"Io la terrò sempre d'occhio dall'oscurità"

A distanza di due giorni queste parole le rimbombavano ancora in testa. Due giorni fa, Riza Hawkeye aveva ricevuto l'ordine  di recarsi a casa del Comandante Supremo ,per far firmare alcuni documenti e mai avrebbe immaginato di ritrovarsi in una situazione del genere. Era venuta a conoscenza di un altro segreto, un altro segreto che avrebbe potuto far piombare ancora di più lo Stato di Amestris nel caos.

Ma come ogni segreto che si rispetti non doveva essere rivelato a nessuno. Altrimenti sarebbero stati tutti gli altri a pagarne le conseguenze. Roy ne avrebbe pagato le conseguenze, e lei non poteva sopportarlo.

Aveva le mani legate, non poteva fare nulla se non continuare   a svolgere il suo lavoro, muta come un pesce.Era la situazione di tutti i suoi amici quella.

Erano tutti degli ostaggi.

In quarantotto ore aveva acceso le luci del suo appartamento il meno possibile. Non doveva creare ombre, doveva mimetizzarsi con loro, quel…Quel…Quel coso era stato chiarissimo. Se lui poteva spiarla dall’oscurità, tanto valeva confondersi con essa.

Quella mattina , nell’ ufficio del Comandante Supremo ( insomma nella tana del nemico ) stava prendendo parte ad una delle sue prime chiacchierate amichevoli tra sole donne. Aveva preferito sempre la compagnia degli uomini , e in quel periodo avrebbe preferito proprio non averne di compagnia ma, vederla entrare tutta rossa ed impacciata , con in mano un libro più grosso di lei… Beh , in quel momento  Riza non riuscì a non provare un moto d’affetto verso Sheska. Era venuta per salutarla ( probabilmente inventando una scusa per superare l’ esercito di segretari di quell’ edificio) e quel libro era per lei , “ Rune antiche “ disse sorridendo.

Parlarono del più e del meno ( nei limiti concessi eh.) finchè  non arrivò King Bradley che cacciò via la più giovane senza complimenti , dopo aver ascoltato una lamentela(probabilmente inventata sul momento) su nonsoqualeproblemainbiblioteca. E poi la giornata passò lentamente per la signorina Hawkeye . Tutto il tempo a scrutare di nascosto le poche ombre di quell’ufficio, sotto lo sguardo divertito del Comandante che sembrava accorgersi di tutto.

Tornata a casa era più nervosa che mai e per distrarsi cominciò a sbrigare del lavoro, come firmare documenti di poca importanza e simili , quando anche quello fu finito , provò a concentrarsi sul suo cagnolino, Black Hayate ,

ma ogni tentativo falliva miseramente e lei era al punto di partenza.

Seduta sul suo letto , nell’oscurità più totale fissava un punto nella parete opposta. “Forse sto impazzendo” pensò. Si alzò e cominciò a camminare per l’appartamento buio, quando cadde rovinosamente a terra , sul punto di avere un infarto.

Si rialzò subito, e accese la prima lampada che trovò. Guardando a terra si accorse di essere inciampata sul libro che le aveva regalato Sheska , e scoppiò a ridere nervosamente. (in situazioni normali Riza non avrebbe mai lasciato NULLA per terra N.D. CyanL)

Lo prese in mano e lesse il titolo , o almeno ci provò , dato che era scritto con strani simboli . Si ricordò delle parole della ragazza, erano rune antiche quelle.

Quasi fu folgorata del pensiero che le passò per la testa. Con molta calma si diresse verso il suo piccolo bagno, accese la luce e ci si chiuse dentro. “ Sono una stupida” pensò “Credo davvero di fermarli chiudendomi nel cesso insieme ad un libro  su una lingua morta? “ “ Forse “ si rispose da sola. E iniziò a leggere con foga.