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Autore: Memy_BlackVeilBrides    22/07/2014    5 recensioni
Eveline e Luke. Troppo innamorata lei, troppo confuso lui. Troppo perfetta lei, altrettanto perfetto lui. Troppo amore da lei, troppo orgoglio da lui. Troppo ingenua e innamorata di lui era Eveline, troppo fragile e nascosto dietro l'orgoglio era Luke. Sembravano destinati allo sbriciolamento di tutto....
PROTETTA DA COPYRIGHT
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Dimmi che mi ami....

Singhiozzi senza fine rimbombavano disperatamente nell'appartamento.. una ragazza.. Eveline era seduta a terra con le spalle al muro mentre il suo volto era inondato da lacrime, e la bocca soffocava sempre più singhiozzi in gola. Difronte a lei  sostava la figura di un ragazzo maturo.. un uomo quasi. Lui aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri; occhi così belli non si erano mai visti sulla faccia della terra, occhi chiari e freddi.. come il ghiaccio.In quel momento erano contornati da un alone di colore rosso " perchè cazzo fai così Luke? Sei lunatico, cambi in continuazione ed io non ti riconosco più"  quasi urlò la ragazza tra una lacrima ed un singhiozzo. A quelle parole l'uomo strinse i pugni: non sopportava di vederla in quello stato, stava per dare di matto,  Eveline doveva finirla di urlare parole senza senso o Luke avrebbe di nuovo lasciato che la rabbia prendesse il controllo " Basta cazzo Eveline! Finiscila di fare così" il ragazzo si avvicinò senza alcuna delicatezza a lei, afferrò la giovane per i polsi e la alzò da terra. Indugiò un istante difronte agli occhi così belli della ragazza, ma quel momento, in cui entrambi si guardarono ed annegarono nelle proprie iridi, non durò molto; Luke sentì un disperato bisogno di appropriarsi delle labbra della ragazza.. di nuovo, non gli importava della situazione. Premette le sue labbra carnose contro quelle fin troppo provocanti di lei. Entrambi sentirono un brivido percorrergli la spina dorsale a quel contatto inaspettato ed improbabile. L'uomo passò la lingua sul labbro inferiore della ragazza, chiedendo l'accesso alla sua bocca. Eveline acconsentì. Le loro lingue si incontrarono e danzarono in quello che sembrava, apparentemente, un equilibrio troppo  perfetto per essere vero, nonostante la situazione.  Per la ragazza quello era un bacio voluto.. si, voluto eppure era tremendamente disperato. Lentamente il bacio che all'inizio risultava come casto, rivelò un'ardente passione da parte di entrambi. Luke la desiderava.. era un continuo drogarsi di lei ogni notte, e farla sua, in qualsiasi caso. Era un incosciente desiderio, un'ossessione quasi.. che si impadroniva di lui per la medesima volta. I due ancora attaccati si diressero velocemente verso il letto, dove sprofondarono tra le lenzuola bianche,così candide.. come la pelle del collo di Eveline. In quel momento Luke era sceso dalla bocca, e pian piano aveva raggiunto il collo di lei. La stuzzicò lasciando una scia di umidi baci lungo la pelle, mordicchiando ogni tanto, così da procurarle un gemito. Eveline intanto aveva sfilato la maglia di Luke  e con le mani aveva carezzato i suoi addominali, di quel corpo troppo perfetto per essere umano; scese fino al bottone dei jeans, fu un attimo a sfilarli e gettarli in chissà quale angolo della casa: non le importava, perchè in quello stesso istante una voglia irrefrenabile le stava attraversando il corpo dalla testa ai piedi, senza lasciarla respirare regolarmente. Luke sbottonò delicatamente  il gancetto del reggiseno della sua ragazza, assecondato in questo da lei, che inarcò il petto verso  il suo viso. Luke  baciò il seno destro della ragazza delineandone il contorno, mordicchiando delicatamente il capezzolo, con la mano invece stava carezzando quello sinistro. Eveline si lasciò scappare dalle labbra un gemito, mentre con le mani giocherellava con il membro di Luke ormai eccitato da quel corpo perfetto che lei possedeva. Il ragazzo si abbandonò al suo desiderio che gli bruciava dentro più di qualsiasi altra sensazione o emozione; leccò  la pelle della ragazza partendo da sotto il seno, fino a giungere all'elastico degli slip.. questi ultimi erano diventati di impiccio, fin troppo ingombranti al momento,e per questo il ragazzo se ne libero quanto prima possibile. Giocherellò con l'intimità di Eveline e vederla godere così tanto al suo tocco lo fece eccitare ancora di più. I due si guardarono un attimo sprofondando l'uno negli occhi dell'altra. Luke era disteso sopra di lei e in quel momento giurò a se stesso, di non aver mai visto una creatura talmente perfetta e al contempo così fragile da sentire di poterla spezzare con una carezza. Sorrise, poi le loro intimità si sfiorarono per un secondo, e questo procurò un gemito ad entrambi: gemettero.. sì, gemettero insieme. Luke non resisteva più, la voglia cresceva in contemporaneo all'eccitazione. Doveva farla sua, in quel momento. Con un gesto deciso entrò in lei,  tanto che Eve lanciò un piccolo grido. Le spinte aumentarono da parte di Luke, sia di frequenza che di potenza e nella stanza echeggiarono rimbombando i loro gemiti, e versi di piacere. Luke la fece sua.. di nuovo.
