II
The Party Scene
II
Siamo nel bel mezzo della festa e vedo Hoppus da lontano, si sta divertendo a quanto pare. E' con delle ragazze, io da solo seduto sulle scale.
Non so se è una bella idea dirglielo. Dirgli che, insomma, provo qualcosa. Ci stavo riuscendo ma poi è suonato quel fottuto campanello. Non abbiamo più parlato di quella cosa da quel momento.
Ho paura, è sempre così. Si ha paura di rovinare un rapporto di amicizia importante.
Fisso per terra, mentre prendo la bottiglia di non-so-neanche-più-cos'è che ho tra le gambe. Bevo, è l'unica cosa che potrebbe farmi distrarre. Voglio ubriacarmi, già mi sento brillo.
"Tom!" la sua voce mi coglie di sorpresa.
Alzo lo sguardo e me lo ritrovo davanti.
"Che fai qui?" continua.
"Mmh...sto bene" come rispondere 'Si' alla domanda 'Quanti anni hai?'
Mi guarda strano.
"Vieni che facciamo il brindisi" mi invita ad unirmi agli altri.
"Che brind-?!"
Mi prende la mano e mi tira fino in soggiorno.
Quanta cazzo di gente c'è?
"Brindiamo!" esclama Hoppus, alzando la bottiglia di birra che ha in mano "Al non crescere mai!"
Ed ecco il boato.
"Per sempre!"
"Per sempre!"
Alzo anche io la presunta birra che ho in mano e bevo. Si, è birra.
Hoppus mi sorride, io cerco di ricambiare.
"Devo parlarti" farfuglio.
E' una follia.
Lui annuisce, mi prende di nuovo la mano e mi porta al piano di sopra. Oddio.
Arriviamo in camera sua e mi incita a parlare.
"Volevo essere sicuro che...che non mi abbandonerai mai, Mark"
"Cosa sei, un cane per abbandonarti?!"
Mi fa spuntare un sorriso.
"Ti voglio bene Tom, e lo sai! Io non so come farei senza di te" pronuncia le ultime parole girandosi dall'altra parte. Ha vergogna?
"No, in realtà volevo dirti un'altra cosa..." lo guardo negli occhi.
"Cosa?"
"Ti amo, Mark...te lo stavo dicendo quando è suonato quel campanello di merda...scusa"
Come minimo ho fatto una cazzata a dirglielo perchè il suo sorriso tarda ad arrivare. Al suo posto c'è rabbia.
"Sei ubriaco Tom, vai a casa"
"Non sono ubr-"
"Va a casa!" urla.
Non so che cazzo gli sia preso.
Esce dalla stanza sbattendo la porta.
Sono confuso e ho molta paura.
Oso scendere le scale, non c'è più nessuno. Guardo l'ora, mezzanotte passata. Che strano! E Mark dov'è?
Arrivo al piano terra e sento singhiozzare. Mi dirigo in soggiorno e c'è un macello assurdo. Vedo Mark seduto sul divano, di schiena, chinato in avanti con in viso coperto dalle mani. Sta piangendo?
"Dove sono tutti?"
Lo vedo irrigidirsi. Mi avvicino.
"Ti ho detto di andare a casa"
"Lo so"
"Quindi..."
"Perchè piangi?"
Gli vado davanti e poi mi siedo accanto a lui.
"Perchè sei ubriaco e dici cose che non pensi veramente"
"No Mark, non sono ancora ubriaco del tutto" lo rassicuro.
Mi guarda, noto che ha gli occhi rossi a causa del pianto.
"Non fare così, cazzo. Sto male anche io dopo...e poi che ti importa? Stavi con delle ragazze prima..."
Scuote la testa.
"Io amo te, DeLonge" mi fissa.
Potrei sciogliermi.
"Questa volta la passi liscia per il cognome..."
Sorride a mala pena. Lo abbraccio forte forte.
Dio, lo amo.
"Dai, ora ti porto a casa" dice, una volta staccati.
"Grazie, davvero"
E' l'una di notte, ma noi stiamo, io sto barcollando verso casa. Lui mi accompagna per sicurezza.
Passa una macchina e uno dal finestrino ci urla: "Froci!"
Si, okay, siamo mano nella mano.
E Mark non tarda a rispondergli: "Baciami il culo, coglione!" con tanto di dito medio.
"Posso farlo io?" chiedo.
Ride.
"Che idiota!" continua ridendo.
Arriviamo a casa mia e mi lascia sulla porta.
"Notte Tom"
"Notte Mark" gli stampo un bacio sulla guancia.
Entro in casa.
No, non è stata una follia. Sta succedendo veramente. E' tutto fottutamente reale e bello.
II
The Party Scene
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