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Autore: The Writer Of The Stars    24/07/2014    3 recensioni
Vegeta, il fiero Principe dei Sayan, si trova a riflettere sulla sua esistenza di fronte alla culletta della piccola Bra, da poco nata. Sulle note della meravigliosa canzone di Phil Collins "Figlio di un uomo", il nostro principe ripensa agli avvenimenti più importanti della sua vita, scoprendosi un padre e un uomo cambiato.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“FIGLIO DI UN UOMO”
“Avrai forza per lottare 
Sarai saggio per decidere 
Quando il tuo momento arriverà”



Eccomi quà. Io, Vegeta, il fiero Principe della leggendaria stirpe dei Sayan, seduto a pensare. Non che sia strano per me, ma sei tu che mi costringi qui, a rivivere tutta la mia esistenza,davanti ad una culletta. Majin Bu è stato sconfitto. Da Kaarot ovviamente. D’altronde va sempre a finire così. A lui la gloria e a me l’umiliazione. Ma stavolta è diverso. Stavolta abbiamo vinto insieme e anche se è stato un duro colpo per il mio orgoglio, sono finalmente riuscito ad ammettere che è lui il migliore.

“Perchè è in questo tuo vagare 
Che risposte troverai 
Sarai tu sulla montagna 
E tu che in cima andrai”


Mi sono sempre chiesto perché. Perché lui, un infimo suddito del mio regno,una terza classe, fosse tanto forte e sempre in grado di sconfiggere ogni nemico. Io, che mi allenavo ogni giorno nella Gravity Room, in cui entravo in mattinata e ne uscivo a tarda sera, mai soddisfatto e sempre pronto a superare ogni limite, sfioravo appena la sua potenza. Era tutto inutile. C’era qualcosa in Kaarot quando combatteva che io non possedevo e che mi scervellavo di capire, ma alla fine venivo sempre sconfitto senza concludere nulla e con quel enorme dubbio che aleggiava costantemente nella mia mente. Alla fine ho capito cosa aveva Kaarot in più di me. Aveva qualcuno per cui combattere e da proteggere.

“Figlio di chi è padre ormai 
Libero camminerai 
E quando un padre tu sarai 
In tuo figlio un padre scoprirai”


Nel frattempo la vita continuava. Io ormai ero diventato ,anche se sempre con disprezzo, un terrestre. Mi ero abituato a vivere con loro. Avevo una moglie e anche un figlio, Trunks, che aveva cominciato ad allenarsi con me e che mi rendeva, anche se non davo a vederlo, incredibilmente orgoglioso di lui. A soli sette anni era riuscito a trasformarsi in Super Sayan senza alcun problema, traguardo che io avevo raggiunto da adulto e con non poca fatica, anzi. Avevo una famiglia, e l’idea cominciava anche a piacermi. Ma, dentro di me c’era ancora quel maledetto orgoglio che urlava ogni volta che il mio Trunks si trasformava in Super Sayan ed io ero fiero di mio figlio.

“E anche se sarai da solo 
I dubbi vincerai 
E' di sola andata il viaggio 
Da ragazzo un uomo sarai”


Mio padre invece non era mai stato fiero di me. Probabilmente non ne ha avuto il tempo, dato che la sua morte e la distruzione del mio pianeta sono avvenuti quando avevo solo sette anni. Ero solo un bambino quando vidi il mio pianeta in fiamme e mi vidi portare via dalla mia casa, di cui ormai non era rimasto che un cumolo di cenere. Non ho avuto un’ infanzia. Mi è stata rubata da Freezer, che mi ha reso un assassino e un mercenario sanguinario al suo seguito.

“Figlio di chi è padre ormai 
Libero camminerai 
E quando un padre tu sarai 
In tuo figlio un padre scoprirai”


Per questo ero felice di sapere che Trunks stava vivendo la sua di infanzia, con una madre terrestre un po’ troppo premurosa e un padre Sayan un po’ troppo burbero e indifferente. Poi però qualcosa è cambiato. Durante il torneo mondiale di arti marziali ho scoperto la magia del mago Babidy e non so come, il mio orgoglio Sayan si è risvegliato in me, rendendomi schiavo di quel mago malvagio, rendendo malvagio anche me. Il mio cuore impuro e la mia smania di essere il migliore hanno così risvegliato anche il terribile e potentissimo Majin Bu, un mostro dalle sembianze inizialmente buffe e goffe, ma capace di sprigionare una forza incredibile. Era proprio mentre combattevo contro di lui che la ragione tornò a prendere il posto dell’orgoglio.

