È
lunga la strada di ritorno a casa.
Il treno arriva, si sente il suo
fischio in lontananza.
In questa piccola città di mare si muove tutto pigramente
e anche il treno che sembra così vicino potrebbe essere
lontano. Mi guardo i
piedi, indosso degli zoccoli un po’ consunti, ci ho camminato
parecchio con
questi zoccoli.
Yoh, accanto a me, sorride in maniera inesplicabile,
anche i suoi zoccoli hanno camminato parecchio. In tutti questi anni
siamo
stati fuori dal Giappone per far sì che lui assolvesse le
sue incombenze come
shaman king.
È stato faticoso, ma ora stiamo raccogliendo i risultati.
Chiunque ci vedesse ora non vedrebbe altro che un ragazzo
dai lunghi capelli castani con delle cuffie in testa, che indossa i
pantaloni
di una tuta, una maglietta con il simbolo della cannabis, zoccoli e uno
zaino
in spalla con accanto una ragazza dai lunghi capelli biondi e con un
vestito
nero lungo e un po’ consunto, con un foulard rosso al collo e
una collana di
perle, anche lei con degli zoccoli.
Yoh Asakura e Anna Kyoyama.
Re e regina degli sciamani.
Il vento muove leggermente i nostri capelli, stiamo
tornando a casa, stiamo tornando da nostro figlio. Sono sei anni che
non vedo
Hana e mi chiedo se Tamao abbia fatto un buon lavoro nel crescerlo, io
volevo
lasciarlo alla signora Kino, ma Yoh ha insistito per Tamao.
Forse ha ragione, sua nonna non ha più le energie per
gestire un neonato e poi un bambino piccolo.
Il treno finalmente arriva, si ferma pigro e ci consente
di salire su un regionale per Tokyo, le terme Funbari ci aspettano.
Loro sono
il nostro prossimo progetto, il nostro futuro, la nostra casa.
Ci sediamo in uno scompartimento vuoto, Yoh mi prende la
mano e io guardo fuori dal finestrino mentre il treno riparte. Vedo
quella
distesa d’acqua che è l’oceano, oggi
è un giorno di sole e risplende azzurro,
leggermente increspato a tratti dal vento.
Tutto il contrario di quando io ho preso il treno per la
prima volta. Da Izumo dovevo andare a Tokyo da Yoh, allora
c’era la neve e
faceva freddo, il mio
chimono non mi
teneva abbastanza caldo.
Come sono diversa dalla ragazzina di allora, un po’
addolcita forse. L’Anna di allora aveva in mente un
obbiettivo e voleva
impiegare tutte le sue energie per farlo avverare: diventare la moglie
dello
shaman king.
Credevo che Yoh andasse spronato – e in parte avevo ragione
– ma lui aveva già in è tutto il suo
potenziale quasi sviluppato e non me ne
accorgevo.
Che stupida, eppure avrei dovuto saperlo, lui mi aveva
salvato da me stessa.
Guardando il mare che lentamente scorre davanti ai miei
occhi mi perdo nei ricordi.
{A
Izumo l’inverno è duro. Nevica spesso, fa freddo e
tira un vento gelido che arriva dritto dalla cima del monte Osore.
Sembra un
posto fuori dal tempo, le case sono ancora quelle tradizionali in
legno, anche
la mia è così. Vivo in un tempio con la signora
Kino Asakura, un’ itako che mi
sta insegnando a controllare i miei poteri e che diventerà
mia suocera, dovrò
sposare suo nipote Yoh non appena sarò maggiorenne.
Non ho mai visto questo Yoh e non voglio vederlo, così
come non voglio sposarlo.
Odio tutto il genere umano, non riesco a sopportarlo,
impazzisco quando sono in compagnia di qualcuno che non sia la signora
Kino.
Riesco persino a creare degli oni se per caso sono in
mezzo alla gente, tanto è profondo il mio rancore.
C’è una ragione dietro a tutto questo ed
è che sono
dotata di un potere che assomiglia a una maledizione: so leggere nel
pensiero
della gente
Posso sentire tutto, dalle cose banali come la lista
della spesa, alle cose nascoste che si agitano nel fondo dei loro
cervelli.
Amori, odi, perversione, rabbie antiche, memorie dimenticate, incubi.
Tutto.
Sento e vedo tutto e certe volte mi sembra di impazzire e
di non sapere chi sono io, mi sento così unita a queste
sensazione non mie che
non so più dove finisco io e dove inizia l’altro.
Non è solo questo, in tutti gli uomini e donne ho trovato
un fondo di marcio così orribile da togliermi per sempre il
desiderio di
socializzare con qualcuno.
Voglio rimanere da sola per sempre, lontano da tutti, in
modo da non dover più leggere nella mente di nessuno e
vedere cose del genere.
