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Autore: HeavenMayBurn    05/09/2008    3 recensioni
Dan cominciò a distribuire le carte a tutti i presenti, e proprio quando Quinn stava per scartare, sentì una leggera pressione sulla sua area 51.
Una volta ci poteva stare, ma dubitava che anche adesso Bert stesse cercando di afferrargli i capezzoli. E poi, anche in quel caso sarebbe stata una cosa zozza da fare, con tutti che guardavano.
[Bert McCracken/Quinn Allman]
Genere: Generale, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(N.b. "Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e non mi appartengono, gli eventi non sono accaduti realmente e questa storia non è scritta a scopo di lucro")

Baby, who turned the temperature hotter? 'Cause I'm burnin' up!

 

Jeph si calò gli occhiali da sole sul viso scendendo dalla macchina mentre Bert stava ancora ballando sul posto con le mani posate sul volante, ascoltando la radio e Dan si teneva terrorizzato alle cinture di sicurezza.

Quel ragazzo era troppo debole di cuore per continuare a frequentarli senza rischiare l’infarto, si disse tra se.

Frugò nello zaino cercando una gomma da masticare e si guardò in giro. Erano davanti a quello che aveva tutta l’aria di un parco acquatico, con tanto di scivoli e urla di bambini.

Si sarebbe rilassato di certo.. sì, come no.

Quinn lo raggiunse poco dopo, fissando anche lui inebetito l’entrata delle piscine.

-Ricordami perché siamo qui- gli disse tra i denti.

-Dan e Bert volevano andare a rilassarsi- spiegò Jepha. –Quindi visto che eravamo due contro due abbiamo tirato la moneta e, grazie a quella truccata di Berty, hanno vinto loro.-

Quinn si grattò la testa lanciando un’occhiata agli amici che stavano prendendo zaini e palloni gonfiabili dal bagagliaio. –Sì, ma secondo me se adesso chiediamo a Dan che vuole fare, lui ci segue a casa immediatamente-

Jepha ci pensò un attimo su. –Nah, non credo. Insomma, affrontare il viaggio di ritorno in macchina con Bert alla guida di nuovo? Non credo che lo reggerebbe-

-Sì, ma potresti guidare tu..-

Quinn non fece in tempo a finire la frase che Bert si parò davanti ai due con uno zaino stracolmo di oggetti di plastica e un assurdo cappellino da baseball che diceva “INY”. –Allora, che state aspettando? Che vi appaia Nostro Signore per dirvi di muovere il culo e cominciare a fare i biglietti?!-

-Se mai a me apparirà Nostro Signore- esclamò Dan. –Sarà per dirmi di fare un’assicurazione sulla vita la prossima volta che salgo in macchina con te-

Bert si accese una sigaretta. –Se, come ti pare-

-Buon giorno- disse la commessa una volta che loro furono arrivati all’entrata delle piscine. –Come posso esservi utili?-

-Ci può dare tre biglietti interi e un ridotto?-

Jepha aprì la bocca ma non disse nulla.

La ragazza alzò un sopracciglio. –Scusi?-

Bert annuì. –Sì, tre ingressi normali e uno per bambini-

-Ma io vedo quattro adulti- replicò lei scocciata.

Bert con una mossa veloce afferrò il braccio di Quinn. –Sì sbaglia! Lei vede tre adulti e un bambinone di tredici anni!-

Jepha scosse la testa afferrando il portafoglio. –Ci dia quattro ingressi normali-

-C’è l’avevo quasi fatta!- si lamentò Bert mentre andavano a cambiarsi.

-Sì, come quella volta in Francia quando, per entrare gratis a Eurodisneyland, ti sei spacciato per amico intimo di Paperino- ribattè Quinn scuotendo la testa.

-Haha. Divertente, davvero- Bert gli fece vedere il dito medio e si diresse verso il proprio spogliatoio.

Quinn, Jeph e Dan si scambiarono un’alzata di spalle e andarono a cambiarsi.

Quando uscì dallo spogliatoio Quinnn notò che Bert possedeva persino un ridicolo costume abbinato al assurdo cappello. Era bianco e azzurro, e sul culo c’era naturalmente scritto “INY”. Doveva ammettere che rispetto a quello o al costume hawaiano azzurro di Jepha e a quello con la scritta Alien di Dan, il proprio faceva la sua porca figura.

E pensare che a casa era stato così indeciso se portarselo dietro, visto che con un costume zebrato c’è sempre un forte rischio di passare per cretini completi. Ma si era dimenticato dei suoi amici, loro erano cretini almeno quanto lui.