“Imparerai insegnando 
E imparando insegnerai 
Finchè l'amore un giorno incontrerai”

 
Mentre ero a terra, svenuto per i potentissimi attacchi di quel mostro, il mio Trunks, accecato dalla rabbia, si era trasformato in Super Sayan ed era venuto a difendermi, colpendo Majin Bu con un calcio fortissimo. E mentre mio figlio era lì, vicino a me, che spiegava  a Goten che non potevo essere morto, perché ero il grandioso Principe dei Sayan, capii cosa stavo perdendo. Trunks cercava di non piangere, anche se la voce e gli occhi lucidi tradivano una certa emozione, perché sapendo che ero vivo non voleva mostrarsi debole di fronte a me. Solo in quel momento mi resi conto che da quando mio figlio era nato, non lo avevo mai preso in braccio ne abbracciato o avuto un gesto affettuoso nei suoi riguardi. Mi alzai lentamente sotto lo sguardo sorpreso di Goten e quello fiero di mio figlio. Mio figlio era fiero di me, del suo papà. Lo guardai in quegli occhi color del cielo, nei quali rividi anche quelli di Bulma. Bulma, mia moglie, la terrestre più fastidiosa, rompiscatole, intelligente, sensibile,coraggiosa,forte e bella che abbia mai visto. La prima e unica persona che è stata capace di amarmi per quello che ero, ma non per il mercenario sanguinario, no, ma per quello che c’era sotto la maschera di assassino. A dire il vero, non so nemmeno io quello che ha visto sotto quella corazza. So solo che è riuscita a cambiarmi, amarmi e farmi capire cos’era l’amore, il sentimento che ,senza saperlo, avevo iniziato a provare per lei. Fu così che in quel momento presi la mia decisione.

“Tutti i sogni che hai sognato 
E le tue fantasie 
Non per molto lo saranno 
Questo tempo vola via”


Mi sacrificai per loro. Per Bulma e per il piccolo Trunks. Per le persone che mi hanno voluto bene. E si,anche per Kaarot , diciamolo. Anche se il mio fu un sacrificio vano,è stata la cosa  più importante che abbia mai fatto per loro. Per la mia famiglia. E quando, una volta resuscitato e sconfitto Majin Bu, tornai sulla terra e li rividi, il mio cuore perse un battito e si riempì di una strana sensazione che non ero sicuro di aver mai provato. Gioia. Anche se quando il piccolo Trunks mi corse incontro prendendomi la mano,io non lo abbracciai come fece Kaarot con i suoi cari. Ma dalle mie labbra prese vita un mezzo sorriso che per Trunks valeva più di mille parole. Era mio figlio, mi conosceva, sapeva come ero fatto. Non amavo le smancerie, in pubblico specialmente, per questo sapeva quanto contassero quei piccoli gesti da parte mia. E lo sapeva anche Bulma. La mia donna mi corse anch’ella incontro ma si fermò di fronte a me e con quei occhi color del mare che minacciavano lacrime, mi fece l’occhiolino e mi regalò uno dei più bei sorrisi che potessi mai immaginare. E che io ovviamente ricambiai, con un piccolo sorriso e uno sguardo colmo di tutte le parole che avrei dovuto dirle in quel momento. Ma al posto di mille parole confuse, la guardai semplicemente in quei suoi meravigliosi occhi, dove affogai per l’ennesima volta.

“Figlio di chi è padre ormai 
Libero camminerai 
E quando un padre tu sarai 
In tuo figlio un padre scoprirai”


All’inizio avevo considerato Bulma e Trunks come uno sbaglio. Bulma era solo un divertimento le prime volte e Trunks una prova insignificante di quel nostro rapporto complicato e passionale. Col passare del tempo però ho capito che erano altri gli errori della mia vita. L’uccisione di tutti quegli innocenti, i genocidi e le distruzioni di interi pianeti solo per accontentare quella viscida lucertola e per sfogo personale, quelli erano errori. Ma no, non loro. Loro sono la cosa migliore che mi sia mai capitata. E se proprio vogliamo usare il termine errore, allora si,sono l’errore più bello della mia vita. E lo sei anche tu, piccolina. Ecco Bra, questo è il tuo papà. Il perfido Principe dei Sayan che ha capito che avere una famiglia e battersi per proteggerla è la cosa più importante e bella che possa capitare nella vita di un uomo. Ma tu non dire niente, mi raccomando. D’altronde,nonostante il mio orgoglio,anche io sono figlio di un uomo.

“E tuo figlio 
E tuo figlio è padre già da un po’…”         

Nota Autrice:
Salve a tutti, sono The Writer Of The Stars, e sono una nuova arrivata. Nonostante legga da un po' di tempo storie su questo sito, questa è la prima che pubblico.  Ho voluto scrivere una song fic su Vegeta, il mio personaggio preferito di Dragon Ball e che personalmente adoro e per questa storia mi sono ispirata al testo della bellissima canzone di Phil Collins "Figlio di un uomo". Spero che vi piaccia e mi scuso in precendenza di eventuali errori grammaticali. Ringrazio già da ora coloro che leggeranno la mia storia e coloro che magari lasceranno una piccola recensione. Grazie in anticipo e alla prossima! The Writer Of The Stars                                       
   
 
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