Quella mattina Eveline sentiva sulla pelle la luce del sole caldo di agosto, il venticello leggero le passava sul naso.. entrava dalla finestra ed ogni tanto veniva interrotto dalla tendina azzurra che finiva davanti al suo percorso. I clacson della città rompevano il silenzio nella stanza, teneva ancora gli occhi chiusi, ma era come se potesse vedere la polvere danzare nella luce, sospesa in aria, respirava ancora lentamente ma l'odore così familiare e al tempo stesso incredibilmente buono che volteggiava nella stanza, entrava nel suo respiro flebile molto velocemente, riempendole i polmoni di quell'aroma indescrivibile, perchè troppo buono da spiegare. Le orecchie erano come per metà attappate dal sonno ma comunque capaci di sentire il rumore delle auto in strada, il vociare della gente, e il classico suono misto che si sente la mattina in città. Era molto assonata eppure accanto a lei percepiva il respiro regolare di una persona, ma non una persona qualunque, una persona fin troppo conosciuta, una persona che aveva visto sorridere e piangere poco dopo, che aveva visto cadere e rialzarsi in autonomia.. una persona che portava il nome che da tempo non la finiva di rimbalzare nella sua testa continuamente, ogni secondo di ogni attimo.. Luke... Luke.. continuava quella voce a ripeterle quel nome di quella persona.. Luke.. sembrava farlo apposta, era una tortura, sempre lui, sempre il suo viso, sempre il suo odore lo stesso che si respirava nella stanza, sempre le sue mani.. sempre i suoi occhi blu. Riuscì a semi-aprire molto lentamente un occhio, senza contare del leggero fastidio che avvertiva quando le sue iridi azzurre incontravano il raggi solari. Si ritrovò stesa sul letto a pancia in su, con solo un lenzuolo bianco a coprire il suo corpo perfetto, forse troppo perfetto per una ragazza comune, già , quel lenzuolo caldo e profumato, leggero e semplice ma al tempo stesso molto particolare. Accarezzò lentamente la stoffa che la copriva ed arrivò fino a toccare qualcosa di più caldo, di più morbido, ancora più liscio e profumato del lenzuolo... Luke.. Voltandosi si accorse che la sua mano era ferma sulla  guancia candida ma rosea e così.. calda... Di lui, sì di Luke. Gli occhi azzurri, erano celati dalle palpebre, non chiuse, ma... quasi appoggiate; poteva vedere le sue labbra carnose, adornate con quel piercing, essere leggermente schiuse e i suoi capelli biondi, solitamente composti ora erano stranamente sparpagliati su tutto il cuscino bianco. Si accorse solo allora che con le dita aveva cominciato involontariamente ad delineare il contorno del suo viso, già quel viso che la affascinava da tanto forse anche troppo tempo. Stavano insieme Eve e lui, era risaputo da tutti coloro che conoscevano.. 3 anni di relazione.. ma no.. la loro non si poteva definire una relazione, non loro, non Eveline e Luke. Un tira e molla infinito, dove quella che si ritrovava a piangersi addosso era solamente lei.. quella che ci soffriva era lei... sempre, per ogni bravata di Luke. No non era una relazione. Era uno stare insieme malsano, guidato dalla gelosia, dalla rabbia e dalla sofferenza, non da amore.. non da parte di Luke almeno. Perchè sì, Eve lo amava,lei lo amava dalla prima volta che l'aveva baciata, dai suoi primi sorrisi da sempre, lei lo amava ma lui, lui... ciò che lo guidava non era l'amore era una voglia fisica, era qualcosa dentro di lui che gli diceva di essere dipendente, si dipendente da quella ragazza, dal suo odore, dai suoi occhi, dalle sue braccia.. da lei e dal contatto di cui aveva bisogno per vivere, non ce la faceva nemmeno a respirare senza almeno carezzare i fianchi di Eveline, baciare il suo collo, sentire il calore dei loro corpi fondersi notte dopo notte, sotto quelle lenzuola.