Bert, con indosso i suoi ridicoli accessori e gli occhiali da sole, prese l’asciugamano e si piazzò sotto il primo ombrellone che trovò.

Gli altri lo seguirono, tirando fuori dai borsoni creme varie e cruciverba.

Jepha fu il primo a sdraiarsi all’ombra, mettendosi la lozione, i RayBan e le cuffie dell’Ipod nelle orecchie.

–Se avete bisogno di me.. bhe, non disturbatemi- dichiarò

Dan cominciò a fissare l’orizzonte. Sì, faceva caldo.

–Io vado a procacciarmi un gelato per non morire disidratato-

Bert lanciò uno sguardo di sfida a Quinn. –Chi arriva ultimo agli scivoli è una cagata di puzzola?-

Quinn sorrise. –Puoi dirlo-

Entrambi cominciarono a correre, rischiando di schiantarsi una decina di volte contro le sdraio o i bambini, cadere dal bordo piscina in acqua e impiantarsi nelle mattonelle di cemento, ma alla fine fu Bert a vincere la sfida.

-Cacchetta di puzzola- disse Bert fra i denti mentre si metteva in fila dietro ai bambini. –Chi è quello da prendere per il culo adesso, eh, cacchetta di puzzola?-

Quinn sospirò passandosi una mano nei capelli. –Oddio, non te la sarai presa per la battuta di Topolino-

-Era Paperino, comunque- precisò Bert mettendo il muso.

-Se, come ti pare-

Dopo cinque minuti arrivò il turno di Bert. –Scendiamo insieme?- domandò Bert.

Quinn annuì. Si mise sedette all’inizio dello scivolo aspettando di sentire le braccia di Bert stringergli la schiena.

Si diede la spinta e entrambi cominciarono a prendere velocità.

-Bert!- urlò Quinn. –Alza le braccia, dai!-

Fu in quel momento che accadde.

Puff.

In un secondo le mani di Bert si trovavano in una zona del suo corpo off-limitis, una zona che da un po’ di tempo a questa parte aveva visto solo le mani di Quinn stesso.  

Aprì la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma la sfortuna volle che esattamente in quel momento toccarono l’acqua e quindi Quinn, oltre che andare sotto, visto che aveva la bocca aperta bevve acqua e cloro come un dannato.

***

-Mi stai dicendo che..?-

Quinn annuì. –Sì, Jeph, Bert mi ha toccato il pacco!-

Jepha prese un sorso di granita mentre Quinn cercava di rilassarsi sulla sedia del tavolino del bar.

-Mah.. –azzardò il bassista. –Magari stava scivolando e voleva aggrapparsi al tuo petto.. avrebbe senso, no?-

Quinn sospirò scazzato. –Ok, va bene che non sono alto come Michael Jordan, ma un po’ di spazio tra i miei capezzoli e il cazzo c’è!-

-Scusami, Signor Intrattabile, hai le tue cose?- mormorò Jepha bevendo dell’altra granita alla menta. –Stavo solo cercando di trovare un buon motivo..-

-Un buon motivo per che cosa?- domandò Bert avvicinandosi con un cono gelato in mano.

-Per te che to- Jepha fu subito zittito da una gomitata in pancia di Quinn.

-“Per me che to” cosa?- domandò Bert curioso.

-Per te che t.. trovi questo posto divertente!- esclamò Quinn. –Jepha si sta annoiando a morte-

-Ehi, non è vero!- si lamentò il bassista ricevendo l’ennesima gomitata da parte di Quinn. –Non a morte, solo un pochino- si corresse sospirando.

Bert sembrò però un po’ deluso. –Oh, peccato. A me sembra un posto carino..-

Dan si avvicinò verso di loro con un mazzo di carte.

–Ehi, ci facciamo una partitina a merda?-

Bert annuì sedendosi accanto a Quinn. –Ok, dai tu le carte-

Dan cominciò a distribuire le carte a tutti i presenti, e proprio quando Quinn stava per scartare, sentì una leggera pressione sulla sua area 51.

Una volta ci poteva stare, ma dubitava che anche adesso Bert stesse cercando di afferrargli i capezzoli. E poi, anche in quel caso sarebbe stata una cosa zozza da fare, con tutti che guardavano.

-Merda!- urlò Bert, lasciando cadere le carte sul tavolo e mettendo la mano libera sul mazzo.

Jepha e Dan lo seguirono veloci il suo esempio.

-Mi dispiace, Quinny,- disse Dan passandogli la prima carta del mazzo –Eccoti sei chili di merda tutti per te-

Quinn annuì lentamente, mentre sentiva Bert che non sembra voler smettere di fargli una sega attraverso la stoffa del costume, e delle goccioline di sudore cadere lentamente sulla schiena.