Ora che ci penso quello Yoh Asakura è arrivato, speriamo
di non incontrarlo.
Speranza delusa, lo incontro al villaggio, ma lo tratto
piuttosto freddamente così non si affezionerà a
me e se ne andrà, so che c’è
un’altra sposa per lui, la sta addestrando Mikihisa.
Lui non se ne va, al contrario è gentile con me in una
maniera che mi sorprende, non leggo nulla di negativo in lui.
La seconda volta che c’incontriamo però non siamo
così
fortunati, creo un oni che mi rapisce e mi porta fino alla cima del
monte
Osore. Non so se sperare che mi lascino lì o sperare che
qualcuno venga a
salvarmi.
Fa tanto freddo lì.
Qualcuno viene a riprendermi ed è proprio Yoh che
sconfigge l’oni grazie all’aiuto di uno spirito di
nome Matamune, io lo guardo
sorpresa, provo a leggergli nella mente e non ci riesco.
Vuoi vedere che quel terribile potere è sparito?
Sembra proprio di sì, dopo anni nella mia testa
c’è il
silenzio, solo io posso parlare, è tornata totalmente mia!
È per questo motivo che l’ultimo
dell’anno ho permesso a
Yoh di guardare la tv con me, mi ha salvato.}
“Anna?”
“Sì, Yoh?”
“ A cosa stavi pensando?”
“Al monte Osore.”
Gli rispondo sorridendo, lui mi sorride di rimando.
“Era davvero pestifera quella bambina, vero?”
“Molto pestifera.”
“E ora è una magnifica donna.”
Io arrossisco e lui mi bacia, è strano per una donna
tutta d’un pezzo come me arrossire, ma solo lui riesce a
farlo. È così puro,
calmo, dolce.
È perfetto per me, spero che Tamao sarà
altrettanto
fortunata quando sposerà Hao.
{Sono
in un ansia terribile, Yoh e gli altri ce l’avranno
fatta o dovremmo tenerci Hao come shaman king?
Cammino avanti e indietro per la stanza, sorvegliata dai
miei spiriti, sono curiosi, non mi hanno mai visto nervosa come lo sono
ora, si
solito sono una ragazza calma al limite della glacialità.
Una principessa di ghiaccio.
Anna, la terribile.
Di solito mi chiamano così quando credono che non li
senta, ma oggi Anna, la terribile ha deposto la maschera ed
è tornata la
bambina spaventata che in un lontano giorno d’inverno aveva
permesso a un
bambino di guardare la tv con lui.
Tornerà o non tornerà?
Sento un’aura terribile avvicinarsi, è lo shaman
king, ma
non saprei dire chi è, se Hao o Yoh, non importa
perché tra poco lo saprò. Si
sta dirigendo verso di me.
Sia Hao che Yoh mi amano, ma io amo solo Yoh, Hao mi
infastidisce.
La porta della stanza si apre e mi ritrovo davanti il
sorriso smagliante di Yoh, non posso fare a meno di saltargli in
braccio.
“Ce l’hai fatta, lo sapevo che ce
l’avresti fatta!"
Lui si gratta la testa.
“Sì, sono il nuovo shaman king, strano,
eh?”
“No, per niente. È andato tutto come doveva
andare.”
Lui mi sorride e si avvicina a me, mi bacia dolcemente,
io stringo le braccia intorno al suo collo, finalmente la mia ansia se
ne è
andata.
“Ora sei la regina.”
“E posso baciare il re!”
Lo bacio un’altra volta,
“Ti amo, Yoh.”
“Ti amo, Anna.”
Ci baciamo ancora e ancora fino quando non ci ritroviamo
solo in intimo, mi piace il corpo smilzo ma forte di Yoh. Gli accarezzo
i pettorali
facendolo fremere, lui annusa una ciocca dei miei capelli.
“Sei bellissima, Anna.”
Mi bacia un’altra volta ed entra in me con una spinta
lenta e dolce. Continuiamo così fino a quando diventiamo un
solo corpo e una
sola anima e poi esplodiamo insieme nell’orgasmo.
Lui si accascia su di me.
“Mi sei mancata, Anna.”
“Anche tu, ma ora non te ne andrai mai più,
perché io ti
seguirò ovunque andrai.
La regina segue sempre il re.”
Lui mi accarezza i capelli e annuisce.
“Certo, preparati a visitare il mondo con me.”
“Sono pronta.”
Ci sorridiamo e ci rivestiamo.
Che il viaggio cominci.}
“Come credi che
sarà Hana?”
“Un bravo bambino, ne sono certo.”
Io batto le unghie sul tavolinetto.
“Ho detto a Tamao di trattarlo come avrei fatto io,
speriamo mi abbia dato retta.”
“Povero bambino!”
Yoh ride.
“Sei davvero terribile se ti ci metti.”
Io metto il broncio.