Lei.. Eveline, la ragazza innamorata, davvero innamorata.. risaputo.. il modo in cui lo guardava era incomprensibile.. il rossore delle guance e quella scintilla negli occhi al solo osservarlo. Lui, Luke.. stronzo e bello da morire, riconosce in lui la continua voglia di possedere Eveline.. almeno sessualmente.. troppo duro e forte per capire che dietro le voglie sessuali c'era nascosto un sentimento enorme, bellissimo, quel.. sì quell'AMORE delle favole. Ecco, questa era la situazione di un diciottenne e una diciassettenne uguali ma al contempo diversi da tutto il resto del mondo. Da 3 lunghi anni andava avanti.  Eveline sospirava e continuava a carezzare la morbida pelle di Luke era così presa dal viso angelico di lui, da non accorgersi che si stava pian piano svegliando dal mondo dei sogni. Le orecchie di Eveline poterono sentire un qualcosa di simile ad una parola, uscire dalle belle e provocanti labbra di lui. Solo allora scostò le sue dita dal viso di Luke e rimase a guardarlo ancora un pò. Poté giurare di pendere un battito e di sentirsi mancare il respiro. Era così perfetto, così bello. La sua pelle bianca latte profumava più di qualsiasi cosa al mondo.. aveva un profumo confortevole capace di avvolgerti in un qualcosa di morbido.. ti faceva sentire coccolata. I suoi occhi blu, anche se in quel momento erano chiusi, lei li aveva ben impressi a mente. Come poteva non ricordarli? Passava ogni giorno a fissarlo in quei pozzi celesti, e un giorno di questi, sarebbe potuta tranquillamente annegare in quei due cieli. I capelli biondi erano solo un altro pezzo di perfezione che lo componevano, che lo caratterizzavano. Ed  ancora una volta, Eve capì quanto il biondo contasse per lei. quanto lo amava, quanto lo aveva bramato. Sin dalla prima volta, almeno per lei, il loro non era mai stato semplice sesso.. il loro era stato sempre amore, e lei poteva sentirsi sicura notte dopo notte solo tra le braccia di Luke. Lui era l'unico. L'UNICO, che riuscisse a farla sentire così. L'unico che aveva amato e amava così tanto. L'unico che era riuscito a strapparle il cuore e a  non ridarglielo più. L'unico che però, al tempo stesso, la faceva star male.. male da morire.. sì, perchè Eveline soffriva, soffriva tantissimo per Luke. Lei lo sapeva,  e ne era certa, che anche se stavano insieme da così tanto tempo, dalla parte di Luke non c'era questo sentimento, lo stesso che lei aveva nei suoi confronti, lui non lo provava e forse non lo aveva mai provato. Questo le faceva male, era una pugnalata dritta al petto Lei aveva capito benissimo che quella di lui era una dipendenza fisica, era una dipendenza dal desiderio di farla sua ogni notte.. una dopo l'altra senza lasciarla a nessuno dei milioni di ragazzi sulla faccia della terra. Solo lui poteva averla, solo lui poteva sentirla, sfiorare il suo corpo spoglio da qualsiasi velo. Luke aveva questa 'gelosia' nei confronti di Eveline. Lui non ammetteva a se stesso di amarla, ma di possederla. Ma allora, se veramente era convinto di non provare niente, perchè ogni volta che gli stava lontano provava quel vuoto insopportabile che lo consumava da dentro? Perchè al solo pensiero che qualcuno che non fosse lui, la sfiorasse anche solo con una carezza, gli faceva stringere i pugni fino a sentire le nocche sbiancare e le unghie conficcarsi nella carne? Perchè, allora, sentiva di volerla accanto a se sempre? Anche durante le loro notti ardenti, tipiche di entrambi, lui sentiva che non era solo sesso.. ma non lo ammetteva. Era troppo.. troppo orgoglioso per ammettere di amare Eveline. Perchè un ragazzo duro e potente come lui, non poteva sbriciolare la sua reputazione con quella 'roba'inutile, che erano i sentimenti. Eveline e Luke. Troppo innamorata lei, troppo confuso lui. Troppo perfetta lei, altrettanto perfetto lui. Troppo amore da lei, troppo orgoglio da lui. Troppo ingenua  e innamorata di lui era Eveline, troppo fragile  e nascosto dietro l'orgoglio era Luke. Sembravano destinati allo sbriciolamento di tutto. Ed  Eve questo lo aveva già compreso. Era da mesi che ci pensava, era troppo stanca di stare