VUOI CHE RESTI CON TE?

Era una fredda giornata di novembre. Il vento gli scompigliava i capelli. Sebastian non si era mai sentito così male in vita sua...sua madre era morta in un incidente d'auto che per colpa sua si era verificato. Aveva fatto distrarre la madre che non si era accorta dell'arrivo del camion.              
Lui era vivo. Lei no.
Abbassó il capo rattristo al ricordo della madre. Era solo colpa sua...l'unica persona che avrebbe potuto dargli una spiegazione era morta...era finita. Era solo. Lo era sempre stato e non se n'era mai accorto. Salí i gradini che lo portarono al suo appartamento e entró lentamente...neanche il tempo aveva più un significato per lui. Si sedette al tavolo da cucina e guardó la foto sulla mensola. C'era lui...da bambino avrà avuto tre anni ed era in braccio a un uomo di cui era stata tagliata via l'immagine. 
-Papá...-La sua richiesta era diventata un sussurro. Non lo aveva mai conosciuto e l'ultima volta che aveva provato a chiedere di lui a sua madre...lei era morta. -É colpa mia, perdonami...- Abbassó il capo e pianse lacrime amare, disperate...

Smise solo quando, nonostante il persistente bisogno di piangere, non aveva più lacrime. Si alzó e andó in bagno sciacquandosi il viso. Prese un asciugamano e se lo passó sul viso asciugandoselo.  
Fissó il suo riflesso allo specchio. Era penoso, a parer suo: i suoi capelli mori erano arruffati come se si fosse appena svegliato, nonostante fosse ormai sera; i suoi occhi azzurri erano rossi per il lungo pianto. Quasi non si riconosceva, non era mai stato un debole, era sempre stato un ragazzo forte e deciso. Non si era mai lasciato mettere i piedi in testa da nessuno...Si odió per come si era ridotto...doveva essere forte ma non ci era riuscito, si era lasciato andare. 
Lo squillo del cellulare lo distrasse dai suoi pensieri. Lo tiró fuori dalla tasca dei jeans.
-Pronto?- Chiese seccato.
-Seb...sono io Molly!-
-Oh...ciao Molly, come mai mi hai chiamato?-
-Sebastian...io, domani mattina non riesco a coprire il turno al bar...mi chiedevo se tu...ecco, potessi sostituirmi...- Chiese la voce angelica della ragazza.
-Va bene! Ma è la terza volta questa settimana, cosa succede?!-
-Ho problemi...in famiglia.- Rispose semplicemente lei. Sebastian sapeva bene cosa significava quel 'problemi in famiglia': Molly era davvero una brava ragazza, gentile e di cuore, ma la sua famiglia era un disastro! Suo padre era un ubricone e un violento, suo fratello maggiore si drogava e passava tutta la sua vita tra la strada e un centro per dissintossicarsi. Il fratello minore di tredici anni aveva un tumore ai polmoni e oramai viveva in ospedale il resto dei suoi giorni. E la madre...semplicemente spariva! A volte passava una settimana prima che ritornasse e nel frattempo Molly doveva 'mandare avanti' la famiglia. E questo comprendeva impedire la morte per overdose di suo fratello. Prendersi cura di quel Padre che di Padre ha ben poco e passare a trovare il fratellino che di giorno in giorno era sempre più debole e stanco di combattere.
Sebastian sospiró. -Molly, se hai bisogno di qualcosa...sono sempre disponibile lo sai.-
-Lo so, Seb, e mi dispiace...cavoli! Come fidanzata faccio schifo vero?! Dovrei starti vicino dopo ciò  che è successo a tua madre e invece sono 'costretta' a lasciarti solo...Scusami...-
-Tranquilla, tutto ok...prenditi cura della tua famiglia Molly, é più importante...Ti amo, ci sentiamo domani mattina ok? Ora riposa un po'.-
-Ok...ma Seb...io, sta sera sono stanca e mi sento sola...-
Sebastian sorrise, non c'era bisogno che dicesse altro. -Vengo a prenderti?- 
-Sì! Ti prego, sta sera mio padre torna e non ho forza per tenerlo a bada!-
-Arrivo subito preparati!- Così chiuse la chiamata e si fiondó in macchina. Chiuse gli occhi. Il pensiero di sua madre lo tormentava..."Non ora!!!" Pensó e cercó di concentrarsi su Molly. Cosí si decise e partí per andarla a prendere.

-Ho fatto a tempo?-Chiese Sebastian a Molly, appena quest'ultima salí in macchina.
-Sì, grazie! Non avrei sopportato di vederlo in quello stato...-
-Lo so, non preoccuparti sono qui con te.-
Arrivarono a casa di Sebastian e si prepararono per la notte.
-Seb?- Chiese Molly vedendolo seduto sul bordo del letto con la testa tra le mani.
-Ehi...che c'è?- Chiese lui alzando lo sguardo.
-Vuoi che resti con te?- Lui annuí allora si sdraiarono insieme e Molly accarezzó i capelli di Sebastian finché quest'ultimo non si addormentò.