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Autore: LilyProngs    05/09/2008    1 recensioni
Julien è una diciassettenne un pò chiusa e fuori dal comune. Si ritrova a cambiare città ed andare a vivere in un altro piccolo paesino dove con la sua famiglia a preso un pub. Impaziente di sapere cosa ha in riserbo per lei il futuro si ritrova a cambiare una nuovapagina della sua vita impaziente di sapere se qualcosa possa cambiare...Quali saranno le avventure di questa giovane ragazza?Leggere per scoprirlo!
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo betato

Ciao a tutti! Allora è la prima volta che pubblico una storia originale, ne ho tante nel cassetto ma ci sono talmente tanto affezionata che non me la sento di pubblicarle ma volevo comunque mettermi un pò alla prova visto che ho sempre avuto a che fare solo con le fic. Mi sono fatta venire una piccola ideuzza senza impegno che spero vi piacerà. Come in tutte le mie storie ci sono io,devo in qualche modo riuscire a vivere un avventura ed ho deciso di mischiare un pò della mia realtà nella fantasia,spero che questo possa dare qualche frutto! Vi lascio alla lettura,spero vi piaccia!

Sogni di una vita precedente...

La pioggia cadeva leggera, picchiettando sui vetri della sua camera. Com'era bella la pioggia! Scendeva lenta e fredda, senza guardare in faccia nessuno; faceva venir voglia di avvolgersi in un enorme piumone e bere sorsi e sorsi di calda cioccolata. Lei però preferiva ancora di più il vento, simile a lei: indomabile e viaggiatore. I suoi occhi grandi e azzurri osservavano il cadenzare lento delle gocce di pioggia mentre la sua mente si perdeva tra l'euforia e la malinconia. Julienne era da un pò seduta sul davanzale della finestra, la stanza era vuota eccetto qualche scatolone che si affrettò a portare al piano di sotto.

"Pronta?" chiese la madre, abbracciandola. Julien sorrise.
"Pronta!" rispose.

Quando entrarono in macchina prese posto vicino al finestrino ed infilò gli auricolari del suo iPod bianco: una melodia hard rock le invase i pensieri a tutto volume. Non era triste per ciò che si stava lasciando alle spalle. Quel paesino era il suo passato: lì era cresciuta, era andata a scuola, aveva fatto la comunione e la cresima. Lì aveva vecchie amicizie, ormai lasciate alle spalle. Tutto ormai era una nuova sfida, una nuova vita... Una pagina bianca ancora tutta da scrivere, da modellare e creare. Certo, molto probabilmente la sua vita sarebbe stata piatta e monotona, come a volte le capitava che fosse, ma sotterrato tra la marea di cianfrusaglie nella sua borsa celava un quadernino dove avrebbe potuto scrivere una storia dove avrebbe potuto fare tutto ciò che avrebbe voluto. Un mondo di fantasia.

Julienne era una ragazza di diciassette anni, distratta, un po' matta e piena di vitalità ma stranamente con le persone si creava una specie di muro, di barriera che la faceva chiudere in se stessa. La faceva apparire seriosa, triste, enigmatica e taciturna. Non lo faceva apposta; erano state le piccole ingiustizie della vita di un'adolescente quale era le avevano fatto venir fuori una voglia di protezione ad averla pian piano fatta chiudere in se stessa. Si faceva sempre tante paranoie, domande e complessi, tutto fonte della sua mente, per lo più neanche vero ma che lei credeva tale. Era difficile entrare nel suo mondo e spesso, per come appariva agli occhi degli altri, la gente non si faceva neanche lo scrupolo di voler scoprire cosa c'era sotto. Era troppo complicato. Lei era troppo complicata. Con i suoi abiti quasi sempre neri, nel suo stile dark-punk di cui andava fiera perché la distingueva dagli altri, le piaceva essere controcorrente e amava la protezione che quei colori scuri le davano, anche se spesso la gente la guardava dall'alto al basso. Anche i suoi compagni di classe, per quanto l'apprezzasserola consideravano sempre l'esempio di quella 'fuori dagli schemi': in effetti, in una scuola come la sua, dove tutti erano "clonati" non era difficile non pensare qualcosa del genere nei suoi confronti. Ma a lei andava bene tutto questo... Però qualche volta le sarebbe piaciuto essere almeno un pochino più apprezzata.

Dopo qualche ora di viaggio arrivarono finalmente nel paesino che si chiamava Nomaglio. Si fermarono davanti ad un locale con dalle vetrate in legno, un pub. Quella era la nuova gestione presa dalla sua famiglia. Entrarono: Julienne aveva già visto quel posto. Si avviò alle scale dove c'erano i bagni e di fronte ad essi c'era una porta, l'entrata degli appartamenti dove da allora in poi avrebbe cominciato a vivere. Le piaceva tanto quell'appartamento, era grande ed accogliente, con un bellissimo terrazzo che dava sulle case circostanti e catturava tutta la luce. Sorrise e si avviò alla sua stanza dove fino a quel momento c'erano solo il letto e l'armadio. Suo padre aveva dipinto le pareti di un lilla intenso.