“Non voglio che sia uno smidollato.”
“Dubito che lo sia con i tuoi geni, ma smettila di
preoccuparti, tra poco lo vedremo.”
“A te non manca?”
Lui tace un attimo.
“Sì, mi manca e molto, purtroppo però
era necessario che
agissimo così.”
“Spero che il treno si muove più alla
svelta.”
Yoh sorride in modo inesplicabile.
Dopo non so quanto tempo viene annunciata la stazione di
Tokyo.
Io e Yoh scendiamo e ci confondiamo con la massa educata
dei viaggiatori, cerchiamo la nostra stazione della metropolitana e
saliamo su
una delle carrozze.
La città non è cambiata molto da quando ce ne
siamo
andati, ma questo mi rassicura, me la fa sentire amica.
“Certe cose non cambiano mai, eh?”
Sussurro a Yoh.
“Sì, non è fantastico, vero?”
“Sì.”
“Ti ricordi quante volte l’abbiamo percorsa questa
tratta
quando andavamo a scuola?”
“Sì, quando lo shaman fight era solo una cosa
lontana.”
Lui mi abbraccia, mi piacciono i suoi gesti di tenerezza
improvvisi, solo a lui permetto di avvicinarsi così tanto.
Lui solo ha questo privilegio.
Arriviamo alla nostra fermata e scendiamo, percorriamo la
strada che abbiamo fatto mille volte quando abitavamo qui e finalmente
arriviamo
alle terme di Funbari. Tamao ha fatto del suo meglio, ma si vede che
manca la
mia mano, ci sarà da lavorare.
“Non mi piace quello sguardo, Anna!”
Mi dice divertito Yoh.
“Quale?”
“Quello che stai facendo adesso, significa che ci
sarà
molto da lavorare.”
“E hai ragione.”
“Oh, poveri noi!”
Si porta una mano
davanti alla faccia.
“Altro che essere lo shaman king! Forza, entriamo.
Tamao e gli altri ci staranno aspettando.”
Mi prende per mano ed entriamo nel vecchio albergo, Yoh
bussa e ci viene incontro una giovane donna dai lunghi capelli rosa
vestita di
bianco.
“Yoh, Anna!”
Esclama felice, prima di abbracciarci entrambi.
“Forza venite! Vi stavamo aspettando!”
Ci fa segno si seguirla e noi la seguiamo fino alla sala
del locale, là ci sono: Horo Horo con una ragazza mora che
mi viene presentata
come Hotaru, la sua ragazza, Pirica, Ren e Jeanne (che adesso fanno
coppia
fissa a quanto pare),Lyserg e il trio Hanagumi.
Ovviamente è tutto un giro di baci e abbracci.
Ren è finalmente diventato più alto, la sua
cresta
continua a esserci solo che ora sfoggia anche un pizzetto, Horo Horo ha
i
capelli più lunghi e ha rinunciato a tirarli su con il gel,
solo Lyserg sembra
quasi uguale a prima.
Manca qualcuno però. Dove sono Hana, Ryu, Chocolove e
Manta?
“Ragazzi, ma mio figlio, Ryu, Chocolove e Manta dove
sono?”
Tamao tossisce imbarazzata.
“Hana e Ryu hanno avuto qualche problema a portare
Chocolove da noi, così Manta è andato a dare loro
una mano.”
“Che genere di problemi?”
“Volevano far evadere Chocolove dal carcere.”
“CHE COSA?!”
Urlo io come una matta.
“Ma sono matti? E Ryu perché l’ha
assecondato?
Quando torna mi sente!”
“Sempre soave, vero Anna?”
La voce è quella di Hao, mi volto e lo vedo con i
genitori e i nonni di Yoh e con il resto della famiglia Tao: Jun, En,
Ran,
Ching e un bambino.
“Chi è quel bambino, Ren?”
“Mio figlio Men.”
Mi risponde orgoglioso lui.
“Molto carino, ti somiglia un sacco. Ha ereditato la
cresta, ma ha i colori di Jeanne.”
“Sarà un grande sciamano.”
“Non lo metto in dubbio, ma anche Hana lo
sarà.”
Lui sogghigna, le famiglie Tao e Asakura hanno uno
strano rapporto di
odio e amore.
In ogni caso, voglio vedere mio figlio!
“Tamao, com’è mio figlio?”
“Somiglia molto a Yoh, ma ha i tuoi capelli, Anna.”
“Carattere?”
“Quello di Yoh, ma ho cercato di comportarmi come te nel
crescerlo.”
“Spero arrivi presto.”
“Manta mi ha telefonato poco fa, dovrebbero
arrivare.”
Poco dopo, infatti, la porta si apre ed entrano Ryu e
Chocolove – che è diventato massiccio e pelato
– Manta e Hana.
Quando mi vede, guarda prima e poi Tamao confuso.