-B-Bert.. Dan..- cominciò cercando di trattenere un sospiro.–Che.. che ne dite di.. andare a prendermi un gelato? Per.. per favore..-

Bert annuì alzandosi di colpo e facendogli un occhiolino. –Ok! Danny, seguimi-

Finchè non raggiunse il bar Bert continuò a fissarlo.

Quinn deglutì.

–ARGH!- esclamò –Detesto il nostro cantante!-

-Oddio, Quinn..- mormorò Jepha mettendosi gli occhiali da sole. –Ti ha toccato il pacco, non ha cercato di avvelenarti nel sonno!-

Quinn strabuzzò gli occhi e Jeph pensò che fosse spiritato.

–Tu! Tu non capisci! Quello mi stava facendo una sega attraverso il costume! Adesso ho il cazzo in tiro!-

-Oddio!- esclamò Jepha. –Vedevo che stavi godendo troppo.. voglio dire, un’espressione come la tua non era giustificata neanche da una buona mano.. Ma non avrei mai pensato a questo!-

-E ora che faccio?- domandò il chitarrista terrorizzato.

-Dio! Non pensare neanche che io finisca il lavoro!- disse Jepha inorridito. –Sono cazzi tuoi, nel vero senso della parola!-

-Ma io non ho il coraggio di andare in bagno in queste condizioni. Voglio dire, ho il coso perpendicolare al mio corpo!-

-Senti, o ti brucio con l’accendino di Bert così ti passa l’arrapatura, o ti do le mie parole crociate e tu ti copri fino a che arrivi al cesso-

-Grazie Jeph, sei molto d’aiuto, lo sai?- esclamò Quinn ironico afferrando comunque la rivista e mettendosela davanti al pube.

Si diresse correndo verso la toilette e si chiuse la porta alle spalle.

Prima si buttò un po’ di acqua gelata sulla faccia, ma non funzionava.

Dopotutto come avrebbe potuto?! Stava per venire durante una partita di merda!

Allora decise di dirigersi verso i cubicoli dei gabinetti.

Ma, davvero, era difficile concentrarsi con davanti solamente numeri di telefono di ragazze che promettevano “la scopata più bella della tua vita, chiamami subito.”

In quel momento sentì la porta dietro di se aprirsi.

Dio, ci mancava solo che qualche bambino di cinque anni lo scoprisse a masturbarsi pensando a quel puzzone del suo cantante.  

-Eh, Quinny, Quinny..- cominciò il puzzone in questione. –Sei davvero un ragazzo senza pudore!-

-Aaahhh!!- urlò lui spaventato, con i boxer che gli arrivavano alle ginocchia e l’espressione da completo idiota sulla faccia.

Bert gli mise una mano sulla bocca, mentre l’altra scendeva a terminare il lavoro iniziato pochi minuti prima.

–Ora avrai capito che è meglio non prendermi per il culo- mormorò poi lasciando libera la bocca di Quinn.

-Che cosa? E quindi tutto questo era solo per quella stupida battuta?!- esclamò sconvolto.

-Fammi un favore- esclamò Bert. Quinn annuì. –Stai zitto!-

Quinn annuì di nuovo, e Bert lo baciò.

No, dopotutto non odiava il suo cantante. Odiare era una parola grossa, e non descriveva affatto quello che provava per Bert.

Neanche minimamente.  

 

[baby, who turned the temperature hotter? 'cause I'm burnin' up!

the end.]

 

 

[NdA: La storia di questa storia è travagliata xD

Il fatto è che nonostante ho una decina di ff in sospeso non ho voglia di aggiornarne nessuna =/ E poi, come avete notato, il titolo della storia è dei Jonas Brothers. Quella canzone mi sta facendo impazzire in questi giorni. Non mi piace ma non riesco a smettere di ascoltarla xD (stessa storia per il nuovo singolo di Hannah Montana xD) secondo me la Disney ci mette qualche messaggio subliminale dentro xD

Quindi ho avuto la brillante idea di scrivere una storia con questa canzone di sottofondo xD mi serviva un pairing che io non ho sfruttato tanto, e Quinnifer e Bert erano perfetti xD

Poi, magari influenzata dal video, ho pensato che questa canzone fosse perfetta per una giornata in piscina, so.. here i am!

Spero di non essere stata troppo zozza, ma mi sono divertita coma un idiota a scriverla xD

Un bacione a chiunque leggerà e magari recensirà =**

Spero che vi siate divertiti a leggerla quanto me a scriverla.]

Luv ya.

Fede.

 

   
 
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