Aprì le finestre per far entrare un pò di luce. Ecco il suo nuovo posto, il suo nuovo piccolo rifugio: sperava ardentemente che sarebbe andato tutto bene. Uscì avviandosi al terrazzo, godendosi la vista delle case in pietra. Si appoggiò alla ringhiera e vide un grosso gatto nero con gli occhi chiusi, accoccolato sulla colonna di una casa di fronte. "Pss, micio, micio!" sussurrò per attirare l'attenzione: il gatto aprì all'improvviso gli occhietti che erano di uno splendente azzurro, Julienne sussultò. Sembravano estremamente attenti ed intelligenti per appartenere ad un gatto. Il micio si stiracchiò e con un balzo la raggiunse, la ragazza fece un passo indietro. "Ehi, piccolo, chi sei?" chiese accarezzando il morbido pelo color pece ma appena la sua mano toccò il dorso del gatto un insieme di immagini e ricordi non suoi le invasero la mente.

 

"Dama Jocelyn, andate a prendermi le stoffe nuove che sono arrivate..." disse la nobile dama dai fini capelli castani e due occhi nocciola dalle lunghe ciglia e nobili vestiti medievali. La giovane dama di compagnia assomigliava incredibilmente a Julienne. I lunghi capelli castano chiaro erano per metà legati all'indietro, i suoi grandi occhi azzurro intenso dal taglio particolare, il viso fine e pallido. La giovane annuì e fece un breve inchino avviandosi ai piani di sotto del castello dove il mercante di stoffe la stava aspettando.

"Oh mia Jocelyn, come state?" chiese il mercante dai lunghi baffi all'insù. Al suo fianco, una ragazza sui tredici anni guardava la dama con intensità. Aveva lunghi capelli ricci e mori e due grandi occhi ed intensi occhi neri.

Jocelyn sorrise, facendo un inchino. "Molto bene, vi ringrazio, e voi?"

L'uomo dagli eccentrici indumenti blu scuro fece un'alzata di spalle. "Egregiamente, mia signora. La nobildonna vi ha portato qui per delle nuove stoffe?"

La ragazza annuì.

"Bene, ne ho di alcune splendide che sono sicuro le piaceranno!"

Mentre il mercante spiegava per filo e per segno la storia di come avesse trovato le pregiate stoffe in giro per il mondo, le due giovani si guardavano intensamente, comunicando:

"Stanotte è notte di luna piena,ci sarete?" sentì la voce della taciturna bambina riccioluta.

"Certo,non vi preoccupate, sarò puntuale come sempre."

Il mercante le diede la merce richiesta.

"Vi ringrazio moltissimo Barul, eccovi il denaro e a presto!" si congedò Jocelyn, imbracciando le pesanti stoffe. L'uomo fece un inchino e lo stesso fece la bambina, e dopo esser saliti sul cavallo se ne andarono. La ragazza rientrò nel castello non prima di aver volto lo sguardo al cielo: a breve sarebbe arrivata la sera.

"Stasera è notte di luna piena..." pensò di nuovo tra sé per poi avviarsi ai piani superiori.

"Dama Jocelyn!" la chiamò una profonda e giovane voce...

 

All'improvviso Julienne tolse la mano dal dorso del gatto e prese a tremare forte.
"Ma cosa...?" borbottò tra sé, guardando il gatto che l'osservava intensamente. "Che è successo?"
Il gatto miagolò ed iniziò a strusciarsi tra le sue gambe, la ragazza scosse forte la testa. "Devo smetterla di leggere tutti questi libri, mi danno alla testa!" si disse, convinta che quello strano avvenimento era solo stato frutto della sua immaginazione. Accarezzò di nuovo il gatto ma non accadde nulla.
"Appunto" sussurrò tra sé; dando un'ultima carezza al gatto si avviò al piano di sotto sentendosi addosso lo sguardo di due enigmatici occhi azzurri alle sue spalle.

Arrivò la sera, l'inaugurazione del pub aveva inizio. Si fermò davanti allo specchio e si scompigliò i capelli che solo da qualche mese aveva tagliato. Guardò il suo riflesso e fece un sospiro, euforica per quella nuova esperienza. Venne moltissima gente, avevano offerto birra e cibo gratis per tutti e questo portò ad avere il grande locale gremito di persone. Sgambettava di qua e di là con vassoi pieni di bicchieri in mano ed uno dei suoi cd hard rock era tenuto a tutto volume. Tennero aperto fino a tardi e quella routine così indaffarata non le dispiacque affatto.

Passarono pochi mesi e già la gente del paese li aveva accolti molto bene. Si iniziavano a conoscere i clienti abituali, le classiche macchiette che si trovano in quei piccoli paesi di montagna. Si ritrovò a pensare spesso che quel nuovo lavoro le sarebbe stato piuttosto utile per imparare un po' a socializzare con gli altri anche se, sicuramente, ci sarebbe voluto il suo tempo. Una sera c'era un pò di gente sparsa tra un tavolo e l'altro, suonava tranquillamente un cd con un misto di ballate rock, energico ma piacevolmente tranquillo. Stava asciugando un bicchiere quando la porta si aprì, alzò lo sguardo come ormai era per lei istintivo fare ogni volta che sentiva la maniglia piegarsi. Ma quando alzò lo sguardo sentì il cuore saltare un battito e il bicchiere tra le sue mani tremare di un brivido di sorpresa...

Che dire quest'idea confusa mi è uscita di botto spero tanto di essere riuscita ad incuriosirvi e a farvi interessare almeno un pò a questa storiella!:)

Mi piacerebbe tanto sapere che ne pensate quindi per favore lasciatemi un commentinooooooooo!!!

 

 LilyProngs

  
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