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Autore: Cuddlian    24/07/2014    2 recensioni
Damon sospirò: "Dovrei andarmene" Elena trasalì, gli prese il viso tra le mani e mormorò: "Non dovresti, non devi, Damon! Io ti amo." Il ragazzo guardò con uno sguardo addolcito Elena "Ed è proprio per questo che devo andarmene, io rischio di rovinarti, tu sei la persona migliore che abbia mai conosciuto, ed è un rischio che non posso correre, perchè io ti amo, Elena Gilbert e so per certo che sei la cosa migliore che mi sia accaduta in più di un secolo di vita, ma devo lasciarti andare." Dopo queste parole le lasciò un dolce bacio sulla fronte e sparì da quella stanza prima che la ragazza potesse aprire bocca.
Era finita per Elena, non poteva esserci niente dopo questo, solo un grande vuoto incolmabile.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Capitolo 1


Elena Gilbert si aggirava per le strade desolate di Mystic Falls, quella notte metteva quasi paura, il cielo era nero e la luna quasi completamente coperta dalle nuvole. Stava tornando a casa dal cimitero, aveva perso la cognizione del tempo e ci era rimasta per ore, non le erano mai piaciuti i cimiteri, ma dalla morte dei genitori aveva iniziato a passarci sempre più tempo. Si sentiva vuota, svuotata di tutte le emozioni, persino il dolore se ne era andato poco a poco, ma lei lo sapeva che risiedeva in uno dei meandri più nascosti del suo cuore e che in breve tempo sarebbe tornato fuori a tormentarla. Diceva a tutti di stare bene, aveva imparato a sue spese che quando qualcuno ti chiede “come stai” non vuole una vera risposta, nessuno si accorgeva del suo dolore, nemmeno le sue amiche e così aveva imparato a reprimerlo. A volte la notte sognava quel giorno, si vedeva la caduta dal Wichery Bridge nella quale i suoi genitori erano morti. Quella scena era nitida nella sua mente perchè lei era con loro, ma era sopravvissuta, sapeva che quel ricordo non l'avrebbe mai abbandonata. A volte si chiedeva perchè fosse sopravvissuta, sarebbe dovuta morire con loro, a volte si sentiva persino in colpa per essere ancora viva. Sul cellulare avrà avuto almeno venti chiamate perse da sua zia Jenna, ma non aveva intenzione di rispondere, non voleva vedere nessuno e tantomeno parlare con nessuno, così si era limitata a scriverle un messaggio “sto bene, torno a casa presto” le chiamate erano cessate dopo il messaggio, zia Jenna si era tranquillizzata. Zia Jenna era la sorella della madre di Elena e si era offerta di badare a lei e Jeremy, il fratellino di Elena, stava passando un brutto periodo. Elena intanto continuava a camminare mentre mille pensieri le balenavano in testa, non riusciva a tenere la mente vuota, sapeva che se l'avesse fatto i pensieri dell'incidente sarebbero affiorati, come sempre. Mentre attraversava il Wichery Bridge le fu inevitabile non pensare ai genitori, e così i suoi occhi si fecero lucidi, ma lei respinse quelle lacrime che ormai conosceva troppo bene, non voleva piangere, si era promessa che non avrebbe più pianto. Elena quella notte camminava tranquillamente, ma non sapeva che avrebbe dovuto iniziare a correre il più veloce possibile verso casa. In quella notte buia si aggirava uno dei vampiri più spietati per le strade desolate di Mystic Falls, il suo nome era Damon Salvatore. In quel paesino nessuno credeva più ai vampiri, tranne qualche vecchio che veniva ritenuto svitato, Elena quindi era sicura di non correre alcun rischio.

Damon quella sera era fuori di sé, aveva scoperto che Katherine, l'unica donna che avesse mai amato in 145 anni di vita non si trovava nella cripta dove era stata rinchiusa più di un secolo prima. Aveva scoperto che era riuscita a corrompere la guardia e che era fuggita, e che in tutti quegli anni aveva sempre saputo dove si trovasse lui, eppure non l'aveva mai cercato. Quel ragazzo dagli occhi color ghiaccio era ferito a morte, si sentiva come se qualcuno gli avesse trafitto il cuore e quindi messo fine alla sua misera vita per sempre, l'eternità è lunga se non hai nessuno con cui trascorrerla. Damon era impulsivo, le emozioni lo dominavano, e ogni volta che provava qualche sentimento negativo lì entrava in gioco la parte peggiore di sé stesso, avrebbe ucciso chiunque senza farsi nemmeno uno scrupolo, da molti era definito un vero e proprio mostro. In lontananza vide una ragazza, capelli lunghi e mori, quel viso inconfondibile che un tempo aveva amato più di sé stesso. “Katherine” sussurrò facendo un mezzo sorriso, si avvicinò a lei con la sua velocità di vampiro e la buttò a terra “Ciao piccola stronza” la alzò da terra e la prese per la gola tenendola in alto, ma non vedendo la ragazza reagire la posò a terra e iniziò a squadrarla, aveva il terrore negli occhi. La ragazza tentò di fuggire, ma Damon la fermò “Come ti chiami?” le chiese dubbioso, la ragazza sempre più spaventata gli rispose quasi sussurrando “Elena” Damon si accigliò, la mollò e guardandola fissa negli occhi disse queste parole “Dimentica tutto e torna a casa, non è sicuro aggirarsi per Mystic Falls di notte” Il ragazzo con la sua velocità sparì, ed Elena che non ricordava più nulla di ciò che era successo si incamminò verso casa come se non fosse successo niente. Anche Damon stava tornando a casa, aveva deciso di non uccidere quella ragazza completamente identica a Katherine, voleva saperne di più.

-Spazio autrice-
Ho deciso di provare a fare una ff ispirata a the vampire diaries, vediamo cosa ne verrà fuori, intanto spero che vi piaccia!
-Sof xxx

   
 
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