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Autore: nothingatAll    24/07/2014    1 recensioni
Tess era lì e presto, troppo presto sarebbe andata via. Infatti si inclinó verso di me, con i suoi adorabili capelli rossi che le circondavano il volto. Mi strinse in un abbraccio e mi guardó dritto negli occhi prima di darmi un ultimo bacio. "Non so quando ci rivedremo, ma potrebbe anche non succedere mai. Quest addio potrebbe essere l'ultimo." Aprì le sue d'oro e spiccó il volo lasciando solo le lacrime sul mio volto.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arriane Alter, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il riflesso dei suoi occhi cristallini nei miei, la sua pelle candida e i suoi lunghi capelli rossi. Ogni volta mi sorprendevo a vederla, era così magnifica, e per tutto il tempo che ho vissuto mai vidi qualcosa che si avvicinasse alla sua bellezza. Attendevo questo giorno da settimane, il nostro appuntamento, sulle rive deserte del Tamigi . Era un giornata grigia, ma nel momento in cui incrociai i suoi occhi il sole mi illuminó il cuore. Avevamo tempo, per una volta. Tempo per noi, per il nostro amore. Mi ricordo quando la vidi per la prima volta in paradiso. Era impossibile non notarla , ma a quel tempo eravamo solo estranee. Soltanto dopo la Caduta degli angeli riuscimmo a conoscerci. Conoscerci davvero, sentivo che solo con lei potevo essere me stessa. Pensavo a lei giorno e notte, con le lacrime che mi rigavano il volto, nell'attesa di un messaggio, un segno. Anche sta volta era arrivato, un mese una piuma dorata era caduta sulla mia scrivania . Non feci in tempo a vederla volar via ma istintivamente rigirai la lunga piuma nella mia mano. Lessi l' ora e il luogo per il nostro appuntamento segreto. Sorrisi e mi alzai agitata. Mancava ancora molto tempo, ma da subito iniziai a fantasticare su quello che avremmo fatto. Non mi sarei persa neanche un minuto del tempo che avevamo a disposizione. Era poco, ma erano gli attimi che scandivano il ritmo della mia vita. Ero in anticipo, come sempre l'agitazione aveva preso il sopravvento e le mie ali avevano accelerato senza che ce ne fosse bisogno. Mi sedetti sulla piccola spiaggia che mi avevano segnalato. I miei capelli neri risaltavano rispetto ai bianchi sassi che c'erano li. Il mio sguardo era rivolto verso l' alto, mi aspettavo di vederla scendere direttamente dal cielo come un angelo anche se certo, ormai nessuna delle due lo era più. Ma non era il tempo di pensare al passato, finalmente avevo del tempo per me, senza dovermi preoccupare che Daniel perdesse il controllo o che Lucinda facesse qualche pazzia . Loro lottavano per il loro amore, e anche io conducevo una battaglia, altrettanto difficile e importante ma molto, molto silenziosa. Una guerra contro i nostri capi, contro gli sguardi indiscreti, contro le nostre stesse paure e contro noi stesse. Era nascosta da tutto e tutti ed era al sicuro protetta del mio cuore e da quello di Tess. Una storia intensa, costituita solo da attimi sfuggenti passati insieme in posti deserti e sperduti. Mentre ero sulla riva tutta sola pensavo a quanto sarebbe stato bello far sapere al mondo cosa provavo. Mi agitai ancora di più quando la vidi camminare verso di me, aveva un vestito azzurro cielo che ondeggiava seguendo i suoi movimenti. Mi ricordó il mare, le onde e il cielo, mi ricordó la freschezza, la natura, l'amore. Mi sorrise, adoravo ogni suo gesto e quando mi rivolge un sorriso sentivo qualcosa ardere dentro di me. Ricambia il sorriso e ,cercando di mantenere la calma, le andai incontro. Allargammo le braccia contemporaneamente e ci stringemmo in un abbraccio così stretto. Avevamo azzerato le distanze, i nostri corpi erano cosi vicini da sembrare uno. Appoggió la testa sulla mia spalla, e sentivo i suoi occhi che mi scrutavano mentre la sua mano percorreva dolcemente il mio braccio per unirsi alla mia, la presa così stretta da sembrare indissolubile. Sarei rimasta così per sempre, sentivo il suo respiro regolare sul mio collo e vedevo il mondo sotto i miei piedi, mi sentivo ancora in paradiso, un paradiso nuovo. Si staccó dal mio collo ma restó con la mano intrecciata alla mia. Inizió a camminare, avevo un desiderio incontenibile di baciarla ma mi limitai a osservarla e a fissare nella mia testa tutti quei dettagli perfetti che avevo paura di poter perdere da un momento all' altro. Quando si fermó di colpo fu come svegliarsi da un sonno profondo, mi prese la testa tra le mani e fu lei a baciarmi. Ricambiai il bacio e ne intrapresi altri mille. Il tempo volava così svelto sotto quel ponte nascoste che mi sorpresi di vedere il sole già alto in cielo. Anche lei parve accorgersene in quel momento , si alzó di scatto dando sollievo alle mie gambe che per tutto quel tempo avevano sorretto il suo peso, anche se in realtà era così leggera, così trasparente, così tanto da non sembrare vera. "Sarà almeno mezzogiorno!" disse con lo sguardo rivolto al sole per poi voltarsi verso di me. Mi limitai ad annuire, sapevo cosa significasse quel tono. "Mi aveva dato cinque ore, Arianne!". Non feci in tempo ad aprire la bocca che ricominció "da quanto siamo qui? dall' alba? dalle sei? Arianne, rispondimi ho bisogno di pensare a qualcosa da dirgli." Mi guardó accigliata in attesa di una risposta. "si, saranno passate 6 ore Tess. Magari non si é accorto del tuo ritardo." "Lui si accorge di tutto." Ricaddi a terra stanca, sfinita da quel breve scambio di battute. Aveva ragione, i nostri capi sapevano sempre tutto. Pretendevano l'esclusiva dai loro dipendenti e l'assoluta fedeltà. Anche se molto diversi, in fondo anche Satana e Dio avevano dei punti in comune. Ma questo non era il momento di formulare questi pensieri. Tess era lì e presto, troppo presto sarebbe andata via. Infatti si inclinó verso di me, con i suoi adorabili capelli rossi che le circondavano il volto. Mi strinse in un abbraccio e mi guardó dritto negli occhi prima di darmi un ultimo bacio. "Non so quando ci rivedremo, ma potrebbe anche non succedere mai. Quest addio potrebbe essere l'ultimo." Aprì le sue d'oro e spiccó il volo lasciando solo le lacrime sul mio volto. Non so bene quanto tempo passó prima di riuscire ad alzarmi e volare fino alla mia stanza. So che mi ci chiusi per i tre giorni successivi. E quando Lucinda venne a prendermi per passeggiare in una chiara giornata come da dovere per una nobile signorina francese e la sua dama di compagnia mi trovó sul letto, con gli stessi vestiti di alcuni giorni precedenti, con la pelle più bianca e spenta, gli zigomi in evidenza, gli occhi ancora lucidi, e una bellissima piuma dorata sul petto. Si preoccupó di rendermi presentabile e mi fece alcune domande a cui io non risposi. L'apatia regnava nei giorni bui della mia vita senza Tess e avevo paura che questo buio potesse non finire mai.
   
 
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