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Autore: ila_D    22/07/2014    3 recensioni
Uno. Due. Tre.
Come se ogni volta non ricordasse altre braccia.
Come se ogni volta non sperasse nel suo abbraccio.
Come se ogni volta non sussurrasse il suo nome.
Espira. Inspira. Espira.
Respira e basta.

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Elena, i giorni successivi alla morte di Damon.
Buona lettura :)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just Breathe






“Please come back to me”
“Goodbye, Elena”



Uno. Due. Tre.
Non si era accorta di aver trattenuto il fiato fino a quando avvertì un bruciore al petto.
Espira. Inspira. Espira.
Poteva riuscire a regolarizzare il respiro.
Uno. Due. Tre.
Ancora.
Espira. Inspira. Espira.
Uno. Due. Tre.
Ancora, fino a quando sarebbe stato più automatico.
Semplice.  Fare entrare l’aria nei polmoni e buttarla fuori.
“Elena”
Naturale.
“Elena, per favore”
Respira. Respira e basta.
 
Uno. Due. Tre.
La luce era troppa. Bruciava i suoi occhi.
Destro. Sinistro. Destro.
Non doveva barcollare. O tremare. O perdere l’equilibrio.
Uno. Due. Tre.
Un piede dopo l’altro.
Ancora.
Uno. Due. Tre.
Fino a quando gli altri avrebbero smesso di guardarla. Doveva sembrare sicura.
Camminare normalmente.
Uno. Due. Tre.
Come fosse naturale.
Non perdere l’equilibrio. Non adesso.
Stefan le si era affiancato. E poi Caroline.
Non ti fermare.
 
Uno. Due. Tre.
A piccoli passi.
Non doveva voltarsi e scappare. Non doveva nascondersi. E sentiva i loro occhi addosso, i loro sguardi bruciavano la sua pelle come fuoco.
Uno. Due. Tre.
Espira. Inspira. Espira.
Non doveva dimenticarsi di respirare nel frattempo.
Era semplice, in fondo: coordinare le parti del corpo.
Era naturale.
Uno. Due. Tre.
Si era alzato il vento. Lo sentiva sibilare tra i ciuffi d’erba, le foglie degli alberi, i capelli.
Iniziava a piovere. Le gocce ticchettavano sulle sue mani.
Uno. Due. Tre.
“Elena sono qui. Siamo qui. Per te. Parlaci.”
Espira. Inspira. Espira.
“Sfogati.”
Come se fosse semplice poter parlare. Non poteva. Non lo era per niente, semplice.
“Per favore”
Uno. Due. Tre.
Respira e basta.
E le gocce aumentavano.
Uno. Due. Tre.
Le parole non uscivano. Non ci provava, perché lo sapeva. Sarebbero venuti fuori solo dei singhiozzi soffocati.
 
Non voleva che succedesse di nuovo.
L’aveva già provato.
I singhiozzi erano stati troppo forti, le era mancato il respiro. Le era mancata l’aria.
Uno. Due. Tre.
Espira. Inspira. Espira.
Non era pioggia. Stava piangendo in silenzio.
Due braccia l’avevano stretta a sé. Forse Jeremy, o Alaric.
Appoggiati a lui. Aggrappati a lui.
Fallo, Elena.
Come se fosse naturale: avvolgere le braccia intorno a qualcuno.
Semplice.
Uno. Due. Tre.
Come se ogni volta non ricordasse altre braccia.
Come se ogni volta non sperasse nel suo abbraccio.
Come se ogni volta non sussurrasse il suo nome.
Espira. Inspira. Espira.
Respira e basta.
 
Uno. Due. Tre.
Erano tre giorni che non mangiava.
E tre che non si nutriva.
Non ne aveva più la forza.
Di continuare. Andare avanti le sembrava impossibile.
“Elena, facci entrare.”
Sapeva che erano preoccupati.
“Ti prego”
Spaventati, persino. Non era solo lei che soffriva.
Caroline aveva perso la sua migliore amica.
Anche io.
Stefan aveva perso suo fratello.
Io ho perso tutto.
Uno. Due. Tre.
 “Basta. Non può continuare così”
Espira. Inspira. Espira.
“Dobbiamo farla reagire. Farla mangiare. Farla uscire di nuovo. Riuscire a farla sorridere. Riuscire a farla vivere di nuovo”
Vivere. Non poteva. Non ci riusciva.
Non posso vivere senza di lui.
Uno. Due. Tre.
Perchè mi hai lasciata sola?
Non ti lascerò mai più.
 
Un urlo le fece aprire gli occhi.
Sempre più alto, più forte. Disperato.
Perché? Smettetela. Basta urlare.
“Elena”
Le urla erano diventate singhiozzi.
“Elena sono qui. Va tutto bene”
Stefan la teneva stretta. Ma le urla e il pianto continuavano.
Non respiro.
Era lei. Sue le urla disperate, suoi i singhiozzi, sue le lacrime che sembravano non finire mai.
“Elena.”
Mi manca l’aria.
“Elena, ce la puoi fare”
Non c’è più niente per me qui.
Uno. Due. Tre.
Le urla non cessavano.
Stefan continuò a stringerla.
“Elena.”
Non cessarono fino a quando non ebbe più voce.
“Ti prego. Puoi farcela. Siamo qui”
Non ci riesco. Fa male.
Uno. Due. Tre.
Non riesco a farlo smettere.
Quando si addormentò, sognò di lui.
 
