le braccia del suo compagno lo cinsero in un abbraccio, accompagnato da una risata intrisa di riconoscenza.

« Rei-chaaaan!», trillò infatti Nagisa, stringendolo forte ed attirando su di sé gli sguardi degli altri passeggeri.

« N-Nagisa-kun! Per favore!», il viso di Rei si colorò ulteriormente di rosso, « Q-questo non è per niente bello!», gracchiò nel tentativo di scrollarsi di dosso l'altro - anche se a dirla tutta, non ci stava neanche mettendo troppo impegno.

« Tu sei bellissimo, Rei-chan!», ribatté Nagisa continuando ad abbracciarlo ignorando completamente il suo l'imbarazzo.

A quel punto non gli rimase altro che borbottare e stringere a sua volta il suo compagno che rimase nascosto tra le sue braccia ancora per qualche momento prima di allontanarsi del tutto. Si sedette di nuovo composto, rivolgendogli un piccolo ma sincero sorriso prima di asciugarsi rapidamente gli occhi - aveva fatto quella scenata solo per nascondere le sue lacrime, e Rei ancora una volta non poté non stupirsi per la sua forza.

« Grazie, Rei-chan», mormorò Nagisa, azzardandosi a prendergli la mano per stringerla con forza, « Sono felice di nuotare con te».

Rei si sistemò gli occhiali, imbarazzato. In realtà sentiva di dover essere lui a ringraziare il suo compagno per averlo spinto nel club di nuoto e per tante altre cose che, in quel momento, gli facevano battere furiosamente il cuore, ma tutto quello che riuscì a fare fu semplicemente borbottare un: « A-anche io, Nagisa-kun».



   
 
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