(N.b. "Tutti i personaggi di questa storia
sono maggiorenni e non mi appartengono, gli eventi non sono accaduti realmente
e questa storia non è scritta a scopo di lucro")
Baby, who turned the temperature hotter? 'Cause I'm burnin' up!
Jeph si calò gli occhiali da sole sul
viso scendendo dalla macchina mentre Bert stava
ancora ballando sul posto con le mani posate sul volante, ascoltando la radio e
Dan si teneva terrorizzato alle cinture di sicurezza.
Quel
ragazzo era troppo debole di cuore per continuare a frequentarli senza
rischiare l’infarto, si disse tra se.
Frugò
nello zaino cercando una gomma da masticare e si guardò in giro. Erano davanti
a quello che aveva tutta l’aria di un parco acquatico, con tanto di scivoli e
urla di bambini.
Si
sarebbe rilassato di certo.. sì, come no.
Quinn
lo raggiunse poco dopo, fissando anche lui inebetito l’entrata delle piscine.
-Ricordami
perché siamo qui- gli disse tra i denti.
-Dan e Bert
volevano andare a rilassarsi- spiegò Jepha. –Quindi visto
che eravamo due contro due abbiamo tirato la moneta e, grazie a quella truccata
di Berty, hanno vinto loro.-
Quinn
si grattò la testa lanciando un’occhiata agli amici che stavano prendendo zaini
e palloni gonfiabili dal bagagliaio. –Sì, ma secondo me se adesso chiediamo a
Dan che vuole fare, lui ci segue a casa immediatamente-
Jepha ci pensò un attimo su. –Nah, non credo. Insomma, affrontare il viaggio di ritorno
in macchina con Bert alla guida di nuovo? Non credo
che lo reggerebbe-
-Sì,
ma potresti guidare tu..-
Quinn
non fece in tempo a finire la frase che Bert si parò
davanti ai due con uno zaino stracolmo di oggetti di plastica e un assurdo
cappellino da baseball che diceva “I♥NY”. –Allora, che state aspettando? Che vi appaia Nostro Signore per
dirvi di muovere il culo e cominciare a fare i biglietti?!-
-Se mai a me apparirà Nostro Signore-
esclamò Dan. –Sarà per dirmi di fare un’assicurazione sulla vita la prossima
volta che salgo in macchina con te-
Bert si accese una sigaretta. –Se, come ti pare-
-Buon giorno- disse la commessa una
volta che loro furono arrivati all’entrata delle piscine. –Come posso esservi
utili?-
-Ci può dare tre biglietti interi e un
ridotto?-
Jepha aprì la bocca ma non disse nulla.
La ragazza alzò un sopracciglio. –Scusi?-
Bert annuì. –Sì, tre ingressi normali e uno per bambini-
-Ma io vedo quattro adulti- replicò lei
scocciata.
Bert con una mossa veloce afferrò il braccio di Quinn. –Sì sbaglia!
Lei vede tre adulti e un bambinone di tredici anni!-
Jepha scosse la testa afferrando il portafoglio. –Ci dia quattro
ingressi normali-
-C’è l’avevo quasi fatta!- si lamentò Bert mentre andavano a cambiarsi.
-Sì, come quella volta in Francia
quando, per entrare gratis a Eurodisneyland, ti sei
spacciato per amico intimo di Paperino- ribattè Quinn
scuotendo la testa.
-Haha. Divertente, davvero- Bert gli
fece vedere il dito medio e si diresse verso il proprio spogliatoio.
Quinn, Jeph e
Dan si scambiarono un’alzata di spalle e andarono a cambiarsi.
Quando uscì dallo spogliatoio Quinnn notò che Bert possedeva
persino un ridicolo costume abbinato al assurdo cappello. Era bianco e azzurro,
e sul culo c’era naturalmente scritto “I♥NY”. Doveva ammettere che rispetto a quello o al costume hawaiano azzurro
di Jepha e a quello con la scritta Alien di Dan, il proprio
faceva la sua porca figura.
E pensare che a casa era stato così
indeciso se portarselo dietro, visto che con un costume zebrato c’è sempre un
forte rischio di passare per cretini completi. Ma si era dimenticato dei suoi
amici, loro erano cretini almeno quanto lui.
Bert, con indosso i suoi ridicoli accessori e gli occhiali da
sole, prese l’asciugamano e si piazzò sotto il primo ombrellone che trovò.
Gli altri lo seguirono, tirando fuori
dai borsoni creme varie e cruciverba.
Jepha fu il primo a sdraiarsi all’ombra, mettendosi la lozione, i
RayBan e le cuffie dell’Ipod
nelle orecchie.