a ogni capriccio di Luke, a tutte le sue voglie e i suoi desideri. Era troppo stanca di sentirsi così male. Era stanca di essere presa in giro da quel ragazzo. Era stanca di sentirsi usata, calpestata e derisa dall'apparente indifferenza di lui. Le uniche volte che sembrava si sentisse contare, era quando Luke dava di matto, quando scoppiava di gelosia vedendola abbracciarsi o scambiarsi effusioni con qualche altro ragazzo che non fosse lui. E puntualmente quando accadeva, lui perdeva la testa per la gelosia, litigavano si urlavano contro, finchè lui crollava tra le sue braccia con le lacrime agli occhi, apparentemente senza motivo. Ma la motivazione a quel comportamento di Luke c'era. Lui non voleva realizzare di amare, era troppo complicato. Cercava di essere il più freddo possibile, rifiutava gli abbracci e limitava i baci. Sembrava lo facesse per l'orgoglio, per tenerla distante quanto più poteva.... era una figura fredda, tanto da sembrare fatto di ghiaccio. Le uniche volte che l'abbracciava era quando andavano oltre l'abbraccio e finivano per fare quel sesso che sembrava fosse amore..  ma purtroppo non sembrava così ad entrambi. Luke la teneva lontana dalla sua vita. Come se lei bussasse continuamente.. senza sosta al suo cuore e lui finiva sempre col sbatterle la porta in faccia. Non era un comportamento normale, specialmente per lui, lui che le voleva così bene. Anche se non lo dimostrava, Luke a Eveline ci teneva più della sua stessa vita. E le voleva bene, si gliene voleva tantissimo. Ma era questo il punto: lui le voleva bene, soltanto bene. O così si era imposto lui, come se volesse mettere limite ai sentimenti che provava verso quella ragazza che le era stata sempre, e dico sempre, accanto. Sin dall'inizio della loro storia Eve non aveva mai smesso di lottare.. per lui, per lei.. per loro. E Luke le voleva soltanto bene? No, era assurdo, e lui se ne rendeva conto. Non poteva volerle solo bene.. lo sentiva che infondo in lui cresceva qualcosa di più; ed aveva paura. Paura di amare, paura di starci male, paura di soffrire o di far soffrire Eveline.. e per questo lui lasciò che la paura lo indebolisse, lasciandolo troppo fragile per il mondo che viveva e fu così costretto a crearsi la sua cosiddetta 'maschera d'orgoglio' , proprio per questo cerava di essere più distaccato da Eve.. si nascondeva dietro l'orgoglio e il suo ego, quando in realtà la sua debolezza gli stava urlando.. urlando di amare.. amare fino a soffocare e allo stesso tempo vivere del proprio amore.. ma per lui, era troppo complicato, e con questa scusa andava avanti con la sua maschera , mostrandosi agli altri più forte di quello che era in realtà. Ma era così tanto preso da come appariva agli occhi degli altri, che si scordò di come apparire agli occhi di Eveline. L'unica che lo aveva spogliato della sua maschera guardandolo dentro, dove nessuno aveva scavato prima di lei. Purtroppo Luke non se ne rendeva conto. Non si era accorto che la stava perdendo.. la stava perdendo ogni volta di più.. ogni singolo momento in cui lui si mostrava freddo era un passo lontano da Eveline, che ormai era stanca dei suoi comportamenti, del suo essere dannatamente lunatico: una volta freddo e distaccato, una volta orgoglioso, un'altra invece talmente fragile da aver paura a sfiorarlo con un dito. Era stufa perchè per ogni tipo di umore di Luke, lei ci rimetteva e ci soffriva.. dio se ci soffriva. E dopo 3 lunghi anni di relazione e altri 5 di amicizia si era stancata di corrergli dietro, di essere sottomessa al suo cuore. Ed anche se quest'ultimo stava urlando ad Eveline di non lasciare Luke, lei non gli dava retta, era troppo stanca, troppo a pezzi, troppo indebolita  e spaventata da lui, che non sembrava più lo stesso di un tempo. Eveline si alzò dal letto, poggiando sul pavimento freddo i suoi piedini scalzi. Camminò in punta di piedi fino a fare  quattro passetti. Si voltò  a osservare ancora la figura di Luke steso sul letto, che dormiva immerso nei suoi sogni.  