Tornerò da te. Te lo prometto.
Uno. Due. Tre.
Mi hai mentito.
Espira. Inspira. Espira.
Non ci riesco. Mi manca l’aria.
“La stiamo perdendo”
Fatelo smettere. Fa male.
“Elena, ti prego…”
Voglio tornare indietro.
“Elena, esci. Devi farlo. Lui  non vorrebbe questo.
Espira.
È tutto buio.
Inspira.
Non potrò più vederti. Toccarti. Amarti.
Espira.
Fa male.
Uno. Due. Tre.
Di nuovo il bruciore al petto.
Stefan era entrato. Orrore, preoccupazione e pena nel suo sguardo.
Non si era mossa dal suo angolo. Non si era alzata dal pavimento duro. Non aveva staccato la testa dalla parete fredda.
“Devi andare avanti”
Non ci riesco.
Si ritrovò in piedi. Stefan l’aveva presa per le spalle.
La stava sorreggendo. Perché lei non aveva più la forza di stare in piedi. Di mangiare. Di respirare.
Uno. Due. Tre.
Mi manca l’aria, Stefan.
“Smettila di piangere. Smettila di urlare il suo nome nella notte. Smettila di torturarti ancora”
Come se fosse semplice.
Naturale.
Continuare a vivere senza di lui.
Non era possibile.
Lui era la sua vita.
“Elena”
Espira. Inspira. Espira.
Parlò.
La sua voce era un soffio, rauca.
Ci sto provando Stefan. Non ci sto riuscendo. Ho fame ma non riesco a mangiare. Ho sonno ma non riesco a dormire. Ci sto provando davvero. Mi brucia il petto. Mi manca l’aria, Stefan. Io non.. non  riesco più a respirare. Non ci sto riuscendo. Non posso… non riesco…non-“
Un singhiozzo le scosse il corpo. E poi un altro. E un altro.
Si aggrappò alla maglia di Stefan.
La lasciò piangere, stette in silenzio.
“…e mi sembra di vederlo, mi… mi sembra di sentire la sua voce, e non ci riesco, Stefan. Mi brucia il petto, sento… mi sento-“
Uno. Due. Tre.
“Elena”
Si strinse più forte a lui.
Uno. Due. Tre.
Lui era il suo futuro. Non vedeva nient’altro se non loro due insieme, una vita piena. Con lui.
Perché mi hai lasciata? Perché sei andato dove io non potevo seguirti? Ho bisogno di  te nella mia vita.
Sei la mia vita.
“Voleva che tu fossi felice, Elena.”
Sceglierò sempre te.
“Anche senza di lui.”
Un tonfo sordo. E un altro. E un altro.
Non sentiva più nulla se non questo martellare continuo.
Uno. Due. Tre.
Non so cos’avrei fatto se non fossi stato qui.
Lui non tornerà, Elena”
Espira. Inspira. Espira.
Tum. Tum. Tum.
Il bruciore al petto non faceva che aumentare.
Uno. Due. Tre.
Come se un fuoco si facesse largo dentro di lei, dilaniandole il cuore. L’anima.
Lasciando solo vuoto.
Uno.
“Elena, non farlo”
Respira e basta.
Tum.
Due.
“Non arrenderti”
Mi manca l’aria.
Tum.
Tre.
Damon è …” deglutì. Riprovò. “era mio fratello. So cosa significa. Capisco cosa stai passando. Una parte di me è morta con lui e non tornerà mai più.” Fece una pausa e trattenne il fiato. “Ma insieme potremo farcela. Insieme. Staremo meglio.”
Per quanto? Un giorno? Un mese?
Perché alla fine, quando perdi qualcuno, ogni candela, ogni preghiera non rimedierà al fatto che l’unica cosa che ti resta è un vuoto dove una volta c’era quel qualcuno a cui tenevi.
Tum.
Non poteva vivere in un mondo in cui lui non c’era.



“Damon, I …”
“I know. I know.”



I love you.







Note:
Salve, lettori :)
In realtà non ho molto da dire, solo questo: volevo scrivere da subito, da Maggio, per dire la mia sul finale di stagione, per riordinarmi i pensieri, invece per cause di forza maggiore ho potuto solo adesso, perciò ecco qui. Senza nessuna pretesa, una piccola OS. Diciamo che rispecchia il mio stato d'animo. Perchè, diaciamo le cose come stanno, anche se il season finale è stato a Maggio, io ancora sono in questo stato. ...non la supererò mai çç
Ho scritto di getto, eventuali errori che mi son sfuggiti o critiche positive/negative o semplicemente i vostri pensieri sono i benvenuti in una recensione :)
A presto,
ila_D
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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