–Se avete bisogno di me.. bhe, non disturbatemi- dichiarò
Dan cominciò a fissare l’orizzonte. Sì,
faceva caldo.
–Io vado a procacciarmi un gelato per
non morire disidratato-
Bert lanciò uno sguardo di sfida a Quinn. –Chi arriva ultimo
agli scivoli è una cagata di puzzola?-
Quinn sorrise. –Puoi dirlo-
Entrambi cominciarono a correre,
rischiando di schiantarsi una decina di volte contro le sdraio o i bambini,
cadere dal bordo piscina in acqua e impiantarsi nelle mattonelle di cemento, ma
alla fine fu Bert a vincere la sfida.
-Cacchetta di puzzola- disse Bert fra i
denti mentre si metteva in fila dietro ai bambini. –Chi è quello da prendere
per il culo adesso, eh, cacchetta di puzzola?-
Quinn sospirò passandosi una mano nei
capelli. –Oddio, non te la sarai presa per la battuta di Topolino-
-Era Paperino, comunque- precisò Bert mettendo il muso.
-Se, come ti pare-
Dopo cinque minuti arrivò il turno di Bert. –Scendiamo insieme?- domandò Bert.
Quinn annuì. Si mise sedette all’inizio
dello scivolo aspettando di sentire le braccia di Bert
stringergli la schiena.
Si diede la spinta e entrambi
cominciarono a prendere velocità.
-Bert!- urlò Quinn. –Alza le braccia, dai!-
Fu in quel momento che accadde.
Puff.
In un secondo le mani di Bert si trovavano in una zona del suo corpo off-limitis, una zona
che da un po’ di tempo a questa parte aveva visto solo le mani di Quinn stesso.
Aprì la bocca per dire qualcosa,
qualsiasi cosa, ma la sfortuna volle che esattamente in quel momento toccarono
l’acqua e quindi Quinn, oltre che andare sotto, visto che aveva la bocca aperta
bevve acqua e cloro come un dannato.
***
-Mi stai dicendo che..?-
Quinn annuì. –Sì, Jeph,
Bert mi ha toccato il pacco!-
Jepha prese un sorso di granita mentre Quinn cercava di
rilassarsi sulla sedia del tavolino del bar.
-Mah.. –azzardò il bassista. –Magari stava
scivolando e voleva aggrapparsi al tuo petto.. avrebbe senso, no?-
Quinn sospirò scazzato. –Ok, va bene
che non sono alto come Michael Jordan, ma un po’ di spazio tra i miei capezzoli
e il cazzo c’è!-
-Scusami, Signor Intrattabile, hai le tue cose?- mormorò Jepha
bevendo dell’altra granita alla menta. –Stavo solo cercando di trovare un buon
motivo..-
-Un buon motivo per che cosa?- domandò Bert avvicinandosi con un cono gelato in mano.
-Per te che to-
Jepha fu subito zittito da una gomitata in pancia di
Quinn.
-“Per
me che to” cosa?- domandò Bert
curioso.
-Per te che t.. trovi questo posto
divertente!- esclamò Quinn. –Jepha si sta annoiando a
morte-
-Ehi, non è vero!- si lamentò il
bassista ricevendo l’ennesima gomitata da parte di Quinn. –Non a morte, solo un
pochino- si corresse sospirando.
Bert sembrò però un po’ deluso. –Oh, peccato. A me sembra un
posto carino..-
Dan si avvicinò verso di loro con un
mazzo di carte.
–Ehi, ci facciamo una partitina a merda?-
Bert annuì sedendosi accanto a Quinn. –Ok, dai tu le carte-
Dan cominciò a distribuire le carte a tutti
i presenti, e proprio quando Quinn stava per scartare, sentì una leggera
pressione sulla sua area 51.
Una volta ci poteva stare, ma dubitava
che anche adesso Bert stesse cercando di afferrargli i
capezzoli. E poi, anche in quel caso sarebbe stata una cosa zozza da fare, con
tutti che guardavano.
-Merda!- urlò Bert,
lasciando cadere le carte sul tavolo e mettendo la mano libera sul mazzo.
Jepha e Dan lo seguirono veloci il suo esempio.
-Mi dispiace, Quinny,-
disse Dan passandogli la prima carta del mazzo –Eccoti sei chili di merda tutti
per te-
Quinn annuì lentamente, mentre sentiva Bert che non sembra voler smettere di fargli una sega
attraverso la stoffa del costume, e delle goccioline di sudore cadere
lentamente sulla schiena.