Eveline sorrise amaramente a quella vista, e si diresse in bagno, dove i suoi occhi incontrarono la sua immagine riflessa allo specchio.. e ne rimase incredula. Non le piaceva ciò che vedeva. Eveline fissò il suo riflesso, notando i capelli castani scomposti, le occhiaie sotto gli occhi, che di color proprio erano nere.. ma in quel momento erano rese ancora più scure dal mascara sciolto e colato fino agli zigomi.. reduce del pianto della sera precedente. Sentì gli occhi pizzicarle al ricordo, ma si trattenne dal piangere. "Luke Hemmings, non te lo permetto!" quasi urlò, stringendo le dita in un pugno "Non te lo permetto di ridurmi così, col cuore in pezzi. Non ce la faccio. Basta!" continuò, con tono incazzato che in realtà nascondeva un dolore immenso, quasi strillando verso la sua immagine riflessa allo specchio.. vide una lacrima rigarle il viso scendendo dallo zigomo alla guancia, una lacrima fredda, di ghiaccio.. che però le sembrò bruciare a contatto con la sua pelle "Eveline, basta.. perchè ti fai fare questo.." disse con voce bassa e fioca, quasi in un sussurro.. un sussurro rotto dal pianto imminente. Cominciarono a colarle le prime lacrime, ma alla vista di queste, Eve si passò una mano sulle guance, cancellandole dal suo viso. Sì sciacquò con l'acqua gelida nel lavandino, lavando via il trucco del giorno prima, troppo impregnato di tutte le lacrime amare contenenti dolore, che aveva versato per quel ragazzo, così strano e incomprensibile da amare. Eve si accorse di essere ancora nuda, e dopo essersi asciugata il viso ormai ripulito  e privo di trucco, raccolse i suoi indumenti, sparsi per la stanza, e li indossò. Mise l'intimo di pizzo bianco, poi la camicetta e i jeans. Si diresse immediatamente difronte allo specchio, e con un elastico incominciò a raccogliere i capelli in uno chignon disordinato. Si guardò un'ultima volta. Basta Luke, basta soffrire. Era decisa di andare avanti. Era troppo stanca, era troppo debole per sopportare ancora le pugnalate del ragazzo. Si era decisa ad andarsene dalla vita di Luke, forse per sempre.. doveva dimenticarlo e seppellire quel misto di dolore e amore dentro di lei, lo doveva fare se non voleva ritrovarsi ancora in quelle condizioni col cuore talmente in frantumi che ormai più che briciole sembravano polvere. Quelli erano i resti del suo cuore, quello sofferente.. troppo sofferente.  Strizzò gli occhi trattenendo le lacrime. Stava per uscire da quella casa per l'ultima volta.  Ma appena uscì dal bagno pronta per andarsene, notò Luke, seduto sul letto col viso già cosciente.. come se fosse sveglio già da un pò, aveva gli occhi leggermente arrossati. Indossava i boxer, ed era intento a mettersi i jeans, quando si alzò in piedi e si diresse verso Eveline. Un passo avanti di lui, ed uno indietro di lei.. più Luke si avvicinava più Eve indietreggiava.. finchè non si ritrovò con le spalle al muro, intrappolata tra la parete e Luke. Incontrò per un istante lo sguardo gelido di lui, ma appena negli occhi di Luke lesse la rabbia ardere come il fuco, abbassò lo sguardo, non riuscendo a sostenere quel contatto. Luke le afferrò un polso con forza, talmente tanta forza da farle male davvero "Luke che fai! Lasciami mi fai male! Cazzo Luke!" urlò Eve  spaventata dallo sguardo di lui.. uno sguardo che non aveva mai visto indossato su quel volto. Le parole di Eve non ebbero effetto.. anzi, Luke afferrò con l'altra mano anche il polso sinistro di Eve "Che cazzo faccio io? Che cazzo fai tu piuttosto! Che significa è?"  avvicinò il suo volto a quello della ragazza, facendo sfiorare i loro nasi "C-che significa cosa?"  balbettò impaurita Eveline mentre cercava invano di aumentare la distanza delle loro labbra "Quelle stronzate che hai detto al bagno, davanti allo specchio. Che significa ' basta '?"  