“Hana, vieni qui!”
Lo chiama lei.
“Sì, mamma?”
Tamao si abbassa fino all’altezza di Hana e gli sorride.
“Hana, non sono io tua madre, sono solo tua zia.
Mi sei stato affidato alla nascita da tua madre e ora lei
è tornata insieme a tuo padre.”
La sua faccia si fa sempre più confusa, mi abbasso anche
io.
“Hana, sono io tua madre.
Mi chiamo Anna e mi scuso per averti fatto crescere per
tutto questo tempo con tua zia Tamao senza dirti nulla, ma è
stato necessario.
Potrai mai perdonare me e tuo padre?”
Lui mi abbraccia come risposta, Yoh si unisce
all’abbraccio.
“Adesso che siete tornati non ve ne andate più
vero?”
Io e Yoh scuotiamo la testa.
“No, siamo tornati per rimanere.
Per te e per le terme.”
Concludono insieme Yoh e Hana, per poi scoppiare a
ridere.
“Anche la mamma tiene alle terme come zia Tamao?”
“Peggio di zia Tamao!”
“Qui c’è un sacco di lavoro da fare,
ecco perché siete
tutti qui!”
“E io che pensavo fosse per la mia compagnia!”
Risponde Horo Horo.
“Nessuno vorrebbe stare in tua compagnia, idiota!”
“Si potrebbe dire la stessa cosa di te, Ren!”
Come ai vecchi tempi Ren tenta di far fuori Horo Horo con
la sua spada. Immagino che certe cose non cambino mai, nemmeno se sei
padre di
famiglia.
Jeanne e la ragazza di Horo Horo ridono, anche se è la
prima volta che si vedono sembrano trovare perfettamente normale che i
loro
ragazzi si comportino così.
Certe cose non cambiano proprio mai.
“Ragazzi, basta! Iniziamo con la cena!”
Urlo per calmare quei due matti, Ryu muove qualche passo
in direzione della cucina, ma Tamao lo ferma.
“Oggi tocca a me cucinare, è un giorno
speciale.”
Io la seguo e mi siedo su un cuscino che c’è in
cucina.
“Com’è stato crescere Hana?”
Lei sta affettando qualcosa.
“Oh, molto bello. Hana è un bravo ragazzo, a volte
è un
po’ troppo pigro, ma bastano quattro urla e fa quel che
deve.”
“Mi dispiace di averti rubato
l’adolescenza.”
“Non importa, Anna. Adesso avrò il tempo di
pensare a me,
voglio diventare una cantante di enka.”
“Buona fortuna.”
“Oh, grazie.”
Tamao mi sorride.
“Non ce l’ho con te, Anna. Te lo giuro.”
Chiacchieriamo un altro po’, poi serviamo la cena, Hana e
Yoh stanno giocando e vederli così mi riempie il cuore di
gioia.
“Sono belli, non è vero?”
La voce di Mikihisa mi fa sobbalzare.
“Sì, sono belli. Spero che ci perdoni.”
“Vi ha già perdonato. I bambini ricordano tutto,
ma
perdonano anche più facilmente.”
“Lo spero, deve perdonarci anni di assenza.”
“Non è stata colpa vostra.”
Io sospiro.
“Non ha importanza, non c’eravamo e gli abbiamo
fatto
credere che sua madre fosse Tamao.”
“A volte i sacrifici sono necessari anche se non sono
piacevoli. Guarda adesso Yoh e Hana, sembra che non sia successo
nulla.”
“Hai ragione.”
Mi siedo a tavola e il clima è tranquillo e sereno, gli
anni per noi non sono passati. Dateci una tavolata, del cibo e
torneremo i
ragazzini di una volta.
Rimaniamo in piedi fino a notte tarda, poi ognuno va
nella propria stanza, compresi io e Yoh.
Ci spogliamo e ci stendiamo sul futon, siamo davvero
stanchi, è stato un viaggio sfiancante e ci attende un
futuro incerto.
“È stato bello rivederli, vero?”
“Molto bello.”
Un leggero bussare ci fa smettere di guardare, io vado ad
aprire il fusuma e mi ritrovo davanti il faccino di Hana.
“Ciao, Hana. Cosa c’è?"
“Visto che siete tornati, ehm, potrei dormire con voi
anche se sono grande?”
Alla fine diventa rosso come un papavero, io gli
scompiglio i capelli e sorrido.
“Certo che puoi.”
Ci infiliamo, Hana è tra me e io e sorride felice, si
è
addormenta subito, a me scendono due lacrime.
“Ci ha perdonati.”
“Lo sai che l’avrebbe fatto.”
“Vero.”
Io e Yoh sorridiamo nello stesso momento.
È bella la nostra famiglia e mi impegnerò al
massimo per
far sì che sia sempre così.
Buonanotte, mondo.