-B-Bert.. Dan..- cominciò cercando di trattenere un sospiro.–Che..
che ne dite di.. andare a prendermi un gelato? Per.. per favore..-
Bert annuì alzandosi di colpo e facendogli un occhiolino. –Ok!
Danny, seguimi-
Finchè non raggiunse il bar Bert
continuò a fissarlo.
Quinn deglutì.
–ARGH!- esclamò –Detesto il nostro
cantante!-
-Oddio, Quinn..- mormorò Jepha mettendosi gli occhiali da sole. –Ti ha toccato il pacco,
non ha cercato di avvelenarti nel sonno!-
Quinn strabuzzò gli occhi e Jeph pensò che fosse spiritato.
–Tu! Tu non capisci! Quello mi stava facendo una sega
attraverso il costume! Adesso ho il cazzo in tiro!-
-Oddio!- esclamò Jepha.
–Vedevo che stavi godendo troppo.. voglio dire, un’espressione come la tua non
era giustificata neanche da una buona mano.. Ma non avrei mai pensato a
questo!-
-E ora che faccio?- domandò il
chitarrista terrorizzato.
-Dio! Non pensare neanche che io
finisca il lavoro!- disse Jepha inorridito. –Sono cazzi
tuoi, nel vero senso della parola!-
-Ma io non ho il coraggio di andare in
bagno in queste condizioni. Voglio dire, ho il coso perpendicolare al mio
corpo!-
-Senti, o ti brucio con l’accendino di Bert così ti passa l’arrapatura,
o ti do le mie parole crociate e tu ti copri fino a che arrivi al cesso-
-Grazie Jeph,
sei molto d’aiuto, lo sai?- esclamò Quinn ironico afferrando comunque la
rivista e mettendosela davanti al pube.
Si diresse correndo verso la toilette e
si chiuse la porta alle spalle.
Prima si buttò un po’ di acqua gelata
sulla faccia, ma non funzionava.
Dopotutto come avrebbe potuto?! Stava
per venire durante una partita di merda!
Allora decise di dirigersi verso i cubicoli
dei gabinetti.
Ma, davvero, era difficile concentrarsi
con davanti solamente numeri di telefono di ragazze che promettevano “la scopata più bella della tua vita,
chiamami subito.”
In quel momento sentì la porta dietro
di se aprirsi.
Dio, ci mancava solo che qualche
bambino di cinque anni lo scoprisse a masturbarsi pensando a quel puzzone del
suo cantante.
-Eh, Quinny, Quinny..- cominciò il puzzone in questione. –Sei davvero un
ragazzo senza pudore!-
-Aaahhh!!- urlò lui spaventato, con i boxer che gli arrivavano alle
ginocchia e l’espressione da completo idiota sulla faccia.
Bert gli mise una mano sulla bocca, mentre l’altra scendeva a
terminare il lavoro iniziato pochi minuti prima.
–Ora avrai capito che è meglio non
prendermi per il culo- mormorò poi lasciando libera la bocca di Quinn.
-Che cosa? E quindi tutto questo era
solo per quella stupida battuta?!- esclamò sconvolto.
-Fammi un favore- esclamò Bert. Quinn annuì. –Stai zitto!-
Quinn annuì di nuovo, e Bert lo baciò.
No, dopotutto non odiava il suo
cantante. Odiare era una parola grossa, e non descriveva affatto quello che
provava per Bert.
Neanche minimamente.
[baby, who turned
the temperature hotter? 'cause I'm burnin' up!
the end.]
[NdA: La storia di questa storia è travagliata xD
Il
fatto è che nonostante ho una decina di ff in sospeso
non ho voglia di aggiornarne nessuna =/ E poi, come avete notato, il titolo
della storia è dei Jonas Brothers.
Quella canzone mi sta facendo impazzire in questi giorni. Non mi piace ma non
riesco a smettere di ascoltarla xD (stessa storia per
il nuovo singolo di Hannah Montana xD) secondo me la Disney ci mette qualche messaggio
subliminale dentro xD
Quindi
ho avuto la brillante idea di scrivere una storia con questa canzone di
sottofondo xD mi serviva un pairing
che io non ho sfruttato tanto, e Quinnifer e Bert erano perfetti xD
Poi,
magari influenzata dal video, ho pensato che questa canzone fosse perfetta per
una giornata in piscina, so.. here i am!
Spero
di non essere stata troppo zozza, ma mi sono divertita coma un idiota a
scriverla xD
Un
bacione a chiunque leggerà e magari recensirà =**
Spero
che vi siate divertiti a leggerla quanto me a scriverla.]
Luv ya.
Fede.