disse incazzato continuando ad avvicinarsi e a stringere la presa sui suoi polsi.. "L-Luke.. mi fai male!" tentò di ripetere invano lei "Rispondi cazzo che vuol dire!" si arrabbiò ancora di più, e buttò la ragazza sul letto, rimanendo a fissarla da lì in piedi. Eve dal canto suo, incominciò a piangere, ma le lacrime quasi si sforzarono di uscire; forse non ne aveva più, ne aveva usate anche troppe per quella situazione.. per lui. Si fece mentalmente coraggio, e si sentì scorrere nelle vene una forza che non aveva mai immaginato di avere. Forse a darle quella forza era la rabbia, o il dolore per aver sofferto troppo. Fatto sta, che lei rispose a tono.. ebbe per la prima volta il coraggio di affrontare gi sguardi agghiaccianti di Luke " Vuol dire che sono stufa Luke! Di starti dietro, di sopportare ogni tuo capriccio e di subire la tua gelosia. Io NON sono un giocattolo e NON puoi trattari in questo modo! Con me non puoi fare come ti pare, perchè anche se ti assecondo sempre, non sarò disposta a farlo ancora. Mi sono stancata di essere una tua vittima. Di essere usata da te perchè ci sto male okay? Ci sto male sia col cuore che col fisico! E lo sai perchè? Be te lo dico io: perchè questa stupida ragazza che ti trovi davanti si è innamorata di te! Sono ben 5 fottutissimi anni che ti amo! Sì Luke TI AMO hai sentito bene, e mi sono stufata di essere usata da te per i tuoi scopi sessuali. Ho cercato di starti vicino e ti ho amato. Ho amato tutti i tuoi sbalzi di umore, ogni sfaccettatura del tuo carattere. E ti amo anche in questo momento. Ma tu non fai mai niente per me. E la vuoi sapere una cosa? Non riesco più a capirci un cazzo.. l'attimo prima sei dolce e quello dopo ti incazzi, poi addirittura scoppi in lacrime. Ed ogni fottutissima volta che provo a capirti tu mi rifiuti. E sono stufa di essere rifiutata e di starci male, così male da voler morire per farti sorridere. Mi sono stancata. E' FINITA LUKE" CRAK! Eveline sentì qualcosa frantumarsi nel suo petto, o meglio.. il suo cuore  si distrusse definitivamente, quando Luke spiazzato da quelle parole e da quella forza che lei aveva dimostrato, non fece altro se non avventarsi su di lei stringendo con rabbia, ancora una volta i suoi polsi. Le lacrime le scesero a bagnarle il viso ed a impregnarlo di sofferenza, quando lui attaccò le loro labbra rubandole con collera un bacio forzato che lei non ricambiò affatto. " Tu sei mia Eveline! MIA!" disse con tono arrabbiato e possessivo.. un tono che mai aveva usato. Un tono che avrebbe messo paura a chiunque. Si era fatto paura da solo e non aveva capito da dove provenisse tutta quella cattiveria.. quell'orribile cattiveria. Forse era la terribile paura di perderla? Luke pensò ancora una volta che non poteva essere.. era troppo complicata come spiegazione. Si illuse, perchè in verità la paura di perderla lo stava mangiando dentro, ed era solo colpa sua se l'aveva fatta fuggire. Eveline si fece piccola difronte a quella rabbia. Ora non lo riconosceva più. Definitivamente. Era troppo tardi, l'aveva perso.. o era Luke che non se ne rese conto e aveva appena perso lei? L'unica persona che si sforzò per anni di stargli vicino. Eveline era distrutta, con un gesto veloce guidato dalla collera e dalla disperazione,si liberò finalmente dalla presa di Luke esausta di tutto ciò. Cominciò a singhiozzare, si allontanò da lui, e in un attimo fu vicina alla porta pronta per andarsene "No Luke, non sono tua.. non più.." sussurrò Eveline. Forse ora non aveva nemmeno più la forza di parlare.. lui era riuscito a toglierle  anche quella. Si voltò decisa ad andarsene e poggiò la mano sopra la maniglia della porta dell'appartamento, pronta per voltare le spalle a tutto.. pronta per voltare le spalle a Luke. Un singhiozzo strozzato dal dolore echeggiò nella stanza arrivando alle orecchie di Eveline. Eve sgranò gli occhi e si sentì l'ossigeno mancare, proprio mentre stava per andarsene Luke aveva iniziato a piangere, singhiozzava, singhiozzava dolorante. Come poteva quel ragazzo essere così lunatico? Come poteva cambiare umore in così poco tempo? Eveline non ce la fece, al secondo singhiozzo del ragazzo, cedette buttando la borsa a terra e indietreggiando nuovamente verso il ragazzo. In un istante gli fu accanto e lo prese tra  le sue braccia. Luke piangeva, singhiozzava, sembrava non voler smettere. Eveline si sentì il mondo caderle addosso, si sentì un tremendo peso sullo stomaco, sulla coscienza. Si stava sentendo in colpa. Si sentiva come se Luke era