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Autore: Romantic_Liar    24/07/2014    1 recensioni
"Quando, appena sei mesi prima, quell’auto aveva sbalzato Alex in aria,
Jack si era sentito un codardo. "
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Alex Gaskarth/Jack Barakat
Disclaimer: non scrivo a scopo di lucro, niente di quello che leggete in queste righe è reale.
Note: Non so se questa idea sia già stata sviluppata (in tal caso mi scuso), ma mi ronzava in testa da un bel po’ di tempo ed ho pensato di buttarla giù, così, per passare un po’ di tempo.
Hope you enjoy!
 
Miracles.

 
Jack era sempre stato quello impulsivo e folle, caotico e confusionario come pochi al mondo.
Quello con il costante bisogno di essere controllato, per evitare tutti i guai per i quali fungeva da calamita.
Insomma, per farvela breve, non era mai stato in grado di prendersi cura di nulla, di nessuno.
Gladys, il pesce rosso, ne è la prova lampante: sono bastati due giorni
perché Jack si dimenticasse che quella povera anima avesse bisogno di cibo, per sopravvivere.
 
Ma quando la persona che ami di più al mondo ha bisogno di te,
non importa cosa sapessi, o non sapessi fare prima.
Non importa quanti pesciolini rossi siano morti per causa tua, e quanti cagnolini
tua madre ti abbia impedito di adottare, per il terrore che facessero una brutta fine.
Qui è di Alex che stiamo parlando, e Jack avrebbe fatto tutto quello che era in suo potere
per far si che le cose tornassero come prima.
Quando, appena sei mesi prima, quell’auto aveva sbalzato Alex in aria,
Jack si era sentito un codardo.
Non era stato abbastanza svelto da prendere il numero di targa del veicolo,
né abbastanza forte da avvicinarsi in alcun modo ad Alex.
Si era anche sentito un egoista, perché oltre a temere per la vita di Alex, aveva temuto per la sua vita.
“Cosa ne sarà di me, quando lui non sarà più al mio fianco?”
E, quando l’amore della sua vita aveva riaperto gli occhi, Jack aveva tirato il più potente
sospiro di sollievo che i suoi polmoni avessero mai affrontato.
I medici gli avevano detto  che probabilmente avrebbe avuto problemi a ricordare,
che riportarlo alla vita normale non sarebbe stato per nulla semplice.
Ma quando Alex non l’aveva riconosciuto, Jack non era riuscito a fare a meno di sentirsi morire,
di sentire il pavimento dissolversi sotto i suoi piedi e le pareti chiudersi su di lui.
Aveva pianto, Dio, se aveva pianto.
Aveva pianto così tanto da prosciugarsi i condotti lacrimali,
da credere che tutte le lacrime versate avessero formato dei solchi sul suo viso.
Eppure, non si era mai staccato da Alex.
Sperando che ricordasse, che lo riconoscesse.
Ma Alex era come un bambino, adesso. Doveva imparare di nuovo tutto.
A scrivere, parlare, camminare.
E Jack, per quanto fosse la persona meno adatta a svolgere questo ruolo,
si era promesso di fare tutto il possibile per ridare ad Alex la vita normale che meritava.
 
Così, sei mesi dopo, Alex ancora non ricorda.
E Jack non spinge, non fa pressioni.
Semplicemente, adesso è seduto accanto a lui e gli tiene la mano.
E insieme stringono la penna, mentre Alex cerca di capire come scrivere il suo nome.
Gli bastano solo due giorni, per capire.
Perché Jack non debba più guidare la sua mano.
E sono entrambi così fieri e contenti, e Jack ha sulle sue labbra un sorriso così grande,
che ad Alex pare quasi di sentirsi a casa, come se avesse visto quel sorriso mille e mille volte.
 
E quando, due mesi dopo, Alex pronuncia la prima frase completa,
i medici sono shockati.
Quando inizia a muovere i primi, tremolanti passi,
nessuno crede ai propri occhi.
Nel veder riprendersi quel ragazzo che sembrava spacciato,
destinato ad una vita di stenti, a campare come se fosse un automa.
Nel vedere l’amore, la passione, la dedizione e la costanza
che quel ragazzo dai capelli strani metteva nell’aiutarlo a riprendersi la sua vita.
E bastò poco, perché tutto diventasse un caso mediatico.
Perché ogni giornale, blog, TV locale e non, iniziasse a parlare di loro.
 
“Alex, e Jack: quando l’amore fa miracoli.”
 
Romantic_Liar
 
Note2: Non scrivo praticamente da due vite, e questa l'ho scritta tipo in 30 minuti, quindi siate magnanimi e non odiatemi.
  
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