ridotto così per colpa sua.. ma non era così. In quel momento nessuno dei due se ne rendeva conto, ma Luke stava soffrendo: lui faceva del male a se stesso ed a Eveline senza nemmeno rendersene conto.. tutto questo per la sua tremenda paura di amare. Eve sentì le lacrime bagnarle  il viso, ancora una volta " Lo vedi come sei? E' questo che stavo tentando di dirti ieri sera Luke. Non ce la faccio a sentirti così, non posso, è troppo." disse lei tra una lacrima e l'altra , assecondando il pianto distrutto del ragazzo. Lei si aspettava che parlasse. Ma dalle labbra di lui non uscì nessun suono che non somigliasse a un singhiozzo strozzato in gola. "Luke io ti amo. Ti amo. E te lo ripeterò finchè non ci crederai. Ti amo da sempre ed è per questo che sto con te.. all'inizio pensavo fosse reciproco ma sei cambiato.. perchè? Tu non mi ami forse?" Eve attese la sua risposta in quei secondi che le sembravano anni.. anni taglienti come pugnali "Luke, non ce la faccio più a stare con te.. me ne devo andare. Ma ti dirò, che se me ne vado non mi vedrai più" sussurrò la ragazza in preda al dolore. Quella frase.. quelle parole arrivarono all'orecchio di Luke come mille aghi pungenti. Sì, la stava perdendo e non riusciva a fare niente per tenerla stretta. Le stava scivolando tra le dita.. eppure non riusciva a stringere la propria mano, così da non lasciarla, e trattenerla ancora con lui."N-non voglio perderti Eve.." riuscì flebilmente a pronunciare Luke, tra un singhiozzo ed una lacrima. Eveline perse un battito.. ancora "Dimmi che mi ami Luke! Dimmelo e non ti lascerò mai! Ne ho bisogno.... dimmelo" sussurrò le ultime parole, mentre le altre entravano a far parte del suo pianto disperato. Attese che lui rispondesse. Luke era lì insieme ad Eveline, stretto da quelle  sue braccia davvero troppo deboli. Come lui. Non si era mai mostrato così debole alla vita.. nemmeno agli occhi della ragazza. Forse non lo era mai stato davvero. Si sentì crollare mentre incassava piano tutte le parole della ragazza 'non mi rivedrai più'  'dimmi che mi ami.. dimmelo' gli aveva detto lei. E il cuore di Luke urlava, sì, stava strillando con tutta la forza quel 'ti amo' che avrebbe dovuto dire.  Lo stava gridando al mondo. Eppure Luke non ci riusciva... non riusciva ad ammettere a se stesso di essersi perdutamente innamorato di Eveline fin dal primo momento in cui l'aveva vista.. così bella e così dannatamente perfetta nella sua semplicità. L'aveva stregato, ma per paura lui ,aveva rinchiuso tutto quel sentimento. E ora non ci riusciva.. non ci riusciva a dire quelle parole.. quelle due semplici parole che lei gli aveva già ripetuto tante volte.. 'ti amo'... no, non ci riusciva. Al contrario, Luke si scansò da Eveline, dissolse il loro abbraccio e si rimise seduto sul letto che aveva lasciato poco prima, dando le spalle alla ragazza. Eveline era immobile, in piedi di fronte a quell'orrore, difronte a quel ragazzo che aveva rifiutato il suo amore "non mi ami"  sgranò gi occhi e le lacrime scesero ancora.. sussurrò quella frase tra se e se ma quelle parole arrivarono alle orecchie attente di Luke. Eve si sentì male, e per un attimo come un coltello, le trapassò il petto.. una pugnalata.. più forte di tutte le altre. Più forte di lei e del suo amore. Era ferita.. ferita davvero e nell'anima, dove ora era presente un solco profondo.. troppo profondo per essere rimarginato. Non l'amava, e le stava dicendo addio.. la stava lasciando andare via. Per un attimo il pensiero che Luke in realtà volesse scrollarsela di dosso, sfiorò la mente di Eveline,  uccidendola ancora di più. Distrutta e sopraffatta dal dolore, prese tra le mani la borsa, mantenendo lo sguardo vuoto e privo di lacrime. "Addio" sussurrò appena uscendo dalla porta dell'appartamento chiudendosela alle spalle , e con quella porta chiuse anche il capitolo della sua vita che prevedeva Luke. Fu un completo errore. Camminò fino a raggiungere l'ascensore.. salì e attese che quest'ultimo giungesse al piano terra. E' finita Eveline.. ma allora perchè ti senti così male? Si ripeté mentalmente la ragazza.. già.. perchè?
Luke nella sua stanza, aveva smesso di piangere, aveva smesso di singhiozzare.. ma non aveva smesso di pensare.. ne di soffrire. Si raccolse la testa tra le mani mantenendosi seduto sul letto "Cazzo.." soffiò. L'aveva lasciata andare. L'aveva abbandonata, aveva lasciato che quella maschera di orgoglio e paura prendesse il controllo sul vero Luke, su quel Luke che non ci avrebbe messo due secondi per urlare  'ti amo' a piena voce. Il vero Luke avrebbe tenuto Eve stretta nelle sue braccia, l'avrebbe rassicurata, le avrebbe sussurrato cose dolci e avrebbe fatto l'amore con lei. Non avrebbe permesso a nessuno di intralciare il loro amore nemmeno a se stesso. Ma in quel momento.. non era così..Luke si sentiva cadere, e non c'era più la sua Eveline a tenerlo per mano, l'aveva mandata via lui, l'aveva allontanata ogni giorno di più, l'aveva usata e rotta in mille pezzi.. l'aveva fatta soffrire. Il senso di colpa fece capolino dentro di lui. Era stato un idiota, uno stupido incosciente. e si era comportato come un ragazzino. Aveva emotivamente ucciso se stesso e la donna che amava da morire, solo per una stupida paura. E il brutto fu che se ne rese conto solo allora. Troppo tardi per sistemare le cose., troppo tardi per sentire ancora il cuore di Eveline battere per lui.. ancora una sola volta. Eveline, scese dall'ascensore, fece qualche passo avanti.. ma poi si bloccò.. era a pezzi.. si voltò un'ultima volta verso le porte di metallo dell'ascensore.. poi rivolse uno sguardo alle scale, nella speranza di vedere Luke raggiungerla, abbracciarla e sussurrarle un dolce 'ti amo' ... passarono minuti interminabili, ma non accadde nulla di quello che aveva pensato, sperando si avverasse. Non vide nessun Luke scendere le scale o uscire dalle porte dell'ascensore per poi catapultarlesi addosso. Sospirò profondamente lasciando che un'ultima lacrima le marchiasse quel viso perfetto. Così perfetto da non lasciare a vedere la sua vera espressione di dolore.  Raggiunse la strada e attese  che il taxi le si avvicinasse. Nella stanza del suo appartamento, ora Luke era in piedi, osservava dalla finestra, l'amore della sua vita salire in taxi e sfrecciare via per le strade della città. Non l'avrebbe più rivista, l'aveva abbandonato.. per sempre. Quello era un addio vero. E Luke odiava gli addii, li aveva sempre odiati.. ma quell'addio.. quello di Eveline era stato il più duro di tutti. Era stato uno stupido.. e averla persa gli fece capire ciò che in realtà lui aveva sempre provato per quella ragazza.. sì Luke si era innamorato ancora prima che Eveline si innamorasse di lui. L'aveva persa ed era stata soltanto colpa sua. "Ti amo Eveline.." quel sussurro strozzato riempì l'aria della stanza.. ma lei ora era troppo lontana per sentire quelle parole. Era finita.. questa volta davvero.
  
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